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Giancarlo Limoni – Il giardiniere appassionato
L’artista presenta un ciclo recentissimo di acquerelli su carta esposti per la prima volta in modo unitario
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ARATRO
ARCHIVIO DELLE ARTI ELETTRONICHE LABORATORIO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
comunicato stampa mostra
Giancarlo Limoni
Il giardiniere appassionato
A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio
Inaugurazione mostra 23 ottobre 2014 ore 17,30
Seminario con l’artista ore 15,00 – 17,00
L’ARATRO inaugura una nuova mostra personale di Giancarlo Limoni (Roma 1947, vive a
Roma), che presenta un ciclo recentissimo di acquerelli su carta esposti per la prima volta
in modo unitario.
Giancarlo Limoni è uno dei maggiori artisti italiani viventi, si è formato nel fecondo clima
della Roma tra anni Sessanta e Settanta e ha un particolare legame con il Molise avendo
vinto il Premio Termoli nel 1977.
Erede della grande linea artistica che ha trovato nella materia pittorica uno dei suoi
elementi centrali, Limoni si è imposto nel fervido contesto della pittura, non solo romana,
degli anni Ottanta con un lavoro che si è sviluppato con grande coerenza intorno al
tema della natura. L’opera di Limoni è da molti anni dedicata infatti a un’indagine sul
medium pittorico e sulle sue relazioni culturali e metaforiche con la letteratura e la filosofia,
utilizzando la stessa natura come soggetto privilegiato per una possibile interpretazione e
ricomposizione del reale attraverso l’occhio e il gesto dell’artista.
Le opere esposte evidenziano il suo parallelo interesse per l’arte e la cultura dell’Estremo
Oriente, in particolare della Cina, grazie all’uso dell’acquerello nelle sue variazioni
cromatiche e nelle sue sfumature di solida leggerezza, una tecnica che Limoni privilegia
come forma di una privata meditazione attraverso la rapida e incerta esattezza della
pittura.
Per la mostra di Campobasso, Limoni ha realizzato un vero e proprio viridarium composto
da fogli in cui il colore si addensa per tracciare le forme sfuggenti di vegetazioni, di frutti
e di fiori componendo un vero e proprio giardino che si distende sulle pareti dello spazio
espositivo. Il titolo della mostra si ispira infatti al volume Il giardiniere appassionato di
Rudolf Borchardt (pubblicato in Italia da Adelphi) e vuole alludere all’azione dell’artista
che ricostruisce il suo giardino dipinto in modo affine al senso delineato dallo stesso
Borchardt: “con la cacciata dal giardino e l’esodo verso un mondo che avrebbe significato
fatica dei campi e dolori del parto, l’esistenza dell’umanità inizia una ininterrotta serie di
sempre nuove cacciate da nuovi giardini a cui, secondo il caparbio ritmo del cuore umano,
seguono i tentativi reiterati di usare ogni momento di respiro dalle fatiche dei campi e
dei parti per ricostruire il paradiso (sia pure alla finestra di un sesto piano) in attesa della
prossima cacciata”. Così, l’installazione composta dalle carte dipinte da Giancarlo Limoni
intende probabilmente rappresentare la personale ricostruzione di un paradiso perduto e
ritrovato per accogliere lo spettatore nella trama liquida delle sue fioriture di colore in cui
potrà immergersi in attesa del prossimo esodo.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da un seminario, aperto al pubblico, con
l’artista, docenti e studenti dell’Università del Molise.
Giancarlo Limoni (Roma 1947) è tra i protagonisti della Nuova Scuola Romana degli anni ’80, che vede negli
stessi anni all’opera autori quali Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Enrico
Luzzi, Nunzio, Claudio Palmieri, Piero Pizzi Cannella, Sergio Ragalzi, Marco Tirelli, di cui alcuni avranno
come riferimento la "Galleria l'Attico" di Fabio Sargentini.
Compie gli studi tecnici, per poi, a quindici anni, dopo aver visto un quadro di Matisse, decide di frequentare
il liceo artistico. Vi rimane un anno per approdare poi all’Istituto d’Arte dove diviene allievo di Piero Sadun
e conosce inoltre Leoncillo Leonardi, Achille Pace, Eliseo Mattiacci, Remo Remotti e Marisa Volpi che, in
quell’anno di frequenza erano insegnanti nello stesso Istituto d’Arte di Roma. Inizia a frequentare subito
l’ambiente artistico romano.
Conosce Ettore Sordini che lo invita a lavorare con lui per un anno a Milano, dove conosce Lucio Fontana,
Enrico Castellani e Agostino Bonalumi. Diventa assistente di quest’ultimo e nel 1967 collabora con lui nella
realizzazione della sala a lui dedicata, nella mostra di Foligno “Lo spazio dell’immagine”.
Assolve il servizio militare dal Novembre 1967 al Gennaio 1969. Appena congedato conosce Marisa Busanel
con cui si lega sentimentalmente. Comincia a frequentare Giulio Turcato e Emilio Villa. Nel 1975 si apre
la sua prima mostra personale alla “Galleria della Trinità” di Roma. Lavora parallelamente, come direttore,
per due anni, nella galleria romana “Seconda scala”. Segue un periodo di sperimentazione. Nel 1977 è tra i
vincitori del premio Termoli. Seguono quindi mostre collettive e personali.
Nel 1983-’84 ha per un breve periodo uno studio nel Pastificio Cerere, dove Fabio Sargentini vede il
suo lavoro, lo invita alla mostra “Extemporanea” e, da questa occasione comincia il lungo sodalizio
con lui. Dal 1984 espone in numerose mostre personali e collettive alla Galleria “L’Attico” di Fabio
Sargentini. Partecipa inoltre ad alcune tra le più importanti collettive di quegli anni: "Nuove trame
dell'Arte" a Genazzano, "Anni ‘80" a Bologna, "La nuova scuola romana" a Graz, "Trent'anni dell'Attico"
a Spoleto, "Capodopera" a Fiesole e "Post-Astrazione" a Milano, “Un musée en voyage : la Collection de
la Neue Galerie de Graz 1960-90” a MAC Musée d'Art Contemporain de Lyon, “1960-‘90 Trenta anni di
avanguardie romane” a Palazzo dei Congressi, EUR, Roma, “Raccolta del Disegno Contemporaneo. nuove
acquisizioni”, Galleria Civica di Modena, “Arte Contemporanea. Lavori in Corso” Galleria Comunale d'Arte
Moderna e Contemporanea, Roma.
Dal 2000, avvia un più stretto rapporto sul piano personale, culturale e professionale con Francesco
Moschini, che sfocia in alcune mostre appositamente pensate e progettate per lo spazio di “A.A.M.
Architettura Arte Moderna”, Roma.
Tra le mostre collettive si segnalano: “doppio, triplo, quadruplo”, “D'ailleurs, c'est toujours les autres qui
meurent”, “Falsi astratti”, “A perdita d'occhio”, all’Attico.
Nel 1991 si sposa con l’architetto Carla Salanitro. Fondamentali per lo sviluppo della sua poetica e del suo
percorso artistico il viaggio in India, con Aldo Colutto, nel 1997 e quello in Cina, con Carlo Laurenti, nel 2003.
Nel 2013 viene invitato a parlare del proprio lavoro all’interno della rassegna ”Martedì Critici”, al Chiostro del
Bramante di Roma. (Biografia per cortesia del FFMAAM- Fondo Francesco Moschini A.A.M. Architettura Arte
Moderna, Roma).
Giancarlo Limoni, Il giardiniere appassionato.
ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, università del molise, via de sanctis 86100 campobasso
Info: +39 3385912482- + 39 333 1530974 ; aratrounimol@gmail.com -
facebook: Aratro Università del Molise
Dal 24 ottobre al 24 novembre 2014
ARCHIVIO DELLE ARTI ELETTRONICHE LABORATORIO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
comunicato stampa mostra
Giancarlo Limoni
Il giardiniere appassionato
A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio
Inaugurazione mostra 23 ottobre 2014 ore 17,30
Seminario con l’artista ore 15,00 – 17,00
L’ARATRO inaugura una nuova mostra personale di Giancarlo Limoni (Roma 1947, vive a
Roma), che presenta un ciclo recentissimo di acquerelli su carta esposti per la prima volta
in modo unitario.
Giancarlo Limoni è uno dei maggiori artisti italiani viventi, si è formato nel fecondo clima
della Roma tra anni Sessanta e Settanta e ha un particolare legame con il Molise avendo
vinto il Premio Termoli nel 1977.
Erede della grande linea artistica che ha trovato nella materia pittorica uno dei suoi
elementi centrali, Limoni si è imposto nel fervido contesto della pittura, non solo romana,
degli anni Ottanta con un lavoro che si è sviluppato con grande coerenza intorno al
tema della natura. L’opera di Limoni è da molti anni dedicata infatti a un’indagine sul
medium pittorico e sulle sue relazioni culturali e metaforiche con la letteratura e la filosofia,
utilizzando la stessa natura come soggetto privilegiato per una possibile interpretazione e
ricomposizione del reale attraverso l’occhio e il gesto dell’artista.
Le opere esposte evidenziano il suo parallelo interesse per l’arte e la cultura dell’Estremo
Oriente, in particolare della Cina, grazie all’uso dell’acquerello nelle sue variazioni
cromatiche e nelle sue sfumature di solida leggerezza, una tecnica che Limoni privilegia
come forma di una privata meditazione attraverso la rapida e incerta esattezza della
pittura.
Per la mostra di Campobasso, Limoni ha realizzato un vero e proprio viridarium composto
da fogli in cui il colore si addensa per tracciare le forme sfuggenti di vegetazioni, di frutti
e di fiori componendo un vero e proprio giardino che si distende sulle pareti dello spazio
espositivo. Il titolo della mostra si ispira infatti al volume Il giardiniere appassionato di
Rudolf Borchardt (pubblicato in Italia da Adelphi) e vuole alludere all’azione dell’artista
che ricostruisce il suo giardino dipinto in modo affine al senso delineato dallo stesso
Borchardt: “con la cacciata dal giardino e l’esodo verso un mondo che avrebbe significato
fatica dei campi e dolori del parto, l’esistenza dell’umanità inizia una ininterrotta serie di
sempre nuove cacciate da nuovi giardini a cui, secondo il caparbio ritmo del cuore umano,
seguono i tentativi reiterati di usare ogni momento di respiro dalle fatiche dei campi e
dei parti per ricostruire il paradiso (sia pure alla finestra di un sesto piano) in attesa della
prossima cacciata”. Così, l’installazione composta dalle carte dipinte da Giancarlo Limoni
intende probabilmente rappresentare la personale ricostruzione di un paradiso perduto e
ritrovato per accogliere lo spettatore nella trama liquida delle sue fioriture di colore in cui
potrà immergersi in attesa del prossimo esodo.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da un seminario, aperto al pubblico, con
l’artista, docenti e studenti dell’Università del Molise.
Giancarlo Limoni (Roma 1947) è tra i protagonisti della Nuova Scuola Romana degli anni ’80, che vede negli
stessi anni all’opera autori quali Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Enrico
Luzzi, Nunzio, Claudio Palmieri, Piero Pizzi Cannella, Sergio Ragalzi, Marco Tirelli, di cui alcuni avranno
come riferimento la "Galleria l'Attico" di Fabio Sargentini.
Compie gli studi tecnici, per poi, a quindici anni, dopo aver visto un quadro di Matisse, decide di frequentare
il liceo artistico. Vi rimane un anno per approdare poi all’Istituto d’Arte dove diviene allievo di Piero Sadun
e conosce inoltre Leoncillo Leonardi, Achille Pace, Eliseo Mattiacci, Remo Remotti e Marisa Volpi che, in
quell’anno di frequenza erano insegnanti nello stesso Istituto d’Arte di Roma. Inizia a frequentare subito
l’ambiente artistico romano.
Conosce Ettore Sordini che lo invita a lavorare con lui per un anno a Milano, dove conosce Lucio Fontana,
Enrico Castellani e Agostino Bonalumi. Diventa assistente di quest’ultimo e nel 1967 collabora con lui nella
realizzazione della sala a lui dedicata, nella mostra di Foligno “Lo spazio dell’immagine”.
Assolve il servizio militare dal Novembre 1967 al Gennaio 1969. Appena congedato conosce Marisa Busanel
con cui si lega sentimentalmente. Comincia a frequentare Giulio Turcato e Emilio Villa. Nel 1975 si apre
la sua prima mostra personale alla “Galleria della Trinità” di Roma. Lavora parallelamente, come direttore,
per due anni, nella galleria romana “Seconda scala”. Segue un periodo di sperimentazione. Nel 1977 è tra i
vincitori del premio Termoli. Seguono quindi mostre collettive e personali.
Nel 1983-’84 ha per un breve periodo uno studio nel Pastificio Cerere, dove Fabio Sargentini vede il
suo lavoro, lo invita alla mostra “Extemporanea” e, da questa occasione comincia il lungo sodalizio
con lui. Dal 1984 espone in numerose mostre personali e collettive alla Galleria “L’Attico” di Fabio
Sargentini. Partecipa inoltre ad alcune tra le più importanti collettive di quegli anni: "Nuove trame
dell'Arte" a Genazzano, "Anni ‘80" a Bologna, "La nuova scuola romana" a Graz, "Trent'anni dell'Attico"
a Spoleto, "Capodopera" a Fiesole e "Post-Astrazione" a Milano, “Un musée en voyage : la Collection de
la Neue Galerie de Graz 1960-90” a MAC Musée d'Art Contemporain de Lyon, “1960-‘90 Trenta anni di
avanguardie romane” a Palazzo dei Congressi, EUR, Roma, “Raccolta del Disegno Contemporaneo. nuove
acquisizioni”, Galleria Civica di Modena, “Arte Contemporanea. Lavori in Corso” Galleria Comunale d'Arte
Moderna e Contemporanea, Roma.
Dal 2000, avvia un più stretto rapporto sul piano personale, culturale e professionale con Francesco
Moschini, che sfocia in alcune mostre appositamente pensate e progettate per lo spazio di “A.A.M.
Architettura Arte Moderna”, Roma.
Tra le mostre collettive si segnalano: “doppio, triplo, quadruplo”, “D'ailleurs, c'est toujours les autres qui
meurent”, “Falsi astratti”, “A perdita d'occhio”, all’Attico.
Nel 1991 si sposa con l’architetto Carla Salanitro. Fondamentali per lo sviluppo della sua poetica e del suo
percorso artistico il viaggio in India, con Aldo Colutto, nel 1997 e quello in Cina, con Carlo Laurenti, nel 2003.
Nel 2013 viene invitato a parlare del proprio lavoro all’interno della rassegna ”Martedì Critici”, al Chiostro del
Bramante di Roma. (Biografia per cortesia del FFMAAM- Fondo Francesco Moschini A.A.M. Architettura Arte
Moderna, Roma).
Giancarlo Limoni, Il giardiniere appassionato.
ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, università del molise, via de sanctis 86100 campobasso
Info: +39 3385912482- + 39 333 1530974 ; aratrounimol@gmail.com -
facebook: Aratro Università del Molise
Dal 24 ottobre al 24 novembre 2014
23
ottobre 2014
Giancarlo Limoni – Il giardiniere appassionato
Dal 23 ottobre al 24 novembre 2014
arte contemporanea
Location
ARATRO
Campobasso, Via Francesco De Sanctis, (Campobasso)
Campobasso, Via Francesco De Sanctis, (Campobasso)
Vernissage
23 Ottobre 2014, h 17.30
Autore
Curatore