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Francesco Trombadori e la Sicilia
Il pittore Francesco Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961), è noto per essere stato un esponente di spicco della prima Scuola Romana, ma è meno noto il suo essere artista di Sicilia, nonostante sia l’unico siciliano ad aver partecipato nel 1926 alla Prima Mostra del Novecento di Margherita Sarfatti a Milano.
Comunicato stampa
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Il pittore Francesco Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961), è noto per essere stato un esponente di spicco della prima Scuola Romana, ma è meno noto il suo essere artista di Sicilia, nonostante sia l’unico siciliano ad aver partecipato nel 1926 alla Prima Mostra del Novecento di Margherita Sarfatti a Milano.
A più di trenta anni di distanza dalla sua ultima mostra antologica in Sicilia (1976), risulta ancora poco indagato il profondo rapporto del pittore con la natia Ortigia.
Un rapporto intimo, mai sbandierato - nel carattere riservato dell’artista - ma profondissimo e significativo, forgiato dall’incontro con la pittura di Antonello da Messina, e con quella di Caravaggio, (soprattutto con Il martirio di Santa Lucia, del Museo di Palazzo Bellomo), e temprato negli anni della prima gioventù, passata a stretto contatto con l’elite culturale della belle epoque siracusana.
Dopo aver esordito nella mostra allestita nel foyer del Teatro di Siracusa nel 1911, ancora con il nome di Trombatore, l’artista adotta il nome d’arte di Franz Trombadori d’Ortigia, (poi Cino d’Ortigia) pseudonimo con il quale firma anche le iniziali prove come illustratore per le rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa, inaugurate nel 1914.
E’ questo rapporto privilegiato che la mostra vuole indagare, un rapporto che non si attenua con il nuovo cambiamento di nome nel definitivo Francesco Trombadori, avvenuto alla fine della prima guerra mondiale, ma percorre come un fiume sotterraneo molta parte della sua attività pittorica, che si snoda dal 1911 al 1961, anno della sua scomparsa.
In mostra oltre al “Ritratto della contessa di Galleni” e a “Siracusa mia!” - quadri ancora intrisi di divisionismo - saranno esposti anche l’Autoritratto (1932), il bellissimo “Ritratto della madre con la cattedrale di Siracusa” (1942), e i numerosi paesaggi siciliani, degli anni Cinquanta, tra i quali spiccano “La fonte Aretusa” e il “Porto di Siracusa”, insieme a diversi quadri inediti.
Un attestato di merito per la realizzazione della mostra va doverosamente rivolto a Donatella Trombadori, figlia di Francesco, la quale, unendo stupefacente operosità e competenza con amore devoto, rende possibile la sopravvivenza dello studio del padre a Villa Sthrol-fern e la vivace attività dell’Archivio Trombadori.
La mostra, affidata all’organizzazione generale della Publinews, Eventi culturali di Catania, è corredata da un catalogo antologico, edito per i tipi della Silvana Editoriale, con testi critici di Duccio Trombadori, Paolo Giansiracusa e un accurato regesto della nipote Giovanna De Feo. Nel catalogo, curato da Francesco Rovella, si evidenzia il ruolo svolto da Trombadori nel catalizzare le presenze di artisti e intellettuali siciliani o meridionali a Roma, a cominciare dal giovane Renato Guttuso.
A più di trenta anni di distanza dalla sua ultima mostra antologica in Sicilia (1976), risulta ancora poco indagato il profondo rapporto del pittore con la natia Ortigia.
Un rapporto intimo, mai sbandierato - nel carattere riservato dell’artista - ma profondissimo e significativo, forgiato dall’incontro con la pittura di Antonello da Messina, e con quella di Caravaggio, (soprattutto con Il martirio di Santa Lucia, del Museo di Palazzo Bellomo), e temprato negli anni della prima gioventù, passata a stretto contatto con l’elite culturale della belle epoque siracusana.
Dopo aver esordito nella mostra allestita nel foyer del Teatro di Siracusa nel 1911, ancora con il nome di Trombatore, l’artista adotta il nome d’arte di Franz Trombadori d’Ortigia, (poi Cino d’Ortigia) pseudonimo con il quale firma anche le iniziali prove come illustratore per le rappresentazioni classiche del Teatro Greco di Siracusa, inaugurate nel 1914.
E’ questo rapporto privilegiato che la mostra vuole indagare, un rapporto che non si attenua con il nuovo cambiamento di nome nel definitivo Francesco Trombadori, avvenuto alla fine della prima guerra mondiale, ma percorre come un fiume sotterraneo molta parte della sua attività pittorica, che si snoda dal 1911 al 1961, anno della sua scomparsa.
In mostra oltre al “Ritratto della contessa di Galleni” e a “Siracusa mia!” - quadri ancora intrisi di divisionismo - saranno esposti anche l’Autoritratto (1932), il bellissimo “Ritratto della madre con la cattedrale di Siracusa” (1942), e i numerosi paesaggi siciliani, degli anni Cinquanta, tra i quali spiccano “La fonte Aretusa” e il “Porto di Siracusa”, insieme a diversi quadri inediti.
Un attestato di merito per la realizzazione della mostra va doverosamente rivolto a Donatella Trombadori, figlia di Francesco, la quale, unendo stupefacente operosità e competenza con amore devoto, rende possibile la sopravvivenza dello studio del padre a Villa Sthrol-fern e la vivace attività dell’Archivio Trombadori.
La mostra, affidata all’organizzazione generale della Publinews, Eventi culturali di Catania, è corredata da un catalogo antologico, edito per i tipi della Silvana Editoriale, con testi critici di Duccio Trombadori, Paolo Giansiracusa e un accurato regesto della nipote Giovanna De Feo. Nel catalogo, curato da Francesco Rovella, si evidenzia il ruolo svolto da Trombadori nel catalizzare le presenze di artisti e intellettuali siciliani o meridionali a Roma, a cominciare dal giovane Renato Guttuso.
27
ottobre 2007
Francesco Trombadori e la Sicilia
Dal 27 ottobre al 16 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA MONTEVERGINI
Siracusa, Via Santa Lucia Alla Badia, 1, (Siracusa)
Siracusa, Via Santa Lucia Alla Badia, 1, (Siracusa)
Orario di apertura
da martedì a Domenica, 10,00/13,00 - 16,00/20,00 Lunedì chiuso
Editore
SILVANA EDITORIALE
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