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1917-2017 Una storia europea chiamata Rivoluzione
A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli prosegue nella propria indagine sull’identità europea con una mostra dal titolo 1917-2017: Una storia europea chiamata Rivoluzione. Le idee, l’economia e la propaganda: un viaggio politico e sociale per una riflessione tra Russia e Europa su modelli, linguaggi e immaginari che, a partire da uno dei momenti che più hanno segnato il Novecento, hanno condizionato le nostre categorie di lavoro, progresso e felicità sociale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
prosegue nella propria indagine sull'identità europea con una mostra dal titolo 1917-2017: Una storia
europea chiamata Rivoluzione. Le idee, l’economia e la propaganda: un viaggio politico e sociale per una
riflessione tra Russia e Europa su modelli, linguaggi e immaginari che, a partire da uno dei momenti che più
hanno segnato il Novecento, hanno condizionato le nostre categorie di lavoro, progresso e felicità sociale.
Volumi, periodici, manifesti, affiches, spezzoni di pellicole del cinema russo e opere interattive e animate:
nella mostra, articolata in tre tappe a ingresso gratuito, un racconto per documentare la storia culturale,
economica, sociale, politica e anche visiva dei percorsi e degli immaginari attivati dalla Rivoluzione
d’Ottobre, per raccontare il confronto stretto tra Russia e Europa nel corso del Novecento.
Esposta per la prima volta una selezione dell’eccezionale patrimonio documentale russo e sovietico della
Fondazione, arricchito di recente dalla Collezione Alberto Sandretti e considerato tra le più importanti
collezioni esistenti in Europa conserva oltre 14.000 monografie, 300 testate di periodici, più di 4000
manifesti e 10.000 cartoline. Valorizzano i ricchi apparati iconografici del patrimonio esposto alcune opere
interattive e animate dedicate all’utopia sovietica, a cura di CamerAnebbia, e una proposta di montaggi del
cinema russo, dalle sperimentazioni di Ejzenstejn e Vertov ai musical propagandistici di Aleksandrov.
Le idee ispiratrici del fenomeno rivoluzionario sono al centro del primo percorso, dal 7, lo sviluppo
economico fra industrializzazione e modernizzazione del secondo ciclo espositivo dal 24 novembre e,
infine, le modalità di propaganda e l’autorappresentazione del mondo sovietico dal 5 al 17 dicembre. In
uscita, con l’inaugurazione della mostra, il catalogo, a cura della Fondazione, in vendita presso le librerie
Feltrinelli di Milano con i contributi di Massimiliano Tarantino, Gianpiero Piretto, Marcello Flores, Silvio
Pons, Boris Martynov, Federico Rossin, Vittore Armanni, Chiara Missikoff.
Lezioni di Rivoluzione. Ogni capitolo della mostra viene inaugurato da un incontro dedicato alla
riflessione sui molteplici significati che la parola “rivoluzione” assume nell’interpretazione e nel confronto
tra filosofi, musicisti, scienziati, critici cinematografici, letterati e politologi. Da Salvatore Veca a Giulio
Giorello, da Pino Donghi a Marcello Flores, passando per Remo Bodei, Gianni Canova, Carlo Galli e Franco
Buzzi.
Quattro weekend arricchiscono il percorso di approfondimento con un palinsesto di concerti, incontri
letterari, laboratori didattici. Le musiche sono a cura del Conservatorio di Milano; Nicolai Lilin, Moni
Ovadia, Ezio Mauro, Sergio Rapetti sono alcuni dei protagonisti degli incontri letterari e dei talk in
occasione di Milano Bookcity; i laboratori didattici sono organizzati in collaborazione con l’Orchestra dei
Fiati e gli Amici di Brera.
LA MOSTRA E LE TRE TAPPE
La mostra 1917-2017: una storia europea chiamata Rivoluzione si inserisce nella ricerca di Fondazione
Giangiacomo Feltrinelli sull’identità europea e la sua storia. Riflettere sulla Rivoluzione d’Ottobre significa
indagare i modelli, le parole, le azioni che hanno condizionato lo sguardo contemporaneo sul lavoro, il
progresso e la felicità sociale ed esplorare i codici culturali e simbolici che sono alla base del nostro vissuto
di cittadini europei.
Dal 7 novembre, attraverso il duplice punto di vista delle fonti russe e di quelle europee, la prima tappa
della mostra racconta le idee guida che hanno ispirato l’azione rivoluzionaria. Nel dare conto degli eventi
principali che hanno scandito la Rivoluzione d’Ottobre e le sue immediate conseguenze, dà spazio agli ideali
che hanno ispirato l’azione rivoluzionaria e alle altrettanti forti spinte al cambiamento che ne sono derivate:
il rifiuto della guerra imperialista, l’applicazione di forme di democrazia diretta con l’esperienza dei soviet,
l’uscita delle masse contadine da una condizione di sfruttamento ancora feudale e l’assegnazione diretta di
terre; la riscrittura dei rapporti tra i generi e l’emancipazione delle donne.
Il secondo ciclo espositivo, allestito dal 24 novembre, esplora attraverso manifesti, periodici e monografie
del patrimonio della Fondazione il grande processo di modernizzazione realizzato nei primi anni di esistenza
dell’Unione Sovietica che ha accompagnato la ridefinizione dei concetti e delle pratiche di lavoro,
radicamento residenziale ed economia. La ridefinizione del rapporto tra Stato ed economia, ma anche del
concetto di lavoro e del nesso che la partecipazione collettiva al lavoro ha sia con la felicità sociale sia con la
costruzione dell’idea di cittadino, sono alcune delle tappe che hanno profondamente segnato la storia della
Russia e definito l’eredità politica e sociale del modello di sviluppo sovietico.
L’arte, che con le sue opere collabora alla rivoluzione per rappresentare l’URSS come “il paese più felice
del mondo”, diventa strumento di propaganda per la nuova élite politica che mobilita, orienta ed educa
l’opinione pubblica. La terza e ultima sezione della mostra, dal 5 al 17 dicembre, attinge ai quasi 3800
manifesti sugli oltre 7000 totali pubblicati dalla casa editrice Agit-plakat dal 1956 al 1991, per mostrare
attraverso le immagini di famiglie sorridenti, di donne che si fanno forti dei loro nuovi diritti acquisiti, di un
popolo che guarda fiducioso al proprio futuro, gli snodi della costruzione di un’utopia che ingloba il profilo
di ciascun individuo in un più grande universo collettivo, lo guida a comportamenti idonei e al rifiuto di
modelli alternativi.
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 – Gli orari di apertura e chiusura potrebbero subire variazioni: si
consiglia di consultare il sito www.fondazionefeltrinelli.it
prosegue nella propria indagine sull'identità europea con una mostra dal titolo 1917-2017: Una storia
europea chiamata Rivoluzione. Le idee, l’economia e la propaganda: un viaggio politico e sociale per una
riflessione tra Russia e Europa su modelli, linguaggi e immaginari che, a partire da uno dei momenti che più
hanno segnato il Novecento, hanno condizionato le nostre categorie di lavoro, progresso e felicità sociale.
Volumi, periodici, manifesti, affiches, spezzoni di pellicole del cinema russo e opere interattive e animate:
nella mostra, articolata in tre tappe a ingresso gratuito, un racconto per documentare la storia culturale,
economica, sociale, politica e anche visiva dei percorsi e degli immaginari attivati dalla Rivoluzione
d’Ottobre, per raccontare il confronto stretto tra Russia e Europa nel corso del Novecento.
Esposta per la prima volta una selezione dell’eccezionale patrimonio documentale russo e sovietico della
Fondazione, arricchito di recente dalla Collezione Alberto Sandretti e considerato tra le più importanti
collezioni esistenti in Europa conserva oltre 14.000 monografie, 300 testate di periodici, più di 4000
manifesti e 10.000 cartoline. Valorizzano i ricchi apparati iconografici del patrimonio esposto alcune opere
interattive e animate dedicate all’utopia sovietica, a cura di CamerAnebbia, e una proposta di montaggi del
cinema russo, dalle sperimentazioni di Ejzenstejn e Vertov ai musical propagandistici di Aleksandrov.
Le idee ispiratrici del fenomeno rivoluzionario sono al centro del primo percorso, dal 7, lo sviluppo
economico fra industrializzazione e modernizzazione del secondo ciclo espositivo dal 24 novembre e,
infine, le modalità di propaganda e l’autorappresentazione del mondo sovietico dal 5 al 17 dicembre. In
uscita, con l’inaugurazione della mostra, il catalogo, a cura della Fondazione, in vendita presso le librerie
Feltrinelli di Milano con i contributi di Massimiliano Tarantino, Gianpiero Piretto, Marcello Flores, Silvio
Pons, Boris Martynov, Federico Rossin, Vittore Armanni, Chiara Missikoff.
Lezioni di Rivoluzione. Ogni capitolo della mostra viene inaugurato da un incontro dedicato alla
riflessione sui molteplici significati che la parola “rivoluzione” assume nell’interpretazione e nel confronto
tra filosofi, musicisti, scienziati, critici cinematografici, letterati e politologi. Da Salvatore Veca a Giulio
Giorello, da Pino Donghi a Marcello Flores, passando per Remo Bodei, Gianni Canova, Carlo Galli e Franco
Buzzi.
Quattro weekend arricchiscono il percorso di approfondimento con un palinsesto di concerti, incontri
letterari, laboratori didattici. Le musiche sono a cura del Conservatorio di Milano; Nicolai Lilin, Moni
Ovadia, Ezio Mauro, Sergio Rapetti sono alcuni dei protagonisti degli incontri letterari e dei talk in
occasione di Milano Bookcity; i laboratori didattici sono organizzati in collaborazione con l’Orchestra dei
Fiati e gli Amici di Brera.
LA MOSTRA E LE TRE TAPPE
La mostra 1917-2017: una storia europea chiamata Rivoluzione si inserisce nella ricerca di Fondazione
Giangiacomo Feltrinelli sull’identità europea e la sua storia. Riflettere sulla Rivoluzione d’Ottobre significa
indagare i modelli, le parole, le azioni che hanno condizionato lo sguardo contemporaneo sul lavoro, il
progresso e la felicità sociale ed esplorare i codici culturali e simbolici che sono alla base del nostro vissuto
di cittadini europei.
Dal 7 novembre, attraverso il duplice punto di vista delle fonti russe e di quelle europee, la prima tappa
della mostra racconta le idee guida che hanno ispirato l’azione rivoluzionaria. Nel dare conto degli eventi
principali che hanno scandito la Rivoluzione d’Ottobre e le sue immediate conseguenze, dà spazio agli ideali
che hanno ispirato l’azione rivoluzionaria e alle altrettanti forti spinte al cambiamento che ne sono derivate:
il rifiuto della guerra imperialista, l’applicazione di forme di democrazia diretta con l’esperienza dei soviet,
l’uscita delle masse contadine da una condizione di sfruttamento ancora feudale e l’assegnazione diretta di
terre; la riscrittura dei rapporti tra i generi e l’emancipazione delle donne.
Il secondo ciclo espositivo, allestito dal 24 novembre, esplora attraverso manifesti, periodici e monografie
del patrimonio della Fondazione il grande processo di modernizzazione realizzato nei primi anni di esistenza
dell’Unione Sovietica che ha accompagnato la ridefinizione dei concetti e delle pratiche di lavoro,
radicamento residenziale ed economia. La ridefinizione del rapporto tra Stato ed economia, ma anche del
concetto di lavoro e del nesso che la partecipazione collettiva al lavoro ha sia con la felicità sociale sia con la
costruzione dell’idea di cittadino, sono alcune delle tappe che hanno profondamente segnato la storia della
Russia e definito l’eredità politica e sociale del modello di sviluppo sovietico.
L’arte, che con le sue opere collabora alla rivoluzione per rappresentare l’URSS come “il paese più felice
del mondo”, diventa strumento di propaganda per la nuova élite politica che mobilita, orienta ed educa
l’opinione pubblica. La terza e ultima sezione della mostra, dal 5 al 17 dicembre, attinge ai quasi 3800
manifesti sugli oltre 7000 totali pubblicati dalla casa editrice Agit-plakat dal 1956 al 1991, per mostrare
attraverso le immagini di famiglie sorridenti, di donne che si fanno forti dei loro nuovi diritti acquisiti, di un
popolo che guarda fiducioso al proprio futuro, gli snodi della costruzione di un’utopia che ingloba il profilo
di ciascun individuo in un più grande universo collettivo, lo guida a comportamenti idonei e al rifiuto di
modelli alternativi.
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 – Gli orari di apertura e chiusura potrebbero subire variazioni: si
consiglia di consultare il sito www.fondazionefeltrinelli.it
07
novembre 2017
1917-2017 Una storia europea chiamata Rivoluzione
Dal 07 novembre al 17 dicembre 2017
Location
FONDAZIONE GIANGIACOMO FELTRINELLI
Milano, Via Gian Domenico Romagnosi, (Milano)
Milano, Via Gian Domenico Romagnosi, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 – Gli orari di apertura e chiusura potrebbero subire variazioni: si
consiglia di consultare il sito www.fondazionefeltrinelli.it
Vernissage
7 Novembre 2017, h 18.30
Ufficio stampa
MARA VITALI