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Labirinti del tempo e della luce
una preziosa selezione di ventisette opere di artisti contemporanei
Comunicato stampa
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Un grande appuntamento è in programma a Trapani, sabato 16 dicembre. Dopo lunghi e accurati lavori di restauro, La Provincia Regionale di Trapani inaugura un nuovo spazio espositivo all’interno dell’ex Carcere di via San Francesco: la “Vicaria”.
La riapertura coinciderà anche con una importante mostra “LABIRINTI DEL TEMPO E DELLA LUCE” Incontro con l’arte contemporanea nel trapanese, organizzata dalla Provincia Regionale di Trapani, dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina e dal Comune di Gibellina, che presenterà, fino al 28 gennaio, una preziosa selezione di ventisette opere di artisti contemporanei, da Alberto Burri a Mario Schifano, da Pietro Consagra a Mimmo Paladino, da Mimmo Rotella a Giulio Turcato, da Afro Basaldella ad Arnaldo Pomodoro provenienti dal Museo Civico di Arte Contemporanea di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, che celebra i suoi venticinque anni di attività, e dalla stessa Provincia
Il visitatore ammirerà, così, autentici capolavori di alcuni tra i protagonisti dell’arte italiana del secolo scorso, le cui opere hanno contribuito alla ricostruzione e alla rinascita della città di Gibellina, distrutta dal terremoto del gennaio del 1968.
Attraverso i loro lavori, si potrà gettare uno sguardo approfondito sui vari filoni che ne hanno contraddistinto la storia dagli anni sessanta ad oggi: dall’informale di Alberto Burri e Carla Accardi, alla pop art di Mario Schifano, alla poesia visiva di Emilio Isgrò, ai decollages di Mimmo Rotella, alla Transavanguardia di Mimmo Paladino e Mimmo Germanà, all’astrattismo plastico di Pietro Consagra.
L’iniziativa intende valorizzare un bene patrimoniale di inestimabile valore storico e architettonico, di proprietà della Provincia nella città di Trapani, qual’è l’ex carcere di via San Francesco: la “Vicaria”. L’edificio, costruito nel XVII secolo, era originariamente di proprietà dei nobili Ottavio e Michela de Bosco, i cui eredi nel 1655 le affittarono per uso carcerario, vendendole successivamente nel 1699 ai Padri Agostiniani. Con la riforma amministrativa del 1817 il compito di gestire il settore carcerario passò alla Provincia (Intendenza), che nel 1820 fece restaurare, su progetto dell’architetto La Bruna, il caseggiato, con la costruzione dei quattro imponenti telamoni che ornano la facciata principale sulla via San Francesco. Durante il periodo borbonico, tra Sette e Ottocento, eliminato il carcere nel Castello di terra, si destinarono a luoghi di pena soprattutto il castello della Colombaja e il forte di Sant’Anna, mentre il caseggiato di via San Francesco assunse solo dopo il 1860 funzione di Carcere “Centrale”, con una popolazione carceraria che si aggirava sulle duecento unità. Funzione penitenziaria cessata nel 1965, quando fu costruito in contrada Raganzili, alla periferia di Trapani, il nuovo carcere.
L’occasione espositiva celebra il venticinquesimo anniversario delle Orestiadi di Gibellina, rassegna internzainale di arti e dell’omonima Fondazione, costituita nel 1992 con la donazione Ludovico Corrao. La Fondazione, arricchita nel tempo di ulteriori donazioni ed acquisizioni, ha proseguito l’esperienza culturale iniziata nel 1968, quando alla ricostruzione della città distrutta dal terremoto vennero chiamati alcuni tra i maggiori artisti italiani e di altri paesi i quali ne segnarono profondamente la fisionomia e ne fecero uno dei più importanti contenitori di opere d’arte.
Accompagna la mostra un catalogo, con testi di Achille Bonito Oliva, direttore della sezione Arti Visive della Fondazione Orestiadi di Gibellina e di Salvatore Costanza che ripercorre le vicende storiche delle carceri di San Francesco.
La riapertura coinciderà anche con una importante mostra “LABIRINTI DEL TEMPO E DELLA LUCE” Incontro con l’arte contemporanea nel trapanese, organizzata dalla Provincia Regionale di Trapani, dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina e dal Comune di Gibellina, che presenterà, fino al 28 gennaio, una preziosa selezione di ventisette opere di artisti contemporanei, da Alberto Burri a Mario Schifano, da Pietro Consagra a Mimmo Paladino, da Mimmo Rotella a Giulio Turcato, da Afro Basaldella ad Arnaldo Pomodoro provenienti dal Museo Civico di Arte Contemporanea di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, che celebra i suoi venticinque anni di attività, e dalla stessa Provincia
Il visitatore ammirerà, così, autentici capolavori di alcuni tra i protagonisti dell’arte italiana del secolo scorso, le cui opere hanno contribuito alla ricostruzione e alla rinascita della città di Gibellina, distrutta dal terremoto del gennaio del 1968.
Attraverso i loro lavori, si potrà gettare uno sguardo approfondito sui vari filoni che ne hanno contraddistinto la storia dagli anni sessanta ad oggi: dall’informale di Alberto Burri e Carla Accardi, alla pop art di Mario Schifano, alla poesia visiva di Emilio Isgrò, ai decollages di Mimmo Rotella, alla Transavanguardia di Mimmo Paladino e Mimmo Germanà, all’astrattismo plastico di Pietro Consagra.
L’iniziativa intende valorizzare un bene patrimoniale di inestimabile valore storico e architettonico, di proprietà della Provincia nella città di Trapani, qual’è l’ex carcere di via San Francesco: la “Vicaria”. L’edificio, costruito nel XVII secolo, era originariamente di proprietà dei nobili Ottavio e Michela de Bosco, i cui eredi nel 1655 le affittarono per uso carcerario, vendendole successivamente nel 1699 ai Padri Agostiniani. Con la riforma amministrativa del 1817 il compito di gestire il settore carcerario passò alla Provincia (Intendenza), che nel 1820 fece restaurare, su progetto dell’architetto La Bruna, il caseggiato, con la costruzione dei quattro imponenti telamoni che ornano la facciata principale sulla via San Francesco. Durante il periodo borbonico, tra Sette e Ottocento, eliminato il carcere nel Castello di terra, si destinarono a luoghi di pena soprattutto il castello della Colombaja e il forte di Sant’Anna, mentre il caseggiato di via San Francesco assunse solo dopo il 1860 funzione di Carcere “Centrale”, con una popolazione carceraria che si aggirava sulle duecento unità. Funzione penitenziaria cessata nel 1965, quando fu costruito in contrada Raganzili, alla periferia di Trapani, il nuovo carcere.
L’occasione espositiva celebra il venticinquesimo anniversario delle Orestiadi di Gibellina, rassegna internzainale di arti e dell’omonima Fondazione, costituita nel 1992 con la donazione Ludovico Corrao. La Fondazione, arricchita nel tempo di ulteriori donazioni ed acquisizioni, ha proseguito l’esperienza culturale iniziata nel 1968, quando alla ricostruzione della città distrutta dal terremoto vennero chiamati alcuni tra i maggiori artisti italiani e di altri paesi i quali ne segnarono profondamente la fisionomia e ne fecero uno dei più importanti contenitori di opere d’arte.
Accompagna la mostra un catalogo, con testi di Achille Bonito Oliva, direttore della sezione Arti Visive della Fondazione Orestiadi di Gibellina e di Salvatore Costanza che ripercorre le vicende storiche delle carceri di San Francesco.
15
dicembre 2006
Labirinti del tempo e della luce
Dal 15 dicembre 2006 al 28 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA VICARIA
Trapani, Via San Francesco D'assisi, (Trapani)
Trapani, Via San Francesco D'assisi, (Trapani)
Biglietti
gratuito - le scolaresche su prenotazione
Orario di apertura
10.00 - 13.00 / 16.00 - 20.00
Vernissage
15 Dicembre 2006, ore 18
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore