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Ricerche al Foro Romano. Dalla matita al pixel
Vengono affiancati disegni storici plano-altimetrici ed elaborazioni grafiche a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, derivate dall’analisi dei monumenti condotte attraverso l’impiego delle moderne tecnologie dal centro DHARMA (Digital Historic Architectural Research and Material Analysis) dell’Istituto di Architettura dell’Università di Notre Dame, Indiana (USA)
Comunicato stampa
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Dall’incontro tra il linguaggio tecnologico e la memoria del passato nasce la mostra Ricerche
al Foro Romano. Dalla matita al pixel, in cui sono affiancati disegni storici plano-altimetrici
ed elaborazioni grafiche a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma,
derivate dall’analisi dei monumenti condotte attraverso l’impiego delle moderne tecnologie
dal centro DHARMA (Digital Historic Architectural Research and Material Analysis) dell’Istituto di
Architettura dell’Università di Notre Dame, Indiana (USA). La rassegna, alla Curia Iulia dal 3 al 13
aprile, è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, che ha offerto
agli studenti universitari coinvolti nel programma di apprendere le tecniche di rilevamento di fine
Ottocento, e di elaborare disegni sulla base dei rilievi dei monumenti del Foro Romano ottenuti dal
laser scanner.
Il progetto, intrapreso nel 2009, è nato dalla volontà di entrambe le istituzioni di mettere a
confronto la documentazione storica sul Foro Romano conservata nell’Archivio Storico dei Disegni
della Soprintendenza, con i disegni dell’area del Foro realizzati impiegando la tecnologia del laser
scanner e della fotografia ad alta risoluzione, in un utile rapporto con le tecniche più evolute in
uso alla fine del XIX. È infatti a quell’epoca che risale la prima e la più completa documentazione
del Foro Romano con rilievi, piante, sezioni, assonometrie quando per volere dell’allora direttore
degli scavi Giacomo Boni (1859-1925) furono realizzate le carte archeologiche plano-altimetriche
dell’area di base, con la collaborazione degli allievi della Scuola di Ingegneria di Roma diretta
da Vincenzo Reina (1862 – 1919). Tra il 1898 ed il 1909 il Genio Militare collaborò mettendo
a disposizione i propri strumenti ed eseguendo ortofoto – fotografie aeree georeferenziate -
utilizzando il pallone frenato e il draken-ballon, per riprendere a varie altezze il Foro Romano e
il Palatino. Le immagini così ottenute sono ancora oggi documenti fondamentali per la storia del
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nonché dell’Aereonautica Militare.
Gli allievi del DHARMA, oltre ai disegni ottenuti dal laser scanner ad alta definizione, ne hanno
realizzati di nuovi secondo le tecniche e il metodo dell’età di Giacomo Boni, trasformando
elaborati puramente tecnici, come quello proprio del rilievo a nuvola di punti, in disegni
architettonici.
Da parte della Soprintendenza, si è operato per rendere attuali le informazioni contenute nei
documenti d’archivio. Dopo aver trasformato i disegni storici in file digitali e ancorato i dati grafici
con quelli archivistici, sono stati realizzati rilievi tridimensionali che hanno come base la mesh
ottenuta dalle scansioni con il laser scanner e integrati con le fotografie panoramiche ad alta
risoluzione ottenute con il sistema GigaPan. Questa operazione si rivela propedeutica allo studio
dei monumenti, in molti casi non più visibili perché oggi interrati o smantellati durante le indagini
di scavo.
L’insieme delle analisi del Foro Romano condotto dal centro DHARMA è adesso a disposizione
della Soprintendenza, utile strumento di analisi dei monumenti del Foro Romano, sia per
incrementarne lo studio scientifico, sia per attuare con precisione un programma di interventi di
restauro e di manutenzione.
La mostra rappresenta la tappa successiva alla recente pubblicazione della nuova monografia
della collana Studi e ricerche che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
pubblica con la casa editrice Electa, dal titolo In sacra via. Giacomo Boni al Foro Romano. Gli
scavi, curato da Patrizia Fortini e Miriam Taviani. Vi sono riunite splendide fotografie e disegni del
tempo di Giacomo Boni, quando tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo avviò le
indagini sulla via Sacra al Foro Romano. Il volume, che ripercorre anche la biografia del pioniere
dell’archeologia italiana, documenta per la prima volta in maniera esaustiva gli scavi di quegli anni.
Alla straordinaria messe di informazioni raccolte in queste pagine, si aggiungono i dati dei motori
di ricerca presenti in un DVD allegato, in cui è possibile perlustrare con gli ingrandimenti necessari
il ricchissimo e, spesso inedito, materiale iconografico. Questo lavoro di schedatura informatizzata
ha anche consentito di realizzare una app per la mostra, accessibile attraverso la rete wi-fi e i
codici QR. In questo modo l’utente ha la possibilità di connettersi all’ applicazione e visualizzare
immagini ad alta risoluzione dei disegni storici esposti.
Di questa collaborazione, e dei risultati ottenuti, se ne discute dal 3 al 4 aprile presso la sede
romana dell’Università Notre Dame (via Ostilia, 15) in un convegno dal titolo The Digital
Future of World Heritage, insieme all’UNESCO World Heritage Center (WHC), la Soprintendenza
Speciale per i Beni Archeologici di Roma e la NASA. Il tema del convegno verte sulle metodologie
innovative di documentazione e interpretazione dei siti del patrimonio mondiale, con lo scopo di
migliorarne la tutela. Programma su www.dharma3d.org
al Foro Romano. Dalla matita al pixel, in cui sono affiancati disegni storici plano-altimetrici
ed elaborazioni grafiche a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma,
derivate dall’analisi dei monumenti condotte attraverso l’impiego delle moderne tecnologie
dal centro DHARMA (Digital Historic Architectural Research and Material Analysis) dell’Istituto di
Architettura dell’Università di Notre Dame, Indiana (USA). La rassegna, alla Curia Iulia dal 3 al 13
aprile, è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, che ha offerto
agli studenti universitari coinvolti nel programma di apprendere le tecniche di rilevamento di fine
Ottocento, e di elaborare disegni sulla base dei rilievi dei monumenti del Foro Romano ottenuti dal
laser scanner.
Il progetto, intrapreso nel 2009, è nato dalla volontà di entrambe le istituzioni di mettere a
confronto la documentazione storica sul Foro Romano conservata nell’Archivio Storico dei Disegni
della Soprintendenza, con i disegni dell’area del Foro realizzati impiegando la tecnologia del laser
scanner e della fotografia ad alta risoluzione, in un utile rapporto con le tecniche più evolute in
uso alla fine del XIX. È infatti a quell’epoca che risale la prima e la più completa documentazione
del Foro Romano con rilievi, piante, sezioni, assonometrie quando per volere dell’allora direttore
degli scavi Giacomo Boni (1859-1925) furono realizzate le carte archeologiche plano-altimetriche
dell’area di base, con la collaborazione degli allievi della Scuola di Ingegneria di Roma diretta
da Vincenzo Reina (1862 – 1919). Tra il 1898 ed il 1909 il Genio Militare collaborò mettendo
a disposizione i propri strumenti ed eseguendo ortofoto – fotografie aeree georeferenziate -
utilizzando il pallone frenato e il draken-ballon, per riprendere a varie altezze il Foro Romano e
il Palatino. Le immagini così ottenute sono ancora oggi documenti fondamentali per la storia del
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nonché dell’Aereonautica Militare.
Gli allievi del DHARMA, oltre ai disegni ottenuti dal laser scanner ad alta definizione, ne hanno
realizzati di nuovi secondo le tecniche e il metodo dell’età di Giacomo Boni, trasformando
elaborati puramente tecnici, come quello proprio del rilievo a nuvola di punti, in disegni
architettonici.
Da parte della Soprintendenza, si è operato per rendere attuali le informazioni contenute nei
documenti d’archivio. Dopo aver trasformato i disegni storici in file digitali e ancorato i dati grafici
con quelli archivistici, sono stati realizzati rilievi tridimensionali che hanno come base la mesh
ottenuta dalle scansioni con il laser scanner e integrati con le fotografie panoramiche ad alta
risoluzione ottenute con il sistema GigaPan. Questa operazione si rivela propedeutica allo studio
dei monumenti, in molti casi non più visibili perché oggi interrati o smantellati durante le indagini
di scavo.
L’insieme delle analisi del Foro Romano condotto dal centro DHARMA è adesso a disposizione
della Soprintendenza, utile strumento di analisi dei monumenti del Foro Romano, sia per
incrementarne lo studio scientifico, sia per attuare con precisione un programma di interventi di
restauro e di manutenzione.
La mostra rappresenta la tappa successiva alla recente pubblicazione della nuova monografia
della collana Studi e ricerche che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma
pubblica con la casa editrice Electa, dal titolo In sacra via. Giacomo Boni al Foro Romano. Gli
scavi, curato da Patrizia Fortini e Miriam Taviani. Vi sono riunite splendide fotografie e disegni del
tempo di Giacomo Boni, quando tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo avviò le
indagini sulla via Sacra al Foro Romano. Il volume, che ripercorre anche la biografia del pioniere
dell’archeologia italiana, documenta per la prima volta in maniera esaustiva gli scavi di quegli anni.
Alla straordinaria messe di informazioni raccolte in queste pagine, si aggiungono i dati dei motori
di ricerca presenti in un DVD allegato, in cui è possibile perlustrare con gli ingrandimenti necessari
il ricchissimo e, spesso inedito, materiale iconografico. Questo lavoro di schedatura informatizzata
ha anche consentito di realizzare una app per la mostra, accessibile attraverso la rete wi-fi e i
codici QR. In questo modo l’utente ha la possibilità di connettersi all’ applicazione e visualizzare
immagini ad alta risoluzione dei disegni storici esposti.
Di questa collaborazione, e dei risultati ottenuti, se ne discute dal 3 al 4 aprile presso la sede
romana dell’Università Notre Dame (via Ostilia, 15) in un convegno dal titolo The Digital
Future of World Heritage, insieme all’UNESCO World Heritage Center (WHC), la Soprintendenza
Speciale per i Beni Archeologici di Roma e la NASA. Il tema del convegno verte sulle metodologie
innovative di documentazione e interpretazione dei siti del patrimonio mondiale, con lo scopo di
migliorarne la tutela. Programma su www.dharma3d.org
02
aprile 2014
Ricerche al Foro Romano. Dalla matita al pixel
Dal 02 al 13 aprile 2014
archeologia
Location
FORO ROMANO
Roma, Via Della Salara Vecchia, (Roma)
Roma, Via Della Salara Vecchia, (Roma)
Biglietti
INTERO € 12 RIDOTTO € 7, 50
Orario di apertura
08.30 - 19.15
Ultimo ingresso ore 18.15 con uscita ore 19.15
Vernissage
2 Aprile 2014, h 16
Ufficio stampa
ELECTA
Curatore