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Leonardo da Vinci – Ritratto di musico
In mostra nell’Esedra del Marco Aurelio – il “Ritratto di musico” di Leonardo da Vinci, unico ritratto maschile del Maestro conservato al mondo e mai uscito prima dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Comunicato stampa
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È una staffetta virtuosa quella che si sta svolgendo ai Musei Capitolini a Roma tra Michelangelo Buonarroti e Leonardo da Vinci, i due Maestri per eccellenza del Rinascimento italiano. Si concluderà venerdì 10 dicembre 2010 l’esposizione del bozzetto in terracotta “I due lottatori” di Michelangelo e prenderà il suo posto - dall’11 dicembre 2010 al 16 febbraio 2011 nell’Esedra del Marco Aurelio - il “Ritratto di musico” di Leonardo da Vinci, unico ritratto maschile del Maestro conservato al mondo e mai uscito prima dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.
Un evento speciale sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma, organizzato da Zètema Progetto Cultura e dall'Associazione Culturale Metamorfosi in collaborazione con la Fondazione Cardinale Federico Borromeo, che sostiene la Veneranda Biblioteca Ambrosiana al fine di promuoverne l’attività culturale.
«Il “Ritratto di musico” di Leonardo da Vinci - spiega Pietro C. Marani curatore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana - è l’unico ritratto maschile tra i pochissimi pervenuti, tutti femminili, di Leonardo. Il “musico” della Pinacoteca Ambrosiana di Milano è anche l’unico dipinto su tavola che si conservi nei musei di Milano. Eccezionale anche la datazione dell’opera: la prima di committenza privata eseguita da Leonardo dopo il suo arrivo in Lombardia, databile al tempo della prima versione della Vergine delle Rocce, intorno al 1485, e perciò da considerare opera precocissima, della prima maturità dell’artista.»
«Il dipinto - continua Pietro C. Marani - mostra il graduale affrancarsi di Leonardo dai canoni della ritrattistica ufficiale del tempo: non un ritratto “di profilo”, araldico e immobile, ma mostrato di tre quarti e, benché non si accenni ad alcun movimento della figura, il “moto mentale” è suggerito dalla direzione dello sguardo, diretto fuori dal quadro, e dagli occhi appena sollevati dal foglio di musica, che regge con la mano destra. Sono evidenti le suggestioni provenienti dalla ritrattistica fiamminga e antonellesca, ben conosciuta nella Milano degli anni settanta e ottanta del Quattrocento. Antonello da Messina era infatti venuto a mostrare un suo ritratto ai duchi di Milano nel 1476, dopo la morte di Zanetto Bugatto, il pittore di corte appena morto, che aveva importato a Milano i modelli della pittura nordica, e ritratti di Antonello e di Zanetto dovevano quindi essere stati conosciuti da Leonardo. Più problematica l’identificazione del personaggio raffigurato: la critica ha avanzato i nomi di tutti i principali musicisti e maestri cantori operosi in città, nel Duomo di Milano, da Franchino Gaffurio, maestro di Cappella in Duomo, a Josquin des Prez, il rinnovatore della musica quattrocentesca anch’egli fuggevolmente presente in Milano prima del 1484, e, finalmente, ad Atalante Migliorotti, l’amico musicista che aveva seguito Leonardo da Firenze a Milano il cui ritratto è citato da Leonardo stesso in un elenco di opere d’arte e oggetti che egli aveva redatto in un foglio ora nel Codice Atlantico. Per questo motivo, e in mancanza di altri appoggi documentari, quest’ultima sembra oggi l’identificazione più probabile. Anche la controversia circa l’autografia del dipinto, talvolta messa in dubbio dai critici otto-novecenteschi (che hanno suggerito di vedervi un dipinto non finito di Leonardo completato forse da un suo collaboratore, come il Boltraffio), è definitivamente caduta, soprattutto dopo che il restauro di inizio Novecento e gli studi di Luca Beltrami ne hanno mostrato l’altissima qualità pittorica. L’autografia dell’opera, ormai incontestabile dato che i maggiori studiosi di Leonardo l’accolgono senza riserve, contribuisce ad assegnare a questo straordinario ritratto un posto eminente nell’esiguo catalogo delle opere del tutto originali di Leonardo.»
I due capolavori di Michelangelo e Leonardo anticipano lo straordinario appuntamento dell’autunno 2011 - in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia - quando i Musei Capitolini ospiteranno la mostra Due italiani prima dell'Italia, Leonardo e Michelangelo, che riunirà cento capolavori dei due Maestri. L’esposizione vedrà per la prima volta una collaborazione organica tra le due prestigiose istituzioni culturali, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.
Un evento speciale sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovraintendenza ai Beni Culturali con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma, organizzato da Zètema Progetto Cultura e dall'Associazione Culturale Metamorfosi in collaborazione con la Fondazione Cardinale Federico Borromeo, che sostiene la Veneranda Biblioteca Ambrosiana al fine di promuoverne l’attività culturale.
«Il “Ritratto di musico” di Leonardo da Vinci - spiega Pietro C. Marani curatore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana - è l’unico ritratto maschile tra i pochissimi pervenuti, tutti femminili, di Leonardo. Il “musico” della Pinacoteca Ambrosiana di Milano è anche l’unico dipinto su tavola che si conservi nei musei di Milano. Eccezionale anche la datazione dell’opera: la prima di committenza privata eseguita da Leonardo dopo il suo arrivo in Lombardia, databile al tempo della prima versione della Vergine delle Rocce, intorno al 1485, e perciò da considerare opera precocissima, della prima maturità dell’artista.»
«Il dipinto - continua Pietro C. Marani - mostra il graduale affrancarsi di Leonardo dai canoni della ritrattistica ufficiale del tempo: non un ritratto “di profilo”, araldico e immobile, ma mostrato di tre quarti e, benché non si accenni ad alcun movimento della figura, il “moto mentale” è suggerito dalla direzione dello sguardo, diretto fuori dal quadro, e dagli occhi appena sollevati dal foglio di musica, che regge con la mano destra. Sono evidenti le suggestioni provenienti dalla ritrattistica fiamminga e antonellesca, ben conosciuta nella Milano degli anni settanta e ottanta del Quattrocento. Antonello da Messina era infatti venuto a mostrare un suo ritratto ai duchi di Milano nel 1476, dopo la morte di Zanetto Bugatto, il pittore di corte appena morto, che aveva importato a Milano i modelli della pittura nordica, e ritratti di Antonello e di Zanetto dovevano quindi essere stati conosciuti da Leonardo. Più problematica l’identificazione del personaggio raffigurato: la critica ha avanzato i nomi di tutti i principali musicisti e maestri cantori operosi in città, nel Duomo di Milano, da Franchino Gaffurio, maestro di Cappella in Duomo, a Josquin des Prez, il rinnovatore della musica quattrocentesca anch’egli fuggevolmente presente in Milano prima del 1484, e, finalmente, ad Atalante Migliorotti, l’amico musicista che aveva seguito Leonardo da Firenze a Milano il cui ritratto è citato da Leonardo stesso in un elenco di opere d’arte e oggetti che egli aveva redatto in un foglio ora nel Codice Atlantico. Per questo motivo, e in mancanza di altri appoggi documentari, quest’ultima sembra oggi l’identificazione più probabile. Anche la controversia circa l’autografia del dipinto, talvolta messa in dubbio dai critici otto-novecenteschi (che hanno suggerito di vedervi un dipinto non finito di Leonardo completato forse da un suo collaboratore, come il Boltraffio), è definitivamente caduta, soprattutto dopo che il restauro di inizio Novecento e gli studi di Luca Beltrami ne hanno mostrato l’altissima qualità pittorica. L’autografia dell’opera, ormai incontestabile dato che i maggiori studiosi di Leonardo l’accolgono senza riserve, contribuisce ad assegnare a questo straordinario ritratto un posto eminente nell’esiguo catalogo delle opere del tutto originali di Leonardo.»
I due capolavori di Michelangelo e Leonardo anticipano lo straordinario appuntamento dell’autunno 2011 - in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia - quando i Musei Capitolini ospiteranno la mostra Due italiani prima dell'Italia, Leonardo e Michelangelo, che riunirà cento capolavori dei due Maestri. L’esposizione vedrà per la prima volta una collaborazione organica tra le due prestigiose istituzioni culturali, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.
10
dicembre 2010
Leonardo da Vinci – Ritratto di musico
Dal 10 dicembre 2010 al 16 febbraio 2011
arte antica
Location
MUSEI CAPITOLINI
Roma, Piazza Del Campidoglio, 1, (Roma)
Roma, Piazza Del Campidoglio, 1, (Roma)
Biglietti
€ 11 intero
€ 9 ridotto
Orario di apertura
da martedì a domenica 9-20; chiuso lunedì
Vernissage
10 Dicembre 2010, ore 13 per la stampa
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore