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Pizzi Cannella – Opere su carta
Quattordici lavori su carta, realizzati tra il 2001 e il 2004, costituiscono il tessuto visivo dell’esposizione che Pizzi Cannella ha ideato per i nuovi spazi della galleria
Comunicato stampa
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Quattordici lavori su carta, realizzati tra il 2001 e il 2004, costituiscono il tessuto visivo dell’esposizione che Pizzi Cannella ha ideato per i nuovi spazi della galleria. Mondo indipendente e dotato di regole proprie, quello delle opere su carta rappresenta all’interno della parabola creativa dell’artista romano il momento riflessivo, diaristico, consegnato allo scandaglio del sé, nel quale è dato ritrovare i nodi principali della sua produzione.
Attraverso le mutazioni del segno vi appaiono registrati i sussulti, le inflessioni, gli scarti del destino individuale, con cui interferiscono frammenti di memoria collettiva. La realtà chiamata in causa nei disegni non implica un intento demiurgico, di fondazione e ricreazione del visibile, preferendo l’autore affidarsi a un’alacre mobilità inventiva, alla pratica consolidata di una prospezione interna e meditabonda, a un’autentica immersione nella pittura.
“Quando disegno, fosse anche un unico segno di carbone su un foglio, lo considero autonomo, sciolto dal lavoro su tela” afferma Pizzi Cannella. Nel suo apparato linguistico il disegno reclama lo statuto di opera compiuta e autosufficiente, né interferisce con i dipinti su tela o tavola se non per l’assiduo ricorrere delle medesime idee melodiche, gemme spiccate nel quotidiano, talismani cui si impigliano nostalgie e ipotesi di viaggio, sogni e proponimenti, visioni da nottambulo.
Sono le ombre cinesi e i fili di perle, le maschere nere, piccole lucertole e vesti femminili svuotate, e ancora occhi, musiche per camere d’artista, preziosi pendenti.
Invitato alla Biennale di Venezia nel 1988 e nel 1993, oltre che a due edizioni della Quadriennale romana (1986 e 1996), Pizzi Cannella è insieme con Nunzio, Ceccobelli, Dessì, Tirelli e Gallo, esponente della cosiddetta “Scuola di San Lorenzo”, come è stato definito il gruppo di artisti operanti negli spazi dell’ex Pastificio Cerere. I quali accomuna, più che una generica definizione ad uso dei manuali, un effettivo recupero della dimensione pittorica, tattile e materica all’interno della pratica artistica. La pienezza formale e l’originalità di linguaggio raggiunti da Pizzi Cannella nei suoi trent’anni di attività permettono di annoverarlo tra i principali artisti attivi oggi in Italia.
Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Gangemi, con un testo critico di Lucia Presilla.
Attraverso le mutazioni del segno vi appaiono registrati i sussulti, le inflessioni, gli scarti del destino individuale, con cui interferiscono frammenti di memoria collettiva. La realtà chiamata in causa nei disegni non implica un intento demiurgico, di fondazione e ricreazione del visibile, preferendo l’autore affidarsi a un’alacre mobilità inventiva, alla pratica consolidata di una prospezione interna e meditabonda, a un’autentica immersione nella pittura.
“Quando disegno, fosse anche un unico segno di carbone su un foglio, lo considero autonomo, sciolto dal lavoro su tela” afferma Pizzi Cannella. Nel suo apparato linguistico il disegno reclama lo statuto di opera compiuta e autosufficiente, né interferisce con i dipinti su tela o tavola se non per l’assiduo ricorrere delle medesime idee melodiche, gemme spiccate nel quotidiano, talismani cui si impigliano nostalgie e ipotesi di viaggio, sogni e proponimenti, visioni da nottambulo.
Sono le ombre cinesi e i fili di perle, le maschere nere, piccole lucertole e vesti femminili svuotate, e ancora occhi, musiche per camere d’artista, preziosi pendenti.
Invitato alla Biennale di Venezia nel 1988 e nel 1993, oltre che a due edizioni della Quadriennale romana (1986 e 1996), Pizzi Cannella è insieme con Nunzio, Ceccobelli, Dessì, Tirelli e Gallo, esponente della cosiddetta “Scuola di San Lorenzo”, come è stato definito il gruppo di artisti operanti negli spazi dell’ex Pastificio Cerere. I quali accomuna, più che una generica definizione ad uso dei manuali, un effettivo recupero della dimensione pittorica, tattile e materica all’interno della pratica artistica. La pienezza formale e l’originalità di linguaggio raggiunti da Pizzi Cannella nei suoi trent’anni di attività permettono di annoverarlo tra i principali artisti attivi oggi in Italia.
Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Gangemi, con un testo critico di Lucia Presilla.
07
aprile 2005
Pizzi Cannella – Opere su carta
Dal 07 aprile al 04 giugno 2005
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE MARA COCCIA – VIA DEL VANTAGGIO 4
Roma, Via Del Vantaggio, 4, (Roma)
Roma, Via Del Vantaggio, 4, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19,30, il sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19,30
Vernissage
7 Aprile 2005, ore 18-22
Editore
GANGEMI
Autore