Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500
I dipinti qui selezionati propongono un affascinante percorso che dal Rinascimento giunge al Manierismo fino a lambire i confini del Barocco.
La suddivisione delle opere mira a mettere in risalto l’evoluzione della pittura veneta a partire dalla tradizione belliniana e dalla rivoluzione giorgionesca, per illustrare la maniera delle grandi botteghe rinascimentali e manieriste, come quelle di Tiziano e dei Bassano, fino ad arrivare alle nuove espressioni seicentesche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
50 opere, 50 storie, 50 emozioni per rivivere il fascino del 500.
Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del 500 è in programma a Casa dei Carraresi dal 26 settembre 2018 al 3 febbraio 2019. Ospitata da Fondazione Cassamarca, lesposizione è organizzata da ARTIKA ed è curata da Ettore Merkel.
Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del 500 attinge integralmente a una delle maggiori collezioni private del Veneto, quella creata già a partire dal secondo dopoguerra da Giuseppe Alessandra.
I dipinti qui selezionati propongono un affascinante percorso che dal Rinascimento giunge al Manierismo fino a lambire i confini del Barocco.
La suddivisione delle opere mira a mettere in risalto levoluzione della pittura veneta a partire dalla tradizione belliniana e dalla rivoluzione giorgionesca, per illustrare la maniera delle grandi botteghe rinascimentali e manieriste, come quelle di Tiziano e dei Bassano, fino ad arrivare alle nuove espressioni seicentesche.
Per precisa scelta curatoriale, accanto alle opere dei grandi maestri vengono proposte selezionate opere della loro cerchia e bottega, con lobiettivo di focalizzare il modello creativo dellepoca e ripercorrere le complesse tangenze che hanno fatto del 500 il secolo della grande arte in terra veneta ma non solo.
La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima e la seconda, comprendono un nutrito corpus di opere finalizzato allanalisi della pittura veneta dalla fine del 400 alla fine del secolo successivo. Dalla bottega dei Bellini allultimo Tiziano, questa parte della mostra analizza alcune fra le maggiori personalità del Rinascimento veneto come Giorgione, Tiziano e Tintoretto, le cui opere sono presentate accanto ai dipinti realizzati da artisti usciti dalle loro botteghe (come Sebastiano del Piombo, Palma il Giovane e Lodovico Pozzoserrato). Di Tiziano è presente, fra gli altri, il Ritratto di Ottavio Farnese (1545-46). Nella terza e quarta sezione si affrontano le vicende artistiche contemporanee in area lombarda e in Centro Italia. La quinta sezione guarda agli artisti dOltralpe le cui vicende hanno influenzato le arti figurative nel Nord Italia. In questa sezione trovano spazio il Ritratto di Gentiluomo di Hans von Aachen e la Testa di Carattere di Van Dyck. Lultima parte della mostra ci porta dentro le vicende del Barocco.
Tutte le opere provengono dalla Collezione di Giuseppe Alessandra, che, a partire dal 1956, inizia a creare il suo personalissimo fondo di meraviglie culturali in cui trovano spazio armoniosamente sculture, opere di pittura antica e contemporanea, grafica, mobilia di ogni genere, una fornita biblioteca ed oggetti legati alla sua seconda grande passione: i cani. Entrambe le passioni (larte e la cinofilia) sono uneredità materna. Donna Margherita Ventimiglia Alessandra che, a conclusione del secondo conflitto mondiale, educa il figlio alla Grande Arte, portandolo con sé a visitare mostre e musei veneziani.
Tra il 1956 ed il 1959 Giuseppe Alessandra lavora al Comune di Venezia nella commissione per lelaborazione del piano regolatore del centro storico e, in quella circostanza, conosce Pietro Zampetti, allora direttore alle Belle Arti del Comune di Venezia, con il quale instaura una lunga frequentazione.
Negli stessi anni Alessandra incontra ed approfondisce la conoscenza di alcune pietre miliari della storia dellarte veneta come Fiocco, Pallucchini, Longhi, Valcanover, Pignatti e Carli. Grazie a queste frequentazioni accresce la propria passione per larte veneziana e veneta e sviluppa una vera e propria mania per il genere del ritratto (il più rappresentato nella sua raccolta).
Nel 1956 acquista lopera che dà il via alla sua esaltante esperienza di collezionista: il San Giuseppe con Bambino, attribuito a Sante Peranda da Giuseppe Fiocco. La scelta è fin da subito precisa: scuola veneziana tra XVI e XVII secolo, soggetto sacro ma grande attenzione alla resa dei tratti fisiognomici del volto del Santo con conseguente apprezzamento da parte del collezionista stesso per il realismo della figura. È il primo passo di un interesse marcato per una scuola ed un periodo storico che si consoliderà nel corso degli anni fino a diventare il cardine della sua collezione, composta da più di duecento opere darte.
La decisione di collezionare arte antica è in realtà successiva. Una sorta di ritorno alla sensibilità materna dopo due decenni trascorsi a collezionare arte contemporanea. Tra i vari pezzi che transitano nella sua collezione tra gli anni 50 e 70 troviamo infatti opere di De Pisis, Sironi, de Chirico, Fontana, Tancredi e Gino Rossi.
Numerose opere di Alessandra vantano transiti o provenienze eccellenti, indice della qualità dei materiali raccolti. Nellantica collezione del conte Algarotti-Corniani era registrato lAutoritratto di Giulio Carpioni (autentico capolavoro in mostra ai Carraresi); nella collezione scozzese del IV duca di Sutherland si trovava la Sacra Conversazione di Giovanni e Bernardino da Asola; nella collezione Werner di Haarlem figurava il Busto di Carpaccio; mentre il Sebastiano Venier di Tintoretto (che prima era in casa Barbarigo a Venezia) proveniva dalla collezione di Italico Brass a Venezia. Dalla collezione Giovanni Testori proviene il San Girolamo, opera estrema di Tiziano Vecellio e così via.
E questa magnifica mostra, nel raccontare il Secolo dOro della pittura veneta, diventa anche il racconto di una vitale passione. Quella di Giuseppe Alessandra per la Grande Arte.
Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del 500 è in programma a Casa dei Carraresi dal 26 settembre 2018 al 3 febbraio 2019. Ospitata da Fondazione Cassamarca, lesposizione è organizzata da ARTIKA ed è curata da Ettore Merkel.
Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del 500 attinge integralmente a una delle maggiori collezioni private del Veneto, quella creata già a partire dal secondo dopoguerra da Giuseppe Alessandra.
I dipinti qui selezionati propongono un affascinante percorso che dal Rinascimento giunge al Manierismo fino a lambire i confini del Barocco.
La suddivisione delle opere mira a mettere in risalto levoluzione della pittura veneta a partire dalla tradizione belliniana e dalla rivoluzione giorgionesca, per illustrare la maniera delle grandi botteghe rinascimentali e manieriste, come quelle di Tiziano e dei Bassano, fino ad arrivare alle nuove espressioni seicentesche.
Per precisa scelta curatoriale, accanto alle opere dei grandi maestri vengono proposte selezionate opere della loro cerchia e bottega, con lobiettivo di focalizzare il modello creativo dellepoca e ripercorrere le complesse tangenze che hanno fatto del 500 il secolo della grande arte in terra veneta ma non solo.
La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima e la seconda, comprendono un nutrito corpus di opere finalizzato allanalisi della pittura veneta dalla fine del 400 alla fine del secolo successivo. Dalla bottega dei Bellini allultimo Tiziano, questa parte della mostra analizza alcune fra le maggiori personalità del Rinascimento veneto come Giorgione, Tiziano e Tintoretto, le cui opere sono presentate accanto ai dipinti realizzati da artisti usciti dalle loro botteghe (come Sebastiano del Piombo, Palma il Giovane e Lodovico Pozzoserrato). Di Tiziano è presente, fra gli altri, il Ritratto di Ottavio Farnese (1545-46). Nella terza e quarta sezione si affrontano le vicende artistiche contemporanee in area lombarda e in Centro Italia. La quinta sezione guarda agli artisti dOltralpe le cui vicende hanno influenzato le arti figurative nel Nord Italia. In questa sezione trovano spazio il Ritratto di Gentiluomo di Hans von Aachen e la Testa di Carattere di Van Dyck. Lultima parte della mostra ci porta dentro le vicende del Barocco.
Tutte le opere provengono dalla Collezione di Giuseppe Alessandra, che, a partire dal 1956, inizia a creare il suo personalissimo fondo di meraviglie culturali in cui trovano spazio armoniosamente sculture, opere di pittura antica e contemporanea, grafica, mobilia di ogni genere, una fornita biblioteca ed oggetti legati alla sua seconda grande passione: i cani. Entrambe le passioni (larte e la cinofilia) sono uneredità materna. Donna Margherita Ventimiglia Alessandra che, a conclusione del secondo conflitto mondiale, educa il figlio alla Grande Arte, portandolo con sé a visitare mostre e musei veneziani.
Tra il 1956 ed il 1959 Giuseppe Alessandra lavora al Comune di Venezia nella commissione per lelaborazione del piano regolatore del centro storico e, in quella circostanza, conosce Pietro Zampetti, allora direttore alle Belle Arti del Comune di Venezia, con il quale instaura una lunga frequentazione.
Negli stessi anni Alessandra incontra ed approfondisce la conoscenza di alcune pietre miliari della storia dellarte veneta come Fiocco, Pallucchini, Longhi, Valcanover, Pignatti e Carli. Grazie a queste frequentazioni accresce la propria passione per larte veneziana e veneta e sviluppa una vera e propria mania per il genere del ritratto (il più rappresentato nella sua raccolta).
Nel 1956 acquista lopera che dà il via alla sua esaltante esperienza di collezionista: il San Giuseppe con Bambino, attribuito a Sante Peranda da Giuseppe Fiocco. La scelta è fin da subito precisa: scuola veneziana tra XVI e XVII secolo, soggetto sacro ma grande attenzione alla resa dei tratti fisiognomici del volto del Santo con conseguente apprezzamento da parte del collezionista stesso per il realismo della figura. È il primo passo di un interesse marcato per una scuola ed un periodo storico che si consoliderà nel corso degli anni fino a diventare il cardine della sua collezione, composta da più di duecento opere darte.
La decisione di collezionare arte antica è in realtà successiva. Una sorta di ritorno alla sensibilità materna dopo due decenni trascorsi a collezionare arte contemporanea. Tra i vari pezzi che transitano nella sua collezione tra gli anni 50 e 70 troviamo infatti opere di De Pisis, Sironi, de Chirico, Fontana, Tancredi e Gino Rossi.
Numerose opere di Alessandra vantano transiti o provenienze eccellenti, indice della qualità dei materiali raccolti. Nellantica collezione del conte Algarotti-Corniani era registrato lAutoritratto di Giulio Carpioni (autentico capolavoro in mostra ai Carraresi); nella collezione scozzese del IV duca di Sutherland si trovava la Sacra Conversazione di Giovanni e Bernardino da Asola; nella collezione Werner di Haarlem figurava il Busto di Carpaccio; mentre il Sebastiano Venier di Tintoretto (che prima era in casa Barbarigo a Venezia) proveniva dalla collezione di Italico Brass a Venezia. Dalla collezione Giovanni Testori proviene il San Girolamo, opera estrema di Tiziano Vecellio e così via.
E questa magnifica mostra, nel raccontare il Secolo dOro della pittura veneta, diventa anche il racconto di una vitale passione. Quella di Giuseppe Alessandra per la Grande Arte.
26
settembre 2018
Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘500
Dal 26 settembre 2018 al 03 febbraio 2019
arte antica
Location
CA’ DEI CARRARESI
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Biglietti
intero: € 12,00
ridotto: € 10,00 (studenti under 26, enti convenzionati)
ridotto speciale: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni)
ridotto gruppi: € 10,00 (min. 10 persone)
biglietto famiglia: € 8,00 cad. (min. 2 adulti e 1 minorenne)
gratuito: under 6, giornalisti (previo accredito presso ufficio stampa) e guide turistiche con tesserino, disabili non autosufficienti con accompagnatore
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì: 09-18
Sabato, domenica, festivi: 10-20
24 e 31 dicembre: 09-18
01 gennaio: 14-20
Natale chiuso
Lunedì aperto solo con prenotazione gruppo
Vernissage
26 Settembre 2018, su invito
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore