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Boris Savelev – La nostalgia di uno sguardo perduto
62 immagini a colori di uno dei maggiori fotografi russi contemporanei
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In contemporanea, si terrà l’esposizione “Boris Savelev. La nostalgia di uno sguardo perduto”, curata da Sandro Parmiggiani, che presenta per la prima volta in Italia, 62 immagini a colori di uno dei maggiori fotografi russi contemporanei, realizzate in alcune città dell'Europa (Chernowitz, Mosca, Londra, Madrid, Roma). La sezione più ricca è quella dedicata a Reggio Emilia, con 22 immagini che Savelev (Chernowitz, 1948) ha scattato durante il suo soggiorno nell'ottobre 2004.
I lavori di Savelev sono intrisi di uno sguardo malinconico, fortemente segnato dalla cultura yiddish della città natale Chernowitz, detta la "piccola Vienna" che, fino all’occupazione nazista, è stata uno dei centri culturali più importanti della Mitteleuropa, con oltre un terzo della popolazione di origine ebraica.
Le persone che Savelev fissa nelle sue fotografie raramente sono colte nell'interezza del viso o del corpo, ma spesso per frammenti, riflessi in qualche vetrina, semicoperti da una porta: un mondo quasi di fantasmi, di colori spenti, di una luce malata, come se il sole avesse smesso di brillare, e tutto recasse i segni di un'illusione ormai perduta.
L'esordio di Savelev come fotografo risale ai primi anni Settanta. Dopo avere tenuto mostre in Russia, il suo esordio a livello internazionale avviene nel Museum of Fine Arts di Oxford (Gran Bretagna) nel 1986. Da allora, sue personali si sono tenute in spazi pubblici e privati in Germania, Stati Uniti, Spagna, Inghilterra, Cecoslovacchia. La qualità dell'opera di Boris Savelev, pure noto come grande maestro delle tecniche di stampa, ha fatto sì che i suoi lavori siano entrati in molte tra le più importanti collezioni pubbliche: tra le tante, il MoMA di New York, la Corcoran Gallery di Washington, la Staatsgalerie di Stoccarda, il Museum of Fine Arts di Santa Fe, la Calcografia Nazionale di Madrid.
Il catalogo Skira, contiene testi del curatore e di Colin Westerbeck.
I lavori di Savelev sono intrisi di uno sguardo malinconico, fortemente segnato dalla cultura yiddish della città natale Chernowitz, detta la "piccola Vienna" che, fino all’occupazione nazista, è stata uno dei centri culturali più importanti della Mitteleuropa, con oltre un terzo della popolazione di origine ebraica.
Le persone che Savelev fissa nelle sue fotografie raramente sono colte nell'interezza del viso o del corpo, ma spesso per frammenti, riflessi in qualche vetrina, semicoperti da una porta: un mondo quasi di fantasmi, di colori spenti, di una luce malata, come se il sole avesse smesso di brillare, e tutto recasse i segni di un'illusione ormai perduta.
L'esordio di Savelev come fotografo risale ai primi anni Settanta. Dopo avere tenuto mostre in Russia, il suo esordio a livello internazionale avviene nel Museum of Fine Arts di Oxford (Gran Bretagna) nel 1986. Da allora, sue personali si sono tenute in spazi pubblici e privati in Germania, Stati Uniti, Spagna, Inghilterra, Cecoslovacchia. La qualità dell'opera di Boris Savelev, pure noto come grande maestro delle tecniche di stampa, ha fatto sì che i suoi lavori siano entrati in molte tra le più importanti collezioni pubbliche: tra le tante, il MoMA di New York, la Corcoran Gallery di Washington, la Staatsgalerie di Stoccarda, il Museum of Fine Arts di Santa Fe, la Calcografia Nazionale di Madrid.
Il catalogo Skira, contiene testi del curatore e di Colin Westerbeck.
18
febbraio 2006
Boris Savelev – La nostalgia di uno sguardo perduto
Dal 18 febbraio al 09 aprile 2006
fotografia
Location
PALAZZO MAGNANI
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Corso Giuseppe Garibaldi, 29, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
Euro 5 intero, Euro 4 ridotto, Euro 2 studenti
Orario di apertura
9.30-13 e 15-19, chiuso il lunedì
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore