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Enciclopedia dell’Architettura
Nell’Aula Magna, presentazione dell’Enciclopedia dell’Architettura. Il convegno coglie l’occasione per valorizzare un coerente lavoro culturale svolto a Parma, coordinato dal prof. Aldo De Poli, compiuto da docenti e giovani studiosi dalla Facoltà di Architettura di Parma
Comunicato stampa
Segnala l'evento
5 FEBBRAIO: ALL’UNIVERSITA’ DI PARMA CONVEGNO DI PRESENTAZIONE DELLA “ENCICLOPEDIA DELL’ARCHITETTURA”
La Giornata di Studio si svolge in concomitanza con l’uscita del secondo volume dell’opera, edita da Motta editore e Il Sole 24 ore
Programma
Martedì 5 febbraio, alle ore 9.45, presso l’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo, in via Università 12, si aprirà il Convegno di presentazione della “Enciclopedia dell’Architettura”, in occasione dell’uscita del secondo dei quattro volumi in cui è suddivisa l’opera. L’Enciclopedia, edita da Federico Motta editore e da Il Sole 24 ore, ha come Direttore Scientifico il Prof. Aldo De Poli, docente di Scienze dell’Architettura presso l’Ateneo di Parma.
L’opera, che è distribuita in edicola unitamente al quotidiano “Il Sole 24 ore” per quattro martedì consecutivi, fino al 19 febbraio, sperimenta una nuova forma di enciclopedia del nostro tempo, che attraverso testi, immagini, rinvii e rimandi, documenta una fitta rete di relazioni concettuali che si è stabilita tra i diversi aspetti della disciplina. Accanto ad un lemmario molto aggiornato, con tutti i termini attualmente in uso, l’opera contiene un centinaio di contributi critici originali, redatti a firma di esperti studiosi, concepiti in modo che per ciascun tema possa essere fatto il punto su una questione centrale nel dibattito culturale d’oggi.
Il Convegno vuole essere l’occasione per valorizzare un coerente lavoro culturale, coordinato dal Prof. Aldo De Poli, svolto a Parma da docenti e giovani studiosi dalla Facoltà di Architettura. Tutti i collaboratori dell’Enciclopedia, infatti, hanno meno di 45 anni; inoltre, su un totale di quasi 2000 lemmi, il 52% è stato redatto da docenti e ricercatori dell’Università di Parma, mentre 36 autori, su un totale di 132 persone che hanno collaborato all’opera, svolgono attività di ricerca all’interno della stessa Facoltà.
La Giornata di Studi si aprirà con i saluti da parte di Ivo Iori, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Parma, e di Federico Motta, Amministratore Delegato 24 ORE Motta Cultura, a cui seguiranno gli interventi di Danco Singer, docente di Editoria multimediale all’Università di Bologna e A.D. di Motta On Line, e di Aldo De Poli, Direttore Scientifico dell’Enciclopedia dell’Architettura. Si aprirà quindi una sessione di interventi, dal titolo “Prospettive di ricerca dell’architettura d’oggi. Questioni aperte”, da parte di alcuni tra i principali collaboratori dell’Enciclopedia, che precederà il dibattito che concluderà i lavori.
L’evento, aperto a tutti gli interessati, sarà anche visibile in diretta web collegandosi al sito dell’Università di Parma all’indirizzo http://video.unipr.it/
DATI TECNICI DELL’ OPERA
ENCICLOPEDIA DELL’ARCHITETTURA a cura di Aldo De Poli
ISSN 1973-5642
4 volumi da 512 pagine
Uscite:
29 gennaio
vol.1 Aalto- cubismo
5 febbraio
vol.2 Cubitt. Maekawa
12 febbraio
vol.3 Magistretti- rinnovo urbano
19 febbraio
vol.4 ripetizione- Zumthor
2000 lemmi ca.
900 immagini a colori ca.
100 contributi critici originali su alcuni dei temi fondamentali del dibattito culturale del nostro tempo affidati dal curatore ad esperti studiosi specialisti
26 tavole dedicate ai luoghi più rappresentativi dell’architettura di ogni tempo e luogo (Alhambra, Angkor Wat, Campidoglio, Chichén Itzà, Colosseo, Cremlino e Piazza Rossa, Dubai, Empire State Building, Escorial, Foro di Roma, Grande Muraglia, Hagia Sophia, Kiyomizudera, tempio di Machu Picchu, Mecca, meraviglie del mondo antico, Pantheon, Partenone e Acropoli di Atene, Petra, Piazza San Pietro, Potala di Lhasa, Stonehenge, Taj Mahal, tempio di Gerusalemme, Torre Eiffel, Villa Adriana)
Appendice
Con più di 400 schede descrittive e indirizzi delle maggiori istituzioni internazionali dell’architettura e delle principali riviste di settore
NOTA BIOGRAFICA DEL DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’ENCICLOPEDIA: PROF. ALDO DE POLI
Aldo De Poli, nato a Padova nel 1948, si è laureato in architettura all'IUAV nel 1974. Ha conseguito il DEA all’EHESS di Parigi nel 1984. Dal 1975 per 16 anni ha svolto attività didattica con Aldo Rossi, presso l'IUAV di Venezia. Per 8 anni ha svolto attività di ricerca all'estero come visiting professor, in Belgio e in Francia, dove all'E.A. Nantes, è stato titolare del corso Projet urbain-Projet architectural. Ha insegnato in Seminari di progettazione di14 università straniere. Dal 1992 è stato docente di Progettazione Architettonica all'Università di Genova. Dal 2005 è docente presso la Facoltà di architettura dell'Università di Parma. E' coordinatore del Dottorato di ricerca in Forme e Strutture dell'Architettura di Parma. E’ stato membro della giuria del Concorso Europan in Belgio. Ha organizzato numerosi convegni e mostre internazionali e dal 1994 è stato coordinatore italiano di una ricerca su fondi europei, sui temi dell'architettura civile in Europa. Attraverso scritti e progetti ha approfondito temi di teoria della progettazione negli edifici residenziali, negli spazi pubblici (piazze, strade, cinte urbane, rive e porti) e negli edifici pubblici (municipi, stazioni, scuole, edifici universitari, teatri, biblioteche, musei). Ha collaborato con le riviste “Process Architecture", "D'A" e il portale web "Archinfo". Dal 1996 è responsabile delle pagine su mostre, libri ed eventi della rivista "Area", e, dal 1999, anche della rivista "Materia", dove vengono presentati saggi, libri e opere dei protagonisti dell'architettura contemporanea.
INTERVISTA RILASCIATA DAL PROF. ALDO DE POLI, DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’ENCICLOPEDIA DI ARCHITETTURA, RELATIVA ALL’OPERA IN 4 VOLUMI DI FEDERICO MOTTA EDITORE - IL SOLE 24 ORE, IN USCITA ALLA FINE DEL GENNAIO 2008.
Perché ancora una enciclopedia “scritta” nel XXI secolo? In un’epoca di internet, di veloci (e spesso inattendibili) informazioni, il pubblico è ancora preparato ad assorbire “molte cognizioni” per dirla con Vitruvio?
Aldo De Poli: La diffusione del sapere ha trovato sempre nuove occasioni di risistemazione, diventando così la scienza riconosciuta di un certo ambiente culturale o di un’intera società. Proprio per tale via è nata quella che Vitruvio chiama l’”encyclios disciplina”. Ma in epoca recente l’idea di enciclopedia ha subìto un’evoluzione fondamentale. Oggi il tracciato enciclopedico va indirizzato proprio a tutti, quasi a sollecitare in ciascuno la possibilità di farsi, anche inconsapevolmente, una propria, piccola e pur discontinua, enciclopedia personale. D’altra parte, però, viviamo anche in un tempo in cui il sapere può ridursi facilmente ad un interrotto e acritico flusso di informazioni, senza autore e senza responsabilità. Per questo motivo c’è una reale necessità di possedere tanto un principio lineare di organizzazione della conoscenza, quanto di accedere in modo veloce a molto materiale informativo di eccellente livello e di facile consultazione. La nuova libertà di ricerca richiede, però, strumenti di divulgazione diversi. Ad una presentazione diretta e strutturata dei contenuti oggettivi, a seconda dei modi in cui essi vengono posti, si devono accompagnare flessibilità, duttilità e creatività dei mezzi espressivi.
Come è stata concepita? Quali sono i lemmi contenuti nell’Enciclopedia? Quali scoperte e quali novità critiche contiene?
A.D.P.: E’ composta da oltre 2000 pagine, suddivise in quattro volumi, per un totale di circa 2000 lemmi. L’enciclopedia offre un ampio sguardo su tutti i grandi temi dell’architettura d’oggi. Organizzata in ordine alfabetico, secondo la tradizione delle grandi enciclopedie, presenta, in forma concisa e documentata, un quadro esauriente su idee, protagonisti, luoghi, libri, città ed edifici di ogni tempo che, nel loro insieme, hanno costruito l’Architettura. Mediante un’incalzante sequenza di testi e di immagini sono state riunite le migliori testimonianze, tanto sulle più raffinate ideazioni, quanto sulle più importanti opere costruite dall’uomo, dalle origini della civiltà alle più vive espressioni dell’epoca contemporanea. Rispetto alle precedenti iniziative editoriali con finalità simili, in quest’opera emerge un punto di vista nuovo: non sono stati inventariati solo nomi ed eventi, ma anche ricostruite fondamentali esperienze culturali innovative. L’intento era quello di valorizzare, soprattutto, alcuni luoghi: luoghi celebri, luoghi diffusi, luoghi dell’anima, non-luoghi, monumenti, case, piazze, utopie, vuoti, deserti, dimore celesti, luoghi mitici della letteratura e del cinema. Sono stati questi i capisaldi di rotte immaginarie, dove le regole disegnano un modus, ma anche un odós. Così, la consultazione dell’enciclopedia procede per continue estensioni, verso orizzonti culturali sempre più lontani. In due distinte appendici, collocate nelle pagine finali del IV volume, sono state presentate le più importanti istituzioni, i grandi eventi internazionali dell’architettura, le collezioni dei più significativi musei del design e gli indirizzi di scuole, di centri di ricerca e di sedi di vita associativa. Al posto di un impossibile regesto bibliografico, la lettura si conclude con ulteriori informazioni su banche dati, riviste, editori, così come si rinvia ad eleganti pagine web. Si indica così un preciso itinerario di ricerca, con un esplicito invito a ricominciare a cercare.
