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Paolo Lastrucci – Ipovisioni
Con “Ipovisioni” Paolo Lastrucci presenta al sarajevo supermarket home studio venti istantanee frutto delle sue quotidiane folgorazioni. L’indefinitezza visiva risveglia la necessità di un’osservazione profonda, a bassa definizione e a esposizione lenta, della realtà.
Comunicato stampa
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Indossare un paio di occhiali permette di correggere le eventuali mancanze della vista, concede alla mente di poter ancora recepire il mondo in ogni suo dettaglio. Tra lenti correttive e lenti fotografiche la differenza è poca, anch’esse infatti consentono una visione della realtà sempre più in HD, ovvero ad “alta definizione”. Ma, se guardare non è necessariamente sinonimo di vedere, non sempre l’elevata qualità dell’immagine è sinonimo di fedeltà visiva. La cecità selettiva che affligge i protagonisti del famoso romanzo di José Saramago sembra sempre più rispondere all’incapacità di vedere odierna, dove lo spectator regna sovrano.
Andare oltre il vedere comune è l’intento di Paolo Lastrucci, il quale per la Rivista Milena si maschera dietro l’ironica figura di “Plas il fotografista”, definendosi con un termine “antipatico” - quello del fotografista appunto- ma che ha il sapore di un’attività artigianale. A differenza del ruolo sempre più da intellettuale del fotografo, si può facilmente immaginare il “fotografista” intento a miscelare colori, agenti chimici e materiali in grandi contenitori oscuri per dare alla luce le sue creazioni rigorosamente digitali. Perché nelle sue immagini la matericità vince la piattezza del mezzo fotografico, componendo, mixando e filtrando manualmente ciò che cattura dalla realtà. Se la cosiddetta “scrittura di luce” si compie nella sua aderenza al reale, il fotografista la disegna completamente a suo piacimento inventando una ri-scrittura fotografica.
Il legame con la parola, inoltre, non è del tutto estraneo, ma anzi necessario. Le fotografie di Paolo Latrucci germinano in primo luogo dalla passione per la composizione di aforismi, che pubblica negli ultimi anni dapprima sul blog Plastardo e successivamente sulla stessa Rivista Milena. Le sue (s)composizioni trasmettono, infatti, lo stesso sguardo dal tono pungente e cinico degli aforismi e, in secondo luogo, sono sempre accompagnate da un titolo/traccia che non aiuta a risolvere l’enigma delle figure, ma che anzi ne condiziona la visione e alimenta il senso di straniamento che portano con sé. Con la mostra Ipovisioni, tra l’In-sanità (2017) e l’incredibile voglia di tranquillità condensata in Enjoy the silence (2017), Lastrucci presenta a sarajevo supermarket venti istantanee frutto delle sue quotidiane folgorazioni. Scatti scaturiti nell’indifferenza dell’attrezzatura di ripresa, estremamente essenziale, e nella completa mancanza di un progetto unitario. Tale indefinitezza visiva risveglia, al contrario, la necessità di un’osservazione profonda, a bassa definizione e a esposizione lenta, della realtà.
Annapaola Di Maio
Andare oltre il vedere comune è l’intento di Paolo Lastrucci, il quale per la Rivista Milena si maschera dietro l’ironica figura di “Plas il fotografista”, definendosi con un termine “antipatico” - quello del fotografista appunto- ma che ha il sapore di un’attività artigianale. A differenza del ruolo sempre più da intellettuale del fotografo, si può facilmente immaginare il “fotografista” intento a miscelare colori, agenti chimici e materiali in grandi contenitori oscuri per dare alla luce le sue creazioni rigorosamente digitali. Perché nelle sue immagini la matericità vince la piattezza del mezzo fotografico, componendo, mixando e filtrando manualmente ciò che cattura dalla realtà. Se la cosiddetta “scrittura di luce” si compie nella sua aderenza al reale, il fotografista la disegna completamente a suo piacimento inventando una ri-scrittura fotografica.
Il legame con la parola, inoltre, non è del tutto estraneo, ma anzi necessario. Le fotografie di Paolo Latrucci germinano in primo luogo dalla passione per la composizione di aforismi, che pubblica negli ultimi anni dapprima sul blog Plastardo e successivamente sulla stessa Rivista Milena. Le sue (s)composizioni trasmettono, infatti, lo stesso sguardo dal tono pungente e cinico degli aforismi e, in secondo luogo, sono sempre accompagnate da un titolo/traccia che non aiuta a risolvere l’enigma delle figure, ma che anzi ne condiziona la visione e alimenta il senso di straniamento che portano con sé. Con la mostra Ipovisioni, tra l’In-sanità (2017) e l’incredibile voglia di tranquillità condensata in Enjoy the silence (2017), Lastrucci presenta a sarajevo supermarket venti istantanee frutto delle sue quotidiane folgorazioni. Scatti scaturiti nell’indifferenza dell’attrezzatura di ripresa, estremamente essenziale, e nella completa mancanza di un progetto unitario. Tale indefinitezza visiva risveglia, al contrario, la necessità di un’osservazione profonda, a bassa definizione e a esposizione lenta, della realtà.
Annapaola Di Maio
26
maggio 2017
Paolo Lastrucci – Ipovisioni
Dal 26 maggio al 26 giugno 2017
fotografia
Location
SARAJEVO SUPERMARKET HOME STUDIO
Napoli, Via Matteo Ripa, 7, (Napoli)
Napoli, Via Matteo Ripa, 7, (Napoli)
Orario di apertura
Tutti i giorni su appuntamento.
Vernissage
26 Maggio 2017, ore 19.30-23.30
Autore