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Attilio Cairati – Movimenti di memorie
antologica retrospettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo degli Studi Patri di Gallarate, raffinato luogo di storia e di cultura che parla delle nostre terre dall’archeologia preistorica e romana all’arte, ospita e propone nel mese di novembre una mostra particolare e molto attesa dall’ambiente culturale dell’altomilanese. Si tratta dell’antologica retrospettiva sull’opera di un artista gallaratese, scomparso prematuramente lo scorso anno, Attilio Cairati. “Movimenti di memorie” è il titolo di questa esposizione curata personalmente dalla famiglia in collaborazione per tutto l’apparato organizzativo e di comunicazione con Fabbrica Arte onlus, la prima società no profit di beni culturali del varesotto che da anni si occupa di promuovere l’arte e i suoi protagonisti.
“Il primo impatto è sempre rassicurante, -scrive Cristiano Cairati sul catalogo edito per la mostra- perché invoglia l’osservatore ad avvicinarsi all’opera, sdrammatizzando sull’impostazione artistica del lavoro, lasciando che gli occhi sentano quei tratti come se appartenenti già alla retina come se frutto di memorie ormai conosciute, fino a che di fronte al lavoro ci si rende conto dello spazio pittorico e finalmente si capisce la finalità dei gesti. Quello che Titti ci concede, quello che ci permette di ascoltare , quello che ci regala senza troppa fatica sono i colori delle sue immagini che riempiono spazi naturali e scorci d’interni, che compongono elaborazioni culinarie e disgregano composizioni sintattiche, che definiscono carene veloci e pneumatici impregnati dal sudore e dalla pioggia, lasciandoci stupefatti di fronte alla scontata abilità artistica che ci tocca senza arroganza ma invece con una naturalezza familiare. Quello che Titti non dice, quello che invece non ci permette di rubare con facilità è il ricordo della memoria nascosta in ogni suo lavoro, della manifestazione più vera della sua realtà, che tutti noi si pensa sia il raffigurato, ma che invece si scopre, con una ostentazione fanciullesca, con una trepidazione infantile, in ogni luogo evanescente dell’opera”.
In mostra tutti i temi più cari a Cairati, quelli che lo portarono in auge anche in Giappone e in altre città europee, dalle tele sulle figure a quelle sul cibo, al grande ciclo sulle Ferrari e la Formula 1 che lo occupò fino all’ultimo con serie di quadri e acquerelli di raffinata eleganza e sapienza formale.
Contemporaneamente l’evento viene presentato nella rassegna “Arteprima” al Teatro di Varese dal 7 al 20 novembre, dove gli spettatori potranno ammirare altri acquerelli del ciclo ferrarista.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale, con foto delle opere, testi critici, regesti biografici.
“Il primo impatto è sempre rassicurante, -scrive Cristiano Cairati sul catalogo edito per la mostra- perché invoglia l’osservatore ad avvicinarsi all’opera, sdrammatizzando sull’impostazione artistica del lavoro, lasciando che gli occhi sentano quei tratti come se appartenenti già alla retina come se frutto di memorie ormai conosciute, fino a che di fronte al lavoro ci si rende conto dello spazio pittorico e finalmente si capisce la finalità dei gesti. Quello che Titti ci concede, quello che ci permette di ascoltare , quello che ci regala senza troppa fatica sono i colori delle sue immagini che riempiono spazi naturali e scorci d’interni, che compongono elaborazioni culinarie e disgregano composizioni sintattiche, che definiscono carene veloci e pneumatici impregnati dal sudore e dalla pioggia, lasciandoci stupefatti di fronte alla scontata abilità artistica che ci tocca senza arroganza ma invece con una naturalezza familiare. Quello che Titti non dice, quello che invece non ci permette di rubare con facilità è il ricordo della memoria nascosta in ogni suo lavoro, della manifestazione più vera della sua realtà, che tutti noi si pensa sia il raffigurato, ma che invece si scopre, con una ostentazione fanciullesca, con una trepidazione infantile, in ogni luogo evanescente dell’opera”.
In mostra tutti i temi più cari a Cairati, quelli che lo portarono in auge anche in Giappone e in altre città europee, dalle tele sulle figure a quelle sul cibo, al grande ciclo sulle Ferrari e la Formula 1 che lo occupò fino all’ultimo con serie di quadri e acquerelli di raffinata eleganza e sapienza formale.
Contemporaneamente l’evento viene presentato nella rassegna “Arteprima” al Teatro di Varese dal 7 al 20 novembre, dove gli spettatori potranno ammirare altri acquerelli del ciclo ferrarista.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale, con foto delle opere, testi critici, regesti biografici.
08
novembre 2005
Attilio Cairati – Movimenti di memorie
Dall'otto al 30 novembre 2005
arte contemporanea
Location
MUSEO DEGLI STUDI PATRI
Gallarate, Via Borgo Antico, 4, (Varese)
Gallarate, Via Borgo Antico, 4, (Varese)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10-12 e 16-18, lunedì chiuso
Vernissage
8 Novembre 2005, ore 19
Editore
SILVANA EDITORIALE
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