Autodidatta, Francesco Nesi ha creato negli anni uno stile immediatamente riconoscibile, che ha incontrato grande successo. E’ autore di opere caratterizzate da sfrenata fantasia e ricchezza visiva, dove in fiabesche atmosfere oniriche si affrontano con grazia e sincerità temi esistenziali e i momenti di vita quotidiana sono raccontati con i toni della favola per fanciulli.
Nei suoi dipinti e negli acquerelli diversi personaggi danzano, suonano, ballano, convivono immersi in uno scenario fantastico dalle forti tinte pastello, che sa divertire ma anche omaggiare la storia dell’arte (e soprattutto dell’architettura) italiana. E così facciate di chiese toscane, pavimentazioni da piazza grande e archi a tutto sesto, sempre coloratissimi e luminosi, arricchiscono questi paesaggi fantastici, trovando le proprie fondamenta a volte sulla terra, altre fra le nuvole o sull’acqua.
I personaggi delle opere di Nesi ripropongono le professioni, le arti e le emozioni della nostra vita reale: in questo sta la differenza tra il tedioso fantasy fossilizzato su se stesso di molti (troppi) autori e lo spirito genuinamente poetico della favola: l’attaccamento ai sentimenti umani, pur se proposti in un mondo “altro” dal nostro. Ci viene spontaneo riflettere, infatti, osservando queste figure vivere la vita quotidiana come fosse una danza, volare sopra le nuvole cercando il semplice piacere di una bella musica, affrontare le proprie attività con gioia, con un occhio sempre rivolto al magico cerchio della Luna.
La mostra è quindi un appuntamento speciale, un luogo che si arricchisce di altri mondi, dove in opere come “I conti tornano!”, “Ritornare bambini” o “E nacque la musica” è possibile trovare la gioiosa ispirazione per un cambio di sguardo sul mondo, ritrovandovi la gioia e il piacere di vivere le cose con fantasia e leggerezza.