Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
KLIMT nel segno di Hoffmann e della Secessione
A un secolo dalla sua clamorosa partecipazione alla Biennale di Venezia (1910),
Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordinaria esposizione,
che si tiene nelle sale del Museo Correr.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A un secolo dalla sua clamorosa partecipazione alla Biennale di Venezia (1910),
Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordinaria esposizione,
che si tiene nelle sale del Museo Correr. Felice occasione per festeggiare il 150°
dalla sua nascita (1862-2012), l’esposizione è frutto di una coproduzione tra la
Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Belvedere di Vienna, in collaborazione
con 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group. La curatela scientifi ca
è di Alfred Weidinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco.
Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione, questo il titolo della rassegna
veneziana, presenta grazie ad un ciclo eccezionale di dipinti, a rari e preziosi
disegni, mobili e raffi nati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti
documenti storici, la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico,
dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese,
istanza di quel modernismo europeo che ebbe tra i suoi protagonisti di spicco
personaggi come George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser,
e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.
La prima sezione è dedicata agli esordi della Secessione, di cui faceva parte
anche il fratello di Klimt, Ernst, presente con le sue opere così come Franz
Matsch. La seconda sezione è un’autentica messa in visione di una serie di
importanti apparati, tra cui foto, documenti e biografi e.
Nella terza e quarta sezione vengono messi in luce due aspetti dell’arte
secessionista: la fi gura e il paesaggio. Vi si trovano opere quali La Medusa di
von Stuck e Lady davanti al camino di Klimt.
Proprio la collaborazione con Josef Hoffmann, architetto e interior designer, che
Klimt conosce mentre a Vienna stavano sbocciando i primi germogli della Sacra
Primavera, è uno dei temi centrali della rassegna (sezione 5 e 8), che vuole
mostrare come in breve tempo questi due straordinari personaggi, l’artista e
l’architetto, fossero capaci di condividere incarichi, clienti, amici ma soprattutto
la spasmodica tensione verso il Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, che
nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a
Bruxelles ha trovato uno dei punti più alti della sua utopica realizzazione.
00 Comunicato stampa.indd 1 16/03/12 17.12
Comunicato / 2
stampa
Nel 1902 la Secessione decide di fare una mostra in cui la scultura di Max Klinger di
Beethoven sia il leitmotiv. La direzione artistica è affi data a Hoffmann il quale crea
tre grandi sale: in una di queste Klimt dipinge su tre pareti il Fregio di Beethoven.
Altri artisti, tra cui Toorop, Stöhr, Khnopff, parteciparono all’esposizione e anche
essi sono presenti nella quinta sezione: “Beetohvenausstellung o L’utopia della
Gesamtkunstwerke: l’architetto e il pittore”. “Palais Stoclet 1905-1911” è il
titolo dell’ottava sezione, interamente dedicata al lavoro che Hoffmann e Klimt
intrapresero per il banchiere Adolf Stoclet.
La mostra racconta quindi anche la fertile liaison di questi Pionieri del Moderno,
per i quali architettura, pittura e arti applicate si mescolarono fi no a diventare
arti tra loro inscindibili, dando vita a più di un movimento e più di uno stile, come
dimostra la settima sezione: “Kurvilinear o Stilemi curvilinei. Tra simbolismo e
secessione”.
Nelle sale del Correr, accanto ai cicli sopra ricordati, saranno riunite insieme la
Giuditta I (1901) e l’opera Salomè, Giuditta II (1909), acquistata alla Biennaledel
1910 per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, presenti
entrambe nella sesta sezione “Il trionfo dell’oro”.
«Un grande ritorno per un grande inizio della nostra Fondazione, che proprio
nel progetto dedicato a Klimt vede non solo realizzarsi l’opportunità di una
importante collaborazione internazionale, ma anche la restituzione “culturale” di
una presenza, come quella di Klimt, che fu determinante per lo sviluppo delle
arti in Italia nei primi due decenni del secolo scorso» dichiara il direttore della
Fondazione Musei Civici di Venezia Gabriella Belli.
A testimonianza di quanto fosse forte l’infl uenza di Klimt sulla cultura fi gurativa
italiana dell’epoca, verranno esposti nelle sale di Ca’ Pesaro (31 marzo–8 luglio),
come completamento e corredo della mostra al Correr, due grandi cicli decorativi
che bene raccontano di questa visionaria affi nità elettiva: Le mille e una notte
di Vittorio Zecchin e La Primavera di Galileo Chini, di altrettanta straordinaria
bellezza, concessa in prestito dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma.
Gustav Klimt torna in laguna come protagonista di una straordinaria esposizione,
che si tiene nelle sale del Museo Correr. Felice occasione per festeggiare il 150°
dalla sua nascita (1862-2012), l’esposizione è frutto di una coproduzione tra la
Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Belvedere di Vienna, in collaborazione
con 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group. La curatela scientifi ca
è di Alfred Weidinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco.
Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione, questo il titolo della rassegna
veneziana, presenta grazie ad un ciclo eccezionale di dipinti, a rari e preziosi
disegni, mobili e raffi nati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti
documenti storici, la genesi e l’evoluzione, in ambito architettonico e pittorico,
dell’opera di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese,
istanza di quel modernismo europeo che ebbe tra i suoi protagonisti di spicco
personaggi come George Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman Moser,
e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.
La prima sezione è dedicata agli esordi della Secessione, di cui faceva parte
anche il fratello di Klimt, Ernst, presente con le sue opere così come Franz
Matsch. La seconda sezione è un’autentica messa in visione di una serie di
importanti apparati, tra cui foto, documenti e biografi e.
Nella terza e quarta sezione vengono messi in luce due aspetti dell’arte
secessionista: la fi gura e il paesaggio. Vi si trovano opere quali La Medusa di
von Stuck e Lady davanti al camino di Klimt.
Proprio la collaborazione con Josef Hoffmann, architetto e interior designer, che
Klimt conosce mentre a Vienna stavano sbocciando i primi germogli della Sacra
Primavera, è uno dei temi centrali della rassegna (sezione 5 e 8), che vuole
mostrare come in breve tempo questi due straordinari personaggi, l’artista e
l’architetto, fossero capaci di condividere incarichi, clienti, amici ma soprattutto
la spasmodica tensione verso il Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, che
nel Fregio di Beethoven (1901-1902) e nelle decorazioni di Palazzo Stoclet a
Bruxelles ha trovato uno dei punti più alti della sua utopica realizzazione.
00 Comunicato stampa.indd 1 16/03/12 17.12
Comunicato / 2
stampa
Nel 1902 la Secessione decide di fare una mostra in cui la scultura di Max Klinger di
Beethoven sia il leitmotiv. La direzione artistica è affi data a Hoffmann il quale crea
tre grandi sale: in una di queste Klimt dipinge su tre pareti il Fregio di Beethoven.
Altri artisti, tra cui Toorop, Stöhr, Khnopff, parteciparono all’esposizione e anche
essi sono presenti nella quinta sezione: “Beetohvenausstellung o L’utopia della
Gesamtkunstwerke: l’architetto e il pittore”. “Palais Stoclet 1905-1911” è il
titolo dell’ottava sezione, interamente dedicata al lavoro che Hoffmann e Klimt
intrapresero per il banchiere Adolf Stoclet.
La mostra racconta quindi anche la fertile liaison di questi Pionieri del Moderno,
per i quali architettura, pittura e arti applicate si mescolarono fi no a diventare
arti tra loro inscindibili, dando vita a più di un movimento e più di uno stile, come
dimostra la settima sezione: “Kurvilinear o Stilemi curvilinei. Tra simbolismo e
secessione”.
Nelle sale del Correr, accanto ai cicli sopra ricordati, saranno riunite insieme la
Giuditta I (1901) e l’opera Salomè, Giuditta II (1909), acquistata alla Biennaledel
1910 per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, presenti
entrambe nella sesta sezione “Il trionfo dell’oro”.
«Un grande ritorno per un grande inizio della nostra Fondazione, che proprio
nel progetto dedicato a Klimt vede non solo realizzarsi l’opportunità di una
importante collaborazione internazionale, ma anche la restituzione “culturale” di
una presenza, come quella di Klimt, che fu determinante per lo sviluppo delle
arti in Italia nei primi due decenni del secolo scorso» dichiara il direttore della
Fondazione Musei Civici di Venezia Gabriella Belli.
A testimonianza di quanto fosse forte l’infl uenza di Klimt sulla cultura fi gurativa
italiana dell’epoca, verranno esposti nelle sale di Ca’ Pesaro (31 marzo–8 luglio),
come completamento e corredo della mostra al Correr, due grandi cicli decorativi
che bene raccontano di questa visionaria affi nità elettiva: Le mille e una notte
di Vittorio Zecchin e La Primavera di Galileo Chini, di altrettanta straordinaria
bellezza, concessa in prestito dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma.
24
marzo 2012
KLIMT nel segno di Hoffmann e della Secessione
Dal 24 marzo all'otto luglio 2012
arte moderna
Location
MUSEO CORRER
Venezia, San Marco, 52, (Venezia)
Venezia, San Marco, 52, (Venezia)
Biglietti
intero 12 €
ridotto solo mostra10 €
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; accompagnatori
(max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni;
personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
ridotto speciale 9 €
titolari di MUVE Friend Card; titolari di Carta Rolling Venice;
titolari Carta Giovani; possessori di Museum Pass o biglietto
Piazza San Marco (indipendentemente dal prezzo di acquisto);
possessori di Venice Card Adult e Junior
ri
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Sito web
www.mostraklimt.it
Editore
24 ORE CULTURA
Autore
Curatore