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Adamo Modesto – Contenitore d’anima
Adamo Modesto rende omaggio a Fabriano, città creativa dell’UNESCO e patria universalmente riconosciuta della carta, con una singolare esposizione di opere (Cartostrutture) realizzate con il cartone.
Inoltre il giorno 6 settembre a partire dalle 9.30 l’artista terrà un workshop per FestandoFabriano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Contenitore” e “contenuto” corrispondono in natura a realtà distinte e riconducibili in modo univoco ad una specifica funzione o sono piuttosto una delle tante astrazioni dell’uomo che, a proprio uso e consumo, si rapporta con entità complesse costringendole in recinti puramente mentali?
Cercando una risposta a questo interrogativo ho raggiunto la convinzione che in natura siamo circondati unicamente da realtà composite ciascuna delle quali trova in sé stessa la giustificazione al proprio esistere. E’ l’uomo invece ad aver progettato e realizzato manufatti che, idonei a soddisfare i suoi bisogni, sono, questi sì, definibili in ragione della loro intrinseca funzione.
E’ dunque in rapporto all’uomo che il “contenere” diviene la funzione da cui discende il concetto di proprietà e di potere. Da allora scrigni, palazzi, mura e confini racchiudono contenuti privati e collettivi.
Per contro, soltanto le produzioni che scaturiscono in modo spontaneo dal sentire immateriale dell’uomo, e quindi l’arte nelle sue tante manifestazioni, rimangono estranee ad ogni attesa di funzionalità e, al pari della natura, non si appigliano ad altra ragion d’essere che non sia quella di esserci.
Accomunate da questa indole autoreferenziale Arte e Natura si mantengono estranee ad ogni tentativo di irreggimentazione perpetrato da chi è più intento a raccontare la vita che a viverla.
Se l’arte ha il potere di indurre alla riflessione, questi sono i pensieri sollecitatimi dalla visione delle più recenti opere di Adamo Modesto. Un artista che, nel suo lungo e articolato percorso, ha spaziato dalla originaria passione per la creta ad un vivo interesse per l’arte digitale. Ma è di certo nella rappresentazione tridimensionale che con maggior forza ne emerge il carattere.
Una tridimensionalità che si manifesta principalmente attraverso le “cartostrutture”, opere prodotte plasmando un materiale “armato”: il cartone.
Avvalendosi di vecchi imballi che hanno assolto alla loro funzione secondaria di contenitori, l’artista rende loro l’originario status di materia perché tra le sue mani possa assumere le forme dettate da uno spirito che, incline al gioco, è governato da grande rigore ed innato senso della costruzione.
Con Modesto la materia-forma-contenitore dimentica la sua funzione originaria e si sublima in materia-forma-contenuto. Attraverso l’arte egli riesce a riscattare un materiale di per sé umile dalle costrizioni cui era stato destinato e, in un intrecciarsi di saperi ed emozioni, lo eleva questa volta a pura forma, ancora contenitore, ma della propria anima.
Cercando una risposta a questo interrogativo ho raggiunto la convinzione che in natura siamo circondati unicamente da realtà composite ciascuna delle quali trova in sé stessa la giustificazione al proprio esistere. E’ l’uomo invece ad aver progettato e realizzato manufatti che, idonei a soddisfare i suoi bisogni, sono, questi sì, definibili in ragione della loro intrinseca funzione.
E’ dunque in rapporto all’uomo che il “contenere” diviene la funzione da cui discende il concetto di proprietà e di potere. Da allora scrigni, palazzi, mura e confini racchiudono contenuti privati e collettivi.
Per contro, soltanto le produzioni che scaturiscono in modo spontaneo dal sentire immateriale dell’uomo, e quindi l’arte nelle sue tante manifestazioni, rimangono estranee ad ogni attesa di funzionalità e, al pari della natura, non si appigliano ad altra ragion d’essere che non sia quella di esserci.
Accomunate da questa indole autoreferenziale Arte e Natura si mantengono estranee ad ogni tentativo di irreggimentazione perpetrato da chi è più intento a raccontare la vita che a viverla.
Se l’arte ha il potere di indurre alla riflessione, questi sono i pensieri sollecitatimi dalla visione delle più recenti opere di Adamo Modesto. Un artista che, nel suo lungo e articolato percorso, ha spaziato dalla originaria passione per la creta ad un vivo interesse per l’arte digitale. Ma è di certo nella rappresentazione tridimensionale che con maggior forza ne emerge il carattere.
Una tridimensionalità che si manifesta principalmente attraverso le “cartostrutture”, opere prodotte plasmando un materiale “armato”: il cartone.
Avvalendosi di vecchi imballi che hanno assolto alla loro funzione secondaria di contenitori, l’artista rende loro l’originario status di materia perché tra le sue mani possa assumere le forme dettate da uno spirito che, incline al gioco, è governato da grande rigore ed innato senso della costruzione.
Con Modesto la materia-forma-contenitore dimentica la sua funzione originaria e si sublima in materia-forma-contenuto. Attraverso l’arte egli riesce a riscattare un materiale di per sé umile dalle costrizioni cui era stato destinato e, in un intrecciarsi di saperi ed emozioni, lo eleva questa volta a pura forma, ancora contenitore, ma della propria anima.
04
settembre 2014
Adamo Modesto – Contenitore d’anima
Dal 04 al 21 settembre 2014
arte contemporanea
Location
NUOVA GALLERIA DELLE ARTI
Fabriano, Via Vincenzo Gioberti, (Ancona)
Fabriano, Via Vincenzo Gioberti, (Ancona)
Orario di apertura
da giovedì a domenica ore 17-20
Vernissage
4 Settembre 2014, ore 18
Autore
Curatore