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Enclave 5 – Bizhan Bassiri / Jan Dibbets
progetti espositivi appositamente ideati per gli ambienti del Centro spezzino
Comunicato stampa
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Nel programma dedicato dal CAMeC alle mostre personali di artisti contemporanei autori di progetti espositivi appositamente ideati per gli ambienti del Centro spezzino, le opere di Bizhan Bassiri e Jan Dibbets, ospitate rispettivamente nelle sale del 1° e 2° piano, offrono di fatto la possibilità di compiere una riflessione a tutto campo sul lavoro dei due artisti.
Mentre Bassiri si è imposto all’attenzione del pubblico italiano ed estero a partire dalla fine degli anni Settanta per l’originalità della sua opera plastica concepita all’insegna del “magmatismo”, Dibbets vanta un riconoscimento internazionale per essersi distinto sin dalla metà degli anni Sessanta per un rigoroso percorso pionieristico sia all’interno dell’esperienza concettuale europea, sia nella Land art, alla cui riflessione ha fornito contributi di particolare efficacia.
E se Bassiri, che alla Spezia si era già affacciato in un primo momento con una creazione plastico-musicale alla vigilia dell’inaugurazione del CAMeC, torna ora con un importante repertorio di opere appartenenti ai cicli delle Evaporazioni (1998 – 2006), delle Erme (1996 – 2002), dei Paesaggi del pensiero magmatico (1978 – 2000) culminanti nell’ambiente denominato Riserva aurea (2007), Dibbets, al contrario, interrompendo la lunga assenza espositiva in Italia, durata oltre venticinque anni (la sua ultima mostra personale presso la Galleria Stein è del 1981), ha offerto un coerente percorso storico delle sue più importanti creazioni a base di fotografie e costruzioni di disegno geometrico, che danno conto dei “punti di vista” dei suoi paesaggi en plein air o di interni, concepiti in modo orbitale e antimimetico. Nella mostra si possono così ammirare “vertiginosi” orizzonti terrestri e marini, ricostruzioni prospettiche di ambienti, studi di colore e ‘finestre’, di volta in volta visualizzati in opere come San Casciano Ceiling (1979 – 1985), Colorstudy (1976), Wayzata Triptych (1989), Perspective Collection (2004). L’insieme delle opere, circa 25, composte talune da numerosi elementi, costituisce un importante disegno compendiario del più importante artista olandese contemporaneo.
E se l’episodio espositivo rappresenta un sicuro avvenimento di richiamo per il pubblico dell’arte, un particolare significativo reca a questo nuovo appuntamento “enclave” una valenza di ulteriore interesse: sia Bassiri, sia Dibbets da tempo risiedono parte dell’anno in un comune della Toscana, San Casciano dei Bagni, e la loro reciproca frequentazione ha indotto la direzione artistica del CAMeC a concepire un invito congiunto per un progetto condiviso dai due artisti.
Mentre Bassiri si è imposto all’attenzione del pubblico italiano ed estero a partire dalla fine degli anni Settanta per l’originalità della sua opera plastica concepita all’insegna del “magmatismo”, Dibbets vanta un riconoscimento internazionale per essersi distinto sin dalla metà degli anni Sessanta per un rigoroso percorso pionieristico sia all’interno dell’esperienza concettuale europea, sia nella Land art, alla cui riflessione ha fornito contributi di particolare efficacia.
E se Bassiri, che alla Spezia si era già affacciato in un primo momento con una creazione plastico-musicale alla vigilia dell’inaugurazione del CAMeC, torna ora con un importante repertorio di opere appartenenti ai cicli delle Evaporazioni (1998 – 2006), delle Erme (1996 – 2002), dei Paesaggi del pensiero magmatico (1978 – 2000) culminanti nell’ambiente denominato Riserva aurea (2007), Dibbets, al contrario, interrompendo la lunga assenza espositiva in Italia, durata oltre venticinque anni (la sua ultima mostra personale presso la Galleria Stein è del 1981), ha offerto un coerente percorso storico delle sue più importanti creazioni a base di fotografie e costruzioni di disegno geometrico, che danno conto dei “punti di vista” dei suoi paesaggi en plein air o di interni, concepiti in modo orbitale e antimimetico. Nella mostra si possono così ammirare “vertiginosi” orizzonti terrestri e marini, ricostruzioni prospettiche di ambienti, studi di colore e ‘finestre’, di volta in volta visualizzati in opere come San Casciano Ceiling (1979 – 1985), Colorstudy (1976), Wayzata Triptych (1989), Perspective Collection (2004). L’insieme delle opere, circa 25, composte talune da numerosi elementi, costituisce un importante disegno compendiario del più importante artista olandese contemporaneo.
E se l’episodio espositivo rappresenta un sicuro avvenimento di richiamo per il pubblico dell’arte, un particolare significativo reca a questo nuovo appuntamento “enclave” una valenza di ulteriore interesse: sia Bassiri, sia Dibbets da tempo risiedono parte dell’anno in un comune della Toscana, San Casciano dei Bagni, e la loro reciproca frequentazione ha indotto la direzione artistica del CAMeC a concepire un invito congiunto per un progetto condiviso dai due artisti.
24
febbraio 2007
Enclave 5 – Bizhan Bassiri / Jan Dibbets
Dal 24 febbraio al primo maggio 2007
arte contemporanea
Location
CAMEC – CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
Biglietti
€ 6,00 intero, € 4,00 ridotto, € 3,00 ridotto speciale
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 / 15-19, domenica 11-19, chiuso lunedì
Vernissage
24 Febbraio 2007, ore 18
Ufficio stampa
CSC SIGMA
Autore
🙂