L’Assessorato alle Politiche Culturali e alla Creatività Giovanile del Comune di Parma, in collaborazione con Fondazione Monte di Parma, presenta alla Galleria San Ludovico (Borgo del Parmigianino 2/b- Parma), dal 22 novembre al 28 dicembre 2008, la mostra “Isole nel tempo. Viaggio interiore in mondi interiori” con le opere di Deni Alfieri e Gigi Borri.
Due artisti molto diversi tra loro decidono di esporre le loro opere in una collettiva: la diversità di linguaggio ma allo stesso tempo un richiamo a dimensioni passate, il tema del rapporto tra spazio e tempo, l’utilizzo dei piani percettivi e il tema del doppio, dell’illusione sono i punti che legano la loro creatività.
Da una parte Deni Alfieri, che utilizza principalmente colori freddi, e il suo rapporto privilegiato con la Natura: forme riconoscibili, mari e montagne vengono smaterializzate attraverso transizioni che ne spostano il significato percettivo. La materia cambia da uno stato all’altro, suggerendo mondi supposti non riconoscibili dai sensi: la prospettiva viene progressivamente annullata da bande di colore che ondeggiano, si intrecciano, si dividono tra nebbie di chiari e scuri.
Gigi Borri parte delle forme: rielabora quelle stesse forme, elaborate dall’uomo durante i secoli , che diventano segni, affioramenti di memorie, idee…Predilige colori metallici che diventano gli elementi di unione tra i diversi piani visivi, trasformando il simbolico in figurativo. Il diverso infrangere della luce produce molteplici livelli di lettura mettendo in risalto i diversi elementi compositivi e le musica dell’unione-



Deni Alfieri è nato a Parma nel 1959 e si e’ diplomato presso l’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma, sezione decorazione pittorica nel 1978. Inizia ad esporre nel 2003. Da allora, una serie di personali e collettive nel territorio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia e ha partecipato una collettiva a Londra.

Gigi Borri, nato a Parma nel 1945, dal 1969 coniuga la ricerca in campo artistico e antropologico, attento alla complessità e molteplicità dei linguaggi e alla “visione” di popoli di cultura sciamanica, con cui ha vissuto ed è in contatto in Asia e Americhe. Dal ’91 ad oggi, una serie di personali in Italia, Svizzera. Stati Uniti, sono state dedicate ad una riflessione sulla ricchezza creativa dei “Mondi Visionari” dei popoli tradizionali, un percorso di più sentieri simultanei che portano ad una messa in discussione di certi presupposti del fare-arte in occidente.