Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gilberto Zorio
Dopo la mostra inaugurale del 2003, in cui venivano presentate opere appartenenti alla sua storia artistica e lavori inediti, Zorio ritorna con un allestimento di forte impatto centrato su un elemento ricorrente nel suo lavoro: la stella, figura atavica e cosmica, presente sin dal 1972 nel suo lavoro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo la mostra inaugurale del 2003, in cui venivano presentate opere appartenenti alla sua storia artistica e lavori inediti, Zorio ritorna con un allestimento di forte impatto centrato su un elemento ricorrente nel suo lavoro: la stella, figura atavica e cosmica, presente sin dal 1972 nel suo lavoro.
Nonostante le valenze d’archetipo e le risonanze di significato che in generale la stella possiede, a Zorio dell’immagine interessa la forza, non il valore simbolico, dei materiali, anche i più comuni, la possibilità di combinazione che genera positive conflittualità ed energetiche tensioni.
Lo spettatore sarà coinvolto in un viaggio dei sensi attraverso i contrasti e le dialettiche tra i materiali, cominciando da “Il marrano spinge il cosmo”, un organismo vivo di forte valenza materica, in constante tensione, in cui domina la trasparenza del plexiglas in precaria stabilità di fronte alla ruvidezza e alla robustezza di “Torre Roma Stelle”, una struttura possente a metà tra scultura e architettura realizzata con materiali tratti dalla tradizione edile che sovrasta lo spazio: un labirinto di potenze sovrapposte che interagisce magneticamente con gli archi della galleria e che cela una enigmatica fosforescenza.
In “Il respiro della stella” le pulsioni diventano ritmo incessante, un ciclo reiterato di sensuali successioni di moto e stasi mentre in “Cuoio su giavellotti” la stella ferma, appoggiata su due giavellotti sembra disposta a decollare.
Il concetto di energia, costante che attraversa l’intera opera di Zorio, domina più che mai “Le luci e le stelle”, installazione dove i raggi di luce che sprigiona la stella fuggono dal buio originato dalla struttura che la nasconde. Entra così in gioco, inaspettata, l’apparizione della alchimia che muta la percezione...
Gilberto Zorio dal 1967 ha partecipato alle principali mostre dell’Arte Povera ed innumerevoli sono le sue mostre, personali e collettive, presso spazi pubblici e privati. Fra l’altro: al 1976 risale la personale al Kunstmuseum di Lucerna, poi espone in numerose istituzioni museali come lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), la Galleria Civica di Modena e il Kunstverein di Stoccarda (1985), Il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Philadelphia Tyler School of Art (1988), la Fundacao de Serralves di Oporto (1990), L’Istituto Valenciano de Arte Moderna di Valencia (1991), il Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato (1992), Documenta di Kassel (1992) la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1996), il Dia Center for the Arts di New York (2001) l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt, (2005) e la personale alla Sonnabend Gallery di New York (2005).
Nonostante le valenze d’archetipo e le risonanze di significato che in generale la stella possiede, a Zorio dell’immagine interessa la forza, non il valore simbolico, dei materiali, anche i più comuni, la possibilità di combinazione che genera positive conflittualità ed energetiche tensioni.
Lo spettatore sarà coinvolto in un viaggio dei sensi attraverso i contrasti e le dialettiche tra i materiali, cominciando da “Il marrano spinge il cosmo”, un organismo vivo di forte valenza materica, in constante tensione, in cui domina la trasparenza del plexiglas in precaria stabilità di fronte alla ruvidezza e alla robustezza di “Torre Roma Stelle”, una struttura possente a metà tra scultura e architettura realizzata con materiali tratti dalla tradizione edile che sovrasta lo spazio: un labirinto di potenze sovrapposte che interagisce magneticamente con gli archi della galleria e che cela una enigmatica fosforescenza.
In “Il respiro della stella” le pulsioni diventano ritmo incessante, un ciclo reiterato di sensuali successioni di moto e stasi mentre in “Cuoio su giavellotti” la stella ferma, appoggiata su due giavellotti sembra disposta a decollare.
Il concetto di energia, costante che attraversa l’intera opera di Zorio, domina più che mai “Le luci e le stelle”, installazione dove i raggi di luce che sprigiona la stella fuggono dal buio originato dalla struttura che la nasconde. Entra così in gioco, inaspettata, l’apparizione della alchimia che muta la percezione...
Gilberto Zorio dal 1967 ha partecipato alle principali mostre dell’Arte Povera ed innumerevoli sono le sue mostre, personali e collettive, presso spazi pubblici e privati. Fra l’altro: al 1976 risale la personale al Kunstmuseum di Lucerna, poi espone in numerose istituzioni museali come lo Stedelijk Museum di Amsterdam (1979), la Galleria Civica di Modena e il Kunstverein di Stoccarda (1985), Il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e il Centre Georges Pompidou di Parigi (1986), la Philadelphia Tyler School of Art (1988), la Fundacao de Serralves di Oporto (1990), L’Istituto Valenciano de Arte Moderna di Valencia (1991), il Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato (1992), Documenta di Kassel (1992) la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1996), il Dia Center for the Arts di New York (2001) l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt, (2005) e la personale alla Sonnabend Gallery di New York (2005).
12
aprile 2007
Gilberto Zorio
Dal 12 aprile al 22 settembre 2007
arte contemporanea
Location
OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Orario di apertura
mar_sab 10-13 e 16-19.30
dal 1° giugno: lunedì - venerdì 10-13 e 16-19.30 / sabato su appuntamento
Vernissage
12 Aprile 2007, ore 19-21
Editore
SKIRA
Autore