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Maurizio Lamponi – La forma della luce
mostra personale
Comunicato stampa
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American Design and Art presenta, dal 24 novembre al 31 dicembre, in una ambientazione americana anni 40 in Palazzo Gargantini a Lugano, una mostra dedicata a MAURIZIO LAMPONI LEOPARDI dal titolo “LA FORMA DELLA LUCE”
All’inizio del secolo scorso la forma e la ricerca della forma perfetta per ogni oggetto diedero origine alla professione del designer.
Oggi, ad un secolo di distanza, è ancora la forma ad essere la caratteristica più importante di oggetti, automobili, barche e tutto ciò che si produce. Da quelle prime forme “studiate” anche per durare nel tempo nasce la passione di MAURIZIO LAMPONI LEOPARDI per la realizzazione delle sue lampade. Le solide e affascinanti forme del passato tornano a rivivere con un’altra funzione per merito della sua fantasia e della sua abilità manuale. Non un “riuso” o un “riciclo” come noi solitamente lo intendiamo per rallentare un eccessivo consumismo, ma un vero e proprio amore per certe forme che, a loro volta, gli suggeriscono la trasformazione e la scultura in cui rinasceranno.
Maurizio Lamponi Leopardi nasce a Milano e qui frequenta a Facoltà di Ingegneria meccanica e sviluppa la sua passione facendo esperienza presso la fonderia artistica di famiglia. Il desiderio di vivere e lavorare in un mondo più creativo lo conduce a collaborare con un fotografo pubblicitario e poi ad aprire uno studio tutto suo. Contemporaneamente si dedica alla creazione di oggetti e lampade che hanno per tema l’America dei rutilanti anni 40 e 50. In questo periodo collabora con importanti Gallerie , quali Kronos di Pavia, Machine Age di Milano e Old di Torino.
Maurizio Lamponi continua a dedicare energia ed entusiasmo all’affascinante gioco del “costruire”.
Nota biografica
Maurizio Lamponi Leonardi nasce a Milano e si diploma Geometra nel 1968. Dopo tre anni di frequentazione della facoltà di Ingegneria Meccanica a Milano (avrebbe preferito la facoltà di Architettura) decide di smettere di studiare perché vuole essere libero di focalizzare la propria curiosità sui più svariati campi realizzativi.
Per qualche anno lavora presso l’azienda di famiglia (fonderia artistica) dove impara la lavorazione del gesso e delle resine epossidiche finalizzata alla realizzazione di modelli per fonderia. Ma il desiderio di vivere e lavorare in un mondo più creativo e stimolante lo porta nel 1976 a collaborare con un fotografo pubblicitario e poi ad aprire uno studio tutto suo nel 1984.
Durante questo periodo però si dedica anche alla ricerca ed alla realizzazione di oggetti e lampade di legno in uno scantinato messo a sua disposizione dal gruppo “Le mani d’oro” dove convive con pitture acriliche e trompe-l’oeil. Alla realizzazione di oggetti in sintonia con il mondo americano degli anni ‘40 e ‘50 si affianca l’opportunità di conoscere Giuseppe Ciocca – direttore della galleria Kronos di Pavia –, e comincia una collaborazione che lo porta finalmente nel mercato dell’oggettistica sofisticata ed a crearsi una buona clientela.
Con la scomparsa di Giuseppe Ciocca comincia un periodo di stasi per ciò che riguarda l’oggettistica a tutto vantaggio della fotografia e della sperimentazione della grafica 3D al computer. Nel 2001 il mondo della fotografia e della grafica in generale è entrato in crisi e quindi il lavoro fotografico è sceso ai minimi termini, da ciò la decisione di tornare con nuove idee ed energie a quello che, in fin dei conti, è sempre stato il “gioco” più importante e più divertente della sua vita fin da quando era ragazzino e cioè “COSTRUIRE”.
“Dalla realizzazione dei suoi oggetti Maurizio Lamponi Leopardi cerca in primis di essere stupito ma anche divertito, tutto nasce e si svolge nella testa (anche se ormai spesso passa attraverso una prima realizzazione in grafica 3D ), il risveglio al mattino è il momento magico in cui tutti i pezzi vanno al loro posto come in un puzzle che da tempo aspettava di essere visto e realizzato.
La lavorazione non è focalizzata su di un singolo oggetto per volta ma su più pezzi che crescono a fasi alterne, l’atto ultimo e finale è la felice constatazione che l’oggetto finito coincide perfettamente con l’immagine mentale da cui tutto è cominciato.
Nel futuro mentale esistono già evanescenti oggetti meno legati alla realtà delle cose ma bensì a forme indefinite più legate al sentire che al toccare ed al vedere.”
