L’educazione, le tradizioni e la cultura di ogni singolo Paese lasciano delle “tracce” nella personalità degli individui, e maggiore è la forza delle tradizioni di un luogo, tanto più profonde saranno le impronte tracciate.
Ed ecco che il Giappone, Paese così lontano e affascinante, isola devota alla sacralità delle proprie tradizioni, e al tempo stesso all’avanguardia tra le più moderne del globo, ci fa conoscere artisti dai tratti caratteriali tipici della loro terra: sensibili, timidi, schivi, con un grande rispetto degli altri e, soprattutto, con un profondo pudore delle proprie emozioni.
Emozioni e sentimenti che mai, per tradizione culturale ed educativa appunto, vorrebbero esprimere a parole, e traducono quindi in immagini, forme e colori.
E’ singolare come le parole di Sciascia riferite ai siciliani “Sommamente timidi, sommamente temerari” si possano, a mio parere, applicare al popolo giapponese: forte, riservato e schivo, ma capace di ricostruire con tenacia ciò che la natura con la sua forza distruttrice (terremoti, tzunami, eruzioni vulcaniche) ha loro tolto nei secoli.
Questa stessa forza si ritrova nelle opere degli artisti che presentiamo in questa mostra. E’ una forza non sanguigna ed ostentata, ma delicata ed interiorizzata, ridotta all’essenziale, dove tradizione ed innovazione si alternano poeticamente e in cui gli autori ci fanno il prezioso dono di una parte della loro anima.
Saranno presentate le opere di nove artisti giapponesi, fortemente rappresentativi delle tendenze dell’arte nipponica e provenienti dalla mostra “Isole contemporanee”, svoltasi a Luglio a Taormina (Sicilia) e nata dalla collaborazione tra la dottoressa Chie Yoshioka e la locale Fondazione Mazzullo.
La mostra sarà anche l’occasione per una performance di arte pittorica giapponese ed un workshop.