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Candida Höfer – Bologna series
cinque immagini di grande formato scattate dall’artista tedesca nel 2006 nella città di Bologna
Comunicato stampa
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Curata da Ludovico Pratesi e realizzata in collaborazione con la Galleria Marabini di Bologna, l’esposizione riunisce cinque immagini di grande formato che la fotografa tedesca ha realizzato nel 2006 nella città di Bologna.
Nel capoluogo emiliano, l’attenzione di Candida Höfer si è rivolta ai luoghi legati alla vita culturale di Bologna - scelta in quanto sede della più antica università d’Europa - che sono stati fotografati deserti e illuminati dalla luce naturale del giorno.
In particolare, a Pesaro, sono esposte le immagini del Teatro Comunale, del Teatrino Anatomico e del piccolo teatrino di Villa Mazzacurati.
L’appuntamento marchigiano è un ideale completamento dell’iniziativa attualmente in corso alla Galleria Marabini di Bologna dove sono esposte altre sette immagini della medesima serie, relative alla Biblioteca di Palazzo Poggi e alla Biblioteca dell’Archiginnasio.
“Ognuno di questi spazi - dichiara Candida Höfer - possiede la propria memoria personale”. Attraverso le sue particolari inquadrature, questi luoghi acquisiscono un’anima propria e una dimensione metafisica, che si svincola da quella istituzionale del soggetto. Proprio come è successo per il Louvre, fotografato in occasione della mostra Candida Höfer Louvre - conclusa lo scorso gennaio nella sala della Maquette del museo francese.
Numerose sono le istituzioni museali che hanno acquisito all'interno delle proprie collezioni permanenti lavori fotografici di Candida Höfer, tra i quali, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid; la Kunsthalle di Basilea, il Moma di New York; il San Francisco Museum of Modern Art.
Candida Höfer indaga con stile documentario luoghi di incontro e di riunione in condizione di totale assenza dell'uomo. Per quanto forme e strutture esaminate si somiglino, nessun luogo è però mai uguale all'altro. Il piacere dell'archiviare ambienti e situazioni crea infatti una nuova organizzazione dello spazio che si dimostra sempre variegata nei raffinati scatti fotografici dell'artista. I suoi lavori non vogliono mostrare la realtà oggettiva ma situazioni, superfici, atmosfere e oscillano tra l'inventario e la rappresentazione, tra il concetto e l'utilizzo pratico.
Nonostante le immagini siano fondate su vuoti assoluti e luminosi, il grande protagonista dell'opera di Candida Höfer rimane però sempre l'uomo, come abitante e artefice primo di spazi, ambienti e interni che rivelano indizi della sua presenza e della sua essenza, del suo vivere sociale e anche politico.
In occasione delle due mostre viene pubblicato un catalogo, edito da Hopefulmonster, con testi critici di Ludovico Pratesi, di Filippo Maggia e un’intervista all’artista.
Note biografiche
Candida Höfer (1944, Eberswalde), con Thomas Struth, Thomas Ruff, Andreas Gursky e Axel Hutte, figura tra gli artisti più importanti nell’ambito della fotografia tedesca contemporanea, meglio nota come “la scuola di Düsseldorf”. Dal 1975 comincia un percorso artistico che la vede partecipare a diverse esposizioni internazionali, come la Documenta a Kassel nel 2002 e la Biennale di Venezia nel 2003, dove espone le sue opere nel Padiglione della Germania.
Nel capoluogo emiliano, l’attenzione di Candida Höfer si è rivolta ai luoghi legati alla vita culturale di Bologna - scelta in quanto sede della più antica università d’Europa - che sono stati fotografati deserti e illuminati dalla luce naturale del giorno.
In particolare, a Pesaro, sono esposte le immagini del Teatro Comunale, del Teatrino Anatomico e del piccolo teatrino di Villa Mazzacurati.
L’appuntamento marchigiano è un ideale completamento dell’iniziativa attualmente in corso alla Galleria Marabini di Bologna dove sono esposte altre sette immagini della medesima serie, relative alla Biblioteca di Palazzo Poggi e alla Biblioteca dell’Archiginnasio.
“Ognuno di questi spazi - dichiara Candida Höfer - possiede la propria memoria personale”. Attraverso le sue particolari inquadrature, questi luoghi acquisiscono un’anima propria e una dimensione metafisica, che si svincola da quella istituzionale del soggetto. Proprio come è successo per il Louvre, fotografato in occasione della mostra Candida Höfer Louvre - conclusa lo scorso gennaio nella sala della Maquette del museo francese.
Numerose sono le istituzioni museali che hanno acquisito all'interno delle proprie collezioni permanenti lavori fotografici di Candida Höfer, tra i quali, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid; la Kunsthalle di Basilea, il Moma di New York; il San Francisco Museum of Modern Art.
Candida Höfer indaga con stile documentario luoghi di incontro e di riunione in condizione di totale assenza dell'uomo. Per quanto forme e strutture esaminate si somiglino, nessun luogo è però mai uguale all'altro. Il piacere dell'archiviare ambienti e situazioni crea infatti una nuova organizzazione dello spazio che si dimostra sempre variegata nei raffinati scatti fotografici dell'artista. I suoi lavori non vogliono mostrare la realtà oggettiva ma situazioni, superfici, atmosfere e oscillano tra l'inventario e la rappresentazione, tra il concetto e l'utilizzo pratico.
Nonostante le immagini siano fondate su vuoti assoluti e luminosi, il grande protagonista dell'opera di Candida Höfer rimane però sempre l'uomo, come abitante e artefice primo di spazi, ambienti e interni che rivelano indizi della sua presenza e della sua essenza, del suo vivere sociale e anche politico.
In occasione delle due mostre viene pubblicato un catalogo, edito da Hopefulmonster, con testi critici di Ludovico Pratesi, di Filippo Maggia e un’intervista all’artista.
Note biografiche
Candida Höfer (1944, Eberswalde), con Thomas Struth, Thomas Ruff, Andreas Gursky e Axel Hutte, figura tra gli artisti più importanti nell’ambito della fotografia tedesca contemporanea, meglio nota come “la scuola di Düsseldorf”. Dal 1975 comincia un percorso artistico che la vede partecipare a diverse esposizioni internazionali, come la Documenta a Kassel nel 2002 e la Biennale di Venezia nel 2003, dove espone le sue opere nel Padiglione della Germania.
26
ottobre 2007
Candida Höfer – Bologna series
Dal 26 ottobre 2007 al 13 gennaio 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CENTRO ARTI VISIVE – PESCHERIA
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Corso XI Settembre, 184, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
da martedì a domenica, 17,30 - 19,30; chiuso lunedì
Vernissage
26 Ottobre 2007, ore 19
Editore
HOPEFULMONSTER
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore