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Paul Jenkins – The Spectrum of Light
A quattro anni dall’ultima mostra pubblica italiana dedicata a Paul Jenkins, apre a Prato una retrospettiva presso i suggestivi spazi del Museo di San Domenico che, in collaborazione con la Galleria Open Art, dedicano al Maestro dell’espressionismo astratto Americano questo importantissimo omaggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Paul Jenkins nacque durante una “tempesta di
fulmini”: amava ripeterlo sempre, a lightning storm.
Nacque durante una tempesta per entrare nella
maggiore tempesta che il secolo novecento stesse
producendo: l’informale. Dall’Europa arriva la ferita
aperta della guerra, due guerre, e un sentire che
comunicava la sofferenza. Jenkins (1923-2012)
s’innamorò presto dell’Italia e della pittura antica,
innestando sul suo tronco di giovane americano
l’eredità enorme, in ogni senso, della pittura antica.
Amava Pompei e Goya, Vermeer e Bellini, Rembrandt
e Velazquez, le ébauches di Moreau. La
mostra che la Galleria Open Art di Prato e il Museo
di pittura murale in San Domenico di Prato gli dedicano,
a poco più di due anni dalla morte, svela
anche aspetti inconsueti della sua giovinezza.
Coltissimo e studioso, sciamano e scienziato insieme,
Jenkins appare, anno dopo anno, come uno dei
maggiori protagonisti dell’arte del novecento. La
sua meditazione sulla pittura appare come una
lunga storia di colori che si affiancano e si dispongono,
perfettamente, come in un unico prisma.
L’espressionismo astratto che dominava in quegli
anni viene assorbito dalla sua ricerca continua sulla
natura del colore, fenomeni e movimenti, così come
il suo interesse per il teatro. Nei dipinti di Jenkins, i
colori riprendono nomi e forme, assumendo un
potere che sembrava non poter esistere in principio.
Il suo pensiero ne esce intatto, assoluto, e riesce a
trasmettere l’universo prezioso che l’aveva formato:
passando per New York, Parigi e per l’Italia,
dall’amicizia con Rothko e Pollock al rapporto di
lunga data con Martha Jackson.
Le 70 opere su tela e carta che compongono questa
mostra sono il frutto di un lavoro profondo e preciso,
che attraverso lo scorrere degli anni rende
onore a un maestro che, tra Europa e Stati Uniti,
unisce questi due mondi, regalando una misura
unica, riconoscibile e inimitabile: la forza stessa
della pittura.
fulmini”: amava ripeterlo sempre, a lightning storm.
Nacque durante una tempesta per entrare nella
maggiore tempesta che il secolo novecento stesse
producendo: l’informale. Dall’Europa arriva la ferita
aperta della guerra, due guerre, e un sentire che
comunicava la sofferenza. Jenkins (1923-2012)
s’innamorò presto dell’Italia e della pittura antica,
innestando sul suo tronco di giovane americano
l’eredità enorme, in ogni senso, della pittura antica.
Amava Pompei e Goya, Vermeer e Bellini, Rembrandt
e Velazquez, le ébauches di Moreau. La
mostra che la Galleria Open Art di Prato e il Museo
di pittura murale in San Domenico di Prato gli dedicano,
a poco più di due anni dalla morte, svela
anche aspetti inconsueti della sua giovinezza.
Coltissimo e studioso, sciamano e scienziato insieme,
Jenkins appare, anno dopo anno, come uno dei
maggiori protagonisti dell’arte del novecento. La
sua meditazione sulla pittura appare come una
lunga storia di colori che si affiancano e si dispongono,
perfettamente, come in un unico prisma.
L’espressionismo astratto che dominava in quegli
anni viene assorbito dalla sua ricerca continua sulla
natura del colore, fenomeni e movimenti, così come
il suo interesse per il teatro. Nei dipinti di Jenkins, i
colori riprendono nomi e forme, assumendo un
potere che sembrava non poter esistere in principio.
Il suo pensiero ne esce intatto, assoluto, e riesce a
trasmettere l’universo prezioso che l’aveva formato:
passando per New York, Parigi e per l’Italia,
dall’amicizia con Rothko e Pollock al rapporto di
lunga data con Martha Jackson.
Le 70 opere su tela e carta che compongono questa
mostra sono il frutto di un lavoro profondo e preciso,
che attraverso lo scorrere degli anni rende
onore a un maestro che, tra Europa e Stati Uniti,
unisce questi due mondi, regalando una misura
unica, riconoscibile e inimitabile: la forza stessa
della pittura.
27
settembre 2014
Paul Jenkins – The Spectrum of Light
Dal 27 settembre al 21 dicembre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA OPEN ART
Prato, Viale Della Repubblica, 24, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 24, (Prato)
Orario di apertura
MUSEO DI PITTURA MURALE IN S. DOMENICO
13-20 lunedì, mercoledì, giovedì
14-21 venerdì, sabato, domenica
Chiuso martedì
GALLERIA OPEN ART
15-19 lunedì - venerdì
10.30-12.30 15-19.30 sabato
Chiuso domenica
Vernissage
27 Settembre 2014, h 17.00
Editore
CARLO CAMBI
Autore
Curatore