27 febbraio 2007

“La sconvolgente bruttezza del logo”… Polemiche per il nuovo marchio dell’Italia

 

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Il nuovo contestato marchioÈ l’ennesima occasione mancata per il Paese, una operazione mal riuscita e gestita da incompetenti, un piccolo marchietto che rispecchia perfettamente l’Italia di oggi, presuntuosa e poco consistente”. Non ci va leggero Oliviero Toscani, dalle colonne del Sole 24 Ore , e la sua è solo una delle tante voci critiche nei confronti del nuovo logo che dovrebbe rappresentare l’Italia nel mondo. E che avrebbe dovuto essere presentato alla Triennale di Milano nei giorni della Bit – la Borsa Italiana Turismo -, se la crisi di governo non avesse imposto ai politici italici bruschi cambi di programmi. La polemica non si limita alla forma, alla scelta minimal forse inadatta al carattere italiano, alle linee disarmoniche e sgraziate, ma colpisce anche la decisione di affidarne la realizzazione ad un’azienda americana, la Landor, “un logo americano per l’Italia – avrebbe dichiarato Davide Rampello, presidente della Triennale, in vista della presentazione – con tanti bravi designer italiani che vengono mortificati proprio nella sede del futuro Museo del design”. Ed anche un habituè della polemica di costume come Vittorio Sgarbi non perde l’occasione per dire la sua, dalla prima pagina de Il Giornale, sul marchio, “che può essere, letteralmente, detto «marchio di infamia», per la sconvolgente bruttezza del logo non presentato ma già diffuso da Palazzo Chigi”. E voi, che ne pensate? Per farci conoscere la vostra opinione, basta partecipare al sondaggio di Exibart

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[exibart]

52 Commenti

  1. a parte la bruttezza OGGETTIVA di questo “logo”, la cosa ancora più grave é che non ha nulla di italiano ne nella realizzazione e tantomeno nel messaggio, cosa dovrebbe rappresentare secondo loro??? spero che non lo si usi mai

  2. non solo è brutto , ma la grafica è VECCHIA tanto tanto.
    non sarebbe stato più opportuno un concorso pubblico (di quelli veri)per designer e grafici italiani??????

  3. Certo che leggendo i sempre scontati commenti di Toscani e Sgarbi,noti per non capire niente di contemporaneo- qualche dubbio viene.
    Naturalmente nel giudicarlo affrettatamente proprio cosi brutto.
    Meglio non dimenticare mai da che pulpito viene la predica.

    Giuliano Perezzani

  4. Commento modificando leggermente le parole di Toscani: piccolo marchietto che rispecchia perfettamente LA LORO Italia, presuntuosa e poco consistente.
    Perchè ci sono molti italiani Consistenti e per nulla presuntuosi.

  5. Se leggete Gomorra capirete perchè un lavoro del genere è stato “appaltato” ad una società straniera.

    Sul logo in se niente da dire, è brutto come la morte, ci mortifica ma è anche vero che ce lo meritiamo.

  6. magari fosse stato bandito un concorso, magari sul modello di quelli di architettura in cui la proposta viene identificata con un codice in modo da garantire una scelta basata esclusivamente su una valutazione contenutistica…ma whats new… evviva l’Italia, anche quella degli ulivi e delle margherite

  7. Forse non tutti sanno che in Italia esiste l’AIAP (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva) nonche’ un fantastico Ministero della Grafica (http://www.ministerodellagrafica.org/) che vanta talenti pazzeschi e giustamente sta schiumando e si dichiara “allucinato” dall’abiezione del marchio approvato.
    La prossima mostra Detour all’Art Directors Club qui a NY sara’ disegnata da uno dei fondatori del Ministero della Grafica e per fortuna l’Italia fuori dall’Italia si distingue sempre. Per la cronaca oggi sia all’ADC NY che al dipartimento illustrazione della Parsons School non si capacitano di come sia potuto passare questo logo.
    E’ sconvolgente quanto poco dialogo esista tra le istituzioni laggiu’.
    Dalla mela con orrore. RG

  8. E’ una vergogna, non vedevo una bruttura tale da ciao italia 90.
    Non mi sento affatto verde e bitorzoluto.
    Un ano rosa era meglio.
    Con affetto Dario

  9. Mi chiamo Cesare Bellassai e sono un Illustratore – Copertinista.
    E’ veramente terribile sia il logo, che il gesto ( siamo finiti nelle mani degli Americani per fare Illustrare un marchio che ci rappresenta ) Come se in Italia, Illustratori o designer non ce ne fossero. A che punto siamo arrivati? Siamo in vicolo cieco questa è la verità!!!

  10. Cavoli è proprio orrendo!!!
    Ma chi è il fallito che l’ha disegnato?
    Per fortuna che sono emigrato… non credo potrei sostenere l’onta per un simile obrobrio…
    A Palazzo Chigi bastava chiamare un qualsiasi disegnatore di loghi per felpe o stickers per fare di molto meglio!!!!!
    Siamo tutti contro credo…

  11. E’ imbarazzante come questo Paese debba ancora scontare l’ignoranza e la becera attitudine all’esterofilia anche quando non ce n’è bisogno. Se molti artisti italiani non sanno da dove si comincia, per quel che attiene ai giusti comportamenti organizzativi pur avendo molte cose da dire, questo non può dirsi per i grafici e i designers, invidiati da tutto il pianeta, attenti, curiosi e viaggiatori, in termini reali e metaforici. Visionari come il resto dei loro connazionali, i nostri grafici avrebbero saputo coniugare radici ed espressività contemporanea, portando a casa il risultato che un marchio deve prefiggersi; evocare i valori e i plus valori nella lingua del Presente, in modo da rendersi fruibile a target diversi e differenziati. Che vergogna, una volta tanto sono d’accordo con Sgarbi, anche se lui non sa, come molti hanno invece ben scritto, che il problema è anche la vetustà del progetto; perchè uno che si occupa di ‘600, non può conoscere, o almeno adeguatamente sentire, gli umori che costruiscono l’Estetica del Tempo in cui viviamo. La soffitta delle vecchie stanze di Montecitorio, ecco cosa mi ricorda quello schifo di marchio. Alziamola voce… Buona giornata. Francesco

  12. vorrei vedere toscani e sgarbi cosa saprebbero fare (per criticare devono avere una loro idea,no?). Il marchio più che bello o brutto è banale, modesto, dilettantesco. La cosa peggiore è il modo con cui è stata affidata l’ideazione perchè l’unico sistema è un concorso pubblico serio (con anonimato per evitare i raccomandati che in italia sono la lobby più forte). La conferma e che la sinistra non è diversa dalla destra se mai esistono più una destra e una sinistra.

  13. Un bel logo a forma di cetriolo…è questo che ci meritiamo…un bel cetriolo!
    Ci siamo magniati tutto? magniamoci pure questo.

  14. Il “nostro” è un paese dove la critica fa da padrona in ogni campo, questo come premessa e quantunque ci avessero imposto o proposto altro, la solita comitiva del“C” sarebbe piombata puntualmente a capofitto per intervenire con la solita tracotanza e saccenteria gratuita per distruggere ancora e poi ancora e poi ancora…..senza mai dire e suggerire alternative costruttive e valide. Il metodo della scelta e della selezione del grafico-disegnatore semmai è il più discutibile di quanto accaduto in questa infelice vicenda. Stimo molto Rutelli e mi dispiace che proprio un uomo serio e rispettoso delle regole della democrazia e delle condivisioni, come è appunto lui, si sia lasciato sfuggire questa palla causando un autogol talmente grossolano e proprio per questo evitabilissimo. Voglio sperare che saprà ascoltare e far tesoro del malumore e principalmente del dissenso educato civile e disinteressato di tutta quella gente che non usa la grancassa dei vari sciacalli- rompicoglioni. Cito solo i più famosi: Sgarbi e Olivieri. Vi prego, però, non facciamone un dramma, magari fossero questi i soli problemi che abbiamo oggi in ITALIA. Non è un marchio bello o brutto che rovina la nostra immagine nel mondo.

  15. no hai ragione Celi.
    Non e’ il marchio in se’ il problema, e’ quanto e’ costato caso mai che puo’ essere a ragione annoverato nella categoria “problemi”.
    Naturalmente cos’e’ qualche decina di milioni di euro di denaro nostro di fronte alla possibilita’ di vedere il tuo amato Rutelli sorridente in maniera cosi’ affascinante come sempre.
    Neanche i rompicoglioni che tu citi saranno in grado di increspare la aura pero’, non temere

  16. ….e dire che la scritta che accompagna,afferma:”lasciare un segno”….Bene,ci sono riusciti !!!!!
    Non dimenticheremo più un tale orrore. Forse quelli che lo hanno disegnato,volevano sabotarci…. Ero la grafica della rivista Panorama Mese,io glielo avrei disegnato Gratis…Laura

  17. Ero nel progetto demo di Italia.it ormai 3 anni fa. il progetto era molto bello e interessante. Avanti con i tempi, dico di più, finito praticamente dopo 3 mesi di lavoro di circa 25 persone, era la cossidetta versione “demo”, praticamente funzionante in molti dettagli (il sito attuale riflette la struttura di quello ma ovviamente oggi è vecchio, anzi direi – dopo google earth – nasce già morto.

    Ho conosciuto nel progetto i politici che volevano mettere le mani sul budget erano forzaitalioti e alleati nazionali, ma non sembra che con il cambio di governo, sia poi andata meglio:

    L’orrore del marchio è indicibile.
    uccide il laovoro di ideazione, di progettazione e di realizzazione. ancora di più di quanto non abbia fatto il tempo.

    Il video poi – voci dall’interno mi dicono frutto “dell’abile” regista di rutelli – ha sovraccaricato il sito in maniera inutile e tecnicamente non sosteneibile.

    Di storie ce ne sarebbero da raccontare, su come ho visto i comuni scannarsi, le regioni scannarsi e i vari comitati politici trasformarsi in circhi vergognosi.

    Sapevo già allora che la catastrofe del sito – ben progettato e ben pensato (ripeto per l’epoca) era uno specchio dell’orrenda e triste italia (sì con la “i” minuscola) di oggi.

    un saluto,

    mmjj

  18. Mi ricorda il logo di un discount.
    Questa vicenda evidenzia come il nostro paese sia insicuro, esterofilo privo di fiducia in se stesso.
    Un paese che non sa immaginare il proprio futuro.
    Un paese che vive di rendita sul passato
    Un paese con una classe politica (destra e ninistra)priva di politici e colma di furbi arraffoni senzamestiere.
    Un paese con cittadini non troppo diversi dagli pseudo-politici.
    Chi ha capacità e intelligenza, invece di indignarsi e basta, dovrebbe incominciare a
    tirarsi su le maniche e fare, operare a diversi livelli per un costruirci un futuro
    dignitoso.

  19. molto bello e interessante???
    dico ma se qualcuno di voi si intende di HTLM date un’occhiata al codice di quel sito (che non funziona tra l’altro).
    Non siete stati neanche in grado di nominare in maniera intelligente gli url per farvi trovare dai motori di ricerca.
    Un codice cosi’ non e’ di 3 anni fa, e’ di un dilettante, provare a far fare una validazione html o css e vedete che viene fuori.
    Ma vergognatevi va!

  20. Tutti commissari tecnici! L’italia è tutta un bar sport dove si mischia politica, donne e motori, sport ed epistemologia, caffè, champagne, pasta coi broccoli ed ostriche, alberi dei contenuti con banalità da seconda elementare del web (non voglio accendere flame e non rispondo al signor “web”).
    A volte il risultato di questo bar sport è meraviglioso a volte pet nulla.
    Sapete che vi dico, che questo logo che ricorda un pene moscio è perfetto per questo paese di tutti primi della classe sempre pronti a parlare dal proprio tavolino del bar, per spararla più grossa insiema alla comitiva… senza competenza vera, con una cultura dimenticata (o mai avuta), senza alcun rispetto per nulla e per nessuno. Pasolini lo aveva previsto molto tempo fa. Si era solo sbagliato in difetto: è andato molto peggio. Ogni segno ha lasciato l’italia.

  21. ho disegnato il mio primo marchio assieme al logotipo, nel lontano 1987 e da quella volta non ho mai smesso. La prima cosa che mi hanno insegnato e che un buon marchio o logo, deve parlare da solo, senza che nessuno lo debba spiegare per forza. Se lo vedo su una tshirt o su un cartello, forse dovrei capire da solo che cosa rappresenta…forse.

    O forse rappresenta bene l’italia di oggi.

  22. Preparatevi. Grafici, creativi, artisti, architetti, designer. Preparatevi perché settimana prossima, o giù di li, partiamo con un controconcorso per presentare le proposte di un logo dell’Italia alternativo all’inaggettivabile cetriolo. Oltre a lamentarsi ed a criticare, infatti, bisogna essere propositivi, no? Riscaldate i motori e iniziate a disegnare…

  23. Risultati dal sito world wide web consortium:

    http://www.italia.it
    Result: Failed validation, 3 errors
    This page is not Valid HTML 4.01 Strict!

    Mi sa che al bar dello sport ci dovevate fare una capatina ogni tanto anche voi, che un po’ di alcol male non vi faceva, magari tra una lettura di pasolini e l’altra.

    Da notare che evito di parlare del logo, di quello non c’e’ da dire niente, basta guardarlo, e purtroppo non esistono siti o consorzi che validano la decenza di certi lavori di grafica.
    E’ evidente che quando parli ironicamente degli italiani come tecnici da bar dello sport non ti ci includi, mi chiedo se per un difetto di prospettiva.

  24. mmjj ha centrato il punto.
    io sono alla seconda elementare del web, avessi fatto l’universita’ o almeno le superiori del web mi dovrei sganasciare dalle risate a considerare quanto hanno fatto tali “professionisti”.
    Mi chiedo se per altro almeno abbiano fatto l’asilo questi 25 supergrafici di italia.it.
    di quelli del logo invece non ho dubbi, all’asilo non ce li hanno ammessi, il livello grafico e’ da menu’ di gelateria.

  25. cari web etc.,
    a me il logo fa schifo. E il sito lo trovo vecchio di tre anni almeno (quando ho aiutato progettarlo). Se invece di farvi i problemi sull’HTML (tra l’altro c’entra poco, visto che si fa riferimento a Portal di IBM, da cui gli indirizzi “strani”) aveste letto quello che ho scritto non avreste trovato un apprezzamento al sito. Ma un disprezzo generale per tutto quello che ci è stato dietro e che ha rovinato il lavoro di molta gente. Come in Italia avviene spesso.

    Per il resto i ragazzi del bar dello sport a mio parere sono quelli che confondona grafica, tecnologia, progetto di un sito. è questa bassezza da nerd che aiuta a non c’entrare il problema.

    Sapete quali interessi hanno massacrato il sito? Sapete che si era partiti da 100 milioni di euro? Certo che è una follia!

    Sapete che un uomo chiave all’epoca era un signore che aveva il biglietto da visita double face, da una parte quello del ministero e dall’altra quello della sua società, sede legale Arcore??

    E poi ahimé – che sono di sinistra – non è andata meglio con Rutelli, dico Rutelli, ministro della cultura!!

    Non credo quindi che il problema sia l’html!

    Vabbé chiuso flame.

  26. w3c, non so, ma a me la validazione sul codice è uscita buona per html 4.01 strict. Il che mi sembra che comunque rimanga un pò troppo poco per un portale come quello, visto anche il grande lavoro di professionisti che si presume esserci dietro. Parlo comunque da non professionista, o da avventore del bar dello sport, che col proprio situccio web fatto in casa riesce a rispettare degli standard di scrittura più alti. Me, che l’html non lo so manco scrivere bene.
    Exibart, va bene la polemica giornalistica e poi la controprosta propositiva, ma magari un’immagine più pulita del logo potevate anche postarla. La risoluzione grafica qui lascia un pò a desiderare. Pixel sgranati. Macchie. Le regole di base della grafica editoriale violate pur di rendere ancora più giornalisticamente brutto, ciò che per molti italiani comunque brutto rimane.
    Vogliamo salvare l’italia dalle sue brutture e dai cetrioli di importazione? Bene, benissimo, otto più!
    Però mi viene anche in mente un commento ironico che in suo libro Bukowski fece alla sua donna pacifista, che trascurava di lavare le stoviglie del lavandino:
    «Lo so che vuoi salvare il mondo. Ma non potresti cominciare dalla cucina?”
    Buon crodino a tutti dunque, o forse meglio una pepsi-cola small, visto che qui di mezzo ci sono anche degli americani!

  27. Qui in Italia abbiamo persone che sanno fare
    di meglio. Non capisco con quale criterio si sia commissionato un marchio per il nosro Paese
    a questi personaggi. Devo rilevare, comunque,che ci sono moltissime altre decisioni assurde che
    vengono prese dai nostri “dirigenti”

  28. Il marchio? Non mi fa ne caldo ne freddo.BASTA, tutto quì. Leggo però che per alcuni è brutto, per altri orrendo, per altri un cetriolo, per altri un caz2o moscio e via di questo passo. Chissà dove caz2o arriveremo ancora con questi giudizi dei circa 50.000.000 competenti della critica del caz2o. Premetto che in italia questi professionisti dell’estetica del caz2o sono circa 50.000.000 e tutti, sono certissimo, darebbero giudizi apparentemente antitetici ma sempre bollati con lo stesso marchio del caz2o. Questa è l’unica fantasia e creatività che sanno tirare fuori? Che tristezza !!!
    Penso, infine, che se i “P.E.D.C.” fondassero un movimento politico sarebbe il partito più grosso d’italia, forse secondo solo a “forza cetriolo”

  29. Grazie Exibart per il controconcorso.
    Incominciamo a far traballare le poltrone degli incompetenti (a tutti i livelli).
    L’arte è rivoluzionaria! Esercitimola in favore del nostro paese e dei suoi abitanti compresi quelli del bar sport.
    Ciao e buon lavoro a tutti.

  30. Che dire? Il coso non mi e’ piaciuto sin dall’ inizio, ma non gli darei tutta questa importanza. Cio’ che conta e’ (o meglio, “sarebbe”) che sia riconosciuto da quanti piu’ possibile. Bello o brutto, tra qualche mese nessuno ci fara’piu’ caso comunque. Solo una considerazione (realistica e rassegnata): se un simile marchio non fosse stato proposto da un noto studio americano, ma …. da me!…. Mi avrebbero indicato(chissa’ quanto “cortesemente”, ma in ogni caso “giustamente”)la porta di uscita.

  31. della serie “importante è che se ne parli”, così tutti ci ricorderanno.

    Peggio è che dopo una gestazione da cavallo o da elefante…a Ferrara non si arriverà mai perché mancano le informazioni, e le poche sono anche sbagliate!

  32. E’ un marchio la cui esecuzione é fallimentare. Se oggettivamente il marchio deve rappresentare in modo sintetico e sinttetizzato l’immaggine di ciò che rappresenta, questo é un esecuzione fallita.
    Alla fine, quindi, non é questione di critici (che qualcuno chissà perché attacca con parolacce di troppo…), o di bellezza, ma di efficacia, ed effettivamente questo marchio non é per nulla efficace né tantomeno rappresenta l’Italia, e questo, istintivamente, lo si avverte tutti.
    Viene da chiedersi come sia possibile che una qualsiasi agenzia pubblicitaria affermata, che sia italiana o americana, possa aver fatto un errore tecnico e comunicativo di questo tipo…
    …Forse a palazzo Chigi han voluto risparmiare per mancanza di fondi?

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