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Denis Riva – I Post-Atomici
La galleria MOdenArte inaugura il nuovo anno con la mostra di uno dei suoi giovani artisti, il ferrarese Denis Riva
Comunicato stampa
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Meccanismi complessi animano le opere di Denis Riva, meccanismi che ci obbligano ad osservare con attenzione ognuna delle opere uscite dalla sua fervida immaginazione. Creature robotizzate, esseri mostruosi, congegni in movimento composti da ingranaggi e parti di corpi umani: un insieme di immagini in cui regna il surreale, l’improbabile. A questi informi personaggi Riva ha dato un unico nome, I Post-atomici.
L’aggettivo “atomico” ci porta subito a pensare agli effetti disastrosi di un’esplosione nucleare: distruzione, morte, mutazioni fisiche. E i Post-atomici di Riva, in effetti, sembrano caratterizzarsi per il loro essere agglomerati senza una forma naturale e originaria, si materializzano attraverso un aggregazione di vari elementi uniti tra loro dall’istinto di sopravvivenza. Un’energia fantastica e una forte carica ironica sembrano avere innescato quella deflagrazione mentale che ha portato l’artista alla creazioni di queste nuove entità. Ogni singolo componente abbandona quella che era la sua primigenia funzione per adattarsi ad una nuova vita, priva di ogni relazione con il mondo reale, ma ad essa correlata perché proprio da lei ha preso origine.
Questi strani personaggi sembrano raccontarci delle storie. Ad un’attenta analisi troviamo infatti, in queste costruzioni, parti di realtà, elementi di vita appartenuti all’artista stesso o sottratti alla storia di ognuno di noi: parti meccaniche, ingranaggi, strutture industriali, elettrodomestici, mobili, scarpe e insomma tutti gli oggetti che si trovano nei Post-atomici fanno pensare ad una loro vita precedente. Tra le caotiche strutture si rintracciano anche parti umane: volti, busti, bocche e nasi, un tempo appartenuti a corpi reali, sono stati riletti e ricomposti per animare e rendere più familiari le nuove creature.
L’artista ha scelto di riprodurre più gli aspetti emotivi che fisici dell’essere umano: ne ha catturato le espressioni, spesso deformate, ha raffigurato tratti fisionomici esasperati e grotteschi, ha creato più delle caricature che dei veri ritratti.
Come alcuni esponenti dell’espressionismo tedesco, Riva sembra pervaso da un senso di irrequietezza interiore, come fosse guidato a tal punto da quella forza inarrestabile, che è l’incessante divenire, da doverla trasmettere alle sue creazioni. L’urgenza di comunicare le sue riflessioni sul mondo contemporaneo, le sue osservazioni e considerazioni sul genere umano si traducono nelle strutture inorganiche che animano i “Post-atomici”; questi “mutanti” sembrano vagare senza scopo se non quello, semmai, di testimoniare goliardicamente vite consumate e ricordi.
Riva attinge continuamente al mondo in cui ognuno di noi è immerso quotidianamente. La scelta di ritrarre particolari figure, il rifarsi spesso all’universo della musica, a lui così vicina, l’utilizzo di materiali di recupero come vecchie pagine di registri contabili o giornali commerciali, l’utilizzo di una comunissima penna “Bic” per disegnare le forme, ci riportano alla vita di ogni giorno, presente e passata. Ed è in particolare dal vissuto che l’artista prende ispirazione. A volte l’ironia che trasmettono queste opere è tale da far sembrare che l’artista derida e prenda in giro il genere umano, ma in fondo Riva, come Duchamp, amando l’umorismo ed il riso, riesce a trasformare le sue opere da apparenti tragedie in commedie e queste commedie in arte. I “Post-atomici” ci invitano così a non essere presi troppo sul serio ma a ridere di loro e di noi stessi.
Il catalogo, a cura di Flora Rovigo, s’intitola “I Post-Atomici” ed è edito da MOdenArte (pag.64)
Denis Riva: la vita
Denis Riva è nato nel 1979 a Cento, in provincia di Ferrara, dove ha frequentato l’istituto d’arte Dosso Dossi, diplomandosi nel 1998.
Dal 1997 ha cominciato ad esporre e da allora numerose sono state le sue personali, organizzate da enti pubblici e privati, e le partecipazioni a mostre collettive.
Notevole è anche la sua attività nelle arti applicate.
Ha al suo attivo molti lavori su carta, alcuni dei quali pubblicati, altri raccolti in piccoli opuscoli o libri che costituiscono autonome opere d’arte in copia unica.
Vive e lavora a Cento.
L’aggettivo “atomico” ci porta subito a pensare agli effetti disastrosi di un’esplosione nucleare: distruzione, morte, mutazioni fisiche. E i Post-atomici di Riva, in effetti, sembrano caratterizzarsi per il loro essere agglomerati senza una forma naturale e originaria, si materializzano attraverso un aggregazione di vari elementi uniti tra loro dall’istinto di sopravvivenza. Un’energia fantastica e una forte carica ironica sembrano avere innescato quella deflagrazione mentale che ha portato l’artista alla creazioni di queste nuove entità. Ogni singolo componente abbandona quella che era la sua primigenia funzione per adattarsi ad una nuova vita, priva di ogni relazione con il mondo reale, ma ad essa correlata perché proprio da lei ha preso origine.
Questi strani personaggi sembrano raccontarci delle storie. Ad un’attenta analisi troviamo infatti, in queste costruzioni, parti di realtà, elementi di vita appartenuti all’artista stesso o sottratti alla storia di ognuno di noi: parti meccaniche, ingranaggi, strutture industriali, elettrodomestici, mobili, scarpe e insomma tutti gli oggetti che si trovano nei Post-atomici fanno pensare ad una loro vita precedente. Tra le caotiche strutture si rintracciano anche parti umane: volti, busti, bocche e nasi, un tempo appartenuti a corpi reali, sono stati riletti e ricomposti per animare e rendere più familiari le nuove creature.
L’artista ha scelto di riprodurre più gli aspetti emotivi che fisici dell’essere umano: ne ha catturato le espressioni, spesso deformate, ha raffigurato tratti fisionomici esasperati e grotteschi, ha creato più delle caricature che dei veri ritratti.
Come alcuni esponenti dell’espressionismo tedesco, Riva sembra pervaso da un senso di irrequietezza interiore, come fosse guidato a tal punto da quella forza inarrestabile, che è l’incessante divenire, da doverla trasmettere alle sue creazioni. L’urgenza di comunicare le sue riflessioni sul mondo contemporaneo, le sue osservazioni e considerazioni sul genere umano si traducono nelle strutture inorganiche che animano i “Post-atomici”; questi “mutanti” sembrano vagare senza scopo se non quello, semmai, di testimoniare goliardicamente vite consumate e ricordi.
Riva attinge continuamente al mondo in cui ognuno di noi è immerso quotidianamente. La scelta di ritrarre particolari figure, il rifarsi spesso all’universo della musica, a lui così vicina, l’utilizzo di materiali di recupero come vecchie pagine di registri contabili o giornali commerciali, l’utilizzo di una comunissima penna “Bic” per disegnare le forme, ci riportano alla vita di ogni giorno, presente e passata. Ed è in particolare dal vissuto che l’artista prende ispirazione. A volte l’ironia che trasmettono queste opere è tale da far sembrare che l’artista derida e prenda in giro il genere umano, ma in fondo Riva, come Duchamp, amando l’umorismo ed il riso, riesce a trasformare le sue opere da apparenti tragedie in commedie e queste commedie in arte. I “Post-atomici” ci invitano così a non essere presi troppo sul serio ma a ridere di loro e di noi stessi.
Il catalogo, a cura di Flora Rovigo, s’intitola “I Post-Atomici” ed è edito da MOdenArte (pag.64)
Denis Riva: la vita
Denis Riva è nato nel 1979 a Cento, in provincia di Ferrara, dove ha frequentato l’istituto d’arte Dosso Dossi, diplomandosi nel 1998.
Dal 1997 ha cominciato ad esporre e da allora numerose sono state le sue personali, organizzate da enti pubblici e privati, e le partecipazioni a mostre collettive.
Notevole è anche la sua attività nelle arti applicate.
Ha al suo attivo molti lavori su carta, alcuni dei quali pubblicati, altri raccolti in piccoli opuscoli o libri che costituiscono autonome opere d’arte in copia unica.
Vive e lavora a Cento.
10
febbraio 2007
Denis Riva – I Post-Atomici
Dal 10 febbraio al 10 marzo 2007
giovane arte
Location
GALLERIA MODENARTE
Modena, Via Arturo Toscanini, 26, (Modena)
Modena, Via Arturo Toscanini, 26, (Modena)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30, il sabato dalle 11 alle 18.30, la domenica e i festivi chiusa
Vernissage
10 Febbraio 2007, ore 18
Editore
CARLO CAMBI
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore
Curatore