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Riapre il Museo Vela – Pantheon del Risordimento
Il Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, in Svizzera ma a pochissimi chilometri dal confine, raccoglie i documenti del lavoro di un artista – Vincenzo Vela appunto – che partecipò in modo diretto al Risorgimento e che fu spesso coinvolto nella celebrazione dei personaggi più significativi della storia alla base della unità d’Italia.
Comunicato stampa
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I gessi originali del monumento a Cavour (il primo dedicato allo statista piemontese), il colossale ritratto a figura intera di re Vittorio Emanuele II e il monumento a Garibaldi: i protagonisti del Risorgimento presentati nella casa-museo dello scultore Vincenzo Vela a Ligornetto costituiscono un vero e proprio tempio della storia italiana su suolo elvetico.
Un ruolo significativo nel Risorgimento italiano deve essere riconosciuto alla Svizzera e in particolare al Canton Ticino, non solo perché qui sono stati ospitati politici e intellettuali (da Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, da Cattaneo a Mazzini, senza dimenticare Garibaldi), coinvolti in iniziative non gradite al potere, ma anche perché non pochi furono gli uomini di queste terre che parteciparono direttamente ai moti che hanno portato all’unità d’Italia. Fra i molti, va annoverato lo scultore Vincenzo Vela, nato a Ligornetto nel 1820, che prese parte alla campagna contro l'Austria in Lombardia e fu presente alle Giornate di Como nel 1848. Formatosi a Brera, negli anni della maturità operò a Torino dove tenne la cattedra di scultura presso l’Accademia Albertina e dove, nei suoi tre atelier, realizzò alcune delle opere capitali della sua carriera: le sculture dedicate ai padri del Risorgimento, da Garibaldi a Cavour a Vittorio Emanuele, senza dimenticare quell’opera che dei moti del ’48 divenne un vero emblema, lo Spartaco.
Raccolti dallo stesso scultore nella spettacolare sala centrale della sua casa-museo, i ritratti dei protagonisti della grande stagione risorgimentale, politici, militari, artisti e cittadini, concorrono a conferire a questo straordinario complesso monumentale il carattere di un sacrario laico definito dai coetanei stessi “pantheon”. Un tempio della storia d’Italia su suolo elvetico, completo di riferimenti alla sua tradizione attraverso le effigi di Dante, Giotto, Galileo e Cristoforo Colombo all’esterno dell’edificio.
Il Museo Vincenzo Vela riapre martedì 15 marzo, a due giorni dalla data ufficiale prescelta dall’Italia per commemorare il 150° dell’Unità d’Italia, ricordando al pubblico che il suo salone ottagonale è stato, a tutti gli effetti, il primo tentativo di presentare, con una sfilata di uomini illustri, la storia di quella stagione.
Aderendo già a fine 2010 al primo progetto espositivo italiano dedicato al tema – la mostra “1861. I pittori del Risorgimento”, alle Scuderie del Quirinale – con il prestito dello Spartaco, il Museo Vincenzo Vela si accinge nei mesi a venire a prestare ulteriori opere dello scultore ticinese a rassegne storiche e storico-artistiche allestite nella vicina Penisola. Per contro il museo federale intende celebrare la ricorrenza con concerti, proposte di mediazione culturale e atelier a tema, collaborazioni a produzioni televisive, oltre che con una pubblicazione nella collana Casa d’artisti.
Per i docenti e gli interessati è previsto un breve incontro informativo durante il quale verranno presentate le attività della mediazione culturale, il prossimo 23 marzo dalle 15 alle 16.30 (per informazioni, tel. 091 640 70 40, mail: museo.vela@bak)
Un ruolo significativo nel Risorgimento italiano deve essere riconosciuto alla Svizzera e in particolare al Canton Ticino, non solo perché qui sono stati ospitati politici e intellettuali (da Arrigo Boito a Giuseppe Verdi, da Cattaneo a Mazzini, senza dimenticare Garibaldi), coinvolti in iniziative non gradite al potere, ma anche perché non pochi furono gli uomini di queste terre che parteciparono direttamente ai moti che hanno portato all’unità d’Italia. Fra i molti, va annoverato lo scultore Vincenzo Vela, nato a Ligornetto nel 1820, che prese parte alla campagna contro l'Austria in Lombardia e fu presente alle Giornate di Como nel 1848. Formatosi a Brera, negli anni della maturità operò a Torino dove tenne la cattedra di scultura presso l’Accademia Albertina e dove, nei suoi tre atelier, realizzò alcune delle opere capitali della sua carriera: le sculture dedicate ai padri del Risorgimento, da Garibaldi a Cavour a Vittorio Emanuele, senza dimenticare quell’opera che dei moti del ’48 divenne un vero emblema, lo Spartaco.
Raccolti dallo stesso scultore nella spettacolare sala centrale della sua casa-museo, i ritratti dei protagonisti della grande stagione risorgimentale, politici, militari, artisti e cittadini, concorrono a conferire a questo straordinario complesso monumentale il carattere di un sacrario laico definito dai coetanei stessi “pantheon”. Un tempio della storia d’Italia su suolo elvetico, completo di riferimenti alla sua tradizione attraverso le effigi di Dante, Giotto, Galileo e Cristoforo Colombo all’esterno dell’edificio.
Il Museo Vincenzo Vela riapre martedì 15 marzo, a due giorni dalla data ufficiale prescelta dall’Italia per commemorare il 150° dell’Unità d’Italia, ricordando al pubblico che il suo salone ottagonale è stato, a tutti gli effetti, il primo tentativo di presentare, con una sfilata di uomini illustri, la storia di quella stagione.
Aderendo già a fine 2010 al primo progetto espositivo italiano dedicato al tema – la mostra “1861. I pittori del Risorgimento”, alle Scuderie del Quirinale – con il prestito dello Spartaco, il Museo Vincenzo Vela si accinge nei mesi a venire a prestare ulteriori opere dello scultore ticinese a rassegne storiche e storico-artistiche allestite nella vicina Penisola. Per contro il museo federale intende celebrare la ricorrenza con concerti, proposte di mediazione culturale e atelier a tema, collaborazioni a produzioni televisive, oltre che con una pubblicazione nella collana Casa d’artisti.
Per i docenti e gli interessati è previsto un breve incontro informativo durante il quale verranno presentate le attività della mediazione culturale, il prossimo 23 marzo dalle 15 alle 16.30 (per informazioni, tel. 091 640 70 40, mail: museo.vela@bak)
15
marzo 2011
Riapre il Museo Vela – Pantheon del Risordimento
Dal 15 marzo all'undici dicembre 2011
presentazione
serata - evento
serata - evento
Location
MUSEO VELA
Ligornetto, Largo Vincenzo Vela, (Mendrisio)
Ligornetto, Largo Vincenzo Vela, (Mendrisio)
Orario di apertura
marzo - maggio 10.00-17.00
giugno - settembre 10.00-18.00
ottobre - dicembre 10.00-17.00
lunedì chiuso
(aperto lunedì di Pasqua e di Pentecoste, 1. maggio, 1. agosto, 15 agosto e 1. novembre)
domenica 10.00-18.00
Ufficio stampa
UESSEARTE