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On To Pop
Bologna celebra con una mostra internazionale i maestri della Pop Art, che dagli anni Cinquanta ad oggi hanno catapultato le città di New York e Londra al centro
del mondo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ON TO POP
18 aprile – 18 maggio 2019
Presso lo Spazio dueunodue | Bologna, Via Galliera 2/b
Organizzato da: Contemporary Concept
In collaborazione con: Deodato Arte
Vernissage
Giovedì 18 aprile ore 18:00 – 21:30
Ingresso libero
Qual è l'influenza che la Pop Art esercita ancora al giorno d'oggi?
Proviamo a rispondere alla domanda del The Art Newspaper con una mostra.
Bologna celebra con una mostra internazionale i maestri della Pop Art, che dagli
anni Cinquanta ad oggi hanno catapultato le città di New York e Londra al centro
del mondo.
BOLOGNA, 2 aprile 2019 – con la mostra ON TO POP, Contemporary Concept, in collaborazione
con Deodato Arte, vuole ripercorrere coi i loro protagonisti l’arte che parla un linguaggio che tutti
conoscono: quello dei mass media, della pubblicità, della televisione e del cinema, ovvero il linguaggio
per immagini tipico della società dei consumi. Un’arte che svela e denuncia lo smarrimento dell’uomo
di fronte a una civiltà che impone desideri sempre nuovi e sogni sempre più amplificati.
La mostra si terrà presso lo spazio dueunodue a partire dal 18 aprile 2019, e presenterà un’ampia
rappresentazione del movimento dalle sue origini fino ad oggi. Questo percorso riunisce circa 50 opere
realizzate con tecniche diverse, tra cui pittura, scultura, disegni, stampe, fotografie e film. Capolavori
di artisti come Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Banksy, Keith Haring, ed artisti attuali come
Obey, Mr. Brainwash e Mr. Savethewall.
Il nostro sviluppo nell’attuale società capitalistica ci ha portati a diventare “HOMO IMAGO”: la nostra
identità è legata al modo in cui siamo rappresentati nelle immagini. Le persone sono al giorno d’oggi
un’immagine. Lo sviluppo dei social network come Facebook, Instagram e Twitter, che sono inondati di
immagini, dimostra questo punto di vista.
La Pop art, forse più di qualsiasi altro movimento artistico, ha anticipato questa deriva, offre confronti
e illustra la persistente importanza delle immagini nella nostra società contemporanea: ne emerge che
la Pop art non si è mai arrestata.
L'ambizioso progetto di questa mostra introduce diverse prospettive sul movimento e invita a una
nuova comprensione di un periodo che ha drammaticamente influenzato gli sviluppi artistici del
successivo mezzo secolo.
I visitatori saranno accolti in galleria da Andy Warhol con la più famosa, opera della Pop Art “Marilyn
Monroe” (1962) in quel momento Warhol divenne estremamente entusiasta della stampa serigrafica
fotografica. Questa tecnica sarebbe diventata in seguito lo stile definitivo di Warhol: era semplice,
rapida e si potevano effettuare più volte leggere modifiche alla foto. È difficile da immaginare, ma fu
per pura coincidenza che Warhol decise di ritrarre Marilyn Monroe. Lei morì quello stesso mese ed il
suo bel viso, così come la sua fama, sembravano perfetti per quella stampa ripetitiva e per quelle
opere d'arte simili ai cartoni animati. E aveva ragione!
A seguire un’altra opera icona di Roy Lichtenstein con Shipboard Girl (1965) una delle prime
stampe pop art di Lichtenstein, quando ha adottato questo stile. Lavorava negli anni '40 e '50 in uno
stile più astratto, uno stile che era più comune in America a quel tempo, e non fu fino all'inizio degli
anni '60, quando tornò a New York che sviluppò in questo stile di fumetti che usa questo dot pattern,
noto come punto Benday, per creare le sue scene. Questa stampa è stata descritta come tra quelle
che "non abbassano l'arte al livello del fumetto ma alzano il livello del fumetto al livello dell'arte alta".
Lavori Iconici che hanno contribuito a definire la Pop Art americana, un tipo molto diverso di arte "di
tipo americano", che alla fine degli anni '60 aveva eclissato il predominio dell'Espressionismo Astratto
sulla scena di New York.
Queste due opere (insieme alle opere Banksy e Keith Haring) saranno a confronto con i lavori di
Obey, Mr. Brainwash e Mr. Savethewall ancora oggi protagonisti attuali della scena internazionale,
testimoni della nuova società e della nuova arte che la rispecchia e che prende il nome di Pop Art.
On To Pop è organizzato da Contemporary Concept e Deodato Arte
_________________________________________________________________
LE ORIGINI DEL MOVIMENTO
Le origini specifiche della pop art vanno ricercate nella crisi attraversata dall’arte non figurativa e in
particolare dall’espressionismo astratto, crisi che portò la più giovane generazione di artisti alla
ricerca di una nuova espressione figurativa che attingesse nuova linfa dalle forme della vita
quotidiana. Le immagini prodotte dal cinema, dalla televisione e dalla pubblicità, gli oggetti
commerciali di una società consumistica e i nuovi idoli creati dai mass media divennero i
protagonisti e i materiali espressivi di questa nuova forma artistica.
Il primo esempio di pop art fu realizzato dal pittore inglese Richard Hamilton nel 1957, mentre i
capiscuola della pop art. americana furono Jasper Johns e Robert Rauschenberg.
LICHTENSTEIN deve la sua notorietà alle opere che si riferiscono al mondo dei fumetti. Lui non
utilizzava tecniche meccaniche e i suoi puntini sono realmente dipinti uno ad uno. Era l’opposto del
provocatore e strabordante Andy Warhol e infatti era l’artista meno inserito nell’ambiente
culturale di New York. Come scrive la biografia sul sito della fondazione a lui intitolata, “era troppo
riservato per entrare in contatto con loro”. Dove “loro” si riferisce ai principali protagonisti dell’arte
di quel periodo.
Nonostante i successi, la critica ebbe per molto tempo un atteggiamento diffidente verso l’arte di
Lichtenstein che molti anni dopo i primi successi affermò. “Nei primi quadri stavo cercando quel
tipo di pubblicità da due soldi che si trova sulle Pagine Gialle. Sono state una grande fonte di
ispirazione per me”.
WARHOL è l’artista più famoso e importante, del XX secolo, insieme a Pablo Picasso. Ha celebrato
l’occidente utilizzando in modo nuovo la fotografia e mischiando l’immagine pubblicitaria e l’arte
rendendole una cosa sola. La sua idea di arte corrispondeva ad un messaggio nuovo da
trasmettere, che potesse parlare lo stesso linguaggio dell’uomo moderno, sempre di corsa e alla
ricerca di oggetti che potessero riempire i vuoti della sua esistenza frenetica. Warhol ha
trasformato l’arte in prodotto di consumo, svuotandolo di significato e modificando il concetto di
unicità dell’opera d’arte.
