Sabato 4 giugno 2016 a Palazzo Pollini, Via alla Torre 2, 6850 Mendrisio – alle ore 17.30 si terrà l’inaugurazione della Mostra:
Scelte inedite per Massimo Cavalli (dipinti 1982-2006)
Interverrà: Alberto Nessi
Lo Spazio d'Arte Palazzo Pollini vuole rendere omaggio a Massimo Cavalli, figura di spicco affermatasi in Ticino e in Lombardia già nella seconda metà del Novecento.
La sua formazione avviene all’Accademia di Brera (1950-54) nel momento in cui in Europa nasce e si afferma l’arte Informale (Wols, Fautrier). A Milano è soprattutto il gruppo di Corrente (Birolli, Cassinari, Morlotti …) a farsene interprete in ambito lombardo. E Cavalli è puntualmente attento a questa nuova tendenza artistica: capace d’accoglierne in sé i fermenti sia d’area lombarda, sia d’area francese, ottenendo - in tempi e modi diversi - incisivi esiti personali propiziati dalla sua specifica sensibilità pittorica e dalla sua vasta cultura.
Attorno agli anni Ottanta la sua pittura si precisa ulteriormente in direzione francese (Hartung, Soulages). Allontanatasi ormai dall’inziale naturalismo e dal materico, perviene a concentrarsi sul volumetrico e l’architettonico delle strutture spaziali, e i colori oscuri prendono sempre più campo, con tutto il loro senso di mistero: talora modulati a gradi, talaltra ad andamenti inquietanti. È come se l’artista affidasse “alla costruita parete di pittura la somma di emozioni, angosce, tensioni che la sua accesa sensibilità avverte come minacce o varchi all’essere nel mondo”. L’esposizione vuole appunto proporre un gruppo di opere di questa recente stagione di Cavalli, offrendo al pubblico la possibilità di accostare una sintesi serrata della sua assidua ricerca, in cui forza misteriosa dell'esistenza e coerenza del linguaggio pittorico ottengono sorprendenti e originali esiti espressivi nell'ambito dell'arte informale. Un omaggio dunque alla personalità di Cavalli che con la sua arte, la sua cultura è stato una presenza sempre stimolante nel dibattito artistico-culturale del Cantone. Vero è che per le generazioni di pittori a lui successive ha costituito un vitale punto di riflessione, di riferimento.