All’inizio del secolo scorso la forma e la ricerca della forma perfetta per ogni oggetto diedero origine alla professione del designer.
Oggi, ad un secolo di distanza, è ancora la forma ad essere la caratteristica più importante di oggetti, automobili, barche e tutto ciò che si produce. Da quelle prime forme “studiate” anche per durare nel tempo nasce la passione di MAURIZIO LAMPONI LEOPARDI per la realizzazione delle sue lampade. Le solide e affascinanti forme del passato tornano a rivivere con un’altra funzione per merito della sua fantasia e della sua abilità manuale. Non un “riuso” o un “riciclo” come noi solitamente lo intendiamo per rallentare un eccessivo consumismo, ma un vero e proprio amore per certe forme che, a loro volta, gli suggeriscono la trasformazione e la scultura in cui rinasceranno.
Maurizio Lamponi Leopardi nasce a Milano e qui frequenta a Facoltà di Ingegneria meccanica e sviluppa la sua passione facendo esperienza presso la fonderia artistica di famiglia. Il desiderio di vivere e lavorare in un mondo più creativo lo conduce a collaborare con un fotografo pubblicitario e poi ad aprire uno studio tutto suo. Contemporaneamente si dedica alla creazione di oggetti e lampade che hanno per tema l’America dei rutilanti anni 40 e 50. In questo periodo collabora con importanti Gallerie , quali Kronos di Pavia, Machine Age di Milano e Old di Torino.
Maurizio Lamponi continua a dedicare energia ed entusiasmo all’affascinante gioco del “costruire”.
Nota biografica
Maurizio Lamponi Leonardi nasce a Milano e si diploma Geometra nel 1968. Dopo tre anni di frequentazione della facoltà di Ingegneria Meccanica a Milano (avrebbe preferito la facoltà di Architettura) decide di smettere di studiare perché vuole essere libero di focalizzare la propria curiosità sui più svariati campi realizzativi.
Per qualche anno lavora presso l’azienda di famiglia (fonderia artistica) dove impara la lavorazione del gesso e delle resine epossidiche finalizzata alla realizzazione di modelli per fonderia. Ma il desiderio di vivere e lavorare in un mondo più creativo e stimolante lo porta nel 1976 a collaborare con un fotografo pubblicitario e poi ad aprire uno studio tutto suo nel 1984.
Durante questo periodo però si dedica anche alla ricerca ed alla realizzazione di oggetti e lampade di legno in uno scantinato messo a sua disposizione dal gruppo “Le mani d’oro” dove convive con pitture acriliche e trompe-l’oeil. Alla realizzazione di oggetti in sintonia con il mondo americano degli anni ‘40 e ‘50 si affianca l’opportunità di conoscere Giuseppe Ciocca – direttore della galleria Kronos di Pavia –, e comincia una collaborazione che lo porta finalmente nel mercato dell’oggettistica sofisticata ed a crearsi una buona clientela.
Con la scomparsa di Giuseppe Ciocca comincia un periodo di stasi per ciò che riguarda l’oggettistica a tutto vantaggio della fotografia e della sperimentazione della grafica 3D al computer. Nel 2001 il mondo della fotografia e della grafica in generale è entrato in crisi e quindi il lavoro fotografico è sceso ai minimi termini, da ciò la decisione di tornare con nuove idee ed energie a quello che, in fin dei conti, è sempre stato il “gioco” più importante e più divertente della sua vita fin da quando era ragazzino e cioè “COSTRUIRE”.
“Dalla realizzazione dei suoi oggetti Maurizio Lamponi Leopardi cerca in primis di essere stupito ma anche divertito, tutto nasce e si svolge nella testa (anche se ormai spesso passa attraverso una prima realizzazione in grafica 3D ), il risveglio al mattino è il momento magico in cui tutti i pezzi vanno al loro posto come in un puzzle che da tempo aspettava di essere visto e realizzato.
La lavorazione non è focalizzata su di un singolo oggetto per volta ma su più pezzi che crescono a fasi alterne, l’atto ultimo e finale è la felice constatazione che l’oggetto finito coincide perfettamente con l’immagine mentale da cui tutto è cominciato.
Nel futuro mentale esistono già evanescenti oggetti meno legati alla realtà delle cose ma bensì a forme indefinite più legate al sentire che al toccare ed al vedere.”
23
novembre 2010
Maurizio Lamponi – La forma della luce
Dal 23 novembre al 31 dicembre 2010
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
AMERICAN DESIGN AND ART
Lugano, Via Guglielmo Marconi, 4, (Lugano)
Lugano, Via Guglielmo Marconi, 4, (Lugano)
Vernissage
23 Novembre 2010, ore 17.00-20.00
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore