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Immaginare Roma Antica
archeologia virtuale
Comunicato stampa
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L’archeologia si dota di inediti strumenti di apprendimento e di studio e promuove una nuova alfabetizzazione culturale utilizzando la moderna tecnologia multimediale.
Ambizioso e molto stimolante questo programma didattico della mostra internazionale di settembre ai Mercati di Traiano, che propone al pubblico di “Immaginare Roma antica” attraverso una selezione delle migliori realizzazioni mondiali di computer grafica, multimedia, robotica e realtà virtuale applicate ai beni culturali e, in particolare, a Roma antica e al suo impero.
L’archeologia virtuale serve a comunicare informazioni complesse e ricostruttive di ciò che è ancora preesistente (il paesaggio archeologico), ma anche di quanto non è più visibile o immaginabile (il paesaggio antico); contestualizza quindi il reale ma anche l’immaginario per una corretta lettura del passato. Affinché questo processo possa avere luogo e ne possa beneficiare anche il grande pubblico dobbiamo costruire sistemi in grado di avere un elevato impatto comunicativo e di apprendimento e che garantiscano un’altrettanta elevata qualità scientifica e di contenuti culturali.
In sintesi, l’archeologia virtuale serve a tradurre informazioni dal lavoro sul campo (scavi, ricerche, documentazione, archivi) al sapere digitale, diventando il veicolo principale di trasmissione culturale.
“Immaginare Roma Antica” si presenta come il primo evento mondiale dedicato all’archeologia virtuale su Roma antica ed il suo impero, un itinerario
espositivo del virtuale articolato in quattro sezioni dedicate a differenti tematiche tecnologiche e culturali. Sarà inoltre dedicato ampio spazio alla ricerca e all’innovazione per la fruizione dei beni culturali; si potrà apprezzare quindi lo stato dell’arte dell’archeologia virtuale attraverso grandi progetti nazionali ed internazionali.
I progetti selezionati per questa esposizione comprendono circa 50 realizzazioni tra le migliori al mondo, di computer grafica, multimedia, robotica e realtà virtuale ed abbracciano in modo multidisciplinare ampie porzioni del mondo antico. Roma è il fulcro della mostra con progetti e ricostruzioni che riguardano Colosseo, Foro Romano, Teatro di Pompeo, Domus Aurea, Palatino, Terme di Traiano, Mercati di Traiano.
L’area extraurbana dell’impero è rappresentata da Appia Antica, Pompei, Villa Adriana, Teatro di Aspendos in Turchia, la città di Complutum in Spagna. Infine, ma non inferiore per importanza e valore, il mondo al di fuori di Roma è presente con il Partenone, la Cappella degli Scrovegni, la ricostruzione virtuale della volta affrescata di Cimabue della Basilica di Assisi.
Fra i partecipanti italiani: diversi istituti del CNR (ISTI, ISSIA, ITABC, ISTC) il CINECA di Bologna, il Percro della Scuola S.Anna di Pisa, l’Università di Bologna, l’Università di Roma 3, l’Università “La Sapienza”, l’Università di Firenze.
Fra i partecipanti stranieri: Università della Virginia, l’UCLA (Università della California a Los Angeles), l’Università di Chicago, il King’s University College of London, l’University of Southern California, il MIralab dell’Università di Ginevra, il Servicio de Archeologia –TEAR, il Laboratorio di Simulacion de la Luz.
Fra le aziende: Altair4, Pool Factory, Virtualgeo, Inklink, Arpanet, Absolute Media Design, ACS, Infobyte, Plancton Art Studio, Timeplot.
In definitiva la rassegna ospita i migliori autori e designer al mondo di archeologia virtuale e numerose installazioni del tutto inedite.
Alcuni nomi? Roberto Scopigno, Bernard Frischer, Paul Debevec, Franz Fishnaller, Mauro Annunziato, Maurizio Forte.
Il percorso si snoda dall’Aula nord alla parte sud dell’emiciclo dei Mercati facendo tappa nelle numerose tabernae, allestite con installazioni sperimentali. Un affascinante mondo da scoprire anche con un’apposita dotazione di occhiali stereoscopici con cui osservare questa stupefacente e nuova realtà. I visitatori potranno inoltrarsi in un mondo virtuale in cui incontreranno robot telecomandati intenti a monitorare opere d’arte e visiteranno siti archeologici finora inaccessibili, si confronteranno con progetti di elevato contenuto tecnologico e culturale e potranno interagire in
modo diretto con gli spazi virtuali. Anche “toccare” un’opera d’arte diventerà possibile e le suggestioni dovute allo spazio archeologico reale si coniugheranno con le illusorie presenze del mondo virtuale. Dunque niente mediazioni condotte dagli “addetti ai lavori”, ma un dialogo aperto con il pubblico che si fa parte attiva diventando esso stesso trasmettitore di cultura.
Da non dimenticare di visitare anche l’ambiente dedicato ai prodotti sui Mercati di Traiano, prototipi del sistema di comunicazione del Museo dei Fori Imperiali.
Una mostra, “Immaginare Roma Antica”, che si fa portavoce dell’evoluzione del pensiero umano, ideale ponte culturale con il passato, ciò che di esso ancora possiamo realmente vedere e toccare con mano e quello che possiamo soltanto immaginare, ricostruendolo con i moderni strumenti che la tecnologia ci ha messo a disposizione.
______________________________________
Benvenuti, visitatori, non dovrete leggere a lungo: questa mostra è del tutto visuale ed interattiva, anzi è la prima mostra archeologica al mondo del tutto virtuale! “Immaginare Roma antica” è il primo evento mondiale dedicato all’archeologia virtuale, ovvero al mondo antico visto attraverso la realtà virtuale e la multimedialità, e quindi: tridimensionale, immersivo, interattivo, stereoscopico. Qui il virtuale si fa teatro, diventa luogo, museo narrativo del tempo, costruisce territori quadridimensionali: il mondo archeologico, spesso incomprensibile al visitatore, diventa finalmente mondo antico vivo, fatto di colori, suoni, persone, paesaggi, architetture. Immaginare in questo caso significa evocare, ricostruire, rimodellare le nostre conoscenze dell’antico con nuove ed avanzatissime possibilità percettive: la realtà virtuale, infatti, accelera le dinamiche dell’apprendimento. In questo gioco di scatole cinesi, si reiterano relazioni fra antico-autentico (i Mercati di Traiano), le tecnologie di fruizione (le Installazioni) e l’antico ricostruito (il Virtuale).
Contenuti ed obiettivi
Il Virtuale pone nuove e fondamentali questioni alla contemporaneità: come comunicheremo la nostra memoria al futuro? La mostra affronta il problema della trasmissibilità culturale del passato attraverso l’archeologia virtuale, selezionando per i visitatori i più importanti progetti di ricerca e comunicazione a livello internazionale. Il percorso espositivo si articola dall’Aula di testata nord al Grande Emiciclo dei Mercati di Traiano, attraverso le tabernae che ospitano le installazioni digitali. Queste sono le tematiche: la città antica (l’Urbe), l’Impero romano, gli special guests (una selezione internazionale ad invito), la ricerca e la sperimentazione (l’innovazione fra arte e scienza). Sono stati predisposti spazi completamente immersivi, i teatri virtuali, dove ogni visitatore verrà dotato di occhiali stereoscopici attraverso i quali potrà immergersi nello spazio cibernetico. Ogni installazione è dotata di strumenti di navigazione per muoversi negli spazi artificiali: camminare fra templi, piazze, paesaggi, palazzi, interrogare personaggi o scene dell’antichità.
L’archeologia virtuale
L’archeologia virtuale permette di ricreare sulla base di dati scientifici, monumenti, paesaggi e ambienti, che il tempo ha ridotto a frammentate e incomprensibili “rovine”. In questo modo vengono rigorosamente tradotte le informazioni archeologiche, dal lavoro sul campo (scavi, ricerche, documentazione, archivi) al sapere digitale, tracciando in questo modo un unico percorso integrato di conoscenza e comunicazione. Vedere il mondo antico con la realtà virtuale significa interpretare il passato e sentirsi stimolati a scoprire la natura complessa e variegata degli ambienti artificiali, comparando ciò che ancora esiste con quanto viene ricostruito virtualmente. L’utopia di costruire macchine temporali diventa dunque possibile grazie alla capacità del virtuale di farci rivivere il passato, non come un relitto lontano, ma come parte della contemporaneità. In questo contesto si rappresenta la lunga evoluzione della civiltà umana della cultura del sapere, dalla tradizione orale, alle reti del presente, al futuro digitale: se impariamo, trasmettiamo saperi, se trasmettiamo saperi, la cultura sopravvive, per sempre.
