Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Viaggio nelle suggestioni della pittura di Claudio Bassani 1952 – 2014
L’antologica dedicata a Claudio Bassani (Borgoforte, 1933), allestita alla Casa del Mantegna, approfondisce e mette a fuoco un segmento dell’indagine sul territorio inaugurato con la rassegne dedicate alla Pittura & Paesaggio del Mantovano. Tocca, parallelamente, un dialogo – in realtà mai interrotto – con la varietà delle esperienze artistiche virgiliane.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’antologica dedicata a Claudio Bassani (Borgoforte, 1933), allestita alla Casa del Mantegna, approfondisce e mette a fuoco un segmento dell’indagine sul territorio inaugurato con la rassegne dedicate alla Pittura & Paesaggio del Mantovano. Tocca, parallelamente, un dialogo – in realtà mai interrotto - con la varietà delle esperienze artistiche virgiliane.
Una ricca selezione delle opere dell’artista mette a fuoco una attività pittorica interrotta – per quanto concerne le uscite pubbliche – nel 1964 e poi perseguita in silenzio, in appartato romitaggio, fino ad ora. Le opere lentamente accumulatesi sono comunque sotto i nostri occhi, a testimoniare la dimensione felice del suo costante esercizio.
Dalle piccole nature morte degli anni Cinquanta cariche di riferimenti casoratiani e morandiani, attraverso le Venezie degli anni sessanta in cui si colgono i riferimenti dell'artista alle esperienze di Mafai e Scipione si snoda un percorso legato alla inquadratura più ricercata, in un equilibrio lentamente studiato e in cui tutto pare composto come per un connaturato calcolo.
Una svolta importante nella sua pittura avviene alla fine degli anni Sessanta quando, conosciuto Carlo Levi, Bassani resta affascinato dal suo personalissimo espressionismo, dal modo in cui l’artista prosegue, controcorrente, il suo personale percorso tramite le istanze realistiche. Bassani si addentra così nella rappresentazione della povera gente, in un immaginario popolato da figure cupe, da persone talvolta macilente e scheletriche.
Quando infine ci addentriamo nelle pitture della tarda maturità, nelle opere seniles, per usare un termine desunto da opere petrarchesche, la narrazione si fa più tenue, mentre le immagini catturano l’essenzialità delle cose e, parallelamente, si modifica anche la tavolozza che ora riluce di toni più caldi, più lievi e delicati, meno introversi. Compaiono numerosi, in questo periodo, i soggetti sacri mentre un malinconico senso di ripiegamento sembra essere la cifra dominante di fondo.
Alla fine, nell’appassionato circuito che rimanda a un pittore intento a riflettere sulla transitorietà delle illusioni pittoriche e sulla caducità della vita, dalle prime prove giovanili, tutte assicurate ancora al respiro della natura, a questo più recente affioramento di una diversa riflessione istintivo-pulsionale, ciò che emerge è l’autenticità di una vocazione pittorica, vocazione che si è articolata parallela a quella dell’architettura. Perché Claudio Bassani è stato, a Mantova, una delle figure più rilevanti dell’architettura del dopoguerra.
Una ricca selezione delle opere dell’artista mette a fuoco una attività pittorica interrotta – per quanto concerne le uscite pubbliche – nel 1964 e poi perseguita in silenzio, in appartato romitaggio, fino ad ora. Le opere lentamente accumulatesi sono comunque sotto i nostri occhi, a testimoniare la dimensione felice del suo costante esercizio.
Dalle piccole nature morte degli anni Cinquanta cariche di riferimenti casoratiani e morandiani, attraverso le Venezie degli anni sessanta in cui si colgono i riferimenti dell'artista alle esperienze di Mafai e Scipione si snoda un percorso legato alla inquadratura più ricercata, in un equilibrio lentamente studiato e in cui tutto pare composto come per un connaturato calcolo.
Una svolta importante nella sua pittura avviene alla fine degli anni Sessanta quando, conosciuto Carlo Levi, Bassani resta affascinato dal suo personalissimo espressionismo, dal modo in cui l’artista prosegue, controcorrente, il suo personale percorso tramite le istanze realistiche. Bassani si addentra così nella rappresentazione della povera gente, in un immaginario popolato da figure cupe, da persone talvolta macilente e scheletriche.
Quando infine ci addentriamo nelle pitture della tarda maturità, nelle opere seniles, per usare un termine desunto da opere petrarchesche, la narrazione si fa più tenue, mentre le immagini catturano l’essenzialità delle cose e, parallelamente, si modifica anche la tavolozza che ora riluce di toni più caldi, più lievi e delicati, meno introversi. Compaiono numerosi, in questo periodo, i soggetti sacri mentre un malinconico senso di ripiegamento sembra essere la cifra dominante di fondo.
Alla fine, nell’appassionato circuito che rimanda a un pittore intento a riflettere sulla transitorietà delle illusioni pittoriche e sulla caducità della vita, dalle prime prove giovanili, tutte assicurate ancora al respiro della natura, a questo più recente affioramento di una diversa riflessione istintivo-pulsionale, ciò che emerge è l’autenticità di una vocazione pittorica, vocazione che si è articolata parallela a quella dell’architettura. Perché Claudio Bassani è stato, a Mantova, una delle figure più rilevanti dell’architettura del dopoguerra.
02
settembre 2014
Viaggio nelle suggestioni della pittura di Claudio Bassani 1952 – 2014
Dal 02 settembre al 26 ottobre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
CASA DEL MANTEGNA
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Mantova, Via Giovanni Acerbi, 47, (Mantova)
Orario di apertura
mattino, da martedì a domenica 10.30 /12.30,
pomeriggio, mercoledì e giovedì 15.00/17.00 - sabato e domenica 15.00/18.00
lunedì chiuso
In occasione di Festivaletteratura apertura straordinaria da mercoledì 3
a domenica 7 settembre 2014 mattino 10.00/12.30 - pomeriggio 15.00/22.00
Editore
PUBLI PAOLINI
Autore
Curatore