PELLE / Schegge di Mali

Cosa, davvero, non esiste?
Cosa non ci appartiene?
C’è ancora qualcosa di inimmaginabile?

Ciò che conserviamo di un’esperienza non ha, in realtà, più molto a che fare con il fatto in sé, ma si carica, inevitabilmente, di un plus valore che da luogo, come una matrice, ad un processo creativo perpetuo; così come l’eco di un richiamo, suggerisce Luca Zanoni, mai sarà ricondotta al fiato che l’ha emessa, anche l’esperienza è in continua evoluzione e transmutazione, cosicché le tracce del passato si fanno nuova linfa per la vita presente e futura.

Nel reportage esposto, poche sono le indicazioni geografiche e quasi assenti i riferimenti certi; ciò che è riportato e assemblato è, piuttosto, un “collage emozionale”, estremamente soggettivo e riconducibile esclusivamente al susseguirsi dei passi del fotografo nell’affascinante terra del Mali.

Sabbia, arsura, scenari rurali, piccoli dettagli, impressioni, sussurri che si perdono nel vento trasformandosi in canto; la musica che nasce dalla terra si innalza al cielo trasportata dal vento e dalla polvere.

Un viaggio poliedrico e molto intimo, quello di Luca, che porta diretto all’incontro con le proprie emozioni e con la propria capacità stessa di emozionarsi, lasciandosi attraversare e trasformare dalle note dolci e, allo stesso tempo, forti dello scenario maliano.

Ciò che mi attardo a descrivere, afferma il fotografo, è un Mali fuori dal tempo, attraversato in parte a piedi, da un uomo “senza età”. Ciò che incontro e descrivo è tutto filtrato dalla lentezza del camminare: corpo, mente e spirito...come Uno, in ogni istante di questo andare.


Luca Zanoni, fotografo, artigiano e scrittore per passione, ha studiato fotografia a Roma, Milano ed Helsinki. Viaggiando prevalentemente a piedi e percorrendo “lunghe tratte con poche soste”, egli ricerca e riesamina, quasi indagando, sé stesso nel movimento, nell’evoluzione e nella diversità che lo specchio del mondo gli riflette. Attirato più volte dal continente africano, ne riporta un ritratto decisamente soggettivo, introspettivo e viscerale.
Nel 2016, insieme alla compagna Giulia Borghi (Ravijit Kaur), fonda l’associazione culturale NABHI, intenta a promuovere attività ed eventi legati alla crescita interiore e alle arti.

La materia, i sensi, le emozioni si fondono con l’oggetto vissuto.

“PELLE / Schegge di Mali” è la sua opera prima.