Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Cracking Art – Opere 2004-2005
In omaggio alla galleria che ospita la sua prima mostra nella nuova sede interamente ridisegnata dall’architetto Maurizio Ortelli, all’esterno verrà eseguita un’ installazione di 50 pinguini in plastica rossa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 23 Marzo 2006 alla Galleria Glauco Cavaciuti in Via Vincenzo Monti 28 a Milano sarà inaugurata la Mostra CrackingArt
Saranno presenti tutti gli artisti che aderiscono a questo movimento : Omar Ronda , Alex Angi , Carlo Rizzetti ,Kikko, Marco Veronese , Renzo Nucara e William Sweetlove. Saranno esposte 48 opere del 2004-2005 tra le più significative di ognuno che daranno un percorso completo del movimento. Vera protagonista della serata sarà la plastica riciclata, materia usata da tutti gli esponenti del gruppo per realizzare le loro opere .
In omaggio alla galleria che ospita la sua prima mostra nella nuova sede interamente ridisegnata dall’architetto Maurizio Ortelli, all’esterno verrà eseguita un’ installazione di 50 pinguini in plastica rossa che appesi ad una corda passante dalla cima di un albero all’altro attraverseranno via Vincenzo Monti.
Il gruppo fondato da Omar Ronda il 30 maggio1993 con la firma del manifesto detto “ di fine millennio”fin dalla scelta del nome-cracking è il processo tecnologico che indica la scissione molecolare tra naturale e artificiale-manifesta l’intenzione di cambiare radicalmente la storia dell’arte con un forte impegno sociale e ambientale attraverso l’uso rivoluzionario e innovativo di materie plastiche riciclate.
Citando Martina Corgnati curatrice del volume Cracking Art nascita di un’avanguardia edito da Mazzotta, in occasione della recente mostra alla Fondazione delle Stelline, il gruppo con maggiore lucidità e concentrazione di tanti altri, focalizza l’attenzione sull’ elemento chiave che determina l’articolazione del potere sul nostro pianeta: il petrolio.che secondo loro, non è nè “cattivo” nè “buono”, esso è il deposito della memoria di tutta la sostanza organica del pianeta, in quanto è composto da infiniti organismi vegetali e animali sedimentata sotto la crosta terrestre nel corso di milioni di anni; è quindi depositario dell’ essenza stessa della storia come filogenesi.
La plastica, derivata dal petrolio, conserva in forma sintetica le stesse caratteristiche e pertanto a sua volta non è né “cattiva” né “buona”: dipende dall’uso che se ne fa.
Gli esponenti del Cracking Art Group, detti anche “Crackers”, mirano a farne un uso buono riciclandola, e cioè recuperandola e sottraendola al ciclo del rifiuto, dello scarto, dell’accumulo invasivo o della distruzione tossica e devastante per l’ambiente. Inoltre ne fanno un uso “fuori luogo” creando con essa opere e installazioni connotate da una nuova sensibilità nei confronti della natura.
Per tutti loro si tratta di giocare sull’ incerto rapporto tra naturale e artificiale, tra vero e falso, con operazioni di ricostruzione sintetica della natura, di alterazione, metamorfosi e clonazione .
E l’impegno ecologico nel mondo attraverso l’ arte comporta naturalmente anche il reciproco, ossia l’ impegno nell’ arte attraverso il mondo, per cui la loro opera non è puramente edonistica o decorativa, ma militante e provocatoria, come del resto lo è sempre stata l’arte delle avanguardie storiche, dal cubismo al dadaismo fino al nouveau réalisme e alla pop art.
Certo, perché nel loro lavoro i Crackers non esitano a sfiorare consapevolmente il kitsch, manifestando sempre una componente vivacemente ironica e autocritica, citando o facendo il verso ai maestri del passato più o meno lontano, da Leonardo a Warhol, ma anche sbeffeggiando l’ottimismo consumistico della società che ci circonda e al quale nessuno di noi può sfuggire.
Tra le operazioni più significative del gruppo, dopo le “piramidi” costruite da Omar Ronda fra il 1990 e il ‘91 sul Monte Bianco, nella grotta di Is Zuddas in Sardegna e nella raffineria Saras Petroli vicino a Cagliari, si segnalano le installazioni Crackingmaremuore alla Mole Vanvitelliana di Ancona nel 1993 e White Plastic Flight in santa Maria degli Angeli a Firenze, con pesci, crostacei e gabbiani realizzati in materiali plastici multicolori; i Mille delfini sospesi all’ aperto presso piazza del Duomo a Milano nel 1996 e, soprattutto, l’ invasione della Biennale di Venezia del 2001 da parte di migliaia di tartarughe dorate in quella che prese il nome di operazione SOS World: l’arte, dunque, coniugata ad una battaglia per la salvaguradia degli animali in pericolo di estinzione e in generale di una natura sempre più aggredita e sfruttata dall’ uomo.
Nel 2005 si sono viste installazioni dei Crackers in occasione della mostra “Sul filo della lana” a Biella, dove al di sopra del greto di un impetuoso torrente sono stati sospesi in fila ordinata decine di pinguini azzurri con sciarpa rossa, mentre altre famiglie degli stessi animali, con livrea rossa, popolavano i balconi del Canal grande a Venezia e le finestre di Palazzo Collicola a Spoleto.
Saranno presenti tutti gli artisti che aderiscono a questo movimento : Omar Ronda , Alex Angi , Carlo Rizzetti ,Kikko, Marco Veronese , Renzo Nucara e William Sweetlove. Saranno esposte 48 opere del 2004-2005 tra le più significative di ognuno che daranno un percorso completo del movimento. Vera protagonista della serata sarà la plastica riciclata, materia usata da tutti gli esponenti del gruppo per realizzare le loro opere .
In omaggio alla galleria che ospita la sua prima mostra nella nuova sede interamente ridisegnata dall’architetto Maurizio Ortelli, all’esterno verrà eseguita un’ installazione di 50 pinguini in plastica rossa che appesi ad una corda passante dalla cima di un albero all’altro attraverseranno via Vincenzo Monti.
Il gruppo fondato da Omar Ronda il 30 maggio1993 con la firma del manifesto detto “ di fine millennio”fin dalla scelta del nome-cracking è il processo tecnologico che indica la scissione molecolare tra naturale e artificiale-manifesta l’intenzione di cambiare radicalmente la storia dell’arte con un forte impegno sociale e ambientale attraverso l’uso rivoluzionario e innovativo di materie plastiche riciclate.
Citando Martina Corgnati curatrice del volume Cracking Art nascita di un’avanguardia edito da Mazzotta, in occasione della recente mostra alla Fondazione delle Stelline, il gruppo con maggiore lucidità e concentrazione di tanti altri, focalizza l’attenzione sull’ elemento chiave che determina l’articolazione del potere sul nostro pianeta: il petrolio.che secondo loro, non è nè “cattivo” nè “buono”, esso è il deposito della memoria di tutta la sostanza organica del pianeta, in quanto è composto da infiniti organismi vegetali e animali sedimentata sotto la crosta terrestre nel corso di milioni di anni; è quindi depositario dell’ essenza stessa della storia come filogenesi.
La plastica, derivata dal petrolio, conserva in forma sintetica le stesse caratteristiche e pertanto a sua volta non è né “cattiva” né “buona”: dipende dall’uso che se ne fa.
Gli esponenti del Cracking Art Group, detti anche “Crackers”, mirano a farne un uso buono riciclandola, e cioè recuperandola e sottraendola al ciclo del rifiuto, dello scarto, dell’accumulo invasivo o della distruzione tossica e devastante per l’ambiente. Inoltre ne fanno un uso “fuori luogo” creando con essa opere e installazioni connotate da una nuova sensibilità nei confronti della natura.
Per tutti loro si tratta di giocare sull’ incerto rapporto tra naturale e artificiale, tra vero e falso, con operazioni di ricostruzione sintetica della natura, di alterazione, metamorfosi e clonazione .
E l’impegno ecologico nel mondo attraverso l’ arte comporta naturalmente anche il reciproco, ossia l’ impegno nell’ arte attraverso il mondo, per cui la loro opera non è puramente edonistica o decorativa, ma militante e provocatoria, come del resto lo è sempre stata l’arte delle avanguardie storiche, dal cubismo al dadaismo fino al nouveau réalisme e alla pop art.
Certo, perché nel loro lavoro i Crackers non esitano a sfiorare consapevolmente il kitsch, manifestando sempre una componente vivacemente ironica e autocritica, citando o facendo il verso ai maestri del passato più o meno lontano, da Leonardo a Warhol, ma anche sbeffeggiando l’ottimismo consumistico della società che ci circonda e al quale nessuno di noi può sfuggire.
Tra le operazioni più significative del gruppo, dopo le “piramidi” costruite da Omar Ronda fra il 1990 e il ‘91 sul Monte Bianco, nella grotta di Is Zuddas in Sardegna e nella raffineria Saras Petroli vicino a Cagliari, si segnalano le installazioni Crackingmaremuore alla Mole Vanvitelliana di Ancona nel 1993 e White Plastic Flight in santa Maria degli Angeli a Firenze, con pesci, crostacei e gabbiani realizzati in materiali plastici multicolori; i Mille delfini sospesi all’ aperto presso piazza del Duomo a Milano nel 1996 e, soprattutto, l’ invasione della Biennale di Venezia del 2001 da parte di migliaia di tartarughe dorate in quella che prese il nome di operazione SOS World: l’arte, dunque, coniugata ad una battaglia per la salvaguradia degli animali in pericolo di estinzione e in generale di una natura sempre più aggredita e sfruttata dall’ uomo.
Nel 2005 si sono viste installazioni dei Crackers in occasione della mostra “Sul filo della lana” a Biella, dove al di sopra del greto di un impetuoso torrente sono stati sospesi in fila ordinata decine di pinguini azzurri con sciarpa rossa, mentre altre famiglie degli stessi animali, con livrea rossa, popolavano i balconi del Canal grande a Venezia e le finestre di Palazzo Collicola a Spoleto.
23
marzo 2006
Cracking Art – Opere 2004-2005
Dal 23 marzo al 30 aprile 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA GLAUCO CAVACIUTI
Milano, Via Vincenzo Monti, 27 e 25, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Monti, 27 e 25, (Milano)
Orario di apertura
10.30-13 e 14.30-19.30
Vernissage
23 Marzo 2006, ore 18,30
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore