Dipingere “nel” paesaggio italiano: un atto di resistenza dalle idee dell’eccesso di Angelo Bellobono
icone allo specchio #12
di Roberto Ago
danza
Alla Scala di Milano il coreografo Angelin Preljocaj evoca, sulla musica di Schubert, il percorso di un viaggiatore verso la fine di Giuseppe Distefano
reading room
La radicalità dell’avanguardia di Ernesto Jannini
iperteatro
Il CollettivO CineticO di Francesca Pennini. Tra coinvolgimento del pubblico e rigore. di Giulia Alonzo
L'artista genovese Sergio Fedriani (1949-2006), molto noto e apprezzato per la poetica sognante e sorridente, accanto alle sue molteplici attività “ufficiali” di pittore, illustratore, incisore, umorista, scenografo, ne coltivava una “ufficiosa” più segreta e confidenziale, e forse persino più amata delle precedenti: l'acquerello di viaggio.
L'artista genovese Sergio Fedriani (1949-2006), molto noto e apprezzato per la poetica sognante e sorridente, accanto alle sue molteplici attività “ufficiali” di pittore, illustratore, incisore, umorista, scenografo, ne coltivava una “ufficiosa” più segreta e confidenziale, e forse persino più amata delle precedenti: l'acquerello di viaggio. Oltre agli schizzi registrati in rapidità sui suoi preziosi taccuini, negli anni l'artista si era dedicato a un corollario molto apprezzato dall'ampia cerchia dei suoi amici. Usava difatti inviare dai luoghi delle sue vacanze cartoline o buste di lettera vivacemente colorate ad acquerello, facendo viaggiare per vie postali piccole opere d'arte che giunte a destinazione suscitavano immancabilmente grati entusiasmi. L'Associazione Culturale “Sergio Fedriani”, nata subito dopo la sua scomparsa, e che da allora ha organizzato in Italia numerose mostre di sue opere e ha portato finora alla dodicesima edizione un ormai storico premio in suo nome per giovani artisti, quest'anno ha deciso di raccogliere quasi duecento di quei deliziosi piccoli rettangoli di carte acquerellate tra tutti i rispettivi fortunati destinatari e di dedicarvi una esposizione e un catalogo. L'iniziativa, promossa dall'Associazione in collaborazione con la Direzione di Palazzo Reale a Genova e curata dal critico Ferruccio Giromini, amico personale dell'artista, gode del marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.