Chi sono, quanti e come sono stati selezionati i collaboratori?
A.D.P.: La preparazione pratica dell’opera si è avvalsa di una decina di redattori specialisti. In parallelo sono stati chiamati a collaborare altri cento giovani studiosi. Tutti i collaboratori dell’enciclopedia, che sono stati selezionati in diversi centri di ricerca e in molte università del nord e del sud dell’Italia, hanno meno di 45 anni. L’intenzione era di ascoltare, nelle parole scritte della giovane ricerca italiana, l’eco di una lingua comune che si arricchisce di nuovi apporti, nel farsi e il disfarsi dei linguaggi. Con un tempo scandito dalle testimonianze di seri studi, che ben presto riesce a prolungarsi in un presente di creazione. Si è compiuto un notevole sforzo per dare a queste parole una dignità enciclopedica, sottraendole al chiuso delle stanze dell’universo accademico, con l’auspicio di ritrovarle ben presto nelle pratiche progettuali contemporanee. Questi termini, oggi, sono già i suoni del mondo. Parlano diverse lingue, attraversano l’universo delle scienze, risuonano, con esiti diversi, nei differenti mezzi mediatici. Nelle sequenze continue di immagini e di testi, tale risultato è stato raggiunto mediante l’accuratezza dei rinvii ad altri significati ed ad altri lemmi, ma soprattutto mediante la messa in evidenza di un centinaio di contributi critici originali, redatti a firma di esperti studiosi di settore, concepiti in modo che, per ogni tema, il lettore possa fare il punto su un questione centrale del dibattito culturale del nostro tempo. A risultato di un lungo lavoro editoriale, coordinato da Giusi Di Gangi, salvaguardando la più ampia pluralità di approcci, quest’opera è riuscita a presentare un panorama completo su cosa sia l’Architettura, e su come la migliore produzione internazionale di architettura di ogni tempo, sia stata ideata, prefigurata, realizzata, percepita, rappresentata, oppure soltanto mitizzata.
L’insegnamento, come ci ha raccontato Louis Kahn, è riducibile nella sua essenza alla trasmissione del sapere, di generazione in generazione. Una sorta di missione. Anche una selezione enciclopedica come questa, contiene una tale consapevolezza?
A.D.P.: Oggi l’Architettura si presenta come un irrinunciabile bene sociale dalle molte sfaccettature. Per questo, una qualunque raccolta di nozioni e di eventi, pur strutturata e scorrevole, non sarebbe autorevole se non si riuscissero a documentare anche gli slanci, la volontà di progresso, le esigenze etiche e i valori immateriali che danno forza all’Architettura. Per questo, in un unico e completo testo di consultazione, sono state riunite le definizioni proprie di una pluralità di discipline propositive, che oggi stanno al centro e attorno all’Architettura, costituendone alla fine l’essenza epistemologica. Sono state confrontate le nozioni di base di differenti saperi, collegando competenze tradizionalmente separate in campi diversi. I temi affrontati vanno dalla storia dell’arte alla tecnica della costruzione, dal disegno descrittivo all’impiego dei materiali, dall’innovazione progettuale alla salvaguardia del costruito, dall’estetica dell’oggetto di serie alla gestione urbanistica della città. In una continua progressione di approfondimenti tematici, sono stati approfondite certezze della tradizione e incognite dell’innovazione, relativi tanto alla memoria di un antico monumento perduto, quanto alla qualità della vita in una grande metropoli mondiale contemporanea.
Quali temi infine prevalgono? Le espressioni del “globale” o quelle del “locale”?
A.D.P.: Pur nella consapevolezza di una continuità tra le diverse realtà internazionali, si è creduto che esista ancora una specifica linea interpretativa italiana, espressione di una radicata tradizione culturale che, in ogni epoca, ha offerto grandi apporti al progresso dell’architettura universale. Si può confermare così un primato che viene da lontano, dal mondo della cultura classica e dei modelli umanistici, dall’esempio dei grandi maestri del passato, da una continuità storica e critica, memore dell’immenso patrimonio di forme spaziali e di strutture sociali, rappresentato dalla città italiana. Ma si è anche tenuto conto che, nel corso del secolo XX, in una continua compresenza di valori di modernità e di tradizione, una tale linea interpretativa della cultura italiana si è rinnovata e tuttora si ripensa fornendo altre colte risposte alle aspettative del mondo d’oggi.
Come avviene oggi la trasmissibilità dei modelli culturali?
A.D.P.: In un processo di allargamento della conoscenza, l’interpretazione razionale della realtà procede per enunciazioni teoriche, cui seguono verifiche astratte e dimostrazioni sul campo. Questo complesso corpus di valori immateriali, che collega le ipotesi da dimostrare ai modelli interpretativi, costituisce la teoria. Anche se con minore consequenzialità logica rispetto alle scienze esatte, il progresso dell’architettura è stato caratterizzato dalla certezza della teoria, in un continuo intreccio tra idee vincenti, occasioni mancate e sperimentazioni pratiche, secondo le convenzioni proprie della scienza, dell’arte e del mestiere. Per comprendere meglio i cambiamenti, avvenuti nell’arco di sei secoli, si possono individuare tre fasi. Dal XV al XIX sec. la teoria si prefigge di proporre “principi”, che si diffondono attraverso “testi”. Si inizia nell’Italia rinascimentale con il pensiero lineare di Leon Battista Alberti. Si continua in Francia per l’intero XVIII sec. con i dizionari, le enciclopedie, i primi manuali. Si prosegue nel XIX sec., con i saggi teorici, diffusi in tutta Europa, di Quatremère de Quincy, Ruskin, Viollet-le-Duc, Sempre e Guadet. Ma, dalla seconda metà del XIX sec. in poi, lo scenario muta e la teoria viene impiegata, piuttosto, per proporre “luoghi”. Emergono nuovi miti, quali le identità nazionali e i patrimoni stilistici. Per la prima volta si accenna al luogo: la realtà fisica di un certo luogo concreto diventa contesto, condizione e vincolo culturale. In opposizione, seguono nel Novecento varie proposte, scritte e disegnate, a favore di un luogo radicalmente diverso: per una città moderna, concentrata, decentrata, a giardino, razionale, lineare, verticale o mista. Alla fine del XX sec., all’epoca delle congestionate metropoli, si assiste ad un’ulteriore mutazione. La teoria viene impiegata, prevalentemente, per proporre “icone”. Gli edifici perdono la loro identità funzionale, per diventare figure, segnali, occasioni di comunicazione. La trasmissibilità dei modelli culturali avviene attraverso figure o gruppi di immagini, presenti in pubblicazioni anche molto diverse, quali la raccolta di esempi, l’atlante delle trasformazioni del territorio, l’itinerario di visita, ma anche la memorialistica (Libeskind), l’autobiografia (Rossi), il ricordo di viaggio (De Carlo), il dialogo di cantiere (Piano) o l’intervista filmata (Gehry). Oggi, ciascun documento sembra poter contenere in se dei potenziali frammenti di teoria.
La formazione di un architetto o di un cultore dell’architettura può prescindere dalle immagini? Quale valore hanno le immagini in questa opera?
A.D.P.: Le immagini selezionate, che completano i lemmi tecnici o che esemplificano particolari tipi edilizi, documentano prevalentemente opere realizzate negli ultimi dieci anni. Una ricercata collezione di documenti iconografici, anche rari, accompagna invece i lemmi “storici”. La presentazione diretta dei contenuti è stata sempre accompagnata da molte immagini, con il fine di ricostruire, con una certa autonomia, attraverso una certa creatività di mezzi espressivi, quelle storie che, alla fine, testimoniano alcuni dei pochi grandi miti senza tempo.
Cosa si è volutamente lasciato fuori? Rimane qualche rimpianto a lavoro concluso?
A.D.P.: I veri rimpianti essenzialmente sono solo due. Partiamo dalla premessa che ciascun architetto italiano si è formato ristudiando l’opera di un altro architetto. Dando voce alla giovane ricerca italiana (prendendo avvio da un elenco di 800 tesi di dottorato felicemente concluse in edizioni di libri) sono rimaste aperte alcune interessanti questioni, riguardanti soprattutto il giudizio sulle opere di molti architetti del Novecento. A causa della forma stessa dell’enciclopedia, che richiede un’organizzazione molto distribuita del sapere, talvolta, sono state volutamente trascurate delle singole puntuali e curiose interpretazioni. Con una medesima struttura, per testi brevi e molte immagini, si dovrebbe, molto presto, redigere un altro ricco volume, dove esperienze molte diverse, note e poco note, potrebbero essere rilette attraverso inediti punti di vista, con risultati certamente interessanti. Si scoprirebbe un Le Corbusier esoterico, un Eisenman surrealista o un Renzo Piano regionalista. Ma un tale approccio editoriale presuppone una particolare forma di libro, che rappresenta l’opposto di quanto generalmente offre oggi la produzione universitaria. La mancanza di vere occasioni di sintesi, nei fatti, limita le potenzialità del dibattito culturale italiano. Un secondo rammarico è quello di non avere potuto dare ampia testimonianza di certe realtà urbane innovative, proprie di questo momento storico, anche a causa del veloce cambiamento in corso in molte città del mondo. Anche se i nostri autori, o i corrispondenti dall’estero, hanno descritto cosa avviene in molte metropoli dell’Asia e dell’America, molti altri luoghi del mondo sono rimasti ancora da scoprire. Ci sono situazioni culturali estreme che andrebbero meglio verificate, come, per esempio, le stupefaccenti e finora inimmaginabili isole artificiali realizzate nella cosmopolita Dubai, oppure le strazzonate baracche che costituiscono il villaggio balcanico di Drven Grad, presso Mokra Gora, inventato dal regista Kusturica, per costituire un esempio di colto regionalismo individuale. Sospese tra “globale” e “locale”, ambedue sono espressioni culturali coerenti del nostro tempo. Anche in simili esperienze di frontiera si deve riconoscere l’Architettura.
