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Ludovico Micara / Lucio Rosato – Lo spazio dell’incontro
lo spazio dell’incontro apre alla rinuncia, predispone al perdono e nell’attesa annuncia la possibilità (attutisce i rumori, ogni frastuono, dissipa la violenza, cancella la guerra): tutto può ancora accadere attraversando il silenzio
Comunicato stampa
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alle corrispondenze tra Ludovico Micara e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture: lo spazio dell’incontro
Ludovico Micara presenta un modello bianco e un disegno, appuntato su un tovagliolo di carta, del progetto per una cappella destinata ad un culto interreligioso da collocarsi all'interno del campus universitario di Pescara; un progetto elaborato insieme a Fernando Cipriani, Giancarlo Laorenza, Ettore Licursi, Daniela Manzoli, Christian Nardini, Veronica Salomone con la collaborazione di Chiara Trapanà e Simona Valente. L'architetto Micara interrogandosi su quali elementi hanno reso possibile nel tempo l’adattarsi di una stessa architettura a culti diversi considera che è la qualità della luce “che illumina lo spazio interno, il suo apparire diffuso o concentrato, ombroso o risplendente, cristallino o avvolgente” a conferirle sacralità. Nel raccontare il progetto ci dice che “la spirale quadrata che è alla base del progetto esprime l’idea di una ricerca. La sua forma sempre aperta, dinamica, dà forma ad un percorso, una tensione, un’apertura, presente in tutte le religioni, verso valori più ampi e condivisi che predispongano all’incontro e a una più ampia solidarietà tra gli uomini”.
Lúcio Rosato con il tappeto del silenzio o della possibilità dà forma ad una sua riflessione sulla necessità del vuoto presentando una installazione composta di 1840 fogli bianchi (i classici fogli usati un tempo per la macchina da scrivere, gli A4 oggi usati per stampanti e fotocopiatrici) che ricopre di bianco tutto lo spazio, cancellando il grigio del pavimento e costruendo continuità col bianco delle pareti. Un tappeto bianco che si offre al visitatore per essere attraversato fisicamente o solo sorvolato dallo sguardo denunciando la necessità di rendere lo spazio disponibile all'ascolto.
lo spazio dell’incontro apre alla rinuncia, predispone al perdono e nell’attesa annuncia la possibilità (attutisce i rumori, ogni frastuono, dissipa la violenza, cancella la guerra): tutto può ancora accadere attraversando il silenzio (LR)
per quanto formalmente distanti le loro risposte progettuali, questi due architetti trovano un significativo punto di contatto nelle ragioni stesse del fare architettura che non possono prescindere, per entrambe, dal carattere collettivo dell'architettura e da ambizioni etiche che muovono dalla convinzione che attraverso l’architettura si possono modificare, nella direzione del bene, gli equilibri del mondo
Ludovico Micara, architetto, professore di Composizione architettonica e urbana presso l'Università "G. D'Annunzio" a Pescara, si è occupato con ricerche, pubblicazioni e progetti dell'architettura, della città, del paesaggio in diversi paesi del Mediterraneo e del mondo islamico. Ha curato nel 1982 per la Biennale di Venezia la mostra Architettura nei paesi islamici. Ha pubblicato tra l'altro: Architetture e spazi dell'Islam: le istituzioni collettive e la vita urbana, Carucci, Roma, 1985; è stato Direttore scientifico della Missione italiana per lo studio dell'architettura e della città di periodo islamico in Libia. Ha svolto e diretto ricerche, con relative pubblicazioni, sui temi delle città mediterranee, in particolare sulla Medina di Tripoli in Libia, sulle città-oasi di Ghadames (Libia) e Figuig (Marocco) e sulle tematiche relative al rapporto tra aree archeologiche e sistemi insediativi.
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. Tra le pubblicazioni: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004; Sui territori al limite, Librìa, Melfi 2007; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia, Librìa, Melfi 2012; la città adriatica, Librìa, Melfi 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al Premio Architettura d’Abruzzo per la casa che guarda il mare nel 2012. Vive e prende appunti a Pescara
Ludovico Micara presenta un modello bianco e un disegno, appuntato su un tovagliolo di carta, del progetto per una cappella destinata ad un culto interreligioso da collocarsi all'interno del campus universitario di Pescara; un progetto elaborato insieme a Fernando Cipriani, Giancarlo Laorenza, Ettore Licursi, Daniela Manzoli, Christian Nardini, Veronica Salomone con la collaborazione di Chiara Trapanà e Simona Valente. L'architetto Micara interrogandosi su quali elementi hanno reso possibile nel tempo l’adattarsi di una stessa architettura a culti diversi considera che è la qualità della luce “che illumina lo spazio interno, il suo apparire diffuso o concentrato, ombroso o risplendente, cristallino o avvolgente” a conferirle sacralità. Nel raccontare il progetto ci dice che “la spirale quadrata che è alla base del progetto esprime l’idea di una ricerca. La sua forma sempre aperta, dinamica, dà forma ad un percorso, una tensione, un’apertura, presente in tutte le religioni, verso valori più ampi e condivisi che predispongano all’incontro e a una più ampia solidarietà tra gli uomini”.
Lúcio Rosato con il tappeto del silenzio o della possibilità dà forma ad una sua riflessione sulla necessità del vuoto presentando una installazione composta di 1840 fogli bianchi (i classici fogli usati un tempo per la macchina da scrivere, gli A4 oggi usati per stampanti e fotocopiatrici) che ricopre di bianco tutto lo spazio, cancellando il grigio del pavimento e costruendo continuità col bianco delle pareti. Un tappeto bianco che si offre al visitatore per essere attraversato fisicamente o solo sorvolato dallo sguardo denunciando la necessità di rendere lo spazio disponibile all'ascolto.
lo spazio dell’incontro apre alla rinuncia, predispone al perdono e nell’attesa annuncia la possibilità (attutisce i rumori, ogni frastuono, dissipa la violenza, cancella la guerra): tutto può ancora accadere attraversando il silenzio (LR)
per quanto formalmente distanti le loro risposte progettuali, questi due architetti trovano un significativo punto di contatto nelle ragioni stesse del fare architettura che non possono prescindere, per entrambe, dal carattere collettivo dell'architettura e da ambizioni etiche che muovono dalla convinzione che attraverso l’architettura si possono modificare, nella direzione del bene, gli equilibri del mondo
Ludovico Micara, architetto, professore di Composizione architettonica e urbana presso l'Università "G. D'Annunzio" a Pescara, si è occupato con ricerche, pubblicazioni e progetti dell'architettura, della città, del paesaggio in diversi paesi del Mediterraneo e del mondo islamico. Ha curato nel 1982 per la Biennale di Venezia la mostra Architettura nei paesi islamici. Ha pubblicato tra l'altro: Architetture e spazi dell'Islam: le istituzioni collettive e la vita urbana, Carucci, Roma, 1985; è stato Direttore scientifico della Missione italiana per lo studio dell'architettura e della città di periodo islamico in Libia. Ha svolto e diretto ricerche, con relative pubblicazioni, sui temi delle città mediterranee, in particolare sulla Medina di Tripoli in Libia, sulle città-oasi di Ghadames (Libia) e Figuig (Marocco) e sulle tematiche relative al rapporto tra aree archeologiche e sistemi insediativi.
Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. Tra le pubblicazioni: Case (con Tonia Giansante), Librìa, Melfi 2004; Sui territori al limite, Librìa, Melfi 2007; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia, Librìa, Melfi 2012; la città adriatica, Librìa, Melfi 2012. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al Premio Architettura d’Abruzzo per la casa che guarda il mare nel 2012. Vive e prende appunti a Pescara
10
giugno 2015
Ludovico Micara / Lucio Rosato – Lo spazio dell’incontro
Dal 10 al 26 giugno 2015
architettura
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 18.00-20.00
Vernissage
10 Giugno 2015, ore 19.00
Autore