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Elementi Spaziali. Bonalumi, Castellani, Dadamaino, Scheggi
La mostra, attraverso alcune opere e unitamente alla pubblicazione, intende offrire uno sguardo sulle fasi cruciali legate allo sviluppo del pensiero e della ricerca di questi artisti. Il catalogo – a cura di Elena Forin e realizzato grazie alla collaborazione degli archivi – attraverso una selezione di immagini, testi, documenti e testimonianze, affronta lo sviluppo di quei temi che in maniera differente e autonoma hanno caratterizzato l’indagine di questi artisti nello snodo di passaggio tra gli ultimissimi anni ’50 e la metà del decennio successivo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Tega è lieta di annunciare il suo prossimo evento espositivo, Elementi spaziali - Bonalumi, Castellani, Dadamaino, Scheggi.
La mostra, attraverso alcune opere e unitamente alla pubblicazione, intende offrire uno sguardo sulle fasi cruciali legate allo sviluppo del pensiero e della ricerca di questi artisti. Il catalogo - a cura di Elena Forin e realizzato grazie alla collaborazione degli archivi - attraverso una selezione di immagini, testi, documenti e testimonianze, affronta lo sviluppo di quei temi che in maniera differente e autonoma hanno caratterizzato l’indagine di questi artisti nello snodo di passaggio tra gli ultimissimi anni ’50 e la metà del decennio successivo. In questi anni, in cui si consuma la fase di superamento dell’informale, Dadamaino crea i Volumi e i Volumi a moduli sfasati; Castellani e Bonalumi espongono alla galleria Pater insieme all’amico Manzoni, con cui Castellani apre l’intensissima stagione della galleria e della rivista Azimuth; Scheggi si trasferisce a Milano poco dopo, nel ’61, facendo coincidere questo spostamento con il momento chiave dell’approdo alla sua maturità espressiva. In questi anni cruciali per l’arte italiana e internazionale, i loro percorsi si intrecciano, si animano di incontri, di dibattiti e di occasioni espositive congiunte, dimostrando quanto l’urgenza di differenti metodi e misure post informale, abbia dato vita a un nuovo essere dell’opera. Questa piccola occasione di studio, che si vuole focalizzare sulle sintonie e sulle dissonanze di questi diversi modi di intendere il quadro in quanto campo di accadimenti e spazio aperto al tempo, ha l’ambizione di trovare una strada, che nel confronto con Fontana, Manzoni, e i modelli critici dell’epoca – primo tra tutti Gillo Dorfles in cui testo sulla “pittura oggetto” è riportato integralmente – nella lettura di quella temperie, di questi stupefacenti maestri, e di quegli attimi in cui la contemporaneità ha saputo dar voce al cambiamento. Nel corso dell’autunno, la mostra verrà spostata a Parma presso la galleria Niccoli, che con altre opere e con un differente allestimento, offrirà un ulteriore affondo sui “modelli spaziali” di Bonalumi, Castellani, Damaino e Scheggi. Agostino Bonalumi è nato nel 1935 a Vimercate. Vive e lavora a Desio. Enrico Castellani è nato nel 1930 a Castelmassa di Rovigo. Vive e lavora a Milano. Dadamaino (Edoarda Maino, detta), è nata nel 1930 a Milano, dove è morta nel 2004. Paolo Scheggi è nato nel 1940 a Firenze, ed è morto a Milano nel 1971.
La mostra, attraverso alcune opere e unitamente alla pubblicazione, intende offrire uno sguardo sulle fasi cruciali legate allo sviluppo del pensiero e della ricerca di questi artisti. Il catalogo - a cura di Elena Forin e realizzato grazie alla collaborazione degli archivi - attraverso una selezione di immagini, testi, documenti e testimonianze, affronta lo sviluppo di quei temi che in maniera differente e autonoma hanno caratterizzato l’indagine di questi artisti nello snodo di passaggio tra gli ultimissimi anni ’50 e la metà del decennio successivo. In questi anni, in cui si consuma la fase di superamento dell’informale, Dadamaino crea i Volumi e i Volumi a moduli sfasati; Castellani e Bonalumi espongono alla galleria Pater insieme all’amico Manzoni, con cui Castellani apre l’intensissima stagione della galleria e della rivista Azimuth; Scheggi si trasferisce a Milano poco dopo, nel ’61, facendo coincidere questo spostamento con il momento chiave dell’approdo alla sua maturità espressiva. In questi anni cruciali per l’arte italiana e internazionale, i loro percorsi si intrecciano, si animano di incontri, di dibattiti e di occasioni espositive congiunte, dimostrando quanto l’urgenza di differenti metodi e misure post informale, abbia dato vita a un nuovo essere dell’opera. Questa piccola occasione di studio, che si vuole focalizzare sulle sintonie e sulle dissonanze di questi diversi modi di intendere il quadro in quanto campo di accadimenti e spazio aperto al tempo, ha l’ambizione di trovare una strada, che nel confronto con Fontana, Manzoni, e i modelli critici dell’epoca – primo tra tutti Gillo Dorfles in cui testo sulla “pittura oggetto” è riportato integralmente – nella lettura di quella temperie, di questi stupefacenti maestri, e di quegli attimi in cui la contemporaneità ha saputo dar voce al cambiamento. Nel corso dell’autunno, la mostra verrà spostata a Parma presso la galleria Niccoli, che con altre opere e con un differente allestimento, offrirà un ulteriore affondo sui “modelli spaziali” di Bonalumi, Castellani, Damaino e Scheggi. Agostino Bonalumi è nato nel 1935 a Vimercate. Vive e lavora a Desio. Enrico Castellani è nato nel 1930 a Castelmassa di Rovigo. Vive e lavora a Milano. Dadamaino (Edoarda Maino, detta), è nata nel 1930 a Milano, dove è morta nel 2004. Paolo Scheggi è nato nel 1940 a Firenze, ed è morto a Milano nel 1971.
16
maggio 2011
Elementi Spaziali. Bonalumi, Castellani, Dadamaino, Scheggi
Dal 16 maggio al 23 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA TEGA
Milano, Via Senato, 20, (Milano)
Milano, Via Senato, 20, (Milano)
Orario di apertura
lunedì / sabato ore 10 – 13 e 15 – 19
Vernissage
16 Maggio 2011, h 18
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore