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Giulio Saverio Rossi – Ogni cosa rappresa
CAR DRDE presenta ‘Ogni cosa rappresa’ personale di Giulio Saverio Rossi. Ogni cosa rappresa, significato etimologico della parola cristallo, è riferito sia al soggetto dei lavori presentati in mostra che alla pittura in quanto tale, che indagando sé stessa cerca di rapprendersi e cristallizzarsi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CAR drde presenta Ogni cosa rappresa,
prima mostra personale in galleria di Giulio Saverio Rossi.
Il progetto inedito pensato per gli spazi di CAR DRDE si sviluppa a partire da un elemento che unisce la storia dell'arte visiva con la storia e la geografia del luogo: il gesso di Bologna. Un materiale attorno alla cui mercificazione ruota sia l'edificazione della città stessa, il mutamento del paesaggio circostante (costellato di cave di gesso) e la storia della pittura, in quanto il gesso in polvere, il pigmento ricavato dal riscaldamento ad alte temperature della selenite, è la base per l'imprimitura della maggior parte delle tele.
A partire da un cristallo di selenite estratto negli anni '60 dalla vena del gesso romagnola i lavori in mostra si articolano su varie declinazioni possibili di mostrare e negare la presenza del gesso, ponendo al centro del percorso narrativo sia la riflessione sul rapporto fra immagine e soggetto rappresentato, che la trasformazione chimica da selenite a gesso in polvere.
Il gesso è dunque il soggetto non visibile su cui si regge l'immagine dipinta, lo strato intermedio e necessario fra colori e tela.
Ogni cosa rappresa, significato etimologico della parola cristallo, è così riferito sia al soggetto dei lavori presentati in mostra che alla pittura in quanto tale, che indagando sé stessa cerca di rapprendersi e cristallizzarsi.
prima mostra personale in galleria di Giulio Saverio Rossi.
Il progetto inedito pensato per gli spazi di CAR DRDE si sviluppa a partire da un elemento che unisce la storia dell'arte visiva con la storia e la geografia del luogo: il gesso di Bologna. Un materiale attorno alla cui mercificazione ruota sia l'edificazione della città stessa, il mutamento del paesaggio circostante (costellato di cave di gesso) e la storia della pittura, in quanto il gesso in polvere, il pigmento ricavato dal riscaldamento ad alte temperature della selenite, è la base per l'imprimitura della maggior parte delle tele.
A partire da un cristallo di selenite estratto negli anni '60 dalla vena del gesso romagnola i lavori in mostra si articolano su varie declinazioni possibili di mostrare e negare la presenza del gesso, ponendo al centro del percorso narrativo sia la riflessione sul rapporto fra immagine e soggetto rappresentato, che la trasformazione chimica da selenite a gesso in polvere.
Il gesso è dunque il soggetto non visibile su cui si regge l'immagine dipinta, lo strato intermedio e necessario fra colori e tela.
Ogni cosa rappresa, significato etimologico della parola cristallo, è così riferito sia al soggetto dei lavori presentati in mostra che alla pittura in quanto tale, che indagando sé stessa cerca di rapprendersi e cristallizzarsi.
17
novembre 2018
Giulio Saverio Rossi – Ogni cosa rappresa
Dal 17 novembre 2018 al 12 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
CAR DRDE
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
17 Novembre 2018, ore 18
Autore