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Mathelda Balatresi
Mathelda Balatresi, toscana d’origine ma napoletana di adozione, è una delle personalità più rilevanti nel panorama degli artisti napoletani degli anni ’80, “riscuotendo il consenso unanime della critica seppur collocata in una posizione [volutamente] appartata” (Filiberto Menna)
Comunicato stampa
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La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Mathelda Balatresi, giovedì 17 aprile 2014 alle ore 19,00, in presenza dell’artista.
Mathelda Balatresi, toscana d’origine ma napoletana di adozione, è una delle personalità più rilevanti nel panorama degli artisti napoletani degli anni ’80, “riscuotendo il consenso unanime della critica seppur collocata in una posizione [volutamente] appartata” (Filiberto Menna, catalogo Letto nel giardino, Villa Pignatelli - Napoli, maggio 1983)
Arrivata a Napoli agli inizi degli anni Cinquanta, da subito rivolge il suo interesse e i suoi studi verso il mondo dell’arte. Frequenta prima il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti, e si inserisce nel dibattito culturale ed artistico degli anni a seguire.
Il suo pensiero rivolto al dramma della condizione esistenziale delle donne di tutte le culture, delle violazioni di tutte le epoche, degli orrori di tutte le ideologie ha generato una sostanziosa produzione di pitture, sculture e scritti – come ad esempio la mostra del 2010 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dedicata a Ipazia, scienziata e astronoma del IV sec. d.c., uccisa con frammenti di conchiglie. Il tema della sua ricerca risuona oggi quanto mai attuale se consideriamo le innumerevoli storie di femminicidio alle quali assistiamo.
L’attenzione dell’artista per la realtà che la circonda e soprattutto per gli eventi che stravolgono il mondo ha dato vita al ciclo di lavori sulla guerra e sulla pace al quale appartengono anche le opere Mine in Fiore presentate in questa occasione. Nonostante il tema trattato, il linguaggio visivo scelto da Mathelda Balatresi intende rappresentare il dramma rielaborandolo con distacco apparente.
Note sul campo minato (mine in fiore)
Mina, s.f., arma composta da una forte carica di esplosivo innescata mediante un opportuno sistema di accensione. E' previsto che il sistema sia azionato da: uomo, donna, bambino; soggetti che, ignorando di percorrere un campo minato, provocheranno lo scoppio. A incoraggiare codesto incontro, accuratamente occultato, i fabbricanti, pensando cinicamente ai bambini hanno posto talvolta, sul sistema di accensione, piccole bambole che scoppiano nell'attimo in cui vengono toccate.
Fiore, s.m., la parte della pianta di forme svariate, colori appariscenti e odori per lo più gradevoli che contiene gli organi della riproduzione.
“Ho contrapposto in un unico oggetto il fiore che contiene la vita, la bellezza delle forme, dei colori, dei profumi e la mina simbolo di morte, di inganno, di dolore.
Il fiore ha al posto dei suoi vitali organi di riproduzione, la mina che nascondendosi, mutila, distrugge, uccide.
Ho spesso usato i contrasti per la ricerca di immagini. Lavoro sul tema Della guerra e della pace da lunghissimo tempo, per diversi insiemi di opere che comprendono disegni come le Mine in fiore della stazione Materdei della metropolitana di Napoli, paesaggi che mostrano in ogni ora del giorno e della notte il fumo delle bombe, paesaggi con figure distese che occupano la terra e il cielo, ritratti di buoni e cattivi, fino a questi oggetti in metallo dipinto, chiamati anch'essi Mine in fiore, che posti uno accanto all'altro, diventano un campo minato.” (Mathelda Balatresi)
Mathelda Balatresi, toscana d’origine ma napoletana di adozione, è una delle personalità più rilevanti nel panorama degli artisti napoletani degli anni ’80, “riscuotendo il consenso unanime della critica seppur collocata in una posizione [volutamente] appartata” (Filiberto Menna, catalogo Letto nel giardino, Villa Pignatelli - Napoli, maggio 1983)
Arrivata a Napoli agli inizi degli anni Cinquanta, da subito rivolge il suo interesse e i suoi studi verso il mondo dell’arte. Frequenta prima il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti, e si inserisce nel dibattito culturale ed artistico degli anni a seguire.
Il suo pensiero rivolto al dramma della condizione esistenziale delle donne di tutte le culture, delle violazioni di tutte le epoche, degli orrori di tutte le ideologie ha generato una sostanziosa produzione di pitture, sculture e scritti – come ad esempio la mostra del 2010 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dedicata a Ipazia, scienziata e astronoma del IV sec. d.c., uccisa con frammenti di conchiglie. Il tema della sua ricerca risuona oggi quanto mai attuale se consideriamo le innumerevoli storie di femminicidio alle quali assistiamo.
L’attenzione dell’artista per la realtà che la circonda e soprattutto per gli eventi che stravolgono il mondo ha dato vita al ciclo di lavori sulla guerra e sulla pace al quale appartengono anche le opere Mine in Fiore presentate in questa occasione. Nonostante il tema trattato, il linguaggio visivo scelto da Mathelda Balatresi intende rappresentare il dramma rielaborandolo con distacco apparente.
Note sul campo minato (mine in fiore)
Mina, s.f., arma composta da una forte carica di esplosivo innescata mediante un opportuno sistema di accensione. E' previsto che il sistema sia azionato da: uomo, donna, bambino; soggetti che, ignorando di percorrere un campo minato, provocheranno lo scoppio. A incoraggiare codesto incontro, accuratamente occultato, i fabbricanti, pensando cinicamente ai bambini hanno posto talvolta, sul sistema di accensione, piccole bambole che scoppiano nell'attimo in cui vengono toccate.
Fiore, s.m., la parte della pianta di forme svariate, colori appariscenti e odori per lo più gradevoli che contiene gli organi della riproduzione.
“Ho contrapposto in un unico oggetto il fiore che contiene la vita, la bellezza delle forme, dei colori, dei profumi e la mina simbolo di morte, di inganno, di dolore.
Il fiore ha al posto dei suoi vitali organi di riproduzione, la mina che nascondendosi, mutila, distrugge, uccide.
Ho spesso usato i contrasti per la ricerca di immagini. Lavoro sul tema Della guerra e della pace da lunghissimo tempo, per diversi insiemi di opere che comprendono disegni come le Mine in fiore della stazione Materdei della metropolitana di Napoli, paesaggi che mostrano in ogni ora del giorno e della notte il fumo delle bombe, paesaggi con figure distese che occupano la terra e il cielo, ritratti di buoni e cattivi, fino a questi oggetti in metallo dipinto, chiamati anch'essi Mine in fiore, che posti uno accanto all'altro, diventano un campo minato.” (Mathelda Balatresi)
17
aprile 2014
Mathelda Balatresi
Dal 17 aprile al 31 maggio 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì a sabato ore 10-20
Vernissage
17 Aprile 2014, ore 19.00
Autore