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Giulio Paolini – Tre per tre (ognuno è l’altro o nessuno)
Nell’Uccelliera di Villa Borghese un’opera del 1999 appositamente ripensata per i tre ambienti dell’Uccelliera di Villa Borghese, a conclusione della mostra Canova e la Venere Vincitrice
Comunicato stampa
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Dall'8 febbraio al 13 aprile 2008 Giulio Paolini (Genova, 1940) presenta Tre per tre (ognuno è l'altro o nessuno), opera del 1999 appositamente ripensata per i tre ambienti dell'Uccelliera di Villa Borghese, a conclusione della mostra Canova e la Venere Vincitrice organizzata dalla Galleria Borghese con l'ausilio di Mondomostre.
Paolini espone un lavoro che, in una sorta di dialogo muto, allude in modo implicito alla complicità e alla familiarità con Antonio Canova. L'esposizione è parte del progetto Committenze Contemporanee, la cui idea è proprio associare ad ogni mostra dedicata ad un artista del passato l'opera espressamente concepita da un artista contemporaneo, con l'intento di ripensare al ruolo attivo della committenza in epoca contemporanea e di assolvere alla missione primaria della Galleria Borghese: realizzare una conservazione attiva che conduca alla tutela, all'aggiornamento e alla divulgazione del patrimonio contenuto in essa.
L'opera di Paolini, che al confronto con l'iconografia del mondo neoclassico ha dedicato gran parte della sua ricerca artistica, è costituita da tre calchi in gesso di una medesima figura seduta, in grandezza al vero, ripresa da L'Étude du dessin (1748-49) di Chardin. Il primo personaggio accoglie lo spettatore nel vano d'ingresso, mentre gli altri due sono collocati al centro dei due spazi laterali e simmetrici, in modo da guardarsi l'un l'altro. Nel gioco delle parti in cui "ognuno è l'altro" e al tempo stesso "nessuno", le identità dei personaggi (il modello, l'autore e l'osservatore) si rispecchiano reciprocamente, annullandosi a vicenda. I tre personaggi gravitano intorno allo stesso "tavolo da gioco". La partita non potrà mai avviarsi, né tanto meno concludersi, perché tutti sono ospiti, e non titolari, dello stesso luogo: il luogo dell'opera, ovvero lo spazio dove l'opera ha luogo. Ospite dell'opera è l'autore, che ospita a sua volta l'osservatore.
I calchi in gesso, il tema della copia, l'idea del ritratto e della copia dal vero possono essere intesi come riferimenti alla ripetizione, da un'epoca all'altra, di uno stesso gesto e di una medesima vocazione.
Alla mostra è dedicata un'agile pubblicazione edita da Electa.
Il progetto Committenze Contemporanee è realizzato grazie a UniCredit & l'Arte, con la cura di Anna Coliva, direttore della Galleria Borghese e la Direzione Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee. La serie delle opere realizzate verrà data da UniCredit Group in comodato al MAXXI di Roma per costituire un nucleo coerente all'interno delle collezioni del Museo.
Paolini espone un lavoro che, in una sorta di dialogo muto, allude in modo implicito alla complicità e alla familiarità con Antonio Canova. L'esposizione è parte del progetto Committenze Contemporanee, la cui idea è proprio associare ad ogni mostra dedicata ad un artista del passato l'opera espressamente concepita da un artista contemporaneo, con l'intento di ripensare al ruolo attivo della committenza in epoca contemporanea e di assolvere alla missione primaria della Galleria Borghese: realizzare una conservazione attiva che conduca alla tutela, all'aggiornamento e alla divulgazione del patrimonio contenuto in essa.
L'opera di Paolini, che al confronto con l'iconografia del mondo neoclassico ha dedicato gran parte della sua ricerca artistica, è costituita da tre calchi in gesso di una medesima figura seduta, in grandezza al vero, ripresa da L'Étude du dessin (1748-49) di Chardin. Il primo personaggio accoglie lo spettatore nel vano d'ingresso, mentre gli altri due sono collocati al centro dei due spazi laterali e simmetrici, in modo da guardarsi l'un l'altro. Nel gioco delle parti in cui "ognuno è l'altro" e al tempo stesso "nessuno", le identità dei personaggi (il modello, l'autore e l'osservatore) si rispecchiano reciprocamente, annullandosi a vicenda. I tre personaggi gravitano intorno allo stesso "tavolo da gioco". La partita non potrà mai avviarsi, né tanto meno concludersi, perché tutti sono ospiti, e non titolari, dello stesso luogo: il luogo dell'opera, ovvero lo spazio dove l'opera ha luogo. Ospite dell'opera è l'autore, che ospita a sua volta l'osservatore.
I calchi in gesso, il tema della copia, l'idea del ritratto e della copia dal vero possono essere intesi come riferimenti alla ripetizione, da un'epoca all'altra, di uno stesso gesto e di una medesima vocazione.
Alla mostra è dedicata un'agile pubblicazione edita da Electa.
Il progetto Committenze Contemporanee è realizzato grazie a UniCredit & l'Arte, con la cura di Anna Coliva, direttore della Galleria Borghese e la Direzione Generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee. La serie delle opere realizzate verrà data da UniCredit Group in comodato al MAXXI di Roma per costituire un nucleo coerente all'interno delle collezioni del Museo.
08
febbraio 2008
Giulio Paolini – Tre per tre (ognuno è l’altro o nessuno)
Dall'otto febbraio al 13 aprile 2008
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
GALLERIA BORGHESE
Roma, Piazzale Scipione Borghese, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Scipione Borghese, 5, (Roma)
Vernissage
8 Febbraio 2008, ore 19 su invito
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
MONDOMOSTRE
Autore