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Mauro Pipani – Antropocene
Primo appuntamento della V edizione di Autunno Contemporaneo, ciclo di installazioni site specific che quest’anno riflette sulla dimensione antropologica del sacro e della sacralità aprendo interessanti spunti di confronto in un anno molto particolare: l’anno del Giubileo straordinario della misericordia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 13 ottobre inaugura alla Sala Santa Rita di Roma la V edizione di Autunno Contemporaneo, ciclo di
installazioni site specific che quest’anno riflette sulla dimensione antropologica del sacro e della sacralità
aprendo interessanti spunti di confronto in un anno molto particolare: l’anno del Giubileo straordinario
della misericordia.
Antropocene è un progetto di Mauro Pipani a cura di Raffaele Quattrone con la collaborazione di Lucia
Biolchini. Antropocene è un neologismo creato negli anni ‘80 dal biologo Eugene Stoermer per indicare,
scientificamente parlando, l’impatto delle attività umane sul pianeta. Esso però diventa di dominio pubblico
quando nel 2000 il premio Nobel per la chimica Paul Crutzen lo utilizza per indicare come il comportamento
umano abbia influenzato, a partire dalla rivoluzione industriale del 18° secolo fino ad oggi, l’ambiente
terrestre inteso come quell’insieme di caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche in cui si svolge ed evolve
la vita determinando una nuova era geologica. In altri termini Antropocene è l’epoca nella quale la specie
umana “assume il ruolo di potenza geo-storica e l’uomo è in grado di alterare i cicli ecologici di tutte le
specie naturali mettendone in discussione esistenza ed evoluzione”. Una rivoluzione se pensiamo allo
storico rapporto tra sacro e profano, cioè tra potente e relativamente privo di potenza che si ricollega
all’originario mito di Prometeo simbolicamente collegato alla condizione umana tesa ad un sapere libero,
sciolto dai vincoli del mito.
Mauro Pipani ha lavorato su questo tema presentandone un primo progetto installativo curato da
Annamaria Bernucci in occasione dell’ultima edizione della Biennale del Disegno di Rimini. Una tematica
profonda ed intensa quella dell’antropocene che tuttavia Pipani riesce a rendere leggera, impalpabile,
delicata. Una delicatezza e leggerezza però che non è sinonimo di superficialità ma trasmette memorie,
ricordi, narrazioni aprendo al mondo interiore, spirituale, incorporeo, fonte di ogni rigenerazione e
trasformazione. Archeologie mentali come nelle opere di Doris Salcedo che pur avendo un retroterra
sociale sono aperte a viaggi introspettivi. Luoghi meditativi come nei dipinti di Sterling Ruby che sebbene
influenzati da implicazioni sociologiche come lotte di potere, vandalismi, demarcazioni sociali perdono il
loro significato originario acquisendo una forza strutturata, ordinata, minimalista. Tracce che ci riportano
all’esistente fornendoci nuova consapevolezza. Per cercare e magari trovare un punto fermo in un mondo
in continuo movimento.
Antropocene è stato allestito presso il Museo della Città di Rimini Ala Nuova per il contemporaneo in
occasione della Biennale del Disegno (23 aprile-10 luglio). La versione completa del progetto presentata per
la prima volta presso la Sala Santa Rita sarà esposta a marzo 2017 presso il Palazzo Monte di Pietà di Forlì.
MAURO PIPANI (1953) vive e lavora a Cesena. Esordisce nel 1972 con il collettivo “la Comune” gruppo di
giovani artisti diretto da Dario Fo. All’attivo decine di mostre personali e collettive di rilievo nazionale, con
testi critici di Gian Ruggero Manzoni, Rosanna Ricci, Enzo Dallara, Erica Calvi, Maria Virginia Cardi, Marco
Meneguzzo, Maria Rita Bentini, Alberto Zanchetta, Adriano Baccilieri, Edoardo Di Mauro, Giancarlo Papi,
Sabina Ghinassi, Claudio Spadoni, Marisa Zattini, Annamaria Bernucci, Raffaele Quattrone e Renato Barilli.
Autunno Contemporaneo è promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale –
Dipartimento Attività Culturali e Turismo, Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in
collaborazione con Zètema Progetto Cultura. L’edizione 2016 prevede le installazioni site specific
Antropocene di Mauro Pipani, a cura di Raffaele Quattrone dal 14 al 29 ottobre, La bellezza e la ruggine di
Alessio Deli, a cura di Lorenzo Canova dal 13 al 26 Novembre, La notte s'avvicina di Fabrizio Cicero a cura di
Lori Adragna dal 2 al 17 dicembre.
La Sala Santa Rita aderisce alla XII Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI sabato 15 ottobre
2016.
La ex Chiesa di Santa Rita da Cascia fu realizzata intorno al 1653 nei pressi della scalinata dell'Aracoeli su progetto
dall'architetto Carlo Fontana, che per la sua facciata studiò particolari accorgimenti prospettici per una percezione
diagonale anziché frontale. Nel 1928, durante i lavori per la costruzione della Via del Mare, la piccola chiesa venne
smontata e solo nel 1937-40 fu ricostruita nello spazio attuale di fronte al Teatro di Marcello. L'interno è a pianta
ottagonale preceduta da un piccolo atrio fiancheggiato da due vani rettangolari. L'esterno del complesso religioso
venne, dopo la ricostruzione, totalmente restaurato nel 1950. In seguito sconsacrata, la Sala Santa Rita è oggi un
suggestivo spazio polifunzionale di Roma Capitale dedicato all’arte contemporanea che ospita mostre site specific, in
cui gli artisti dialogano con la seducente architettura barocca di Carlo Fontana dando vita a progetti che ne valorizzano
l’originale struttura, ma anche installazioni sonore, performance, concerti, dibattiti sull’arte e la cultura in generale. La
gestione dello spazio e le attività realizzate sono curati dal Dipartimento Attività culturali e Turismo e dalla
Sovrintendenza Capitolina.
installazioni site specific che quest’anno riflette sulla dimensione antropologica del sacro e della sacralità
aprendo interessanti spunti di confronto in un anno molto particolare: l’anno del Giubileo straordinario
della misericordia.
Antropocene è un progetto di Mauro Pipani a cura di Raffaele Quattrone con la collaborazione di Lucia
Biolchini. Antropocene è un neologismo creato negli anni ‘80 dal biologo Eugene Stoermer per indicare,
scientificamente parlando, l’impatto delle attività umane sul pianeta. Esso però diventa di dominio pubblico
quando nel 2000 il premio Nobel per la chimica Paul Crutzen lo utilizza per indicare come il comportamento
umano abbia influenzato, a partire dalla rivoluzione industriale del 18° secolo fino ad oggi, l’ambiente
terrestre inteso come quell’insieme di caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche in cui si svolge ed evolve
la vita determinando una nuova era geologica. In altri termini Antropocene è l’epoca nella quale la specie
umana “assume il ruolo di potenza geo-storica e l’uomo è in grado di alterare i cicli ecologici di tutte le
specie naturali mettendone in discussione esistenza ed evoluzione”. Una rivoluzione se pensiamo allo
storico rapporto tra sacro e profano, cioè tra potente e relativamente privo di potenza che si ricollega
all’originario mito di Prometeo simbolicamente collegato alla condizione umana tesa ad un sapere libero,
sciolto dai vincoli del mito.
