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Marco Gastini – Echi
A partire da un nucleo di dipinti concepiti in relazione agli elementi primari dell’aria, dell’acqua, del fuoco e della terra, la mostra di Gastini mette in risalto le più avanzate esperienze di un’elaborazione trentennale incentrata sui valori del gesto, del segno e della materia
Comunicato stampa
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Marco Gastini
Echi
Nell’ambito dell’attività espositiva programmata nella sezione “Enclave” del CAMeC, venerdì 15 luglio 2005 avrà luogo l’apertura della mostra di opere recenti di Marco Gastini “Echi”. A partire da un nucleo di dipinti concepiti in relazione agli elementi primari dell’aria, dell’acqua, del fuoco e della terra, la mostra di Gastini mette in risalto le più avanzate esperienze di un’elaborazione trentennale incentrata sui valori del gesto, del segno e della materia, chiamati a dar vita a organismi pittorico-plastici di forte investimento spaziale.
Dopo l’esordio all’insegna di una pittura ‘informale’ (1958) e le prime mostre negli anni tra il 1964 e il 1967, Gastini mette a punto una serie di dipinti che denotano l’interesse analitico per gli elementi della visualizzazione quali il supporto e le trame di colori chiari rivolti alla configurazione di uno spazio più virtuale che reale. Mediante l’impiego di una pittura ‘floccata’ Gastini rompe quasi subito la bidimensionalità del quadro per porre nello spazio reale delle bacchette di plexiglas trasparente dipinte con pittura a spray. Da quel lontano frangente degli anni Sessanta fino alle opere più recenti, l’azione di Gastini è stata ininterrottamente rivolta a suscitare una pittura accerchiante, in grado di farsi percepire con tutti i sensi e in tutte le articolazioni dello spazio. Si sono così susseguiti i cicli delle Macchie, 1970 e dei Disegni, 1971, che ben presto costituiscono elementi linguistici in grado di consentirgli ogni ulteriore coniugazione tra segno e supporto e dunque altri dispositivi di spazialità connessi di volta in volta alla scelta di materiali assai diversi come il piombo, l’alluminio, la carta, ecc. Intanto le sue opere sono presenti in importanti rassegne di pittura “analitica”, come “La riflessione sulla pittura” (1973) e “Geplante Malerei” di Münster (1974-75).
Dopo la pubblicazione, da parte della Galleria Stein di Torino, della sua prima monografia curata da Paolo Fossati, esegeta dell’opera gastiniana in un crescendo significativo di appuntamenti, ospitano il lavoro di Gastini gallerie come quella di Gianenzo Sperone a Roma, di John Weber a New York (1977), di Liliana Martano a Torino e di Anne Marie Verna a Zurigo.
Negli anni Ottanta, tutte le più incisive invenzioni della sua pittura incontrano un vasto interesse sia della critica che delle più importanti gallerie private e dei musei europei e internazionali.
A metà degli anni Novanta, Gastini compie un nuovo salto linguistico con opere in cui rende oggettivi i suoi ‘segni’ con nastri e tondini di ferro in stretta relazione plastica con la pittura sempre presente sui supporti.
Più volte invitato alla Biennale di Venezia, Gastini è presente con le sue opere in numerose collezioni private e musei del mondo
Alla Spezia, accanto alle nuove opere del ciclo Echi, sono presenti importanti lavori come Senza titolo, 1968 e Scultura, 1969 (Collezione La Gaia, Busca) e opere degli anni Novanta.
La mostra, che è stata realizzata in collaborazione con la Kunsthalle di Goppingen, si trasferirà a settembre nella città tedesca e per l’occasione sarà edito un catalogo multilingue.
Sponsor: Collezione Gaia, Busco (CN); Galleria Liliana Martano Torino
Echi
Nell’ambito dell’attività espositiva programmata nella sezione “Enclave” del CAMeC, venerdì 15 luglio 2005 avrà luogo l’apertura della mostra di opere recenti di Marco Gastini “Echi”. A partire da un nucleo di dipinti concepiti in relazione agli elementi primari dell’aria, dell’acqua, del fuoco e della terra, la mostra di Gastini mette in risalto le più avanzate esperienze di un’elaborazione trentennale incentrata sui valori del gesto, del segno e della materia, chiamati a dar vita a organismi pittorico-plastici di forte investimento spaziale.
Dopo l’esordio all’insegna di una pittura ‘informale’ (1958) e le prime mostre negli anni tra il 1964 e il 1967, Gastini mette a punto una serie di dipinti che denotano l’interesse analitico per gli elementi della visualizzazione quali il supporto e le trame di colori chiari rivolti alla configurazione di uno spazio più virtuale che reale. Mediante l’impiego di una pittura ‘floccata’ Gastini rompe quasi subito la bidimensionalità del quadro per porre nello spazio reale delle bacchette di plexiglas trasparente dipinte con pittura a spray. Da quel lontano frangente degli anni Sessanta fino alle opere più recenti, l’azione di Gastini è stata ininterrottamente rivolta a suscitare una pittura accerchiante, in grado di farsi percepire con tutti i sensi e in tutte le articolazioni dello spazio. Si sono così susseguiti i cicli delle Macchie, 1970 e dei Disegni, 1971, che ben presto costituiscono elementi linguistici in grado di consentirgli ogni ulteriore coniugazione tra segno e supporto e dunque altri dispositivi di spazialità connessi di volta in volta alla scelta di materiali assai diversi come il piombo, l’alluminio, la carta, ecc. Intanto le sue opere sono presenti in importanti rassegne di pittura “analitica”, come “La riflessione sulla pittura” (1973) e “Geplante Malerei” di Münster (1974-75).
Dopo la pubblicazione, da parte della Galleria Stein di Torino, della sua prima monografia curata da Paolo Fossati, esegeta dell’opera gastiniana in un crescendo significativo di appuntamenti, ospitano il lavoro di Gastini gallerie come quella di Gianenzo Sperone a Roma, di John Weber a New York (1977), di Liliana Martano a Torino e di Anne Marie Verna a Zurigo.
Negli anni Ottanta, tutte le più incisive invenzioni della sua pittura incontrano un vasto interesse sia della critica che delle più importanti gallerie private e dei musei europei e internazionali.
A metà degli anni Novanta, Gastini compie un nuovo salto linguistico con opere in cui rende oggettivi i suoi ‘segni’ con nastri e tondini di ferro in stretta relazione plastica con la pittura sempre presente sui supporti.
Più volte invitato alla Biennale di Venezia, Gastini è presente con le sue opere in numerose collezioni private e musei del mondo
Alla Spezia, accanto alle nuove opere del ciclo Echi, sono presenti importanti lavori come Senza titolo, 1968 e Scultura, 1969 (Collezione La Gaia, Busca) e opere degli anni Novanta.
La mostra, che è stata realizzata in collaborazione con la Kunsthalle di Goppingen, si trasferirà a settembre nella città tedesca e per l’occasione sarà edito un catalogo multilingue.
Sponsor: Collezione Gaia, Busco (CN); Galleria Liliana Martano Torino
15
luglio 2005
Marco Gastini – Echi
Dal 15 luglio al 04 settembre 2005
arte contemporanea
Location
CAMEC – CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
Biglietti
€ 6,00 intero, € 4,00 ridotto, € 3,00 ridotto speciale e scuole
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 15-19, domenica 11-19, chiuso lunedì
Vernissage
15 Luglio 2005, ore 18
Ufficio stampa
CSC SIGMA
Autore
Curatore