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Franco Vaccari – Photomatic e altre storie
Curata da Claudia Zanfi del laboratorio culturale aMAZElab, la mostra propone una novità assoluta per l’Italia: la ricostruzione filologica del progetto originario di “Photomatic d’Italia” attraverso immagini a colori di squarci urbani
Comunicato stampa
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Proseguendo nella sua linea culturale volta a valorizzare autori importanti che tuttavia a Milano hanno avuto poche occasioni di mettere in mostra le loro opere, la Galleria Bel Vedere propone una personale di Franco Vaccari dal titolo “Photomatic e altre storie”. Realizzata in contemporanea con l’importante rassegna MiArt (29 marzo-2 aprile) che vedrà Milano al centro dell’attenzione del mondo dell’arte, la mostra vede altri momenti di incontro e riflessione (come il CineBox, cinema mobile che ospiterà i video d’autore di Vaccari sul tema della migrazione e delle comunità di stranieri sulla via Emilia) per festeggiare i quarant’anni di carriera dell’artista modenese.
Curata da Claudia Zanfi del laboratorio culturale aMAZElab, la mostra propone una novità assoluta per l’Italia: la ricostruzione filologica del progetto originario di “Photomatic d’Italia” attraverso immagini a colori di squarci urbani, in un’Italia dal tipico sapore anni ’70, e i ritratti in bianco e nero delle persone in fototessera. Il progetto prevedeva la possibilità di usufruire per un anno di 700 photomatic sparse in tutte le città italiane e di raccogliere i vari ritratti in fototessera, per la selezione di una parte in un film. Vaccari inizia così una serie di viaggi in quelle città, che lo porteranno ad una mappatura inconsueta, dei luoghi di in cui vengono collocate le photomatic. La mostra ricostruisce, per la prima volta in Italia, il progetto originario, La galleria presenta inoltre una selezione dei più rappresentativi film e video dell’artista. Accompagnerà l’evento una pubblicazione bilingue (Electa/BelVedere), con testi critici di Claudia Zanfi, Luca Molinari, e Roberto Mutti.
Franco Vaccari nasce a Modena nel 1936. Compie studi di tipo scientifico ed esordisce come poeta visivo per poi intraprendere, sin dalla fine degli anni '60, un percorso di tipo concettuale orientato a una riflessione profonda sui nuovi mezzi di comunicazione. Per l’autore l’opera non è mai un fatto chiuso, rigido, finito, ma in divenire, in una continua trasformazione, aperta ad imprevisti e casualità. A partire da questo periodo, Vaccari realizza una serie di interventi sul campo che chiama "Esposizioni in tempo reale", in cui utilizza il video e la fotografia per documentare in diretta accadimenti di diverso genere, a volte da lui stesso provocati.
Vaccari ha sempre accompagnato l'attività artistica con la riflessione teorica, pubblicando, tra l'altro, i libri "Duchamp e l'occultamento del lavoro" (1978) e "Fotografia e inconscio tecnologico" (1979), che costituisce tuttora un contributo importante al dibattito teorico sulla fotografia.
Attualmente Franco Vaccari è docente di Arti Visive, presso il Politecnico di Milano
Curata da Claudia Zanfi del laboratorio culturale aMAZElab, la mostra propone una novità assoluta per l’Italia: la ricostruzione filologica del progetto originario di “Photomatic d’Italia” attraverso immagini a colori di squarci urbani, in un’Italia dal tipico sapore anni ’70, e i ritratti in bianco e nero delle persone in fototessera. Il progetto prevedeva la possibilità di usufruire per un anno di 700 photomatic sparse in tutte le città italiane e di raccogliere i vari ritratti in fototessera, per la selezione di una parte in un film. Vaccari inizia così una serie di viaggi in quelle città, che lo porteranno ad una mappatura inconsueta, dei luoghi di in cui vengono collocate le photomatic. La mostra ricostruisce, per la prima volta in Italia, il progetto originario, La galleria presenta inoltre una selezione dei più rappresentativi film e video dell’artista. Accompagnerà l’evento una pubblicazione bilingue (Electa/BelVedere), con testi critici di Claudia Zanfi, Luca Molinari, e Roberto Mutti.
Franco Vaccari nasce a Modena nel 1936. Compie studi di tipo scientifico ed esordisce come poeta visivo per poi intraprendere, sin dalla fine degli anni '60, un percorso di tipo concettuale orientato a una riflessione profonda sui nuovi mezzi di comunicazione. Per l’autore l’opera non è mai un fatto chiuso, rigido, finito, ma in divenire, in una continua trasformazione, aperta ad imprevisti e casualità. A partire da questo periodo, Vaccari realizza una serie di interventi sul campo che chiama "Esposizioni in tempo reale", in cui utilizza il video e la fotografia per documentare in diretta accadimenti di diverso genere, a volte da lui stesso provocati.
Vaccari ha sempre accompagnato l'attività artistica con la riflessione teorica, pubblicando, tra l'altro, i libri "Duchamp e l'occultamento del lavoro" (1978) e "Fotografia e inconscio tecnologico" (1979), che costituisce tuttora un contributo importante al dibattito teorico sulla fotografia.
Attualmente Franco Vaccari è docente di Arti Visive, presso il Politecnico di Milano
30
marzo 2006
Franco Vaccari – Photomatic e altre storie
Dal 30 marzo al 07 maggio 2006
fotografia
Location
GALLERIA BEL VEDERE
Milano, Via Santa Maria Valle, 5, (Milano)
Milano, Via Santa Maria Valle, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica 13-20
Vernissage
30 Marzo 2006, ore 18-21
Editore
ELECTA
Autore
Curatore