Ambizioso e molto stimolante questo programma didattico della mostra internazionale di settembre ai Mercati di Traiano, che propone al pubblico di “Immaginare Roma antica” attraverso una selezione delle migliori realizzazioni mondiali di computer grafica, multimedia, robotica e realtà virtuale applicate ai beni culturali e, in particolare, a Roma antica e al suo impero.
L’archeologia virtuale serve a comunicare informazioni complesse e ricostruttive di ciò che è ancora preesistente (il paesaggio archeologico), ma anche di quanto non è più visibile o immaginabile (il paesaggio antico); contestualizza quindi il reale ma anche l’immaginario per una corretta lettura del passato. Affinché questo processo possa avere luogo e ne possa beneficiare anche il grande pubblico dobbiamo costruire sistemi in grado di avere un elevato impatto comunicativo e di apprendimento e che garantiscano un’altrettanta elevata qualità scientifica e di contenuti culturali.
In sintesi, l’archeologia virtuale serve a tradurre informazioni dal lavoro sul campo (scavi, ricerche, documentazione, archivi) al sapere digitale, diventando il veicolo principale di trasmissione culturale.
“Immaginare Roma Antica” si presenta come il primo evento mondiale dedicato all’archeologia virtuale su Roma antica ed il suo impero, un itinerario
espositivo del virtuale articolato in quattro sezioni dedicate a differenti tematiche tecnologiche e culturali. Sarà inoltre dedicato ampio spazio alla ricerca e all’innovazione per la fruizione dei beni culturali; si potrà apprezzare quindi lo stato dell’arte dell’archeologia virtuale attraverso grandi progetti nazionali ed internazionali.
I progetti selezionati per questa esposizione comprendono circa 50 realizzazioni tra le migliori al mondo, di computer grafica, multimedia, robotica e realtà virtuale ed abbracciano in modo multidisciplinare ampie porzioni del mondo antico. Roma è il fulcro della mostra con progetti e ricostruzioni che riguardano Colosseo, Foro Romano, Teatro di Pompeo, Domus Aurea, Palatino, Terme di Traiano, Mercati di Traiano.
L’area extraurbana dell’impero è rappresentata da Appia Antica, Pompei, Villa Adriana, Teatro di Aspendos in Turchia, la città di Complutum in Spagna. Infine, ma non inferiore per importanza e valore, il mondo al di fuori di Roma è presente con il Partenone, la Cappella degli Scrovegni, la ricostruzione virtuale della volta affrescata di Cimabue della Basilica di Assisi.
Fra i partecipanti italiani: diversi istituti del CNR (ISTI, ISSIA, ITABC, ISTC) il CINECA di Bologna, il Percro della Scuola S.Anna di Pisa, l’Università di Bologna, l’Università di Roma 3, l’Università “La Sapienza”, l’Università di Firenze.
Fra i partecipanti stranieri: Università della Virginia, l’UCLA (Università della California a Los Angeles), l’Università di Chicago, il King’s University College of London, l’University of Southern California, il MIralab dell’Università di Ginevra, il Servicio de Archeologia –TEAR, il Laboratorio di Simulacion de la Luz.
Fra le aziende: Altair4, Pool Factory, Virtualgeo, Inklink, Arpanet, Absolute Media Design, ACS, Infobyte, Plancton Art Studio, Timeplot.
In definitiva la rassegna ospita i migliori autori e designer al mondo di archeologia virtuale e numerose installazioni del tutto inedite.
Alcuni nomi? Roberto Scopigno, Bernard Frischer, Paul Debevec, Franz Fishnaller, Mauro Annunziato, Maurizio Forte.
Il percorso si snoda dall’Aula nord alla parte sud dell’emiciclo dei Mercati facendo tappa nelle numerose tabernae, allestite con installazioni sperimentali. Un affascinante mondo da scoprire anche con un’apposita dotazione di occhiali stereoscopici con cui osservare questa stupefacente e nuova realtà. I visitatori potranno inoltrarsi in un mondo virtuale in cui incontreranno robot telecomandati intenti a monitorare opere d’arte e visiteranno siti archeologici finora inaccessibili, si confronteranno con progetti di elevato contenuto tecnologico e culturale e potranno interagire in
modo diretto con gli spazi virtuali. Anche “toccare” un’opera d’arte diventerà possibile e le suggestioni dovute allo spazio archeologico reale si coniugheranno con le illusorie presenze del mondo virtuale. Dunque niente mediazioni condotte dagli “addetti ai lavori”, ma un dialogo aperto con il pubblico che si fa parte attiva diventando esso stesso trasmettitore di cultura.
Da non dimenticare di visitare anche l’ambiente dedicato ai prodotti sui Mercati di Traiano, prototipi del sistema di comunicazione del Museo dei Fori Imperiali.
Una mostra, “Immaginare Roma Antica”, che si fa portavoce dell’evoluzione del pensiero umano, ideale ponte culturale con il passato, ciò che di esso ancora possiamo realmente vedere e toccare con mano e quello che possiamo soltanto immaginare, ricostruendolo con i moderni strumenti che la tecnologia ci ha messo a disposizione.
______________________________________
Benvenuti, visitatori, non dovrete leggere a lungo: questa mostra è del tutto visuale ed interattiva, anzi è la prima mostra archeologica al mondo del tutto virtuale! “Immaginare Roma antica” è il primo evento mondiale dedicato all’archeologia virtuale, ovvero al mondo antico visto attraverso la realtà virtuale e la multimedialità, e quindi: tridimensionale, immersivo, interattivo, stereoscopico. Qui il virtuale si fa teatro, diventa luogo, museo narrativo del tempo, costruisce territori quadridimensionali: il mondo archeologico, spesso incomprensibile al visitatore, diventa finalmente mondo antico vivo, fatto di colori, suoni, persone, paesaggi, architetture. Immaginare in questo caso significa evocare, ricostruire, rimodellare le nostre conoscenze dell’antico con nuove ed avanzatissime possibilità percettive: la realtà virtuale, infatti, accelera le dinamiche dell’apprendimento. In questo gioco di scatole cinesi, si reiterano relazioni fra antico-autentico (i Mercati di Traiano), le tecnologie di fruizione (le Installazioni) e l’antico ricostruito (il Virtuale).
Contenuti ed obiettivi
Il Virtuale pone nuove e fondamentali questioni alla contemporaneità: come comunicheremo la nostra memoria al futuro? La mostra affronta il problema della trasmissibilità culturale del passato attraverso l’archeologia virtuale, selezionando per i visitatori i più importanti progetti di ricerca e comunicazione a livello internazionale. Il percorso espositivo si articola dall’Aula di testata nord al Grande Emiciclo dei Mercati di Traiano, attraverso le tabernae che ospitano le installazioni digitali. Queste sono le tematiche: la città antica (l’Urbe), l’Impero romano, gli special guests (una selezione internazionale ad invito), la ricerca e la sperimentazione (l’innovazione fra arte e scienza). Sono stati predisposti spazi completamente immersivi, i teatri virtuali, dove ogni visitatore verrà dotato di occhiali stereoscopici attraverso i quali potrà immergersi nello spazio cibernetico. Ogni installazione è dotata di strumenti di navigazione per muoversi negli spazi artificiali: camminare fra templi, piazze, paesaggi, palazzi, interrogare personaggi o scene dell’antichità.
L’archeologia virtuale
L’archeologia virtuale permette di ricreare sulla base di dati scientifici, monumenti, paesaggi e ambienti, che il tempo ha ridotto a frammentate e incomprensibili “rovine”. In questo modo vengono rigorosamente tradotte le informazioni archeologiche, dal lavoro sul campo (scavi, ricerche, documentazione, archivi) al sapere digitale, tracciando in questo modo un unico percorso integrato di conoscenza e comunicazione. Vedere il mondo antico con la realtà virtuale significa interpretare il passato e sentirsi stimolati a scoprire la natura complessa e variegata degli ambienti artificiali, comparando ciò che ancora esiste con quanto viene ricostruito virtualmente. L’utopia di costruire macchine temporali diventa dunque possibile grazie alla capacità del virtuale di farci rivivere il passato, non come un relitto lontano, ma come parte della contemporaneità. In questo contesto si rappresenta la lunga evoluzione della civiltà umana della cultura del sapere, dalla tradizione orale, alle reti del presente, al futuro digitale: se impariamo, trasmettiamo saperi, se trasmettiamo saperi, la cultura sopravvive, per sempre.
15
settembre 2005
Immaginare Roma Antica
Dal 15 settembre al 20 novembre 2005
archeologia
Location
MERCATI DI TRAIANO
Roma, Via IV Novembre, 94, (Roma)
Roma, Via IV Novembre, 94, (Roma)
Ufficio stampa
ZETEMA