La mostra Ouroboros è il progetto presentato dall’artista Marco Fabozzi , nel quale verranno presentate le sue opere pittoriche in concomitanza alle sue poesie stilate entrambi durante un anno ,il 2018; partendo dai suoi diari e della scoperta della sua personale strada reale per riprendere una della sua poesie , ed arrivare alla scoperta psicoanalitica del viaggio spirituale che ognuno di noi sta attraversando dentro di se , riconducendo alla formula che siamo uno e che tra tutti noi non c‘è alcuna distanza.Ouroboros (detto anche Uroboro, Oroboro, Oroborus, Uroboros, Uroborus, Ourorboros) è un simbolo molto antico che rappresenta un serpente che nell'atto di mordersi la coda, formando così un cerchio e "ricreandosi" continuamente.Questo serpente rappresenta il tempo che si riproduce perpetuamente. Racchiude in sé l’idea di movimento, di continuità, di autofecondazione e di conseguenza di eterno ritorno.Si tratta di un simbolo - associato all'alchimia, all'ermetismo e allo gnosticismo - che rappresenta la teoria dell'eterno ritorno, rappresenta la natura ciclica di tutte le cose. È associabile a tutto ciò che può essere rappresentato attraverso un ciclo che, dopo aver raggiunto la propria fine, ricomincia dall'inizio ancora una volta, all'infinito. L'Uroboro può essere associato anche al simbolo dello Yin e Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose e soprattutto gli opposti che si completano a vicenda.


SEGUI LA STRADA REALE

Segui la strada reale

perché essa è l’unica strada.

Segui a strada reale

perché essa contiene e trasporta la vita,

perché in essa danzi e ti perdi.

Segui la strada reale,

fa come fa il sole o le altre stelle:

sii come fumo o come il respiro

e alza il tuo volo

anche fosse l’ultima stella.

Segui la strada reale

perché essa la riconosci

se pulsa.

Sii come un tamburo cavo o come una pietra

sfondata dal cielo.

Fatti battere quasi fossi una vena.

Segui la strada reale come se fossi

una lucertola al sole che guizza: essa è l’unica strada,

il tuo unico re.



Durante la mostra verrà eseguito un concerto ad opera di tre giovani musicisti: Giulio Ottanelli al sax, Paolo Petrecca alla tromba, Stefano Marini alla chitarra.