La Giornata di Studio si svolge in concomitanza con l’uscita del secondo volume dell’opera, edita da Motta editore e Il Sole 24 ore
Programma
Martedì 5 febbraio, alle ore 9.45, presso l’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo, in via Università 12, si aprirà il Convegno di presentazione della “Enciclopedia dell’Architettura”, in occasione dell’uscita del secondo dei quattro volumi in cui è suddivisa l’opera. L’Enciclopedia, edita da Federico Motta editore e da Il Sole 24 ore, ha come Direttore Scientifico il Prof. Aldo De Poli, docente di Scienze dell’Architettura presso l’Ateneo di Parma.
L’opera, che è distribuita in edicola unitamente al quotidiano “Il Sole 24 ore” per quattro martedì consecutivi, fino al 19 febbraio, sperimenta una nuova forma di enciclopedia del nostro tempo, che attraverso testi, immagini, rinvii e rimandi, documenta una fitta rete di relazioni concettuali che si è stabilita tra i diversi aspetti della disciplina. Accanto ad un lemmario molto aggiornato, con tutti i termini attualmente in uso, l’opera contiene un centinaio di contributi critici originali, redatti a firma di esperti studiosi, concepiti in modo che per ciascun tema possa essere fatto il punto su una questione centrale nel dibattito culturale d’oggi.
Il Convegno vuole essere l’occasione per valorizzare un coerente lavoro culturale, coordinato dal Prof. Aldo De Poli, svolto a Parma da docenti e giovani studiosi dalla Facoltà di Architettura. Tutti i collaboratori dell’Enciclopedia, infatti, hanno meno di 45 anni; inoltre, su un totale di quasi 2000 lemmi, il 52% è stato redatto da docenti e ricercatori dell’Università di Parma, mentre 36 autori, su un totale di 132 persone che hanno collaborato all’opera, svolgono attività di ricerca all’interno della stessa Facoltà.
La Giornata di Studi si aprirà con i saluti da parte di Ivo Iori, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Parma, e di Federico Motta, Amministratore Delegato 24 ORE Motta Cultura, a cui seguiranno gli interventi di Danco Singer, docente di Editoria multimediale all’Università di Bologna e A.D. di Motta On Line, e di Aldo De Poli, Direttore Scientifico dell’Enciclopedia dell’Architettura. Si aprirà quindi una sessione di interventi, dal titolo “Prospettive di ricerca dell’architettura d’oggi. Questioni aperte”, da parte di alcuni tra i principali collaboratori dell’Enciclopedia, che precederà il dibattito che concluderà i lavori.
L’evento, aperto a tutti gli interessati, sarà anche visibile in diretta web collegandosi al sito dell’Università di Parma all’indirizzo http://video.unipr.it/
DATI TECNICI DELL’ OPERA
ENCICLOPEDIA DELL’ARCHITETTURA a cura di Aldo De Poli
ISSN 1973-5642
4 volumi da 512 pagine
Uscite:
29 gennaio
vol.1 Aalto- cubismo
5 febbraio
vol.2 Cubitt. Maekawa
12 febbraio
vol.3 Magistretti- rinnovo urbano
19 febbraio
vol.4 ripetizione- Zumthor
2000 lemmi ca.
900 immagini a colori ca.
100 contributi critici originali su alcuni dei temi fondamentali del dibattito culturale del nostro tempo affidati dal curatore ad esperti studiosi specialisti
26 tavole dedicate ai luoghi più rappresentativi dell’architettura di ogni tempo e luogo (Alhambra, Angkor Wat, Campidoglio, Chichén Itzà, Colosseo, Cremlino e Piazza Rossa, Dubai, Empire State Building, Escorial, Foro di Roma, Grande Muraglia, Hagia Sophia, Kiyomizudera, tempio di Machu Picchu, Mecca, meraviglie del mondo antico, Pantheon, Partenone e Acropoli di Atene, Petra, Piazza San Pietro, Potala di Lhasa, Stonehenge, Taj Mahal, tempio di Gerusalemme, Torre Eiffel, Villa Adriana)
Appendice
Con più di 400 schede descrittive e indirizzi delle maggiori istituzioni internazionali dell’architettura e delle principali riviste di settore
NOTA BIOGRAFICA DEL DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’ENCICLOPEDIA: PROF. ALDO DE POLI
Aldo De Poli, nato a Padova nel 1948, si è laureato in architettura all'IUAV nel 1974. Ha conseguito il DEA all’EHESS di Parigi nel 1984. Dal 1975 per 16 anni ha svolto attività didattica con Aldo Rossi, presso l'IUAV di Venezia. Per 8 anni ha svolto attività di ricerca all'estero come visiting professor, in Belgio e in Francia, dove all'E.A. Nantes, è stato titolare del corso Projet urbain-Projet architectural. Ha insegnato in Seminari di progettazione di14 università straniere. Dal 1992 è stato docente di Progettazione Architettonica all'Università di Genova. Dal 2005 è docente presso la Facoltà di architettura dell'Università di Parma. E' coordinatore del Dottorato di ricerca in Forme e Strutture dell'Architettura di Parma. E’ stato membro della giuria del Concorso Europan in Belgio. Ha organizzato numerosi convegni e mostre internazionali e dal 1994 è stato coordinatore italiano di una ricerca su fondi europei, sui temi dell'architettura civile in Europa. Attraverso scritti e progetti ha approfondito temi di teoria della progettazione negli edifici residenziali, negli spazi pubblici (piazze, strade, cinte urbane, rive e porti) e negli edifici pubblici (municipi, stazioni, scuole, edifici universitari, teatri, biblioteche, musei). Ha collaborato con le riviste “Process Architecture", "D'A" e il portale web "Archinfo". Dal 1996 è responsabile delle pagine su mostre, libri ed eventi della rivista "Area", e, dal 1999, anche della rivista "Materia", dove vengono presentati saggi, libri e opere dei protagonisti dell'architettura contemporanea.
INTERVISTA RILASCIATA DAL PROF. ALDO DE POLI, DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’ENCICLOPEDIA DI ARCHITETTURA, RELATIVA ALL’OPERA IN 4 VOLUMI DI FEDERICO MOTTA EDITORE - IL SOLE 24 ORE, IN USCITA ALLA FINE DEL GENNAIO 2008.
Perché ancora una enciclopedia “scritta” nel XXI secolo? In un’epoca di internet, di veloci (e spesso inattendibili) informazioni, il pubblico è ancora preparato ad assorbire “molte cognizioni” per dirla con Vitruvio?
Aldo De Poli: La diffusione del sapere ha trovato sempre nuove occasioni di risistemazione, diventando così la scienza riconosciuta di un certo ambiente culturale o di un’intera società. Proprio per tale via è nata quella che Vitruvio chiama l’”encyclios disciplina”. Ma in epoca recente l’idea di enciclopedia ha subìto un’evoluzione fondamentale. Oggi il tracciato enciclopedico va indirizzato proprio a tutti, quasi a sollecitare in ciascuno la possibilità di farsi, anche inconsapevolmente, una propria, piccola e pur discontinua, enciclopedia personale. D’altra parte, però, viviamo anche in un tempo in cui il sapere può ridursi facilmente ad un interrotto e acritico flusso di informazioni, senza autore e senza responsabilità. Per questo motivo c’è una reale necessità di possedere tanto un principio lineare di organizzazione della conoscenza, quanto di accedere in modo veloce a molto materiale informativo di eccellente livello e di facile consultazione. La nuova libertà di ricerca richiede, però, strumenti di divulgazione diversi. Ad una presentazione diretta e strutturata dei contenuti oggettivi, a seconda dei modi in cui essi vengono posti, si devono accompagnare flessibilità, duttilità e creatività dei mezzi espressivi.
Come è stata concepita? Quali sono i lemmi contenuti nell’Enciclopedia? Quali scoperte e quali novità critiche contiene?
A.D.P.: E’ composta da oltre 2000 pagine, suddivise in quattro volumi, per un totale di circa 2000 lemmi. L’enciclopedia offre un ampio sguardo su tutti i grandi temi dell’architettura d’oggi. Organizzata in ordine alfabetico, secondo la tradizione delle grandi enciclopedie, presenta, in forma concisa e documentata, un quadro esauriente su idee, protagonisti, luoghi, libri, città ed edifici di ogni tempo che, nel loro insieme, hanno costruito l’Architettura. Mediante un’incalzante sequenza di testi e di immagini sono state riunite le migliori testimonianze, tanto sulle più raffinate ideazioni, quanto sulle più importanti opere costruite dall’uomo, dalle origini della civiltà alle più vive espressioni dell’epoca contemporanea. Rispetto alle precedenti iniziative editoriali con finalità simili, in quest’opera emerge un punto di vista nuovo: non sono stati inventariati solo nomi ed eventi, ma anche ricostruite fondamentali esperienze culturali innovative. L’intento era quello di valorizzare, soprattutto, alcuni luoghi: luoghi celebri, luoghi diffusi, luoghi dell’anima, non-luoghi, monumenti, case, piazze, utopie, vuoti, deserti, dimore celesti, luoghi mitici della letteratura e del cinema. Sono stati questi i capisaldi di rotte immaginarie, dove le regole disegnano un modus, ma anche un odós. Così, la consultazione dell’enciclopedia procede per continue estensioni, verso orizzonti culturali sempre più lontani. In due distinte appendici, collocate nelle pagine finali del IV volume, sono state presentate le più importanti istituzioni, i grandi eventi internazionali dell’architettura, le collezioni dei più significativi musei del design e gli indirizzi di scuole, di centri di ricerca e di sedi di vita associativa. Al posto di un impossibile regesto bibliografico, la lettura si conclude con ulteriori informazioni su banche dati, riviste, editori, così come si rinvia ad eleganti pagine web. Si indica così un preciso itinerario di ricerca, con un esplicito invito a ricominciare a cercare.
Chi sono, quanti e come sono stati selezionati i collaboratori?
A.D.P.: La preparazione pratica dell’opera si è avvalsa di una decina di redattori specialisti. In parallelo sono stati chiamati a collaborare altri cento giovani studiosi. Tutti i collaboratori dell’enciclopedia, che sono stati selezionati in diversi centri di ricerca e in molte università del nord e del sud dell’Italia, hanno meno di 45 anni. L’intenzione era di ascoltare, nelle parole scritte della giovane ricerca italiana, l’eco di una lingua comune che si arricchisce di nuovi apporti, nel farsi e il disfarsi dei linguaggi. Con un tempo scandito dalle testimonianze di seri studi, che ben presto riesce a prolungarsi in un presente di creazione. Si è compiuto un notevole sforzo per dare a queste parole una dignità enciclopedica, sottraendole al chiuso delle stanze dell’universo accademico, con l’auspicio di ritrovarle ben presto nelle pratiche progettuali contemporanee. Questi termini, oggi, sono già i suoni del mondo. Parlano diverse lingue, attraversano l’universo delle scienze, risuonano, con esiti diversi, nei differenti mezzi mediatici. Nelle sequenze continue di immagini e di testi, tale risultato è stato raggiunto mediante l’accuratezza dei rinvii ad altri significati ed ad altri lemmi, ma soprattutto mediante la messa in evidenza di un centinaio di contributi critici originali, redatti a firma di esperti studiosi di settore, concepiti in modo che, per ogni tema, il lettore possa fare il punto su un questione centrale del dibattito culturale del nostro tempo. A risultato di un lungo lavoro editoriale, coordinato da Giusi Di Gangi, salvaguardando la più ampia pluralità di approcci, quest’opera è riuscita a presentare un panorama completo su cosa sia l’Architettura, e su come la migliore produzione internazionale di architettura di ogni tempo, sia stata ideata, prefigurata, realizzata, percepita, rappresentata, oppure soltanto mitizzata.
L’insegnamento, come ci ha raccontato Louis Kahn, è riducibile nella sua essenza alla trasmissione del sapere, di generazione in generazione. Una sorta di missione. Anche una selezione enciclopedica come questa, contiene una tale consapevolezza?
A.D.P.: Oggi l’Architettura si presenta come un irrinunciabile bene sociale dalle molte sfaccettature. Per questo, una qualunque raccolta di nozioni e di eventi, pur strutturata e scorrevole, non sarebbe autorevole se non si riuscissero a documentare anche gli slanci, la volontà di progresso, le esigenze etiche e i valori immateriali che danno forza all’Architettura. Per questo, in un unico e completo testo di consultazione, sono state riunite le definizioni proprie di una pluralità di discipline propositive, che oggi stanno al centro e attorno all’Architettura, costituendone alla fine l’essenza epistemologica. Sono state confrontate le nozioni di base di differenti saperi, collegando competenze tradizionalmente separate in campi diversi. I temi affrontati vanno dalla storia dell’arte alla tecnica della costruzione, dal disegno descrittivo all’impiego dei materiali, dall’innovazione progettuale alla salvaguardia del costruito, dall’estetica dell’oggetto di serie alla gestione urbanistica della città. In una continua progressione di approfondimenti tematici, sono stati approfondite certezze della tradizione e incognite dell’innovazione, relativi tanto alla memoria di un antico monumento perduto, quanto alla qualità della vita in una grande metropoli mondiale contemporanea.
Quali temi infine prevalgono? Le espressioni del “globale” o quelle del “locale”?
A.D.P.: Pur nella consapevolezza di una continuità tra le diverse realtà internazionali, si è creduto che esista ancora una specifica linea interpretativa italiana, espressione di una radicata tradizione culturale che, in ogni epoca, ha offerto grandi apporti al progresso dell’architettura universale. Si può confermare così un primato che viene da lontano, dal mondo della cultura classica e dei modelli umanistici, dall’esempio dei grandi maestri del passato, da una continuità storica e critica, memore dell’immenso patrimonio di forme spaziali e di strutture sociali, rappresentato dalla città italiana. Ma si è anche tenuto conto che, nel corso del secolo XX, in una continua compresenza di valori di modernità e di tradizione, una tale linea interpretativa della cultura italiana si è rinnovata e tuttora si ripensa fornendo altre colte risposte alle aspettative del mondo d’oggi.
Come avviene oggi la trasmissibilità dei modelli culturali?
A.D.P.: In un processo di allargamento della conoscenza, l’interpretazione razionale della realtà procede per enunciazioni teoriche, cui seguono verifiche astratte e dimostrazioni sul campo. Questo complesso corpus di valori immateriali, che collega le ipotesi da dimostrare ai modelli interpretativi, costituisce la teoria. Anche se con minore consequenzialità logica rispetto alle scienze esatte, il progresso dell’architettura è stato caratterizzato dalla certezza della teoria, in un continuo intreccio tra idee vincenti, occasioni mancate e sperimentazioni pratiche, secondo le convenzioni proprie della scienza, dell’arte e del mestiere. Per comprendere meglio i cambiamenti, avvenuti nell’arco di sei secoli, si possono individuare tre fasi. Dal XV al XIX sec. la teoria si prefigge di proporre “principi”, che si diffondono attraverso “testi”. Si inizia nell’Italia rinascimentale con il pensiero lineare di Leon Battista Alberti. Si continua in Francia per l’intero XVIII sec. con i dizionari, le enciclopedie, i primi manuali. Si prosegue nel XIX sec., con i saggi teorici, diffusi in tutta Europa, di Quatremère de Quincy, Ruskin, Viollet-le-Duc, Sempre e Guadet. Ma, dalla seconda metà del XIX sec. in poi, lo scenario muta e la teoria viene impiegata, piuttosto, per proporre “luoghi”. Emergono nuovi miti, quali le identità nazionali e i patrimoni stilistici. Per la prima volta si accenna al luogo: la realtà fisica di un certo luogo concreto diventa contesto, condizione e vincolo culturale. In opposizione, seguono nel Novecento varie proposte, scritte e disegnate, a favore di un luogo radicalmente diverso: per una città moderna, concentrata, decentrata, a giardino, razionale, lineare, verticale o mista. Alla fine del XX sec., all’epoca delle congestionate metropoli, si assiste ad un’ulteriore mutazione. La teoria viene impiegata, prevalentemente, per proporre “icone”. Gli edifici perdono la loro identità funzionale, per diventare figure, segnali, occasioni di comunicazione. La trasmissibilità dei modelli culturali avviene attraverso figure o gruppi di immagini, presenti in pubblicazioni anche molto diverse, quali la raccolta di esempi, l’atlante delle trasformazioni del territorio, l’itinerario di visita, ma anche la memorialistica (Libeskind), l’autobiografia (Rossi), il ricordo di viaggio (De Carlo), il dialogo di cantiere (Piano) o l’intervista filmata (Gehry). Oggi, ciascun documento sembra poter contenere in se dei potenziali frammenti di teoria.
La formazione di un architetto o di un cultore dell’architettura può prescindere dalle immagini? Quale valore hanno le immagini in questa opera?
A.D.P.: Le immagini selezionate, che completano i lemmi tecnici o che esemplificano particolari tipi edilizi, documentano prevalentemente opere realizzate negli ultimi dieci anni. Una ricercata collezione di documenti iconografici, anche rari, accompagna invece i lemmi “storici”. La presentazione diretta dei contenuti è stata sempre accompagnata da molte immagini, con il fine di ricostruire, con una certa autonomia, attraverso una certa creatività di mezzi espressivi, quelle storie che, alla fine, testimoniano alcuni dei pochi grandi miti senza tempo.
Cosa si è volutamente lasciato fuori? Rimane qualche rimpianto a lavoro concluso?
A.D.P.: I veri rimpianti essenzialmente sono solo due. Partiamo dalla premessa che ciascun architetto italiano si è formato ristudiando l’opera di un altro architetto. Dando voce alla giovane ricerca italiana (prendendo avvio da un elenco di 800 tesi di dottorato felicemente concluse in edizioni di libri) sono rimaste aperte alcune interessanti questioni, riguardanti soprattutto il giudizio sulle opere di molti architetti del Novecento. A causa della forma stessa dell’enciclopedia, che richiede un’organizzazione molto distribuita del sapere, talvolta, sono state volutamente trascurate delle singole puntuali e curiose interpretazioni. Con una medesima struttura, per testi brevi e molte immagini, si dovrebbe, molto presto, redigere un altro ricco volume, dove esperienze molte diverse, note e poco note, potrebbero essere rilette attraverso inediti punti di vista, con risultati certamente interessanti. Si scoprirebbe un Le Corbusier esoterico, un Eisenman surrealista o un Renzo Piano regionalista. Ma un tale approccio editoriale presuppone una particolare forma di libro, che rappresenta l’opposto di quanto generalmente offre oggi la produzione universitaria. La mancanza di vere occasioni di sintesi, nei fatti, limita le potenzialità del dibattito culturale italiano. Un secondo rammarico è quello di non avere potuto dare ampia testimonianza di certe realtà urbane innovative, proprie di questo momento storico, anche a causa del veloce cambiamento in corso in molte città del mondo. Anche se i nostri autori, o i corrispondenti dall’estero, hanno descritto cosa avviene in molte metropoli dell’Asia e dell’America, molti altri luoghi del mondo sono rimasti ancora da scoprire. Ci sono situazioni culturali estreme che andrebbero meglio verificate, come, per esempio, le stupefaccenti e finora inimmaginabili isole artificiali realizzate nella cosmopolita Dubai, oppure le strazzonate baracche che costituiscono il villaggio balcanico di Drven Grad, presso Mokra Gora, inventato dal regista Kusturica, per costituire un esempio di colto regionalismo individuale. Sospese tra “globale” e “locale”, ambedue sono espressioni culturali coerenti del nostro tempo. Anche in simili esperienze di frontiera si deve riconoscere l’Architettura.
05
febbraio 2008
Enciclopedia dell’Architettura
05 febbraio 2008
presentazione
Location
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI
Parma, Strada Dell'università, 12, (Parma)
Parma, Strada Dell'università, 12, (Parma)
Vernissage
5 Febbraio 2008, ore 9.45
Editore
24 ORE CULTURA