Mauro Pipani ha lavorato su questo tema presentandone un primo progetto installativo curato da
Annamaria Bernucci in occasione dell’ultima edizione della Biennale del Disegno di Rimini. Una tematica
profonda ed intensa quella dell’antropocene che tuttavia Pipani riesce a rendere leggera, impalpabile,
delicata. Una delicatezza e leggerezza però che non è sinonimo di superficialità ma trasmette memorie,
ricordi, narrazioni aprendo al mondo interiore, spirituale, incorporeo, fonte di ogni rigenerazione e
trasformazione. Archeologie mentali come nelle opere di Doris Salcedo che pur avendo un retroterra
sociale sono aperte a viaggi introspettivi. Luoghi meditativi come nei dipinti di Sterling Ruby che sebbene
influenzati da implicazioni sociologiche come lotte di potere, vandalismi, demarcazioni sociali perdono il
loro significato originario acquisendo una forza strutturata, ordinata, minimalista. Tracce che ci riportano
all’esistente fornendoci nuova consapevolezza. Per cercare e magari trovare un punto fermo in un mondo
in continuo movimento.
Antropocene è stato allestito presso il Museo della Città di Rimini Ala Nuova per il contemporaneo in
occasione della Biennale del Disegno (23 aprile-10 luglio). La versione completa del progetto presentata per
la prima volta presso la Sala Santa Rita sarà esposta a marzo 2017 presso il Palazzo Monte di Pietà di Forlì.
MAURO PIPANI (1953) vive e lavora a Cesena. Esordisce nel 1972 con il collettivo “la Comune” gruppo di
giovani artisti diretto da Dario Fo. All’attivo decine di mostre personali e collettive di rilievo nazionale, con
testi critici di Gian Ruggero Manzoni, Rosanna Ricci, Enzo Dallara, Erica Calvi, Maria Virginia Cardi, Marco
Meneguzzo, Maria Rita Bentini, Alberto Zanchetta, Adriano Baccilieri, Edoardo Di Mauro, Giancarlo Papi,
Sabina Ghinassi, Claudio Spadoni, Marisa Zattini, Annamaria Bernucci, Raffaele Quattrone e Renato Barilli.
Autunno Contemporaneo è promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale –
Dipartimento Attività Culturali e Turismo, Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in
collaborazione con Zètema Progetto Cultura. L’edizione 2016 prevede le installazioni site specific
Antropocene di Mauro Pipani, a cura di Raffaele Quattrone dal 14 al 29 ottobre, La bellezza e la ruggine di
Alessio Deli, a cura di Lorenzo Canova dal 13 al 26 Novembre, La notte s'avvicina di Fabrizio Cicero a cura di
Lori Adragna dal 2 al 17 dicembre.
La Sala Santa Rita aderisce alla XII Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI sabato 15 ottobre
2016.
La ex Chiesa di Santa Rita da Cascia fu realizzata intorno al 1653 nei pressi della scalinata dell'Aracoeli su progetto
dall'architetto Carlo Fontana, che per la sua facciata studiò particolari accorgimenti prospettici per una percezione
diagonale anziché frontale. Nel 1928, durante i lavori per la costruzione della Via del Mare, la piccola chiesa venne
smontata e solo nel 1937-40 fu ricostruita nello spazio attuale di fronte al Teatro di Marcello. L'interno è a pianta
ottagonale preceduta da un piccolo atrio fiancheggiato da due vani rettangolari. L'esterno del complesso religioso
venne, dopo la ricostruzione, totalmente restaurato nel 1950. In seguito sconsacrata, la Sala Santa Rita è oggi un
suggestivo spazio polifunzionale di Roma Capitale dedicato all’arte contemporanea che ospita mostre site specific, in
cui gli artisti dialogano con la seducente architettura barocca di Carlo Fontana dando vita a progetti che ne valorizzano
l’originale struttura, ma anche installazioni sonore, performance, concerti, dibattiti sull’arte e la cultura in generale. La
gestione dello spazio e le attività realizzate sono curati dal Dipartimento Attività culturali e Turismo e dalla
Sovrintendenza Capitolina.
13
ottobre 2016
Mauro Pipani – Antropocene
Dal 13 al 29 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
SALA SANTA RITA
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Orario di apertura
martedì - sabato dalle ore 15 alle 19. Domenica 9,30-13,30
Vernissage
13 Ottobre 2016, h 18.30
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore