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Gianfranco Notargiacomo – A Grandi Linee. Opere dal 1971 al 2013
oltre cinquanta opere racconteranno la lunga carriera dell’artista romano, dagli anni ‘70 alla galleria La Tartaruga di Roma, alla grande antologica di Palazzo Reale a Milano nel 1998, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 2009, fino alle produzioni più recenti.
Comunicato stampa
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“E’ sempre stato così: pensavo un quadro e lo consideravo fatto. Il resto era lavoro.”
(Gianfranco Notargiacomo)
Dal 20 aprile al 3 novembre 2013 il Forte Malatesta di Ascoli Piceno ospiterà la
mostra “Gianfranco Notargiacomo. A Grandi Linee. Opere dal 1971 al 2013”,
che intende ripercorrere la lunga carriera dell’artista romano, dagli esordi all’inizio
degli anni ‘70 alla galleria La Tartaruga di Roma, attraverso la grande antologica di
Palazzo Reale a Milano nel 1998, dalle personali presso il Centro Cultural Borges
di Buenos Aires nel 2007 e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel
2009, fino alle produzioni più recenti.
Curata da Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, e Mariastella
Margozzi, storica dell’arte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la mostra è
realizzata dal Comune di Ascoli Piceno e si avvale dei patrocini della Presidenza
della Repubblica e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il supporto
della Regione Marche. L’esposizione è stata resa possibile anche grazie al generoso
sostegno di Piceno Gas Vendita.
In mostra oltre cinquanta opere provenienti da musei (GNAM e MACRO di Roma,
Pinacoteca di Jesi), istituzioni pubbliche (Collezione del MAE Farnesina) e da
collezioni private.
Gli “omìni” dell’installazione Le nostre divergenze apriranno il percorso espositivo.
L’installazione, che è stata ripresentata nella mostra del 2009 alla Galleria Nazionale
d’Arte Moderna di Roma, fu la prima personale di Notargiacomo e venne esposta
nel 1971 alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis. 200 omìni di plastilina
colorata, alti circa 40 cm, vestiti in jeans e maglietta, seduti o in piedi, appoggiati o
sdraiati, disseminati in ogni angolo, con lo sguardo rivolto allo spettatore; gli omìni
hanno i tratti del volto non perfettamente definiti, quasi standardizzati, sebbene siano
vestiti diversamente e atteggiati in pose differenti l’uno dall’altro. Questa prima
installazione di Notargiacomo rappresentò in quegli anni una creazione del tutto
originale, a tutt’oggi ancora attualissima.
La mostra proseguirà con il bozzetto del primo Takète del 1979 in acrilico su lamiera,
che raggiungeva le dimensioni di oltre due metri. Takète, parola presa direttamente
dalla psicologia della forma, comprende un ciclo di sculture che Noatrgiacomo ha
realizzato nel tempo, dapprima in lamiera in forma di rilievo, evolute poi, negli anni
successivi, in sculture tridimensionali realizzate in legno dipinto con colori vividi,
divenuti a pieno titolo una vera e propria sigla dell’artista.
Saranno esposte poi le grandi tele dei primi anni ‘80 dal ciclo Tempesta e Assalto,
attraverso il quale il linguaggio dell’artista assume quell’inclinazione verso l’astrazione
d’impeto e di gesto che lo vede tra i protagonisti della post-astrazione. Tempesta e
Assalto, che Notargiacomo presentò per la prima volta alla Galleria La Salita di Gian
Tomaso Liverani nel 1980, è trasposizione italiana dello Sturm Und Drang, come
sottolinea Mariastella Margozzi nel suo testo critico: “Tempesta e Assalto, la mitica
traduzione che se ne fece in Italia, è per Notagiacomo il grido con cui rompere ogni
indugio e avventurarsi attraverso una nuova visione epica della contemporaneità.
“Tempesta e assalto” diventerà il titolo di una serie di dipinti nei quali si distende e
potenzia quella cromia grigio-argentea e nera dei takète precedenti in una
rappresentazione di cieli tumultuosi, illuminati da lampi intermittenti, da scintille
vulcaniche in una densità di immagine che vuole avvicinare e mescolare cielo e mare,
onde e nuvole”.
Il percorso si svilupperà poi con gli acrilici, gli smalti e le lamiere su tela e su tavola di
grandi dimensioni (Infinito Universo e Mondo, Battaglia navale, Il caos e i
giganti, etc.), i Takète policromi in legno, le Pitture Estreme degli anni ’90, gli
Orizzonti del 2005, per arrivare ai grandi Tondi di recente ideazione. Opere tutte che
esprimono la forte carica di energia del lavoro di Notargiacomo.
Il catalogo, edito per i tipi di Silvana Editoriale, ospita oltre ai saggi dei curatori, i
testi critici di Giacomo Marramao, Barbara Martusciello e Ada Masoero.
(Gianfranco Notargiacomo)
Dal 20 aprile al 3 novembre 2013 il Forte Malatesta di Ascoli Piceno ospiterà la
mostra “Gianfranco Notargiacomo. A Grandi Linee. Opere dal 1971 al 2013”,
che intende ripercorrere la lunga carriera dell’artista romano, dagli esordi all’inizio
degli anni ‘70 alla galleria La Tartaruga di Roma, attraverso la grande antologica di
Palazzo Reale a Milano nel 1998, dalle personali presso il Centro Cultural Borges
di Buenos Aires nel 2007 e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel
2009, fino alle produzioni più recenti.
Curata da Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, e Mariastella
Margozzi, storica dell’arte alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la mostra è
realizzata dal Comune di Ascoli Piceno e si avvale dei patrocini della Presidenza
della Repubblica e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il supporto
della Regione Marche. L’esposizione è stata resa possibile anche grazie al generoso
sostegno di Piceno Gas Vendita.
In mostra oltre cinquanta opere provenienti da musei (GNAM e MACRO di Roma,
Pinacoteca di Jesi), istituzioni pubbliche (Collezione del MAE Farnesina) e da
collezioni private.
Gli “omìni” dell’installazione Le nostre divergenze apriranno il percorso espositivo.
L’installazione, che è stata ripresentata nella mostra del 2009 alla Galleria Nazionale
d’Arte Moderna di Roma, fu la prima personale di Notargiacomo e venne esposta
nel 1971 alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis. 200 omìni di plastilina
colorata, alti circa 40 cm, vestiti in jeans e maglietta, seduti o in piedi, appoggiati o
sdraiati, disseminati in ogni angolo, con lo sguardo rivolto allo spettatore; gli omìni
hanno i tratti del volto non perfettamente definiti, quasi standardizzati, sebbene siano
vestiti diversamente e atteggiati in pose differenti l’uno dall’altro. Questa prima
installazione di Notargiacomo rappresentò in quegli anni una creazione del tutto
originale, a tutt’oggi ancora attualissima.
La mostra proseguirà con il bozzetto del primo Takète del 1979 in acrilico su lamiera,
che raggiungeva le dimensioni di oltre due metri. Takète, parola presa direttamente
dalla psicologia della forma, comprende un ciclo di sculture che Noatrgiacomo ha
realizzato nel tempo, dapprima in lamiera in forma di rilievo, evolute poi, negli anni
successivi, in sculture tridimensionali realizzate in legno dipinto con colori vividi,
divenuti a pieno titolo una vera e propria sigla dell’artista.
Saranno esposte poi le grandi tele dei primi anni ‘80 dal ciclo Tempesta e Assalto,
attraverso il quale il linguaggio dell’artista assume quell’inclinazione verso l’astrazione
d’impeto e di gesto che lo vede tra i protagonisti della post-astrazione. Tempesta e
Assalto, che Notargiacomo presentò per la prima volta alla Galleria La Salita di Gian
Tomaso Liverani nel 1980, è trasposizione italiana dello Sturm Und Drang, come
sottolinea Mariastella Margozzi nel suo testo critico: “Tempesta e Assalto, la mitica
traduzione che se ne fece in Italia, è per Notagiacomo il grido con cui rompere ogni
indugio e avventurarsi attraverso una nuova visione epica della contemporaneità.
“Tempesta e assalto” diventerà il titolo di una serie di dipinti nei quali si distende e
potenzia quella cromia grigio-argentea e nera dei takète precedenti in una
rappresentazione di cieli tumultuosi, illuminati da lampi intermittenti, da scintille
vulcaniche in una densità di immagine che vuole avvicinare e mescolare cielo e mare,
onde e nuvole”.
Il percorso si svilupperà poi con gli acrilici, gli smalti e le lamiere su tela e su tavola di
grandi dimensioni (Infinito Universo e Mondo, Battaglia navale, Il caos e i
giganti, etc.), i Takète policromi in legno, le Pitture Estreme degli anni ’90, gli
Orizzonti del 2005, per arrivare ai grandi Tondi di recente ideazione. Opere tutte che
esprimono la forte carica di energia del lavoro di Notargiacomo.
Il catalogo, edito per i tipi di Silvana Editoriale, ospita oltre ai saggi dei curatori, i
testi critici di Giacomo Marramao, Barbara Martusciello e Ada Masoero.
20
aprile 2013
Gianfranco Notargiacomo – A Grandi Linee. Opere dal 1971 al 2013
Dal 20 aprile al 03 novembre 2013
arte contemporanea
Location
FORTE MALATESTA
Ascoli Piceno, Via Ponte Di Cecco, (Ascoli Piceno)
Ascoli Piceno, Via Ponte Di Cecco, (Ascoli Piceno)
Biglietti
€ 8,00 Ridotto: € 5,00
Orario di apertura
dal 21 aprile al 30 settembre:
dal martedì alla domenica ore 10.00 – 19.00
dal 1° ottobre al 3 novembre:
dal martedì al venerdì ore 10.00 – 17.00
sabato, domenica, festivi e prefestivi
ore 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso
Vernissage
20 Aprile 2013, ore 17.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore