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Jacques Villeglé – Dagli anni Sessanta a oggi
Una nuova realtà si affaccia sul panorama artistico italiano.
La galleria Agnellini Arte Moderna si pone come nuovo punto di riferimento per gli appassionati dell’arte moderna. La galleria inaugura gli spazi con una grande retrospettiva dedicata a Jacques Villeglé, maestro del movimento degli Affichistes.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una nuova realtà si affaccia sul panorama artistico italiano.
La galleria Agnellini Arte Moderna si pone come nuovo punto di riferimento per gli appassionati dell'arte moderna.
Dopo l'enorme successo riscontrato a MiArt, la galleria inaugura gli spazi con una grande retrospettiva dedicata a Jacques Villeglé, maestro del movimento degli Affichistes.
La mostra è realizzata con il patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia.
Jacques Villeglé dagli anni Sessanta ad oggi è il titolo dell'esposizione curata da Dominique Stella e organizzata in concomitanza con la rassegna che il Centre Pompidou di Parigi riserva al grande artista francese.
La mostra, per la maggior parte composta da opere inedite provenienti dalla collezione privata di Villeglé, consente di ammirare circa 70 lavori di piccolo, medio e grande formato (3x2 metri): dai primi celebri décollages del periodo Affichiste ai più recenti segni socio-politici, linguaggio sviluppato dal 1969 e con il quale continua a operare nel campo dell'arte. Si ammira anche un raro autoritratto realizzato nel 2006. In occasione di questa mostra Villeglé ha inoltre elaborato un libretto che racconta la storia di Brescia e i suoi monumenti e sviluppa lo stemma della città con il suo caratteristico linguaggio dei segni socio-politici: è un fascicolo di 32 pagine, editato in 500 esemplari.
La sera dell'inaugurazione Villeglé eseguirà una performance: realizzerà infatti una serigrafia in diverse copie firmate, dedicate alla città di Brescia; una di queste opere sarà esposta a testimonianza dell'evento di apertura della galleria.
Tra le opere di rilievo si ricordano i lavori degli anni ’60, di cui in mostra si ammirano ben quindici esemplari, quali: Les Dessous de la rue de l'Industrie del 1961, Rue Chapon del giugno ’62, Rue des Jardins Saint-Paul del 1963, Quai des Célestins del novembre 1964 e Métro del 1965.
Importanti e molto rari i décollages di grande formato che trovano ampio spazio nell’esposizione. Tra i più significativi si citano: Boulevard Haussmann (200x147 cm), 112 Boulevard Haussmann (310x284 cm), Rue de la Victoire (330x289 cm), tutti del 1988. Di notevoli dimensioni anche i segni socio politici degli ultimi anni, come Centenaire de l'Humanité realizzato il 1° maggio 2004 (200x300 cm), Julio (300x218 cm) e Noël Arnaud 1er avril (300x218 cm), entrambi del 2003.
A partire dal 1957, mediante azioni individuali e collettive che segnano la sua partecipazione alla vita del gruppo del Nouveau Réalisme, Villeglé ha creato una pratica artistica nuova che ha mutato profondamente il linguaggio pittorico tradizionale: ha saputo così affermare l'originalità di una ricerca che si impone oggi come la più esemplare nell'ambito del manifesto lacerato.
Il movimento Affichiste, di cui Jacques Mahé de la Villeglè è uno dei maggiori esponenti, recupera i supporti pubblicitari già reinterpretati da lacerazioni o invecchiamenti del tempo, e li rielabora con l’intenzione di un gesto rabbioso, di negazione e di contestazione del gesto pittorico.
L'artista illustra il mondo della strada con occhi nuovi e vi partecipa attivamente prelevando personalmente gli affiches. Dominique Stella sottolinea: "Per gli Affichistes ciò che conta è la valorizzazione artistica della realtà quotidiana, con lo scopo di rivelarne gli elementi significativi […] Nonostante il grado di trasformazione del manifesto lacerato, nel laboratorio mentale della nostra visione rimane un documento, un frammento d’informazione, localizzata nello spazio e nel tempo: possiamo definire Villeglé l’ordinatore di questi documenti".
L'artista, con la sua cultura, la sua sensibilità e le sue scelte, unisce l'azione a una realtà spontanea e anonima e fonde un fenomeno sociologico a un fenomeno poetico ed estetico. Oggi Villeglé parla e scrive con un linguaggio personale, ispirato ai graffiti “rubati” nella metropolitana parigina, reinterpretando i fatti secondo una poesia visiva assolutamente inedita. Quella stessa che si ritrova anche nei segni socio politici, un alfabeto che viene dalla strada, dall'anonimato, dai graffiti e depositario di significati storici, sociali e politici. A tale proposito l’artista commenta: “l'idea è nata da una visita di Nixon a de Gaulle nel febbraio 1969. Alla vigilia della partenza di Nixon in tutta Parigi c'erano le scritte "Nixon go home", e nella metropolitana ho visto un "NIXON" scritto con le tre frecce del partito socialista del 1933. La "i" la croce di Lorena; la "x" la croce uncinata; la "o" il cerchio mediterraneo con la croce latina all'interno, e di nuovo le tre frecce di Serge Tchakhotine. Mi sono detto: è un alfabeto che non esiste, quindi lo realizzerò”.
Accompagna la mostra un importante catalogo edito da Shin Factory con testi di Dominique Stella, Alain Jouffroy e Gianluca Ranzi: numerose fotografie testimoniano l’artista al lavoro e le sue opere.
Per questa eccezionale occasione vengono inoltre pubblicati 500 piccoli volumi, numerati e autografati dall'artista, che raccolgono i segni socio-politici realizzati da Villeglè appositamente per la città di Brescia.
La mostra di altissimo profilo ben rappresenta l’identità e la mission della galleria esordiente: Agnellini Arte Moderna intende infatti proporsi come canale culturale privilegiato per la promozione e la divulgazione dell’arte moderna internazionale.
Cenni biografici di Jacques Villeglé
Jacques Villeglé nasce a Quimper in Bretagna nel 1926. All’Accademia di Belle Arti di Rennes incontra il bretone Raymond Hains, ne nasce un’amicizia determinante per la carriera artistica di entrambi.
A partire dal 1957, azioni individuali e collettive segnano la sua partecipazione alla vita del gruppo dei nuovi realisti, di cui è uno dei fondatori. Villeglé ha così saputo affermare l’originalità di una ricerca che si impone oggi come la più esemplare nell’ambito del manifesto lacerato. La caratteristica specifica delle immagini inerenti i manifesti lacerati, che catturano l’attenzione dell'artista, è proprio quella stessa presente sui muri delle città, l’espressione più viva del nostro folklore urbano.
Nel 1958 viene pubblicato il primo chiarimento scritto di Villeglé sulla lacerazione anonima che si distingue nettamente dal collage, mentre è dell'ottobre del 1960 la dichiarazione costitutiva del Nouveau Réalisme e da questo momento partecipa a tutte le manifestazioni del gruppo.
Nel 1961 partecipa a "The Art of Assemblage" al Museum of Modem Art di New York (poi Dallas e San Francisco) ed a "Cinquante ans de collage" al Musée d’Art et d’Industrie a Saint-Etienne, poi al Musée des Arts Décoratifs a Parigi.
Partecipa ad esposizioni collettive consacrate ai soli affiches lacerati: Galleria Apollinaire e Galleria Arturo Schwarz a Milano e alla Gres Gallery di Chicago. Esposizioni personali alla Galerie J a Parigi e alla Galleria Ad Libitum di Anversa.
Nel 1965 inizia una serie tematica di affiches lacerati, "Da Mathieu a Mahé"; successivamente comincia la stesura di "Lacéré Anonyme" e diventa lo storico ufficiale della corrente dallo stesso nome.
Nel 1971-72 alla Staatgalerie di Stoccarda viene organizzata la prima esposizione museale interamente dedicata agli affiches lacerati.
L'attività artistica di Villeglé prosegue con eccezionale fervore, come dimostrano le importanti mostre a cui partecipa negli anni Novanta e Duemila: a Colonia (Galerie der Spiegel, Double Message), Parigi (Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois), Ginevra (Galerie Sonia Zannettacci), New York (Ubu Gallery, Rétrospective 1959/1998), Los Angeles (Shoshana Wayne Gallery), Mérignac (Vieille Église Saint-Vincent, Villeglé techno-rapt). Grande successo anche per le personali a San Francisco, Chicago, Milano, Monaco.
La nuova galleria Agnellini Arte Moderna
Roberto Agnellini ha operato come industriale del settore siderurgico fino al 2004, quando ha cessato la sua attività imprenditoriale per dedicarsi interamente alla sua passione più grande: il collezionismo d'arte. Questa passione è nata verso la fine degli anni ‘80 con l’acquisizione delle prime opere.
Attento e infaticabile collezionista, trasforma così il grande interesse per l’arte moderna nella sua unica attività dando vita ad una vera e propria “azienda creativa”, come lui stesso ama definirla. Grazie al suo passato da imprenditore, unisce efficienza manageriale ad alta professionalità.
Nel 2007 decide di compiere il grande passo e aprire una galleria a Brescia, "Agnellini Arte Moderna", un ampio spazio di proposte internazionali per coniugare qualità e serietà. La nuova galleria, ubicata nei pressi del centro, nasce su una parte dell’ex fabbrica di filati "Cotonificio Roberto Ferrari", ottimo esempio di archeologia industriale, la cui costruzione risale agli inizi del secolo scorso. Lo spazio si estende su 450 mq magnificamente ristrutturati: un luogo accogliente, minimalista e all’avanguardia nei materiali e nelle forme.
Roberto Agnellini, grazie ai suoi contatti personali, nel 2007 ha organizzato una mostra in tre importanti musei brasiliani, il MAC Museu de Goiânia, il MAM Museu de Arte Moderna di Rio de Janeiro, il MAM Museu de Arte Moderna di Salvador de Bahia.
Miart nell'aprile 2008 ha accolto in anteprima la nuova galleria con la personale Andy Warhol Show '08: 20 opere fra cui la celebre "The Bomb", l’unica scultura di grande formato mai realizzata da Warhol, e numerosi pezzi unici su tela. La sera stessa dell'inaugurazione ha visto la vendita di tre opere e importanti trattative.
Mostre future
Nel marzo 2009 è in programma la retrospettiva di Marc Tobey, a cura di Philippe Daverio, con novanta opere dal 1924 al 1970. L’attività prosegue con un calendario di due mostre all'anno, in marzo e ottobre: Georges Mathieu, Sam Francis, Christo, Enrico Castellani, Andy Warhol, Robert Rauschenberg. A questi si aggiungono gli artisti della collezione permanente: Arman, César, Christo, Lucio Fontana, Gianni Piacentino, Osvaldo Licini, Piero Manzoni.
Il direttore artistico della galleria è il critico d'arte Dominique Stella.
Per la grafica dei cataloghi e l'allestimento delle mostre Roberto Agnellini si avvale della prestigiosa casa editrice Shin Factory di Brescia.
La galleria Agnellini Arte Moderna si pone come nuovo punto di riferimento per gli appassionati dell'arte moderna.
Dopo l'enorme successo riscontrato a MiArt, la galleria inaugura gli spazi con una grande retrospettiva dedicata a Jacques Villeglé, maestro del movimento degli Affichistes.
La mostra è realizzata con il patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia.
Jacques Villeglé dagli anni Sessanta ad oggi è il titolo dell'esposizione curata da Dominique Stella e organizzata in concomitanza con la rassegna che il Centre Pompidou di Parigi riserva al grande artista francese.
La mostra, per la maggior parte composta da opere inedite provenienti dalla collezione privata di Villeglé, consente di ammirare circa 70 lavori di piccolo, medio e grande formato (3x2 metri): dai primi celebri décollages del periodo Affichiste ai più recenti segni socio-politici, linguaggio sviluppato dal 1969 e con il quale continua a operare nel campo dell'arte. Si ammira anche un raro autoritratto realizzato nel 2006. In occasione di questa mostra Villeglé ha inoltre elaborato un libretto che racconta la storia di Brescia e i suoi monumenti e sviluppa lo stemma della città con il suo caratteristico linguaggio dei segni socio-politici: è un fascicolo di 32 pagine, editato in 500 esemplari.
La sera dell'inaugurazione Villeglé eseguirà una performance: realizzerà infatti una serigrafia in diverse copie firmate, dedicate alla città di Brescia; una di queste opere sarà esposta a testimonianza dell'evento di apertura della galleria.
Tra le opere di rilievo si ricordano i lavori degli anni ’60, di cui in mostra si ammirano ben quindici esemplari, quali: Les Dessous de la rue de l'Industrie del 1961, Rue Chapon del giugno ’62, Rue des Jardins Saint-Paul del 1963, Quai des Célestins del novembre 1964 e Métro del 1965.
Importanti e molto rari i décollages di grande formato che trovano ampio spazio nell’esposizione. Tra i più significativi si citano: Boulevard Haussmann (200x147 cm), 112 Boulevard Haussmann (310x284 cm), Rue de la Victoire (330x289 cm), tutti del 1988. Di notevoli dimensioni anche i segni socio politici degli ultimi anni, come Centenaire de l'Humanité realizzato il 1° maggio 2004 (200x300 cm), Julio (300x218 cm) e Noël Arnaud 1er avril (300x218 cm), entrambi del 2003.
A partire dal 1957, mediante azioni individuali e collettive che segnano la sua partecipazione alla vita del gruppo del Nouveau Réalisme, Villeglé ha creato una pratica artistica nuova che ha mutato profondamente il linguaggio pittorico tradizionale: ha saputo così affermare l'originalità di una ricerca che si impone oggi come la più esemplare nell'ambito del manifesto lacerato.
Il movimento Affichiste, di cui Jacques Mahé de la Villeglè è uno dei maggiori esponenti, recupera i supporti pubblicitari già reinterpretati da lacerazioni o invecchiamenti del tempo, e li rielabora con l’intenzione di un gesto rabbioso, di negazione e di contestazione del gesto pittorico.
L'artista illustra il mondo della strada con occhi nuovi e vi partecipa attivamente prelevando personalmente gli affiches. Dominique Stella sottolinea: "Per gli Affichistes ciò che conta è la valorizzazione artistica della realtà quotidiana, con lo scopo di rivelarne gli elementi significativi […] Nonostante il grado di trasformazione del manifesto lacerato, nel laboratorio mentale della nostra visione rimane un documento, un frammento d’informazione, localizzata nello spazio e nel tempo: possiamo definire Villeglé l’ordinatore di questi documenti".
L'artista, con la sua cultura, la sua sensibilità e le sue scelte, unisce l'azione a una realtà spontanea e anonima e fonde un fenomeno sociologico a un fenomeno poetico ed estetico. Oggi Villeglé parla e scrive con un linguaggio personale, ispirato ai graffiti “rubati” nella metropolitana parigina, reinterpretando i fatti secondo una poesia visiva assolutamente inedita. Quella stessa che si ritrova anche nei segni socio politici, un alfabeto che viene dalla strada, dall'anonimato, dai graffiti e depositario di significati storici, sociali e politici. A tale proposito l’artista commenta: “l'idea è nata da una visita di Nixon a de Gaulle nel febbraio 1969. Alla vigilia della partenza di Nixon in tutta Parigi c'erano le scritte "Nixon go home", e nella metropolitana ho visto un "NIXON" scritto con le tre frecce del partito socialista del 1933. La "i" la croce di Lorena; la "x" la croce uncinata; la "o" il cerchio mediterraneo con la croce latina all'interno, e di nuovo le tre frecce di Serge Tchakhotine. Mi sono detto: è un alfabeto che non esiste, quindi lo realizzerò”.
Accompagna la mostra un importante catalogo edito da Shin Factory con testi di Dominique Stella, Alain Jouffroy e Gianluca Ranzi: numerose fotografie testimoniano l’artista al lavoro e le sue opere.
Per questa eccezionale occasione vengono inoltre pubblicati 500 piccoli volumi, numerati e autografati dall'artista, che raccolgono i segni socio-politici realizzati da Villeglè appositamente per la città di Brescia.
La mostra di altissimo profilo ben rappresenta l’identità e la mission della galleria esordiente: Agnellini Arte Moderna intende infatti proporsi come canale culturale privilegiato per la promozione e la divulgazione dell’arte moderna internazionale.
Cenni biografici di Jacques Villeglé
Jacques Villeglé nasce a Quimper in Bretagna nel 1926. All’Accademia di Belle Arti di Rennes incontra il bretone Raymond Hains, ne nasce un’amicizia determinante per la carriera artistica di entrambi.
A partire dal 1957, azioni individuali e collettive segnano la sua partecipazione alla vita del gruppo dei nuovi realisti, di cui è uno dei fondatori. Villeglé ha così saputo affermare l’originalità di una ricerca che si impone oggi come la più esemplare nell’ambito del manifesto lacerato. La caratteristica specifica delle immagini inerenti i manifesti lacerati, che catturano l’attenzione dell'artista, è proprio quella stessa presente sui muri delle città, l’espressione più viva del nostro folklore urbano.
Nel 1958 viene pubblicato il primo chiarimento scritto di Villeglé sulla lacerazione anonima che si distingue nettamente dal collage, mentre è dell'ottobre del 1960 la dichiarazione costitutiva del Nouveau Réalisme e da questo momento partecipa a tutte le manifestazioni del gruppo.
Nel 1961 partecipa a "The Art of Assemblage" al Museum of Modem Art di New York (poi Dallas e San Francisco) ed a "Cinquante ans de collage" al Musée d’Art et d’Industrie a Saint-Etienne, poi al Musée des Arts Décoratifs a Parigi.