KEITH HARING è uno dei maggiori artisti pop di sempre, emblema dell’arte visuale post-pop art,
ma è stato molto di più. I suoi disegni da bambino, come molti li hanno definiti, racchiudono tutti i
principi fondanti della vita umana: l’amore, la morte, la vita, la paura, la pace. I suoi Radiant
babies (omini che irradiano) e i Barkings dogs (cani che latrano), immersi in un flusso grafico che
ha creato un linguaggio visuale inedito e inconfondibile, hanno invaso gli spazi pubblici di molte
città del mondo. Con il trasferimento a New York a vent’anni, Haring ha iniziato a dare forma a
quella che sarebbe stata la sua idea di arte. La sua filosofia può essere riassunta con due
parole:“popular art”, un tipo di arte che deve essere per tutti. Nessun privilegio o business
milionario: Keith Haring voleva che chiunque potesse godere della sua arte e nell’arco della sua
breve vita ne ha dato dimostrazione molte volte. Alcuni amici lo rimproverano per la facilità e la
naturalezza con cui si offriva di disegnare gratuitamente sulle magliette dei bambini che lo
fermavano per strada e sui motorini dei suoi fan, spargendo i propri meravigliosi omini nel mondo,
senza chiedere nulla in cambio. Possiamo perciò dire che Keith Haring abbia disegnato un po’ su
tutto: dagli iniziali disegni con il gesso bianco sulla carta nera incollata sui manifesti pubblicitari
nelle stazioni della metropolitana di New York alle magliette dei suoi fan, dal metallo e i materiali di
recupero ai muri delle grandi città. I colori che contraddistinguono maggiormente i suoi lavori sono
il giallo, il verde, il blu e il rosso, sempre delimitati da una spessa linea nera o bianca. Nessun
riflesso e nessun gioco di luci e contrasti: solo la forza di una figura che domina la scena. Le sue
opere sono lo specchio del suo essere artista a 360 gradi: cresciuto con i fumetti, influenzato da
Picasso e dall’arte di strada, Haring è molto di più di un graffitista o di un decoratore. I soggetti
delle sue opere sono estremamente vari: personaggi dei cartoni animati e dei fumetti, i“radiant-
boys”, gli omini stilizzati che si abbracciano, si baciano e vivono. Un racconto della quotidianità di
ognuno di noi, celebrata attraverso un flusso artistico costante.
OBEY al secolo Shepard Fairey, il suo nome ha fatto il giro nel mondo nel 2008 grazie al
manifesto elettorale in favore di Barack Obama, che apparve sui muri di tutta l’America
annunciando semplicemente Hope, speranza. Da quel momento il quarantenne, proveniente da
lunghe esperienze di Street art, s’è conquistato un posto nel panorama artistico internazionale. I
paragoni si sprecano, uno su tutti, quello con Andy Warhol al quale in effetto l’accomunano diversi
fattori: il concetto di ripetizione che si reitera nei multipli d’artista serigrafati, intanto, ma anche la
necessità di moltiplicare la propria presenza in vari settori economici e mediatici. Assieme a
Banksy, Obey è senz’altro la figura più conosciuta dell’Urban art, e come l’artista britannico riesce
ad attirare in egual misura tifosi e detrattori del suo lavoro. Ormai saldamente inserito nel circuito
delle gallerie, oggetto di numerose e importanti acquisizioni pubbliche museali, continua a far
parlare di sé, a investire i suoi proventi in nuove iniziative artistiche e benefiche e ad essere una
figura di punta della controcultura americana, l’unica probabilmente a finire in carcere nello stesso
anno in cui riceve un pubblico ringraziamento da parte del Presidente degli Stati Uniti. Senz’altro un
uomo in grado di far emergere le contraddizioni più evidenti del “sistema”.
BANKSY è un artista e writer inglese, considerato uno dei più famosi street-artist al mondo, la cui
vera identità (Banksy è in realtà uno pseudonimo) rimane ancora sconosciuta. Le sue opere sono
spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. Sono note
anche le sue attività di attivista politico e regista. La street art di Banksy è di natura satirica e
sovversiva. Grazie alle sue opere, create con la tecnica degli stencil, egli è stato in grado di far
avvicinare il grande pubblico al mondo dell’arte contemporanea grazie all’immediatezza dei
messaggi presenti nelle sue opere. L’anonimato dell’artista Banksy ha contribuito alla creazione del
mito legato alla sua immagine. Nel 2010 Banksy ha prodotto anche un documentario, Exit through
the Gift Shop, nel quale compare sempre con il volto oscurato e la voce contraffatta mentre
racconta la storia di Thierry Guetta, un francese che si trasforma nel famosissimo street artist noto
con il nome di Mr. Brainwash. Il successo del film diretto da Banksy che vede Mr Brainwash come
protagonista della narrazione ha fatto immaginare a molti che lo stesso Mr Brainwash sia Banksy.
