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Gabriele Basilico – Bari
Novanta immagini in bianco e nero raccontano il capoluogo pugliese, attraverso l’inconfondibile visione del fotografo, nella sua complessità e fisicità
Comunicato stampa
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Promossa dalla Provincia di Bari, la mostra è l’esito della campagna fotografica sulla città di Bari, affidata a Gabriele Basilico.
Novanta immagini in bianco e nero raccontano il capoluogo pugliese, attraverso l’inconfondibile visione del fotografo, nella sua complessità e fisicità.
L’obbiettivo attento di Basilico indaga a fondo. All’apparenza solo file di fabbricati in bella vista, in realtà veri e propri momenti della città con le persone che, anche se fisicamente assenti dalle immagini, traspaiono perché abitano, usano, hanno voluto o costruito quel tale edificio o quella tale strada.
Gli elementi che compongono la città parlano così attraverso le foto, le architetture si impongono all’attenzione dell’osservatore e raccontano le due realtà di Bari: da una parte quella grande, moderna, razionale, murattiana, e dall’altra, separata solo da una strada ma lontana per altri versi, la Bari Vecchia, ridotta a scatola di ricordi storici, residenze signorili ed eventi di cronaca.
Due città, due mondi contrapposti ma uniti perché l’uno, negando l’altro, ne necessita per costruire la propria individualità.
Tra queste c’è la Bari di Gabriele Basilico, splendidamente immortalata nei novanta scatti che compongono la mostra: la città invisibile ma presente e funzionale, il ritratto di una sola realtà che – per usare l’espressione di Carlo Bertelli – disegna sempre un futuro mentre registra un presente.
Accompagna la mostra il volume Bari nelle fotografie di Gabriele Basilico, edito da Federico Motta Editore e curato da Clara Gelao.
Gabriele Basilico è nato a Milano nel 1944. Ha frequentato il Liceo Artistico e successivamente la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si è laureato nel 1973. L’incontro con la fotografia avviene come autodidatta sul finire degli anni Sessanta, grazie anche all’incoraggiamento di Lanfranco Colombo, curatore della Galleria Il Diaframma di Milano. Negli anni a seguire diventa professionista operando in settori come l’industria, la pubblicità e l’editoria di architettura. Fin dall’inizio dell’attività alterna il lavoro tipicamente professionale con una continua attività di ricerca personale che si risolverà nella realizzazione di alcuni libri fotografici e di numerose ed importanti esposizioni personali e collettive in Italia e all’Estero. Portfolio di sue fotografie sono stati pubblicati sulle più qualificate riviste italiane ed internazionali, e, di recente, è stato responsabile del progetto e dell’ordinamento di mostre fotografiche collettive. Sue fotografie sono conservate presso le seguenti collezioni pubbliche: Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, Cabinet des Estampes et de Photographie, Biblioteque Nazionale de Paris.
Clara Gelao dal 1978 opera presso la Pinacoteca Provinciale di Bari della quale, dal 1991, è direttrice. Fa parte del consiglio direttivo dell’A.N.M.L.I. (Associazione Nazionale dei Musei Locali ed Istituzionali), di cui è anche rappresentante regionale. Studiosa di museologia e di didattica museale, si occupa altresì di arte meridionale (in particolare di scultura) dal Quattrocento al Settecento – ambito in cui ha al suo attivo numerosi volumi e cataloghi di mostre nonché saggi su riviste specializzate – , con alcune felici “incursioni” nell’arte pugliese dell’Otto e Novecento e nella fotografia contemporanea (mostra “Mediterranea”, catalogo Federico Motta Editore).
Alla Gelao si deve la scoperta, recentemente portata all’attenzione internazionale in occasione delle celebrazioni mantegnesche, di una statua di Andrea Mantegna in Basilicata.
Novanta immagini in bianco e nero raccontano il capoluogo pugliese, attraverso l’inconfondibile visione del fotografo, nella sua complessità e fisicità.
L’obbiettivo attento di Basilico indaga a fondo. All’apparenza solo file di fabbricati in bella vista, in realtà veri e propri momenti della città con le persone che, anche se fisicamente assenti dalle immagini, traspaiono perché abitano, usano, hanno voluto o costruito quel tale edificio o quella tale strada.
Gli elementi che compongono la città parlano così attraverso le foto, le architetture si impongono all’attenzione dell’osservatore e raccontano le due realtà di Bari: da una parte quella grande, moderna, razionale, murattiana, e dall’altra, separata solo da una strada ma lontana per altri versi, la Bari Vecchia, ridotta a scatola di ricordi storici, residenze signorili ed eventi di cronaca.
Due città, due mondi contrapposti ma uniti perché l’uno, negando l’altro, ne necessita per costruire la propria individualità.
Tra queste c’è la Bari di Gabriele Basilico, splendidamente immortalata nei novanta scatti che compongono la mostra: la città invisibile ma presente e funzionale, il ritratto di una sola realtà che – per usare l’espressione di Carlo Bertelli – disegna sempre un futuro mentre registra un presente.
Accompagna la mostra il volume Bari nelle fotografie di Gabriele Basilico, edito da Federico Motta Editore e curato da Clara Gelao.
Gabriele Basilico è nato a Milano nel 1944. Ha frequentato il Liceo Artistico e successivamente la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove si è laureato nel 1973. L’incontro con la fotografia avviene come autodidatta sul finire degli anni Sessanta, grazie anche all’incoraggiamento di Lanfranco Colombo, curatore della Galleria Il Diaframma di Milano. Negli anni a seguire diventa professionista operando in settori come l’industria, la pubblicità e l’editoria di architettura. Fin dall’inizio dell’attività alterna il lavoro tipicamente professionale con una continua attività di ricerca personale che si risolverà nella realizzazione di alcuni libri fotografici e di numerose ed importanti esposizioni personali e collettive in Italia e all’Estero. Portfolio di sue fotografie sono stati pubblicati sulle più qualificate riviste italiane ed internazionali, e, di recente, è stato responsabile del progetto e dell’ordinamento di mostre fotografiche collettive. Sue fotografie sono conservate presso le seguenti collezioni pubbliche: Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, Cabinet des Estampes et de Photographie, Biblioteque Nazionale de Paris.
Clara Gelao dal 1978 opera presso la Pinacoteca Provinciale di Bari della quale, dal 1991, è direttrice. Fa parte del consiglio direttivo dell’A.N.M.L.I. (Associazione Nazionale dei Musei Locali ed Istituzionali), di cui è anche rappresentante regionale. Studiosa di museologia e di didattica museale, si occupa altresì di arte meridionale (in particolare di scultura) dal Quattrocento al Settecento – ambito in cui ha al suo attivo numerosi volumi e cataloghi di mostre nonché saggi su riviste specializzate – , con alcune felici “incursioni” nell’arte pugliese dell’Otto e Novecento e nella fotografia contemporanea (mostra “Mediterranea”, catalogo Federico Motta Editore).
Alla Gelao si deve la scoperta, recentemente portata all’attenzione internazionale in occasione delle celebrazioni mantegnesche, di una statua di Andrea Mantegna in Basilicata.
13
ottobre 2007
Gabriele Basilico – Bari
Dal 13 ottobre 2007 al 02 marzo 2008
fotografia
Location
PINACOTECA METROPOLITANA CORRADO GIAQUINTO
Bari, Via Spalato, 19, (Bari)
Bari, Via Spalato, 19, (Bari)
Biglietti
euro 2,58; ridotto: 0,52
Orario di apertura
martedì-sabato 9,30-19; domenica 9-13
Vernissage
13 Ottobre 2007, ore 17.30
Editore
24 ORE CULTURA
Ufficio stampa
24 ORE CULTURA - GRUPPO 24 ORE
Autore
Curatore