Partecipa ad esposizioni collettive consacrate ai soli affiches lacerati: Galleria Apollinaire e Galleria Arturo Schwarz a Milano e alla Gres Gallery di Chicago. Esposizioni personali alla Galerie J a Parigi e alla Galleria Ad Libitum di Anversa.
Nel 1965 inizia una serie tematica di affiches lacerati, "Da Mathieu a Mahé"; successivamente comincia la stesura di "Lacéré Anonyme" e diventa lo storico ufficiale della corrente dallo stesso nome.
Nel 1971-72 alla Staatgalerie di Stoccarda viene organizzata la prima esposizione museale interamente dedicata agli affiches lacerati.
L'attività artistica di Villeglé prosegue con eccezionale fervore, come dimostrano le importanti mostre a cui partecipa negli anni Novanta e Duemila: a Colonia (Galerie der Spiegel, Double Message), Parigi (Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois), Ginevra (Galerie Sonia Zannettacci), New York (Ubu Gallery, Rétrospective 1959/1998), Los Angeles (Shoshana Wayne Gallery), Mérignac (Vieille Église Saint-Vincent, Villeglé techno-rapt). Grande successo anche per le personali a San Francisco, Chicago, Milano, Monaco.
La nuova galleria Agnellini Arte Moderna
Roberto Agnellini ha operato come industriale del settore siderurgico fino al 2004, quando ha cessato la sua attività imprenditoriale per dedicarsi interamente alla sua passione più grande: il collezionismo d'arte. Questa passione è nata verso la fine degli anni ‘80 con l’acquisizione delle prime opere.
Attento e infaticabile collezionista, trasforma così il grande interesse per l’arte moderna nella sua unica attività dando vita ad una vera e propria “azienda creativa”, come lui stesso ama definirla. Grazie al suo passato da imprenditore, unisce efficienza manageriale ad alta professionalità.
Nel 2007 decide di compiere il grande passo e aprire una galleria a Brescia, "Agnellini Arte Moderna", un ampio spazio di proposte internazionali per coniugare qualità e serietà. La nuova galleria, ubicata nei pressi del centro, nasce su una parte dell’ex fabbrica di filati "Cotonificio Roberto Ferrari", ottimo esempio di archeologia industriale, la cui costruzione risale agli inizi del secolo scorso. Lo spazio si estende su 450 mq magnificamente ristrutturati: un luogo accogliente, minimalista e all’avanguardia nei materiali e nelle forme.
Roberto Agnellini, grazie ai suoi contatti personali, nel 2007 ha organizzato una mostra in tre importanti musei brasiliani, il MAC Museu de Goiânia, il MAM Museu de Arte Moderna di Rio de Janeiro, il MAM Museu de Arte Moderna di Salvador de Bahia.
Miart nell'aprile 2008 ha accolto in anteprima la nuova galleria con la personale Andy Warhol Show '08: 20 opere fra cui la celebre "The Bomb", l’unica scultura di grande formato mai realizzata da Warhol, e numerosi pezzi unici su tela. La sera stessa dell'inaugurazione ha visto la vendita di tre opere e importanti trattative.
Mostre future
Nel marzo 2009 è in programma la retrospettiva di Marc Tobey, a cura di Philippe Daverio, con novanta opere dal 1924 al 1970. L’attività prosegue con un calendario di due mostre all'anno, in marzo e ottobre: Georges Mathieu, Sam Francis, Christo, Enrico Castellani, Andy Warhol, Robert Rauschenberg. A questi si aggiungono gli artisti della collezione permanente: Arman, César, Christo, Lucio Fontana, Gianni Piacentino, Osvaldo Licini, Piero Manzoni.
Il direttore artistico della galleria è il critico d'arte Dominique Stella.
Per la grafica dei cataloghi e l'allestimento delle mostre Roberto Agnellini si avvale della prestigiosa casa editrice Shin Factory di Brescia.
08
novembre 2008
Jacques Villeglé – Dagli anni Sessanta a oggi
Dall'otto novembre 2008 al 14 marzo 2009
arte contemporanea
Location
AGNELLINI ARTE MODERNA
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 6/A , (Brescia)
Brescia, Via Arnaldo Soldini, 6/A , (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10/12.30 e 15.00/19.30. Chiuso lunedì
Vernissage
8 Novembre 2008, h. 18
Ufficio stampa
IRMA BIANCHI
Autore
Curatore