Altre voci invece ipotizzano che Banksy sia Robert dei Massive Attack. In concomitanza con l’uscita
del documentario in America, l'artista iniziò a tappezzare le principali città americane con le sue
opere, le quali trattano di tematiche impegnative ma lo fanno attraverso immagini concrete e
immediatamente comprensibili. famose inserendovi però particolari assolutamente anacronistici.
Banksy è diventato un’icona della cultura popolare ed è un artista molto ricercato dal mercato
dell'arte e il suo valore continuerà a crescere: le sue opere arrivano a valere milioni di euro, quando
solo pochi anni fa lo stesso l’artista cedeva i suoi disegni in una bancarella per poche decine di
dollari.
MR. BRAINWASH al secolo Thierry Guetta, street artist francese nato nel 1966, pseudonimo
utilizzato nel film che lo racconta: "Exit Through the Gift Shop", diretto da Banksy, uno de più
importanti street artist mondiali.
Si avvicina al mondo dei "writers" grazie al cugino Invader, il quale era già un avviato street artist.
Attingendo dai vari personaggi di spicco di questo movimento, Mr Brainwash diventa presto una
delle icone street più riconosciute del momento, grazie alle sue opere tratte da immagini di
pubblico dominio poi modificate sperimentando le più diverse tecniche artistiche. A consacrarlo
definitivamente è la sua prima mostra personale a Los Angeles nel 2008: "Life is Beautiful" dove
registrò un tutto esaurito. L'anno successivo crea una tra le sue opere più importanti, la celebre
copertina dell'album musicale di Madonna "Celebration", diventata un'icona in tutto il mondo. Le
sue opere rappresentano messaggi sempre positivi, gioiosi ma con una giusta dose di ironia e
provocazione. Mr. Brainwash ad oggi rappresenta uno dei migliori investimenti di arte
contemporanea, segnalato dal mercato dell'Arte come uno dei più promettenti artisti di questo
secolo.
MR. SAVETHEWALL è un artista italiano poliedrico che sta prendendo sempre più piede nello
scenario artistico, attraverso l'utilizzo di linguaggi provenienti dalla street art e dalla
comunicazione, dalle ultime tendenze dell'arte contemporanea. Le sue opere rappresentano
un'interpretazione della società di oggi in chiave ironica e critica, come rivela lo pseudonimo scelto,
Mr. Savethewall non lavora sui muri....in modo permanente! Proprio per salvaguardare il decoro
urbano, si serve di nastro adesivo, facilmente rimovibile, come alternativo supporto per le sue
coloratissime opere, e si serve inoltre di materiali riciclabili e semplici, come il cartone. Le sue
opere presentano messaggi forti, diretti e mirati. Una leggera ironia nei confronti della società
contemporanea gli permette di trarre ispirazione da personalità del mondo della cultura, del cinema
e della storia dell'arte; ma le sue opere non mancano di richiamare inoltre la sfera religiosa e
politica. Indipendentemente dal supporto scelto, le sue opere presentano messaggi forti, diretti e
mirati. Per rendere ancor più immediati i suoi messaggi, Mr. Savethewall in aggiunta al registro
iconografico affianca spesso anche quello verbale. Celebre in tutto il mondo è la raffigurazione
dell'uomo contemporaneo nelle vesti di un Ranocchio, che al contrario di quel che ci insegna la
favola, si trasforma da principe a rospo. L'opera è KISS ME, diventata ormai una delle sue opere più
conosciute ed iconografiche. _________________________
18 aprile – 18 maggio 2019
Presso lo Spazio dueunodue | Bologna, Via Galliera 2/b
Organizzato da: Contemporary Concept
In collaborazione con: Deodato Arte
Vernissage
Giovedì 18 aprile ore 18:00 – 21:30
Ingresso libero
Qual è l'influenza che la Pop Art esercita ancora al giorno d'oggi?
Proviamo a rispondere alla domanda del The Art Newspaper con una mostra.
Bologna celebra con una mostra internazionale i maestri della Pop Art, che dagli
anni Cinquanta ad oggi hanno catapultato le città di New York e Londra al centro
del mondo.
BOLOGNA, 2 aprile 2019 – con la mostra ON TO POP, Contemporary Concept, in collaborazione
con Deodato Arte, vuole ripercorrere coi i loro protagonisti l’arte che parla un linguaggio che tutti
conoscono: quello dei mass media, della pubblicità, della televisione e del cinema, ovvero il linguaggio
per immagini tipico della società dei consumi. Un’arte che svela e denuncia lo smarrimento dell’uomo
di fronte a una civiltà che impone desideri sempre nuovi e sogni sempre più amplificati.
La mostra si terrà presso lo spazio dueunodue a partire dal 18 aprile 2019, e presenterà un’ampia
rappresentazione del movimento dalle sue origini fino ad oggi. Questo percorso riunisce circa 50 opere
realizzate con tecniche diverse, tra cui pittura, scultura, disegni, stampe, fotografie e film. Capolavori
di artisti come Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Banksy, Keith Haring, ed artisti attuali come
Obey, Mr. Brainwash e Mr. Savethewall.
Il nostro sviluppo nell’attuale società capitalistica ci ha portati a diventare “HOMO IMAGO”: la nostra
identità è legata al modo in cui siamo rappresentati nelle immagini. Le persone sono al giorno d’oggi
un’immagine. Lo sviluppo dei social network come Facebook, Instagram e Twitter, che sono inondati di
immagini, dimostra questo punto di vista.
La Pop art, forse più di qualsiasi altro movimento artistico, ha anticipato questa deriva, offre confronti
e illustra la persistente importanza delle immagini nella nostra società contemporanea: ne emerge che
la Pop art non si è mai arrestata.
L'ambizioso progetto di questa mostra introduce diverse prospettive sul movimento e invita a una
nuova comprensione di un periodo che ha drammaticamente influenzato gli sviluppi artistici del
successivo mezzo secolo.
I visitatori saranno accolti in galleria da Andy Warhol con la più famosa, opera della Pop Art “Marilyn
Monroe” (1962) in quel momento Warhol divenne estremamente entusiasta della stampa serigrafica
fotografica. Questa tecnica sarebbe diventata in seguito lo stile definitivo di Warhol: era semplice,
rapida e si potevano effettuare più volte leggere modifiche alla foto. È difficile da immaginare, ma fu
per pura coincidenza che Warhol decise di ritrarre Marilyn Monroe. Lei morì quello stesso mese ed il
suo bel viso, così come la sua fama, sembravano perfetti per quella stampa ripetitiva e per quelle
opere d'arte simili ai cartoni animati. E aveva ragione!
A seguire un’altra opera icona di Roy Lichtenstein con Shipboard Girl (1965) una delle prime
stampe pop art di Lichtenstein, quando ha adottato questo stile. Lavorava negli anni '40 e '50 in uno
stile più astratto, uno stile che era più comune in America a quel tempo, e non fu fino all'inizio degli
anni '60, quando tornò a New York che sviluppò in questo stile di fumetti che usa questo dot pattern,
noto come punto Benday, per creare le sue scene. Questa stampa è stata descritta come tra quelle
che "non abbassano l'arte al livello del fumetto ma alzano il livello del fumetto al livello dell'arte alta".
Lavori Iconici che hanno contribuito a definire la Pop Art americana, un tipo molto diverso di arte "di
tipo americano", che alla fine degli anni '60 aveva eclissato il predominio dell'Espressionismo Astratto
sulla scena di New York.
Queste due opere (insieme alle opere Banksy e Keith Haring) saranno a confronto con i lavori di
Obey, Mr. Brainwash e Mr. Savethewall ancora oggi protagonisti attuali della scena internazionale,
testimoni della nuova società e della nuova arte che la rispecchia e che prende il nome di Pop Art.
On To Pop è organizzato da Contemporary Concept e Deodato Arte
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LE ORIGINI DEL MOVIMENTO
Le origini specifiche della pop art vanno ricercate nella crisi attraversata dall’arte non figurativa e in
particolare dall’espressionismo astratto, crisi che portò la più giovane generazione di artisti alla
ricerca di una nuova espressione figurativa che attingesse nuova linfa dalle forme della vita
quotidiana. Le immagini prodotte dal cinema, dalla televisione e dalla pubblicità, gli oggetti
commerciali di una società consumistica e i nuovi idoli creati dai mass media divennero i
protagonisti e i materiali espressivi di questa nuova forma artistica.
Il primo esempio di pop art fu realizzato dal pittore inglese Richard Hamilton nel 1957, mentre i
capiscuola della pop art. americana furono Jasper Johns e Robert Rauschenberg.
LICHTENSTEIN deve la sua notorietà alle opere che si riferiscono al mondo dei fumetti. Lui non
utilizzava tecniche meccaniche e i suoi puntini sono realmente dipinti uno ad uno. Era l’opposto del
provocatore e strabordante Andy Warhol e infatti era l’artista meno inserito nell’ambiente
culturale di New York. Come scrive la biografia sul sito della fondazione a lui intitolata, “era troppo
riservato per entrare in contatto con loro”. Dove “loro” si riferisce ai principali protagonisti dell’arte
di quel periodo.
Nonostante i successi, la critica ebbe per molto tempo un atteggiamento diffidente verso l’arte di
Lichtenstein che molti anni dopo i primi successi affermò. “Nei primi quadri stavo cercando quel
tipo di pubblicità da due soldi che si trova sulle Pagine Gialle. Sono state una grande fonte di
ispirazione per me”.
WARHOL è l’artista più famoso e importante, del XX secolo, insieme a Pablo Picasso. Ha celebrato
l’occidente utilizzando in modo nuovo la fotografia e mischiando l’immagine pubblicitaria e l’arte
rendendole una cosa sola. La sua idea di arte corrispondeva ad un messaggio nuovo da
trasmettere, che potesse parlare lo stesso linguaggio dell’uomo moderno, sempre di corsa e alla
ricerca di oggetti che potessero riempire i vuoti della sua esistenza frenetica. Warhol ha
trasformato l’arte in prodotto di consumo, svuotandolo di significato e modificando il concetto di
unicità dell’opera d’arte.
