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La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove
La mostra descrive il contesto delle origini di tante città e cittadine italiane che, come Torviscosa, furono
fondate in seguito agli interventi di bonifica agraria che hanno caratterizzato l’Italia negli anni Trenta del
secolo scorso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra descrive il contesto delle origini di tante città e cittadine italiane che, come Torviscosa, furono
fondate in seguito agli interventi di bonifica agraria che hanno caratterizzato l'Italia negli anni Trenta del
secolo scorso. Tre sono le sezioni in cui è organizzato il percorso espositivo, dedicate rispettivamente a
"Battaglia del grano e autarchia", "Bonifiche", "Città nuove". Ogni argomento è introdotto da una
presentazione scritta, ma soprattutto illustrato attraverso documenti e materiali originali utilizzati dalla
propaganda per accompagnare il programma politico e di riforma agraria del regime, come locandine e
manifesti che ripropongono le immagini e i motti cari al fascismo e le opere d'arte che ne celebrano i simboli
ideologici. Molti gli autori significativi presenti nell'esposizione: tra le altre opere, dipinti di Roveroni e Bonetti,
sculture di Pazzini, Bertelli e Thayaht, manifesti di Cambellotti, Dudovich, Metlicovitz. Vastissima la proposta
espositiva, che comprende circa 200 manifesti e inoltre dipinti, libri illustrati, carte geografiche, ma anche
oggetti d'uso quotidiano in quel particolare momento storico, come le scatolette del chinino per la cura della
malaria, i quaderni scolastici dedicati alla battaglia del grano, i rocchetti di filo “autarchico”. Il materiale
proviene esclusivamente da collezioni private e ciò conferisce all'esposizione un particolare valore e un
carattere di eccezionalità.
La localizzazione della mostra non è casuale: Torviscosa è infatti proprio una delle città nuove oggetto della
mostra, la realizzazione concreta di quanto è raccontato e illustrato nell'esposizione. La visita della cittadina
e del territorio circostante costituisce quindi un completamento dell'esperienza espositiva.
L'esposizione si inserisce in un ampio progetto, cofinanziato dall'Unione Europea, di valorizzazione
complessiva dei beni archivistici, fotografici e documentari relativi alla storia di Torviscosa.
Titolo della mostra: "La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove"
A cura di: Roberta Sciarretta
Apertura: fino al 30 ottobre 2014, ogni sabato e domenica, dalle 10.00 alle 20.00. In altri giorni su
appuntamento
Sede: "CID", Centro Informazione Documentazione, Piazzale Marinotti n. 1, Torviscosa, Udine
Ingresso gratuito
Info: 0431 927929 / 0431 929589 - cultura@com-torviscosa.regione.fvg.it
Catalogo: Edizioni Novecento, saggi critici a cura di: Giuseppe Parlato, Roberto Maiocchi, Chiara Barbato,
Claudio Paradiso, Massimiliano Vittori, Matteo Di Marco, Sergio Zilli, Marco Zaganella, Carlotta Antonelli,
Alberto Sulpizi, Claudio Marsilio, Daniele Lembo, Rino Caputo, Roberta Sciarretta.
Gli anni Trenta in cucina: il menu autarchico
A margine della mostra, le trattorie del luogo propongono un menu che si ispira alla cucina degli anni Trenta.
L'indipendenza nei rapporti economici e politici perseguita dal governo italiano già negli anni Venti e infine
proclamata con l'autarchia dopo le sanzioni del 1935 condizionò infatti la vita degli italiani in tutte le forme,
compresa quella alimentare. La mancanza di materie prime estere costrinse alla ricerca di materie prime
alternative, i cosiddetti “surrogati”: la fondazione di Torviscosa, per esempio, è legata al tentativo di estrarre
la cellulosa dalla canna, anziché dal legno, e il nome del paese deriva dalla viscosa, la cosiddetta seta
artificiale prodotta dalla SNIA. Allo stesso modo, il tè, commercializzato dagli inglesi, è sostituito con il
carcadè di provenienza eritrea, il caffè con l’orzo o la cicoria; la carne è limitata a quella degli animali da
cortile o sostituita con il pesce e alla pasta si preferisce il riso. In cucina scarseggiano anche i grassi, che
devono essere destinati all'industria bellica, e, soprattutto, si devono utilizzare prodotti italiani e non ci si
deve permettere alcuno spreco.
Le proposte gastronomiche delle trattorie locali utilizzano prodotti nostrani e ricette originali, ricavate da
alcune pubblicazioni dell'epoca, come La cucina durante le sanzioni a cura del cuoco Battista Bassanelli
(1936), Autarchia nell'alimentazione. Corso di economia domestica di Giovanni Longo (1941), La cucina
autarchica di Elisabetta Randi (1942), i numeri degli anni Venti e Trenta della rivista La cucina italiana.
Alcune sono ricette d'autore come il “sugo alla Marinetti”, ricetta del capo cuoco nelle Reali Cucine Amedeo
Pettini, che nel 1930 vinse il concorso indetto da La cucina italiana per il miglior sugo per la pasta. Filippo
Tommaso Marinetti, nonostante sostenesse che la pasta non era un alimento adatto agli italiani, apprezzò la
ricetta di Pettini che di conseguenza gliela dedicò. C'è poi il “risotto alla Pascoli”, ricetta ricavata da una
poesia che Giovanni Pascoli invia ad un amico nel 1930, nella quale celebra il risotto con i fegatini della
sorella Mariù. Da queste parti, infine, non possono mancare il pescato della laguna e il gelato della locale
centrale del latte Torvis.
fondate in seguito agli interventi di bonifica agraria che hanno caratterizzato l'Italia negli anni Trenta del
secolo scorso. Tre sono le sezioni in cui è organizzato il percorso espositivo, dedicate rispettivamente a
"Battaglia del grano e autarchia", "Bonifiche", "Città nuove". Ogni argomento è introdotto da una
presentazione scritta, ma soprattutto illustrato attraverso documenti e materiali originali utilizzati dalla
propaganda per accompagnare il programma politico e di riforma agraria del regime, come locandine e
manifesti che ripropongono le immagini e i motti cari al fascismo e le opere d'arte che ne celebrano i simboli
ideologici. Molti gli autori significativi presenti nell'esposizione: tra le altre opere, dipinti di Roveroni e Bonetti,
sculture di Pazzini, Bertelli e Thayaht, manifesti di Cambellotti, Dudovich, Metlicovitz. Vastissima la proposta
espositiva, che comprende circa 200 manifesti e inoltre dipinti, libri illustrati, carte geografiche, ma anche
oggetti d'uso quotidiano in quel particolare momento storico, come le scatolette del chinino per la cura della
malaria, i quaderni scolastici dedicati alla battaglia del grano, i rocchetti di filo “autarchico”. Il materiale
proviene esclusivamente da collezioni private e ciò conferisce all'esposizione un particolare valore e un
carattere di eccezionalità.
La localizzazione della mostra non è casuale: Torviscosa è infatti proprio una delle città nuove oggetto della
mostra, la realizzazione concreta di quanto è raccontato e illustrato nell'esposizione. La visita della cittadina
e del territorio circostante costituisce quindi un completamento dell'esperienza espositiva.
L'esposizione si inserisce in un ampio progetto, cofinanziato dall'Unione Europea, di valorizzazione
complessiva dei beni archivistici, fotografici e documentari relativi alla storia di Torviscosa.
Titolo della mostra: "La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove"
A cura di: Roberta Sciarretta
Apertura: fino al 30 ottobre 2014, ogni sabato e domenica, dalle 10.00 alle 20.00. In altri giorni su
appuntamento
Sede: "CID", Centro Informazione Documentazione, Piazzale Marinotti n. 1, Torviscosa, Udine
Ingresso gratuito
Info: 0431 927929 / 0431 929589 - cultura@com-torviscosa.regione.fvg.it
Catalogo: Edizioni Novecento, saggi critici a cura di: Giuseppe Parlato, Roberto Maiocchi, Chiara Barbato,
Claudio Paradiso, Massimiliano Vittori, Matteo Di Marco, Sergio Zilli, Marco Zaganella, Carlotta Antonelli,
Alberto Sulpizi, Claudio Marsilio, Daniele Lembo, Rino Caputo, Roberta Sciarretta.
Gli anni Trenta in cucina: il menu autarchico
A margine della mostra, le trattorie del luogo propongono un menu che si ispira alla cucina degli anni Trenta.
L'indipendenza nei rapporti economici e politici perseguita dal governo italiano già negli anni Venti e infine
proclamata con l'autarchia dopo le sanzioni del 1935 condizionò infatti la vita degli italiani in tutte le forme,
compresa quella alimentare. La mancanza di materie prime estere costrinse alla ricerca di materie prime
alternative, i cosiddetti “surrogati”: la fondazione di Torviscosa, per esempio, è legata al tentativo di estrarre
la cellulosa dalla canna, anziché dal legno, e il nome del paese deriva dalla viscosa, la cosiddetta seta
artificiale prodotta dalla SNIA. Allo stesso modo, il tè, commercializzato dagli inglesi, è sostituito con il
carcadè di provenienza eritrea, il caffè con l’orzo o la cicoria; la carne è limitata a quella degli animali da
cortile o sostituita con il pesce e alla pasta si preferisce il riso. In cucina scarseggiano anche i grassi, che
devono essere destinati all'industria bellica, e, soprattutto, si devono utilizzare prodotti italiani e non ci si
deve permettere alcuno spreco.
Le proposte gastronomiche delle trattorie locali utilizzano prodotti nostrani e ricette originali, ricavate da
alcune pubblicazioni dell'epoca, come La cucina durante le sanzioni a cura del cuoco Battista Bassanelli
(1936), Autarchia nell'alimentazione. Corso di economia domestica di Giovanni Longo (1941), La cucina
autarchica di Elisabetta Randi (1942), i numeri degli anni Venti e Trenta della rivista La cucina italiana.
Alcune sono ricette d'autore come il “sugo alla Marinetti”, ricetta del capo cuoco nelle Reali Cucine Amedeo
Pettini, che nel 1930 vinse il concorso indetto da La cucina italiana per il miglior sugo per la pasta. Filippo
Tommaso Marinetti, nonostante sostenesse che la pasta non era un alimento adatto agli italiani, apprezzò la
ricetta di Pettini che di conseguenza gliela dedicò. C'è poi il “risotto alla Pascoli”, ricetta ricavata da una
poesia che Giovanni Pascoli invia ad un amico nel 1930, nella quale celebra il risotto con i fegatini della
sorella Mariù. Da queste parti, infine, non possono mancare il pescato della laguna e il gelato della locale
centrale del latte Torvis.
01
marzo 2014
La battaglia del grano, autarchia, bonifiche, città nuove
Dal primo marzo al 30 ottobre 2014
Location
CID – CENTRO INFORMAZIONE DOCUMENTAZIONE
Torviscosa, Piazzale Franco Marinotti, 1, (Udine)
Torviscosa, Piazzale Franco Marinotti, 1, (Udine)
Orario di apertura
ogni sabato e domenica, dalle 10.00 alle 20.00. In altri giorni su
appuntamento
Curatore