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Mario Cortiello
Mostra celebrativa del pittore Mario Cortiello nel centenario della nascita
Comunicato stampa
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Mario Cortiello
curata da Vitaliano Corbi e Paolo Mamone Capria, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli in collaborazione con la Galleria Serio, promossa da Maurizio e Paolo Cortiello.
Coordinamento della mostra e catalogo Paparo Edizioni.
Il “narratore del fatto” arriva nelle sale di Castel dell’Ovo con una mostra monografica. Cento dipinti esposti in occasione del centenario dalla nascita in una mostra che vuole riportare alla luce un Cortiello diverso dal cantore della “Napoli da cartolina”, una rassegna che evidenzia i tentativi fatti dall’artista nell’alternare un gratificante esercizio della pittura con la ricerca di un più diretto e brusco contatto con la quotidianità della vita, in immagini in cui la deformazione del dato reale arrivava a sfiorare l’“antigrazioso”. Un percorso nell’ispirazione dell’artista napoletano compiuto sia attraverso le atmosfere fiabesche riprodotte nelle sue celebri tele dedicate ai Pulcinella e alle loro feste nelle campagne e nel golfo di Napoli che con il rovesciamento dei dati idilliaci nella realtà deformata e di segno opposto ai motivi iconografici da lui preferiti. Mario Cortiello nasce a Napoli nel 1907 nel cuore di Napoli, a ridosso di Piazza Mercato, e dalla vita popolare appresa nel suo quartiere prende ispirazione per i suoi primi lavori. Le prime tele dell’artista, datate 1927, raffigurano una piccola veduta di Capri del 1927 e paesaggi dal taglio nordico, come le opere presentate alla prima mostra nel 1929 del Sindacato Fascista di Belle Arti. Dieci anni dopo la pittura di Cortiello raggiunge la felice maturazione. «Grazie a reminiscenze francesi tra Utrillo (suggestione ritornante nell’artista) e trasvoli chagalliani, il brulichio futurista della “città moderna” e certe tenerezze tonali vicine a Mafai diventano in Via Marina a Napoli, del 1935 circa, solo leggere note rifuse nella verità intuita, tutta cortiellesca, di una “epica” giornata di luce e di indolente vitalità partenopea – scrive nell’introduzione al catalogo Paolo Mamone Capria - Lo stile di Cortiello è giunto alla maturazione: l’impasto cromatico si va gradualmente alleggerendo e insegue la luminosità con una rapida modellazione tonale, il segno si scaltrisce e si affina fino a essere, nei momenti migliori, un’annotazione fulminea, mentre la veduta rialzata della scena, cui viene data profondità per via di diagonali prospettiche, si popola di figurine in movimento». A questa fase appartengono i dipinti briosi che mescolano naif e cultura visiva appresa durante i viaggi compiuti dall’artista a Parigi, Vienna e Budapest. Espone in questi anni alla Quadriennale di Roma, poi alla XX Biennale di Venezia, dove Giornata di sole in via Caracciolo viene giudicato dalla critica del tempo un’opera “tutta luce e movimento”. I temi prevalenti della sua poetica pittorica sono: la famiglia, che ritrae con stile sentimental-novecentista (Nello Studio e Ritratto di Jana, entrambi del 1938), il paesaggio italiano spinto verso il popolaresco ((Paese vesuviano, 1938, Mattino di festa in paese, 1939) e il viaggio (Ritratto di Clara). «Naturalmente non tutti potevano cogliere la sottile ma essenziale differenza che distingueva la pittura di Cortiello dagli inflazionati stereotipi della napoletanità – scrive Vitaliano Corbi - L’allora giovanissimo Raffaello Causa aveva tentato di frenare il diffondersi di una lettura di maniera (in tinta rosa o celeste che fosse) segnalando nelle opere recenti di Cortiello “un sotterraneo rifluire istintivo di meditazioni tormentate ed aspre in accordi sempre più densi di colore e risonanti di impeti repressi, di note amare, di sensazioni esacerbate” ». La mostra rimarrà aperta al pubblico fino all’8 gennaio. Ingresso libero.
curata da Vitaliano Corbi e Paolo Mamone Capria, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli in collaborazione con la Galleria Serio, promossa da Maurizio e Paolo Cortiello.
Coordinamento della mostra e catalogo Paparo Edizioni.
Il “narratore del fatto” arriva nelle sale di Castel dell’Ovo con una mostra monografica. Cento dipinti esposti in occasione del centenario dalla nascita in una mostra che vuole riportare alla luce un Cortiello diverso dal cantore della “Napoli da cartolina”, una rassegna che evidenzia i tentativi fatti dall’artista nell’alternare un gratificante esercizio della pittura con la ricerca di un più diretto e brusco contatto con la quotidianità della vita, in immagini in cui la deformazione del dato reale arrivava a sfiorare l’“antigrazioso”. Un percorso nell’ispirazione dell’artista napoletano compiuto sia attraverso le atmosfere fiabesche riprodotte nelle sue celebri tele dedicate ai Pulcinella e alle loro feste nelle campagne e nel golfo di Napoli che con il rovesciamento dei dati idilliaci nella realtà deformata e di segno opposto ai motivi iconografici da lui preferiti. Mario Cortiello nasce a Napoli nel 1907 nel cuore di Napoli, a ridosso di Piazza Mercato, e dalla vita popolare appresa nel suo quartiere prende ispirazione per i suoi primi lavori. Le prime tele dell’artista, datate 1927, raffigurano una piccola veduta di Capri del 1927 e paesaggi dal taglio nordico, come le opere presentate alla prima mostra nel 1929 del Sindacato Fascista di Belle Arti. Dieci anni dopo la pittura di Cortiello raggiunge la felice maturazione. «Grazie a reminiscenze francesi tra Utrillo (suggestione ritornante nell’artista) e trasvoli chagalliani, il brulichio futurista della “città moderna” e certe tenerezze tonali vicine a Mafai diventano in Via Marina a Napoli, del 1935 circa, solo leggere note rifuse nella verità intuita, tutta cortiellesca, di una “epica” giornata di luce e di indolente vitalità partenopea – scrive nell’introduzione al catalogo Paolo Mamone Capria - Lo stile di Cortiello è giunto alla maturazione: l’impasto cromatico si va gradualmente alleggerendo e insegue la luminosità con una rapida modellazione tonale, il segno si scaltrisce e si affina fino a essere, nei momenti migliori, un’annotazione fulminea, mentre la veduta rialzata della scena, cui viene data profondità per via di diagonali prospettiche, si popola di figurine in movimento». A questa fase appartengono i dipinti briosi che mescolano naif e cultura visiva appresa durante i viaggi compiuti dall’artista a Parigi, Vienna e Budapest. Espone in questi anni alla Quadriennale di Roma, poi alla XX Biennale di Venezia, dove Giornata di sole in via Caracciolo viene giudicato dalla critica del tempo un’opera “tutta luce e movimento”. I temi prevalenti della sua poetica pittorica sono: la famiglia, che ritrae con stile sentimental-novecentista (Nello Studio e Ritratto di Jana, entrambi del 1938), il paesaggio italiano spinto verso il popolaresco ((Paese vesuviano, 1938, Mattino di festa in paese, 1939) e il viaggio (Ritratto di Clara). «Naturalmente non tutti potevano cogliere la sottile ma essenziale differenza che distingueva la pittura di Cortiello dagli inflazionati stereotipi della napoletanità – scrive Vitaliano Corbi - L’allora giovanissimo Raffaello Causa aveva tentato di frenare il diffondersi di una lettura di maniera (in tinta rosa o celeste che fosse) segnalando nelle opere recenti di Cortiello “un sotterraneo rifluire istintivo di meditazioni tormentate ed aspre in accordi sempre più densi di colore e risonanti di impeti repressi, di note amare, di sensazioni esacerbate” ». La mostra rimarrà aperta al pubblico fino all’8 gennaio. Ingresso libero.
08
dicembre 2007
Mario Cortiello
Dall'otto dicembre 2007 all'otto gennaio 2008
arte contemporanea
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
dalle 9,30 alle 16,30 – domenica dalle 10,00 alle 13,00.
Vernissage
8 Dicembre 2007, ore 17
Editore
PAPARO
Autore
Curatore