BREVE NOTA BIOGRAFICA di Margherita del Piano


Margherita del Piano, (1964) è fotografa professionista dal 1989 e collabora come free lance a numerose riviste nazionali ed estere nel settore arredamento ed architettura d’interni, quali BravaCasa, Casaviva, Interni Magazine, La mia Casa, Ville Giardini, ecc.

Parallelamente si dedica a progetti fotografici di ricerca, privilegiando il tema del paesaggio naturale.

“La città del sale “ è un lavoro di documentazione delle Saline del Molentargius a Cagliari. E’ stato esposto alla Cittadella dei Musei di Cagliari nel 1992 e pubblicato in volume nel 1994.

“Storie minime di paesaggio” è un lavoro a colori sul paesaggio naturale raccontato nei suoi aspetti frammentari ed evocativi.

E’ stato esposto alla Bocconi di Milano e alla Cascina Grande di Rozzano nel 2000, all’Officina Fotografica di Milano nel 2001.

L’ultimo lavoro, “Rifiuti” è stato esposto alla Fabbrica del Vapore di Milano e alla Biblioteca di Cesate (Mi) nel 2005 ed è stato selezionato per il premio Biennale di Fotografia della galleria “Fotografia Italiana” insieme ad altri 9 autori, con relativa mostra e catalogo nel luglio del 2006.




TESTO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “RIFIUTI”





Il tema trattato in questo lavoro fotografico, composto da circa una trentina di immagini, è la presenza dei rifiuti nella nostra realtà quotidiana.

Camminando lungo le strade della città, al parco, sulle spiagge delle vacanze o sui sentieri di montagna, siamo soliti notare la presenza di microrifiuti quali involucri di prodotti di consumo, pacchetti di sigarette, bottiglie in plastica o in vetro, fazzolettini di carta, lattine, confezioni di gelati o merendine,ecc.

La nostra prima reazione è distogliere lo sguardo, infastiditi da ”qualcosa” che avvertiamo come corpo estraneo nel paesaggio e che disturba la nostra percezione armonica dei luoghi.

Ci guardiamo bene da identificare l’oggetto di disturbo, e tantomeno ci preoccupiamo di raccoglierlo per buttarlo nel cestino.

E’ un qualcosa che non ci appartiene, che non ci compete, e che ci permette di lamentarci genericamente dell’“inciviltà” delle persone o dell’incuria delle amministrazioni.

Scopo del lavoro fotografico da me realizzato è quello di porre questi umili oggetti del quotidiano al centro dell’immagine, come a dire : GUARDA! E’ UN RIFIUTO! NON FAR FINTA DI NON VEDERLO!

Mi sono chiesta se fosse possibile rappresentare due cose incompatibili, i rifiuti ed il paesaggio, nella stessa inquadratura.

A tal fine, ogni foto risulta una piccola “messa in scena” di rifiuti raccolti e riposizionati strategicamente su “fondali” naturali, come ad esempio paesaggi di montagna o spiagge al tramonto, in maniera da creare il contrasto tra l’uno e l’altro.

Non è un lavoro di reportage fotografico di stampo documentaristico o di denuncia; era mia precisa intenzione dare a questi rifiuti un certo valore estetico e decorativo per indurre una lettura diversa, un po’ spiazzante ed ambigua, in chi guarda le immagini.

Estetizzare l’oggetto rifiuto poteva essere pericoloso sul piano del significato, però forse proprio per questo le immagini risultano più accattivanti.