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Lois Anvidalfarei – Conditio Humana
Le figure di Anvidalfarei sono nude, dotate di un’intensa presenza corporea e sono spesso disposte in maniera inconsueta, tragica, spiazzante: appese come in un affumicatoio, intrappolate in gabbie di tubi innocenti, adagiate in posture sofferenti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Pelanda, Centro di Produzione Culturale, propone al pubblico
Conditio Humana di Lois Anvidalfarei, l’esposizione delle creazioni in bronzo dell’artista
altoatesino, sculture dalla forte presenza fisica e dall’accentuata corporeità.
Visitabile dal 26 ottobre al 30 novembre, la mostra – organizzata da Art for Communication in
collaborazione con MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma, e con il sostegno di Enel e di
NTT DATA – conta una ventina tra sculture e installazioni in bronzo che narrano la ricerca
dell’artista ladino intorno al corpo umano, che diviene per lui modello. Le figure di Anvidalfarei
sono nude, dotate di un’intensa presenza corporea e sono spesso disposte in maniera inconsueta,
tragica, spiazzante: appese come in un affumicatoio, intrappolate in gabbie di tubi innocenti,
adagiate in posture sofferenti. In queste opere il bronzo si anima, per dare forma agli aspetti più
intangibili della natura umana attraverso la riproduzione di figure intere, spesso con arti
mancanti o dalla sagoma bizzarra, ma anche di singole parti del corpo talvolta molto più
voluminose rispetto alla realtà, come la gigantesca testa di due metri d’altezza con le mani
accostate al volto.
«Anvidalfarei è un compagno di strada – scrive Philippe Daverio curatore del catalogo Lois
Anvidalfarei, edito da Skira e realizzato grazie al contributo della Galleria Goethe di Bolzano –
dell’epoca sofferta che sta attraversando l’umanità d’Occidente. Ed è uno Zeitgenosse
(contemporaneo, ndr) che vigila lassù, fra terre fertili, monti gloriosi e cieli quasi tangibili. Il
contatto con il Supremo appare ben più immediato di quello che gli uomini faticanti nelle pianure
possano immaginare. A quel cosmo supremo si contrappone costantemente, ineluttabilmente
l’immagine terrestre. L’uomo vivente è lì, straziato, sofferente, afflitto da una fisicità che non lascia
tregua. E qui entra in gioco un elemento che solo la montagna può esaltare. Perché, nel fondo delle
anime, il contrasto fra la fisicità umana e l’infinito poderoso della natura genera una
vertigine. A questo stordimento non è sfuggito nessuno fra gli artisti che hanno osato la sfida».
Dal 26 ottobre al 30 novembre 2013
La Pelanda, Centro di Produzione Culturale, Ex-Mattatoio Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Inaugurazione: 25 ottobre 2013, dalle ore 18.00 alle ore 22.00
Ingresso libero
Note biografiche sull’artista
Lois Anvidalfarei, di madrelingua ladina, nasce a Badia (Bolzano) il 26 gennaio 1962. Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Ortisei, si
perfeziona all’Akademie der bildenden Künste Wien di Vienna, sotto la guida dello scultore greco-austriaco Joannis Avramidis. Le sue
sculture, perlopiù in bronzo, si caratterizzano per una marcata presenza fisica delle figure rappresentate, spesso ritratte nude e come
fluttuanti. Sue opere pubbliche si trovano in Italia, in Austria, in Polonia e in Germania. Numerosissime le mostre personali e collettive:
tra le altre, di rilievo è la sua partecipazione alla Biennale d'Arte di Venezia 2011.
Conditio Humana di Lois Anvidalfarei, l’esposizione delle creazioni in bronzo dell’artista
altoatesino, sculture dalla forte presenza fisica e dall’accentuata corporeità.
Visitabile dal 26 ottobre al 30 novembre, la mostra – organizzata da Art for Communication in
collaborazione con MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma, e con il sostegno di Enel e di
NTT DATA – conta una ventina tra sculture e installazioni in bronzo che narrano la ricerca
dell’artista ladino intorno al corpo umano, che diviene per lui modello. Le figure di Anvidalfarei
sono nude, dotate di un’intensa presenza corporea e sono spesso disposte in maniera inconsueta,
tragica, spiazzante: appese come in un affumicatoio, intrappolate in gabbie di tubi innocenti,
adagiate in posture sofferenti. In queste opere il bronzo si anima, per dare forma agli aspetti più
intangibili della natura umana attraverso la riproduzione di figure intere, spesso con arti
mancanti o dalla sagoma bizzarra, ma anche di singole parti del corpo talvolta molto più
voluminose rispetto alla realtà, come la gigantesca testa di due metri d’altezza con le mani
accostate al volto.
«Anvidalfarei è un compagno di strada – scrive Philippe Daverio curatore del catalogo Lois
Anvidalfarei, edito da Skira e realizzato grazie al contributo della Galleria Goethe di Bolzano –
dell’epoca sofferta che sta attraversando l’umanità d’Occidente. Ed è uno Zeitgenosse
(contemporaneo, ndr) che vigila lassù, fra terre fertili, monti gloriosi e cieli quasi tangibili. Il
contatto con il Supremo appare ben più immediato di quello che gli uomini faticanti nelle pianure
possano immaginare. A quel cosmo supremo si contrappone costantemente, ineluttabilmente
l’immagine terrestre. L’uomo vivente è lì, straziato, sofferente, afflitto da una fisicità che non lascia
tregua. E qui entra in gioco un elemento che solo la montagna può esaltare. Perché, nel fondo delle
anime, il contrasto fra la fisicità umana e l’infinito poderoso della natura genera una
vertigine. A questo stordimento non è sfuggito nessuno fra gli artisti che hanno osato la sfida».
Dal 26 ottobre al 30 novembre 2013
La Pelanda, Centro di Produzione Culturale, Ex-Mattatoio Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Inaugurazione: 25 ottobre 2013, dalle ore 18.00 alle ore 22.00
Ingresso libero
Note biografiche sull’artista
Lois Anvidalfarei, di madrelingua ladina, nasce a Badia (Bolzano) il 26 gennaio 1962. Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Ortisei, si
perfeziona all’Akademie der bildenden Künste Wien di Vienna, sotto la guida dello scultore greco-austriaco Joannis Avramidis. Le sue
sculture, perlopiù in bronzo, si caratterizzano per una marcata presenza fisica delle figure rappresentate, spesso ritratte nude e come
fluttuanti. Sue opere pubbliche si trovano in Italia, in Austria, in Polonia e in Germania. Numerosissime le mostre personali e collettive:
tra le altre, di rilievo è la sua partecipazione alla Biennale d'Arte di Venezia 2011.
25
ottobre 2013
Lois Anvidalfarei – Conditio Humana
Dal 25 ottobre al 30 novembre 2013
arte contemporanea
Location
LA PELANDA
Roma, Piazza Orazio Giustiniani, 4, (Roma)
Roma, Piazza Orazio Giustiniani, 4, (Roma)
Vernissage
25 Ottobre 2013, ore 18
Editore
SKIRA
Autore