KEITH HARING è uno dei maggiori artisti pop di sempre, emblema dell’arte visuale post-pop art,
ma è stato molto di più. I suoi disegni da bambino, come molti li hanno definiti, racchiudono tutti i
principi fondanti della vita umana: l’amore, la morte, la vita, la paura, la pace. I suoi Radiant
babies (omini che irradiano) e i Barkings dogs (cani che latrano), immersi in un flusso grafico che
ha creato un linguaggio visuale inedito e inconfondibile, hanno invaso gli spazi pubblici di molte
città del mondo. Con il trasferimento a New York a vent’anni, Haring ha iniziato a dare forma a
quella che sarebbe stata la sua idea di arte. La sua filosofia può essere riassunta con due
parole:“popular art”, un tipo di arte che deve essere per tutti. Nessun privilegio o business
milionario: Keith Haring voleva che chiunque potesse godere della sua arte e nell’arco della sua
breve vita ne ha dato dimostrazione molte volte. Alcuni amici lo rimproverano per la facilità e la
naturalezza con cui si offriva di disegnare gratuitamente sulle magliette dei bambini che lo
fermavano per strada e sui motorini dei suoi fan, spargendo i propri meravigliosi omini nel mondo,
senza chiedere nulla in cambio. Possiamo perciò dire che Keith Haring abbia disegnato un po’ su
tutto: dagli iniziali disegni con il gesso bianco sulla carta nera incollata sui manifesti pubblicitari
nelle stazioni della metropolitana di New York alle magliette dei suoi fan, dal metallo e i materiali di
recupero ai muri delle grandi città. I colori che contraddistinguono maggiormente i suoi lavori sono
il giallo, il verde, il blu e il rosso, sempre delimitati da una spessa linea nera o bianca. Nessun
riflesso e nessun gioco di luci e contrasti: solo la forza di una figura che domina la scena. Le sue
opere sono lo specchio del suo essere artista a 360 gradi: cresciuto con i fumetti, influenzato da
Picasso e dall’arte di strada, Haring è molto di più di un graffitista o di un decoratore. I soggetti
delle sue opere sono estremamente vari: personaggi dei cartoni animati e dei fumetti, i“radiant-
boys”, gli omini stilizzati che si abbracciano, si baciano e vivono. Un racconto della quotidianità di
ognuno di noi, celebrata attraverso un flusso artistico costante.
OBEY al secolo Shepard Fairey, il suo nome ha fatto il giro nel mondo nel 2008 grazie al
manifesto elettorale in favore di Barack Obama, che apparve sui muri di tutta l’America
annunciando semplicemente Hope, speranza. Da quel momento il quarantenne, proveniente da
lunghe esperienze di Street art, s’è conquistato un posto nel panorama artistico internazionale. I
paragoni si sprecano, uno su tutti, quello con Andy Warhol al quale in effetto l’accomunano diversi
fattori: il concetto di ripetizione che si reitera nei multipli d’artista serigrafati, intanto, ma anche la
necessità di moltiplicare la propria presenza in vari settori economici e mediatici. Assieme a
Banksy, Obey è senz’altro la figura più conosciuta dell’Urban art, e come l’artista britannico riesce
ad attirare in egual misura tifosi e detrattori del suo lavoro. Ormai saldamente inserito nel circuito
delle gallerie, oggetto di numerose e importanti acquisizioni pubbliche museali, continua a far
parlare di sé, a investire i suoi proventi in nuove iniziative artistiche e benefiche e ad essere una
figura di punta della controcultura americana, l’unica probabilmente a finire in carcere nello stesso
anno in cui riceve un pubblico ringraziamento da parte del Presidente degli Stati Uniti. Senz’altro un
uomo in grado di far emergere le contraddizioni più evidenti del “sistema”.
BANKSY è un artista e writer inglese, considerato uno dei più famosi street-artist al mondo, la cui
vera identità (Banksy è in realtà uno pseudonimo) rimane ancora sconosciuta. Le sue opere sono
spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l'etica. Sono note
anche le sue attività di attivista politico e regista. La street art di Banksy è di natura satirica e
sovversiva. Grazie alle sue opere, create con la tecnica degli stencil, egli è stato in grado di far
avvicinare il grande pubblico al mondo dell’arte contemporanea grazie all’immediatezza dei
messaggi presenti nelle sue opere. L’anonimato dell’artista Banksy ha contribuito alla creazione del
mito legato alla sua immagine. Nel 2010 Banksy ha prodotto anche un documentario, Exit through
the Gift Shop, nel quale compare sempre con il volto oscurato e la voce contraffatta mentre
racconta la storia di Thierry Guetta, un francese che si trasforma nel famosissimo street artist noto
con il nome di Mr. Brainwash. Il successo del film diretto da Banksy che vede Mr Brainwash come
protagonista della narrazione ha fatto immaginare a molti che lo stesso Mr Brainwash sia Banksy.
Altre voci invece ipotizzano che Banksy sia Robert dei Massive Attack. In concomitanza con l’uscita
del documentario in America, l'artista iniziò a tappezzare le principali città americane con le sue
opere, le quali trattano di tematiche impegnative ma lo fanno attraverso immagini concrete e
immediatamente comprensibili. famose inserendovi però particolari assolutamente anacronistici.
Banksy è diventato un’icona della cultura popolare ed è un artista molto ricercato dal mercato
dell'arte e il suo valore continuerà a crescere: le sue opere arrivano a valere milioni di euro, quando
solo pochi anni fa lo stesso l’artista cedeva i suoi disegni in una bancarella per poche decine di
dollari.
MR. BRAINWASH al secolo Thierry Guetta, street artist francese nato nel 1966, pseudonimo
utilizzato nel film che lo racconta: "Exit Through the Gift Shop", diretto da Banksy, uno de più
importanti street artist mondiali.
Si avvicina al mondo dei "writers" grazie al cugino Invader, il quale era già un avviato street artist.
Attingendo dai vari personaggi di spicco di questo movimento, Mr Brainwash diventa presto una
delle icone street più riconosciute del momento, grazie alle sue opere tratte da immagini di
pubblico dominio poi modificate sperimentando le più diverse tecniche artistiche. A consacrarlo
definitivamente è la sua prima mostra personale a Los Angeles nel 2008: "Life is Beautiful" dove
registrò un tutto esaurito. L'anno successivo crea una tra le sue opere più importanti, la celebre
copertina dell'album musicale di Madonna "Celebration", diventata un'icona in tutto il mondo. Le
sue opere rappresentano messaggi sempre positivi, gioiosi ma con una giusta dose di ironia e
provocazione. Mr. Brainwash ad oggi rappresenta uno dei migliori investimenti di arte
contemporanea, segnalato dal mercato dell'Arte come uno dei più promettenti artisti di questo
secolo.
MR. SAVETHEWALL è un artista italiano poliedrico che sta prendendo sempre più piede nello
scenario artistico, attraverso l'utilizzo di linguaggi provenienti dalla street art e dalla
comunicazione, dalle ultime tendenze dell'arte contemporanea. Le sue opere rappresentano
un'interpretazione della società di oggi in chiave ironica e critica, come rivela lo pseudonimo scelto,
Mr. Savethewall non lavora sui muri....in modo permanente! Proprio per salvaguardare il decoro
urbano, si serve di nastro adesivo, facilmente rimovibile, come alternativo supporto per le sue
coloratissime opere, e si serve inoltre di materiali riciclabili e semplici, come il cartone. Le sue
opere presentano messaggi forti, diretti e mirati. Una leggera ironia nei confronti della società
contemporanea gli permette di trarre ispirazione da personalità del mondo della cultura, del cinema
e della storia dell'arte; ma le sue opere non mancano di richiamare inoltre la sfera religiosa e
politica. Indipendentemente dal supporto scelto, le sue opere presentano messaggi forti, diretti e
mirati. Per rendere ancor più immediati i suoi messaggi, Mr. Savethewall in aggiunta al registro
iconografico affianca spesso anche quello verbale. Celebre in tutto il mondo è la raffigurazione
dell'uomo contemporaneo nelle vesti di un Ranocchio, che al contrario di quel che ci insegna la
favola, si trasforma da principe a rospo. L'opera è KISS ME, diventata ormai una delle sue opere più
conosciute ed iconografiche. _________________________
18
aprile 2019
On To Pop
Dal 18 aprile al 18 maggio 2019
arte contemporanea
Location
DUEUNODUE – 212
Bologna, Via Galliera, 2b, (Bologna)
Bologna, Via Galliera, 2b, (Bologna)
Orario di apertura
martedì a sabato
ore 10:30 – 13:30 | 15:30 – 19:00
domenica su appuntamento
lunedì chiusura
Chiusure straordinarie 25 aprile
Vernissage
18 Aprile 2019, ore 18