Fotografie di Giorgio Palmera e Ariel Gabriel La Rosa
per un progetto di documentazione audio-video-fotografica ideato, realizzato e prodotto
dalle associazioni Progetto Sur e FotografiSenzaFrontiere assieme all’organizzazione H.I.J.O.S.

Fino al 31 maggio 2007 lo spazio mostre della Casa della Memoria e della Storia ospita "SPAZI (DES)APARECIDOS" una mostra fotografica ed un progetto di documentazione audio-video-fotografica ideato e realizzato dalle associazioni Progetto Sur e FotografiSenzaFrontiere assieme all’organizzazione H.I.J.O.S. L’esposizione è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma ed è inserita nel programma di FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma, una produzione Zoneattive, in collaborazione con Azieda Speciale Palaexpo e Zètema Progetto Cultura.

La documentazione fotografica di Giorgio Palmera racconta i luoghi e le storie legate alle persecuzioni del regime militare in Argentina che, a partire dalla metà degli anni Settanta, generarono migliaia di desaparecidos. Uomini e donne arrestati, umiliati, trucidati, costretti a lunghe e durissime prigionie, inimmaginabili torture, la vista oscurata da cappucci.

Questo lavoro riporta alla luce i Centri Clandestini di Detenzione (CCD), recentemente riscoperti e in via di apertura al pubblico, in questo momento oggetto di grande attenzione nel Paese.

Un insieme di panoramiche di grande formato, ritratti 6x6 e interviste filmate e realizzate, come nello stile di FotografiSenzaFrontiere, da un gruppo di indagine composto inoltre dal regista Sergio Locascio, autore del documentario e dagli antropologi Gino Bianchi (FotografiSenzaFrontiere) e Romina Cozzani (Progetto Sur Onlus), autori delle interviste.

Olimpo, Club Atletico, ESMA sono gli ambienti dove si sono consumate le peggiori violenze e dove molti desaparecidos hanno trovato la morte. Il punto di ripresa è vicino alla posizione sdraiata a terra a cui erano costretti i prigionieri, per restituire soggettivamente un'impressione visiva simile alla loro. Interni bui e profondi in cui sprazzi di luce diventano elemento narrativo, capace di restituire emozioni palpabili in luoghi ancora carichi di presenza.
A queste immagini si affiancano intensi ritratti, associati a racconti personali, che testimoniano ciò che nessuno di loro può - e vuole - rimuovere dai propri ricordi.

Completano il racconto alcuni significativi scatti colore di Ariel Gabriel La Rosa che ritraggono oggetti dissotterrati nei luoghi di detenzione che, ricontestualizzati, diventano agghiaccianti still life.

«Il lavoro di Giorgio Palmera e Ariel Gabriel La Rosa oltrepassa decisamente i confini del nostro Paese e rende possibile un confronto che si riflette sul passato e la storia. Per questo mi fa particolarmente piacere che sia ospitato proprio qui nella Casa della Memoria e della Storia», spiega Marco Delogu Direttore artistico di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, «un luogo che ci ricorda come non dimenticare il passato sia una pratica anzitutto civile, che si declina nella forma di reportage fotografico impegnato e approfondito.»