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Pericle Fazzini
58 “Piccole sculture” di Fazzini
Comunicato stampa
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Sabato 11 marzo 2006, alle ore 11, in Assisi, nel Palazzo del Capitano del Perdono, alla presenza del Ministro dei Beni Culturali Rocco Buttiglione, si inaugura il “Museo Pericle Fazzini”.
Il Palazzo, oggi sito Unesco e quindi considerato “patrimonio dell’umanità”, sorge nello spazio di pertinenza della Basilica di Santa Maria degli Angeli costruita, nella seconda meta del sec. XVI, sulla antichissima chiesetta francescana della Porziuncola. Il nome originario della piazza, oggi intitolata a Garibaldi, era proprio quello della Porziuncola dove, dalla metà del secolo XIII, ogni due agosto, una moltitudine di pellegrini sostava attorno alla solitaria chiesetta per rammemorare il privilegio del Perdono ottenuto da S. Francesco nel luogo in cui, dopo il vagabondare dei primi anni, scelse di fondare l’Ordine dei frati Minori. Nel Trecento, assumendo la grande sagra del Perdono la consistenza e la forma di una vera fiera, fu necessario provvedere alla vigilanza mediante una magistratura speciale che faceva capo al Capitano del Perdono
Il Museo, tenendo conto, in ambito internazionale, di istituzioni dedicate a singoli artisti, quindi con una precisa specificità, e degli spazi a disposizione sistemati su progetto dall’architetto Alberto Zanmatti con la collaborazione degli architetti Cristina e Andrea Piatti, accoglie 50 opere fondamentali dell’artista marchigiano (dall’Autoritratto, 1931, legno, a Figura che cammina, 1933, legno; da Giovane che declama, 1937-1938, legno, a Ragazzo con i gabbiani, 1940-1944, legno; da Il fucilato, 1945-1946, bronzo, a Sibilla, 1947, bronzo; da La creazione, 1950-1955, legno, a Ragazzo che pensa, 1957, bronzo; da Donna con drappo, 1960, bronzo, a Onda n. 1, 2, 3, 1968-1969, legno; da Donna che si asciuga, 1973, bronzo, a Bozzetto per Cristo risorto, 1970-1975) tali da coprirne l’intero percorso espressivo e, nell’ambito di una inscindibile necessità didattica, capaci di rendere evidenti i vari momenti di una intera stagione creativa in più di mezzo secolo di ricerca plastica a livello europeo.
Per rendere ancora più completa e accattivante questa scelta, il Museo, nato da una idea di Gianni Ferrazza e Claudio Speranza, gestito dalla Fondazione Fazzini e curato da Giuseppe Appella, viene dotato di una presenza selezionatissima di disegni, quasi sempre legati alla nascita delle relative sculture, e di un percorso di immagini e documenti che, oltre a rileggere in cronologia la vita di Fazzini, illuminano buona parte dei diversi aspetti della cultura del Novecento.
Non viene dimenticato, inoltre, il contesto in cui nasce il Museo e il lungo rapporto di Fazzini con Assisi e la figura di S. Francesco. Infatti, faranno stabilmente parte della raccolta S. Francesco parla e accarezza il lupo, 1939, legno, e il Bozzetto per il monumento a S. Francesco, 1981, bronzo, oltre a una serie di piccole sculture, progetti, disegni e incisioni legati al Santo.
Il Museo, che dispone di un Comitato Scientifico composto dal curatore e da Pier Giovanni Castagnoli, Michele D’Elia, Fabrizio D’Amico e Rosalba Zuccaro, nasce con l’intenzione di sviluppare intorno a Fazzini una serie di iniziative a periodicità stagionale, utili per chiarire, attraverso una serie di piccole ma precise mostre accompagnate da altrettanti cataloghi monografici pubblicati da De Luca Editori d’Arte nella collana “Laboratorio”, i rapporti di Fazzini con la scultura europea (Martini, Rodin, Bourdelle, Maillol), il suo impegno nella pratica del gioiello, della medaglia e della grafica, i progetti non realizzati, le particolarità delle sue fusioni, le abituali frequentazioni del suo studio (allievi, amici, collezionisti, galleristi, mercanti) e così via.
Queste esposizioni, curate da noti storici dell’arte, verranno integrate da presentazioni di libri e conferenze sempre strettamente connesse a Fazzini e al secolo in cui è vissuto.
La prima mostra del ciclo, aperta fino al 16 settembre 2006, è dedicata a 58 “Piccole sculture” di Fazzini, eseguite in cera, in bronzo, in oro e in argento nell’officina di via Margutta, tra il 1948 e il 1986, sempre con l’intenzione di studiare il movimento generale delle figure concentrate sugli elementi essenziali che danno impulso a una attitudine innata: innestare la forma nello spazio senza sacrificare quella concezione unitaria dell’immagine semplice, spontanea, affidata a una poetica interna che ha radici nella terra.
Ripetizioni, correzioni, lacerazioni, esaltazioni, sono tutte negli atleti, nei ginnasta, negli acrobati, negli angeli, nelle danzatrici, nei cavalli imbizzarriti, nei ragazzi e nelle figure femminili che di anno in anno mettono in luce l’evoluzione naturale del suo mondo, la costante ricerca di forme superstiti. Lo stesso Fazzini, nel 1984 dichiara: “Queste piccole sculture sono state molto importanti per me. Mi ci dedico costantemente, tornando spesso su figure che ho fatto molti anni fa, perché il mio lavoro è un continuo tornare alle radici. Non sono meno importanti per le loro dimensioni. Cerco di risolvere ogni volta un problema nuovo, e lo spazio che vedo a poco a poco diventa infinito”.
Le altre mostre previste sono quelle dedicate, dal 18 settembre al 10 dicembre 2006, a: Angelo Savelli e Roma; dal 12 dicembre 2006 al 9 marzo 2007: Sculture in alluminio di Carlo Lorenzetti con la presenza del Presepe alluminato realizzato nel 1998; dall’11 marzo al 15 giugno 2007: Ricordo di Alberto Gerardi; dal 18 giugno al 15 settembre 2007: Pericle Fazzini e il Progetto California; dal 18 settembre 2007 al 15 gennaio 2008: I legni di Giacinto Cerone con la presenza del Presepe drammatico realizzato nel 1996. Come si vede, maestri, amici e allievi a confronto in un progetto che vuole indagare dal di dentro le molteplici ramificazioni del lavoro di Fazzini.
L’apertura del “Museo Pericle Fazzini” dà il via anche alla preparazione del “Catalogo Generale delle sculture di Pericle Fazzini” la cui uscita, presso De Luca Editori d’Arte, è prevista per la fine del 2008.
La cura del Catalogo è affidata a Giuseppe Appella. Il materiale fotografico va inviato alla Fondazione Fazzini, via Margutta 61, 00187 Roma.
Il programma della cerimonia di inaugurazione del Museo prevede, nell’Auditorium della Domus Pacis, situato nella stessa piazza del Museo, la proiezione in anteprima del DVD Fazzini a Villa d’Este, Regia di Michele De Ruggieri, Produzione Videouno Matera, il saluto del Commissario Straordinario di Assisi Angelo Gabriele Di Prisco, le notizie sul museo da parte di Giuseppe Appella, le conclusioni di Rocco Buttiglione.
Il Palazzo, oggi sito Unesco e quindi considerato “patrimonio dell’umanità”, sorge nello spazio di pertinenza della Basilica di Santa Maria degli Angeli costruita, nella seconda meta del sec. XVI, sulla antichissima chiesetta francescana della Porziuncola. Il nome originario della piazza, oggi intitolata a Garibaldi, era proprio quello della Porziuncola dove, dalla metà del secolo XIII, ogni due agosto, una moltitudine di pellegrini sostava attorno alla solitaria chiesetta per rammemorare il privilegio del Perdono ottenuto da S. Francesco nel luogo in cui, dopo il vagabondare dei primi anni, scelse di fondare l’Ordine dei frati Minori. Nel Trecento, assumendo la grande sagra del Perdono la consistenza e la forma di una vera fiera, fu necessario provvedere alla vigilanza mediante una magistratura speciale che faceva capo al Capitano del Perdono
Il Museo, tenendo conto, in ambito internazionale, di istituzioni dedicate a singoli artisti, quindi con una precisa specificità, e degli spazi a disposizione sistemati su progetto dall’architetto Alberto Zanmatti con la collaborazione degli architetti Cristina e Andrea Piatti, accoglie 50 opere fondamentali dell’artista marchigiano (dall’Autoritratto, 1931, legno, a Figura che cammina, 1933, legno; da Giovane che declama, 1937-1938, legno, a Ragazzo con i gabbiani, 1940-1944, legno; da Il fucilato, 1945-1946, bronzo, a Sibilla, 1947, bronzo; da La creazione, 1950-1955, legno, a Ragazzo che pensa, 1957, bronzo; da Donna con drappo, 1960, bronzo, a Onda n. 1, 2, 3, 1968-1969, legno; da Donna che si asciuga, 1973, bronzo, a Bozzetto per Cristo risorto, 1970-1975) tali da coprirne l’intero percorso espressivo e, nell’ambito di una inscindibile necessità didattica, capaci di rendere evidenti i vari momenti di una intera stagione creativa in più di mezzo secolo di ricerca plastica a livello europeo.
Per rendere ancora più completa e accattivante questa scelta, il Museo, nato da una idea di Gianni Ferrazza e Claudio Speranza, gestito dalla Fondazione Fazzini e curato da Giuseppe Appella, viene dotato di una presenza selezionatissima di disegni, quasi sempre legati alla nascita delle relative sculture, e di un percorso di immagini e documenti che, oltre a rileggere in cronologia la vita di Fazzini, illuminano buona parte dei diversi aspetti della cultura del Novecento.
Non viene dimenticato, inoltre, il contesto in cui nasce il Museo e il lungo rapporto di Fazzini con Assisi e la figura di S. Francesco. Infatti, faranno stabilmente parte della raccolta S. Francesco parla e accarezza il lupo, 1939, legno, e il Bozzetto per il monumento a S. Francesco, 1981, bronzo, oltre a una serie di piccole sculture, progetti, disegni e incisioni legati al Santo.
Il Museo, che dispone di un Comitato Scientifico composto dal curatore e da Pier Giovanni Castagnoli, Michele D’Elia, Fabrizio D’Amico e Rosalba Zuccaro, nasce con l’intenzione di sviluppare intorno a Fazzini una serie di iniziative a periodicità stagionale, utili per chiarire, attraverso una serie di piccole ma precise mostre accompagnate da altrettanti cataloghi monografici pubblicati da De Luca Editori d’Arte nella collana “Laboratorio”, i rapporti di Fazzini con la scultura europea (Martini, Rodin, Bourdelle, Maillol), il suo impegno nella pratica del gioiello, della medaglia e della grafica, i progetti non realizzati, le particolarità delle sue fusioni, le abituali frequentazioni del suo studio (allievi, amici, collezionisti, galleristi, mercanti) e così via.
Queste esposizioni, curate da noti storici dell’arte, verranno integrate da presentazioni di libri e conferenze sempre strettamente connesse a Fazzini e al secolo in cui è vissuto.
La prima mostra del ciclo, aperta fino al 16 settembre 2006, è dedicata a 58 “Piccole sculture” di Fazzini, eseguite in cera, in bronzo, in oro e in argento nell’officina di via Margutta, tra il 1948 e il 1986, sempre con l’intenzione di studiare il movimento generale delle figure concentrate sugli elementi essenziali che danno impulso a una attitudine innata: innestare la forma nello spazio senza sacrificare quella concezione unitaria dell’immagine semplice, spontanea, affidata a una poetica interna che ha radici nella terra.
Ripetizioni, correzioni, lacerazioni, esaltazioni, sono tutte negli atleti, nei ginnasta, negli acrobati, negli angeli, nelle danzatrici, nei cavalli imbizzarriti, nei ragazzi e nelle figure femminili che di anno in anno mettono in luce l’evoluzione naturale del suo mondo, la costante ricerca di forme superstiti. Lo stesso Fazzini, nel 1984 dichiara: “Queste piccole sculture sono state molto importanti per me. Mi ci dedico costantemente, tornando spesso su figure che ho fatto molti anni fa, perché il mio lavoro è un continuo tornare alle radici. Non sono meno importanti per le loro dimensioni. Cerco di risolvere ogni volta un problema nuovo, e lo spazio che vedo a poco a poco diventa infinito”.
Le altre mostre previste sono quelle dedicate, dal 18 settembre al 10 dicembre 2006, a: Angelo Savelli e Roma; dal 12 dicembre 2006 al 9 marzo 2007: Sculture in alluminio di Carlo Lorenzetti con la presenza del Presepe alluminato realizzato nel 1998; dall’11 marzo al 15 giugno 2007: Ricordo di Alberto Gerardi; dal 18 giugno al 15 settembre 2007: Pericle Fazzini e il Progetto California; dal 18 settembre 2007 al 15 gennaio 2008: I legni di Giacinto Cerone con la presenza del Presepe drammatico realizzato nel 1996. Come si vede, maestri, amici e allievi a confronto in un progetto che vuole indagare dal di dentro le molteplici ramificazioni del lavoro di Fazzini.
L’apertura del “Museo Pericle Fazzini” dà il via anche alla preparazione del “Catalogo Generale delle sculture di Pericle Fazzini” la cui uscita, presso De Luca Editori d’Arte, è prevista per la fine del 2008.
La cura del Catalogo è affidata a Giuseppe Appella. Il materiale fotografico va inviato alla Fondazione Fazzini, via Margutta 61, 00187 Roma.
Il programma della cerimonia di inaugurazione del Museo prevede, nell’Auditorium della Domus Pacis, situato nella stessa piazza del Museo, la proiezione in anteprima del DVD Fazzini a Villa d’Este, Regia di Michele De Ruggieri, Produzione Videouno Matera, il saluto del Commissario Straordinario di Assisi Angelo Gabriele Di Prisco, le notizie sul museo da parte di Giuseppe Appella, le conclusioni di Rocco Buttiglione.
11
marzo 2006
Pericle Fazzini
Dall'undici marzo al 16 settembre 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO PERICLE FAZZINI – PALAZZO DEL PERDONO
Assisi, Piazza Giuseppe Garibaldi, 1c, (Perugia)
Assisi, Piazza Giuseppe Garibaldi, 1c, (Perugia)
Biglietti
5 Euro, ridotto 3 Euro
Orario di apertura
: dal martedì alla domenica, ore 10 – 13, 16 – 19 (orario invernale), ore 10 – 13, 14 – 23 (orario estivo)
Vernissage
11 Marzo 2006, ore 11
Editore
DE LUCA EDITORI D'ARTE
Ufficio stampa
DE LUCA
Autore